"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

martedì 22 gennaio 2013

Assaggi di romanzi inediti - da "LA CAMPAGNA PLAXXEN": prima parte del PROLOGO


(di alcuni Cristi fuggiti via dal carrozzone)



Avevo promesso alla mia amica blogger Knitting Moon di dare soldi a un clochard. Uno a mia scelta. Non la solita monetina: una banconota blu. È che s’era discusso sulle offerte alle associazioni che poi non sai mai dove vanno a finire, e allora la mia amica propose di fare la carità a qualcuno dopo averlo scrutato negli occhi. Lei, in cambio del gesto che mi impegnavo a compiere, mi spedì un pacchetto con dentro un sorridente marzianino di lana sferruzzato da lei. Chissà che non ne venga fuori una bella storia da film, le dissi allora nella mia ingenua ma sempre lucida idiozia. E cominciai a fantasticare di incontri con barboni di stampo hollywoodiano, quelli col cappottone lungo e il carrello della spesa. Be’, sapete come vanno queste cose. Quando non hai voglia di essere disturbato i mendicanti spuntano fuori dai tombini, ti si aggrappano alle ascelle, si materializzano a ogni cantone coi loro cartoncini in stampatello sgrammaticato che millantano caterve di figli tutti da sfamare ma solo dopo averli operati, di emorroidi asmatiche o di tumore alle unghie dei piedi. Il giorno che sei tu a cercarli per dare un contentino alla coscienza, provare per credere: tutti spariti, trasferiti ignorasi dove, evaporati.

Quindici giorni per incrociarne uno. Teneva la faccia da presidente iraniano, però più tollerante e saggio. Un principe del deserto decaduto, sui sessanta, barba di una settimana e gli occhi tenebrosi da buon diavolo. Magari scampato a qualche boia piazzaiolo di laggiù. Eravamo vicini allo studio di un medico condotto a cui volevo rifilare un po’ di pupù (il mio lavoro, lo chiamano informatore medico scientifico, in realtà distribuisco gadgets e viaggi premio per indurli a prescrivere i miei farmaci più cari degli altri e per il resto ugualmente dannosi). Veniva avanti sul marciapiede in direzione contraria alla mia, nei pressi di una mensa delle acli, e ricordai di averlo più volte intravisto nei mesi addietro mentre chiedeva l’elemosina a un semaforo (non proprio al semaforo in persona: agli automobilisti che si fermavano col rosso). Di buon passo, stava ora recandosi a quella sua postazione strategica. Non ne ero sicuro, però. Così, per evitare gaffes, decisi che gli avrei dato i soldi al ritorno, a quell’incrocio che non era lontano. E infatti, un’ora dopo, bevuto un caffè in un bar, rifilata la pupù, gratificata la bocca con goccetto nello stesso bar, torno indietro verso il mio parcheggio ed eccolo lì. Seduto su un muretto, in pausa, per via del verde che fa sfrecciare le vetture, e per il suo lavoro è il colore sbagliato. Mi avvicinai. Sollevato per il fatto di poter onorare la parola data alla mia generosa amica. A venti metri da lui, i miei polpastrelli pizzicavano la banconota già pronta nella tasca della giacca.
Ma appena sceso dal marciapiede allo scattare dell’alt, il persiano non ti si mette a ostentar burattinesca zoppia, a trascinarsi dietro la gamba sinistra come fosse di legno o granito, o più lunga dell’altra di settanta centimetri? Quando l’avevo incontrato poco prima, se la zampettava allegramente. Ah brutto impostore, mi dissi, allora il mio ventone te lo scordi, ahmadinejad del cazzo, infingardo di un furbiciattolo escrementizio.

Due settimane da che il piccolo, morbido marziano dagli occhietti neri m’era arrivato per posta, e per quanto riguardava la parte mia di promessa, nisba. Lo sguardo interrogativo del pupazzetto, che dalla libreria della casa di mia madre in cui avevamo entrambi trovato rifugio mi scrutava, appoggiato alla costa di un libro di Paul Auster, mi metteva a disagio, mi faceva sentire in colpa. E poi io le promesse le voglio mantenere a prescindere. Presi a setacciare la città nei ritagli liberi fra un cliente e l’altro e anzi dilatandoli parecchio, quei ritagli, ché tanto ormai i miei guadagni finivano tutti alla Mantide Livorosa da cui mi stavo separando, per cui sempre più volentieri battevo la fiacca, e mi concentravo semmai sul secondo lavoro, il mio piccolo giro di anfetamine in nero per i dottori più giovani. Da qualche parte dovevano pur esserci, ‘sti accattoni, e forse era stato proprio lo schifoso lavoro a portarmi sempre nelle zone sbagliate. Macché. Niente. Nessuno.

Quella sera, quando scesi nella metropolitana odorosa di acerrimo piscio, a una fermata che non avevo frequentato mai, nemmeno ci pensavo più. E invece eccotelo lì, semisdraiato e con la schiena al muro. L’icona romantica del barbone, un bell’uomo di mezza età alla Nick Nolte ma vestito di cenci, capelli grigi lunghi e bisunti e barba da profeta tra il bianco e il rossiccio. Un Cristo scappato dal circo Togni, avrebbe detto Claudio Lolli. Senza star troppo a pensarci, gli misi in mano i venti euro.
Mi prendi per il culo o sono falsi?
Solo una promessa, risposi.
Lui con mossa svelta e quasi sgarbata mi consegnò una piccola busta bianca, della misura dei messaggi di cordoglio. Sulle prime rimasi interdetto. Non capii. Sembrava di stare in un romanzo di spionaggio. Mi aveva preso per il suo contatto russo? Avevo azzeccato senza volerlo la parola d’ordine? Poi lo vidi tirar fuori un’altra busta da una borsa sgualcita che ne pareva rigonfia, e affidarla a un ragazzotto timido che dopo lunga esitazione aveva sganciato mezzo euro, e allora capii che lo faceva con tutti. Ci teneva a dare qualcosa in cambio, il Cristo. Papiri di beatitudini in busta chiusa? 
Aprii la mia parecchio più tardi, senza vero interesse né curiosità, tanto per far passare il tempo nel rimbombo d’ovatta della carrozza tanfolante, e per distrarmi dall’insulsa conversazione telefonica di una tipa che di degno di nota aveva solo le espressioni, mai sentite prima, “m’è girato il berrettino” e “vacca mao”. 
La busta di condoglianze non listate conteneva un cartoncino con sopra scritta una frase.
A quel punto mi aspettavo una banalità da cioccolataio, di quelle che un giorno ho saputo commissionate alla fervida fantasia di gente come Moccia, e invece era una fior di citazione, scritta di suo pugno: gli specchi, e la copula, sono abominevoli, poiché moltiplicano il numero degli uomini. La frase perfetta, Borges ne converrebbe, per una banchina sotterranea sovraffollata di puzzoni. Mi venne da chiedermi se fossero tutte così belle. O era questione di tariffa? Magari in quella da 50 cent del ragazzo c’era scritto chi non lavora non fa l’amore, o più semplicemente vaffanculo.


75 commenti:

  1. Dopo questa lettura ogni commento pare una merdina pistata,
    è piacevole leggere e alla fine uno dice
    "ma perchè non continua?"
    Ciao.

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    1. Grazie, carissimo. Guarda il bicchiere mezzo pieno: nessun mio romanzo verrà mai comprato "a scatola chiusa". Anche di Quattro soli a motore avevo pubblicato succulenti assaggini... :)
      Ciao!

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  2. Bello veramente il tuo racconto caro Nicola.
    Parlando dei clochard, la penso pure io così se ne sentono di tutti i colori con grandi imbrogli di certe associazioni credo proprio che una offerta diretta ad uno di loro arriva diretta a quello che ha bisogno.
    Ciao e buona giornata amico.
    Tomaso

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    1. Grazie anche a te, caro amico. La penso esattamente come te e come il mio protagonista: quella della carità via sms sta diventando una vera e propria industria, ma non sarò certo io a farla prosperare.
      Buona giornata pure a te!

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  3. Getti l'esca e ci fai venire l'acquolina....
    Poi?
    Cristiana

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    1. Hai ragione, far venire l'acquolina può sembrare perfino crudele... però quanti ne trovi di scrittori italiani che possono permettersi di pubblicare scampoli di prime stesure, senza paura di fare figuracce o di svelare il proprio bluff?

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  4. In effetti merita un seguito, anche se la promessa l'hai già onorata, pur senza guardarlo negli occhi che di quella era base portante.
    Purtroppo, in un'italiA allo sbando totale, il dubbio che un gesto generoso vada ad ingrassare gente già grassa di suo c'è, direi perenne.
    Ma la ricerca del 'vero' bisognoso è ardua: ho lasciato qualche volta l'euro del carrello a una vecchietta con bimba piagnucolante aggrappata alla lunga gonna; ho smesso dopo aver saputo che la famigliola a circa 140 chilometri aveva una villa con parco privato e fior di macchinoni.
    Nonostante ciò, sempre riferito a quest'italiA di cacca, su un agire truffaldino di questo genere sarei disposto a chiudere un occhio, visto che l'euro lo lasciavo di mia sponte, mentre altre carogne mi sfilano di tasca i centoni senza manco dire grazie. Che sono gli stessi centoni che mi rifilano poi in banca spacciandoli per proprietà sua, dopo che 'io' l'ho salvata dal crac.
    Ciao, Nick, buona giornata.

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    1. Diciamo che il mio protagonista era così sollevato dall'averne trovato uno dopo 15 giorni che non è andato tanto per il sottile... ma avranno modo di ritrovarsi e guardarsi negli occhi nel proseguimento della storia... :)
      Poi, a parte ogni discorso su associazioni pulite, sporche o sporchine, a me dei clochard piace proprio il loro essere dei Dissociati per eccellenza, il che ne fa la categoria che le persone "normali" aiutano più malvolentieri, perché al loro cospetto si sentono a disagio.

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  5. Innanzitutto, ribadirei: ahmadinejad del cazzo.
    Concordo con il Cristo Sociopatico: più che proliferare, dovremmo estinguerci.

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    1. Con gli integralisti fanatici come quello bisognerebbe ribadire ma soprattutto... ribadilare: magari con una bella badilata in testa diventano intelligenti.
      Proliferare ed estinguersi sembrano due opposti, ma in realtà, nel caso dell'homo mica tanto sapiens, la prima cosa sarà causa della seconda... (e quindi concordo con te che concordi col mio protagonista che concorda col sociocristo che concorda con Borges... :D)

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  6. Gli specchi sono un po' meno abominevoli delle copule, li moltiplicano solo per finta )
    Ho dovuto leggere fino alla fine, dato che non ricordavo quale fosse la banconota blu ))
    scherzo ... me gusta!

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    1. Non oso immaginare una copula in una stanza piena di specchi... :-))

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  7. Wow. Nulla da dire solo che mi piace tanto questo post :)

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    1. Grazie, carissima! (E ho visto che anche là da te si parlava di bigliettini...)

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  8. beh l'incipit giusto attira gli sguardi giusti.
    il mio l'hai preso fratello, anzi zio!

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  9. Qualche volta mi succede.
    Leggo un libro e magicamente ne faccio parte, imparo ad amare i personaggi che vi regnano, divento parte della storia e passo i giorni leggendola e "vivendola".
    Quando il libro finisce mi rimane un vuoto, i personaggi mi mancano... potrei dire di più ma credo di aver reso l'idea....
    Bene, questo è quanto mi è successo leggendo il tuo prezioso "Quattro soli a motore".
    Dapprima un po' scettica, non lo nego, ho imparato ad amare Corradino e la sua mamma(chissà forse perchè mi somiglia).
    Davvero, davvero i miei più sinceri complimenti.
    Scusa per l'OT ma avevo promesso di tornare quando avrei finito di leggerlo :)
    Ciao, Francesca.

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    1. È un po' come chiedere scusa per un bacio o una carezza! :)
      Mi hanno fatto davvero felice queste tue belle parole: ti sono infinitamente grato di avermi letto, e grato alla mia ispirazione per aver reso la tua lettura così piacevole.
      Sono i momenti più belli, questi delle impressioni dei lettori. Mi ripagano di tante amarezze e mi fortificano, per quanto si possa fortificare un essere fragile e debole come me.
      Grazie di esistere!
      Ciao

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  10. Sai Nick, a parte tutto tutto quello che hai scritto in questo tuo post e che generosamente hai portato alla nostra attenzione, permettini di dirti che la faccenda della busta rilasciata dal clochard
    mi ha messo veramente di ottimo umore.
    Grazie, ne avevo bisogno,
    aldo.

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    1. La cosa è sempre contagiosa e innesca un circolo virtuoso: dicendo che ti ho messo di buon umore, mi metti di buon umore. :)
      Ciao Aldo!

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  11. Catturata! Talmente catturata che mi chiedo "ma perchè non continua" (vacca mao!).

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    1. Prometto che un giorno lo leggerete tutto, come adesso state leggendo "Quattro soli a motore". Il fatto è che ne ho pronti così tanti, e così belli, che non so dire quale verrà pubblicato per primo: magari farò un sondaggio qui sul blog per sapere quale desiderate leggere... :)
      [In un contesto meno italiota - per non dire di peggio - ne avrei già sfornati assai di più, ma purtroppo i Nei sono nati da poco, e la maggior parte della loro concorrenza pare abbia gusti assai cinosuinòfili... :D]

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  12. "Succulento assaggino"!
    cito dai commenti dato che si sa, dopo Adamo, tutti citiamo citazione al cubo)...
    Scherzi a parte, sono felice di leggere i tuoi racconti, che, mi auguro, ritroverò incastonati in uno dei tuoi prossimi romanzi editi e potrò dire: io l'avevo letto in anteprima. Non trovo parole nuove ma valgono quelle che ho già usato per dirti che leggeri è una goduria sempre.
    Oltre a ciò vorrei dirti che puoi chiedere a me per quanto riguarda il rapporto con barboni assortiti e fantasiosi richiedenti di elemosina: ne ho una galleria piena zeppa (che meditavo da tempo di esporre e forse lo farò) dal momento che sono un soggetto che li attira come le mosche. Pensa che mi individuano da lontano e a volte anche di spalle. Io, da parte mia, finché posso dò loro soddisfazione.
    Un abbraccio e spero di incontrarti presto, ciao.

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    1. Questo è l'ultimo in ordine di tempo dei miei romanzi già pronti e finiti... dovrà mettersi in coda, ma non è detto che non possa scalare qualche posizione... :)
      Ci stiamo dando da fare per organizzare il minitour del Veneto: spero che per te Padova sia abbastanza comoda... :-))))
      A presto!

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  13. Il tuo personaggio è così carico di simpatia, vitalità e umorismo da sembrare (o desiderare) che ti stia raccontando tutto questo seduto vicino a te, mentre si sta bevendo insieme una cioccolata.
    Alla fine la frase sul biglietto però non mi è piaciuta e questo mi ha lasciato con un pò di delusione....quel tanto che basta per avere voglia di andare avanti a leggere per vedere come prosegue il racconto.
    Mi è piaciuto tantissimo invece il piccolo marziano fatto di lana e il posto dove ha trovato protezione.
    Ciao carissimo amico, ti abbraccio.
    Teresa

    P.S: se ti va di leggerlo, ho scritto un altro commento alla tua risposta sul post del Testamento.
    Un abbraccio forte.

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  14. Ciao cara amica!
    Sì, avevo già letto con interesse e piacere l'altro tuo intervento (ancor prima di questo), e con altrettanto piacere ho risposto. :-)
    Sono contento della tua impressione così positiva. Per quanto riguarda la frase, volevo una citazione che fosse al tempo stesso abbastanza "elevata" ma anche un po' cattivella e spiazzante, in linea con la mentalità del clochard ex copywriter Paloschi, che verso la fine del romanzo ne sfornerà di molto peggiori... :)
    (Ma al tempo stesso, ti posso anticipare che in questo romanzo troverai, a sprazzi, più dolcezza e tenerezza che in tutti gli altri miei...)
    Un abbraccio.

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  15. Passo per un saluto.

    Un abbraccio forte

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    1. Saluto e abbraccio pure a te. Ma qualche volta leggimi, così magari smetti di comprar robaccia... :-))))

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  16. Non sto più dedicando troppo tempo al blog, come puoi vedere... ma una capatina qui la faccio sempre volentieri! Bel racconto, un abbraccio

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    1. Lo immaginavo, altrimenti non sarebbero mancati i tuoi furibondi commenti anticlericali a post come Cippicippi superstar o Exit Nick... :D
      Ciao carissimo!

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  17. E' quasi sempre un modo per scaricarsi la coscienza! Ho ammirato tantisimo un amico d'infanzia di mio marito, che ha vissuto per vent'anni in India. Ogni anno tornava e quando ripartiva doveva avere oggetti utensili per portare lavoro alla povera gente indiana. Un anno mi fece comprare tutte le moka Bialetti, dalla piu piccola alla piu grande con filtri e ricambi. Portò il lavoro ad un indiano che sulla spiaggia con un asse improvvisava un bar e vendeva il caffè. Qull'uomo era un disgraziato perchè aveva tre femmine e sono un debito tre femmine in India. Ma con quel caffè è riuscito a sposarle bene ed è un uomo felice! Anche dando 1000 euro ad un barbone non gli cambi la vita, cambi per quel giorno la tua. Dando il lavoro ad un barbone gli restituisci dignità. Ciao zio un bacione.

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    1. Sono solo parzialmente d'accordo. Non ho mai pensato che il lavoro di per sé stesso conferisca dignità: spesso questa è la principale scusa per gli sfruttatori (e non mi riferisco a quel tuo conoscente, che magari era davvero un filantropo). Ho sempre ammirato quei clochard (e ce ne sono) che sono tali per ribellione e per scelta (altro discorso, e altro dramma, diventarlo per un divorzio o per disoccupazione). Per me sono degli Eroi, e sinceramente non so se avrei mai il coraggio di essere come loro. Insomma il tuo discorso fila, purché non diventi bandiera di arruolamento coatto e generale da parte degli sfruttatori o del sistema schiavistico, o peggio ancora battaglia di (pseudo)redenzione, come quelle bande di beghine che "salvano" le prostitute, chiudendole poi per diciotto ore al giorno in fabbriche-scantinato umide, fredde, buie e devastanti, dove guadagnano in diciotto ore la stessa cifra che prima guadagnavano in diciotto secondi con un succhiotto.
      Nella nostra società a dare "dignità" sono (purtroppo) soprattutto i soldi. Sarebbe solo ora di distribuirli meglio, e automatizzare tutto il lavoro duro automatizzabile (cioè, oggi, quasi TUTTO).
      Abbiamo una tecnologia potenzialmente più che fantascientifica. Ma per cosa la usa il miliardarietto di google che vediamo in questi giorni sui giornali, seduto in metropolitana con espressione da fesso alienato? Per affrancarci dal lavhorror? No, per renderci, tramite occhialoni iperconnessi, ancor più sempre reperibili, controllabili, sfruttabili, nevrotizzabili (il direttore e il capufficio che ti possono rompere i coglioni un milionesimo di secondo dopo che ti sei svegliato, perché il sonno, quello, per il momento, bontà loro, ce lo lasciano ancora), manipolabili con le mode, la pubblicità, i sorcial e il tecnoglionimento multitaskeggiante, senza un secondo di pausa tra produzione e consumo, senza un secondo di pausa per PENSARE.

      Bacione anche a te! :)

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  18. Come non essere d'accordo con te!! Impossibile, secondo me,per una mente pensante, trovare anche una pur minima parola da contestare. D'accordo su tutto anche sul succhiotto, in quel contesto molto piu dignitoso dello scantinato. Portavo testimonianza di un uomo che conosceva bene la realtà dell'India e che con quel gesto non dava solo lavoro ad una persona ma lo liberava dalla schiavitù dello sfruttamento da parte delle caste superiori. Loro hanno ancora le caste!!! Certo che l'argomento è vasto...perchè vedi io preferisco sempre lavorare 18 ore al giorno... e vorrei fosse libera la donna che invece vuol lavorare i8 secondi senza fare confronti. Vorrei un po di libertà per chi vuol cambiare vita e dignità e rispetto per chi vuol vivere sotto un ponte. Hai super ragione!! Dobbiamo fare tutto il possibile per renderci liberi, e per farlo usiamo google? Gli si rivolterà contro quest'arma?..Boh!?

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    1. Hai ragione, la parola chiave rimane sempre Libertà (di scelta e non solo). Approfitto per precisare che naturalmente la maggior parte delle giovani prostitute, cioè quelle costrette a esserlo (con la forza e con l'inganno) da bande di schifosi criminali, dovrebbero sì essere "salvate", anche se ribadisco che spesso, in questa assurda società, la "salvezza" finisce con l'essere peggiore della precedente minaccia.
      Ma esisterà ancora la Libertà nei prossimi anni? Verrà ancora percepita come supremo valore? O sarà solo "libertà" di scelta fra un ventaglio di diversi reality e diversi talent show, da seguire in tv, su tablet, dentro occhialuzzi magici, o direttamente nel cervello, e dove per interattività si intenderà la possibilità di fare domande cretine in diretta, di mipiacizzare e di retwittare in massa?

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  19. Zio, di primo acchito mi verrebbe di chiederti: quanto ci farai aspettare per il nuovo libro?
    Una vocina invece mi dice di dirti che siccome scrivi benissimo, hai una splendida fantasia e una invidiabile capacità di osservazione e rappresentazione, questo terzo libro, ammesso che tu voglia che lo diventi, penso che avrà un peso fondamentale nella valutazione dei tuoi lettori, o almeno nella mia (e chissenefrega dirà giustamente qualcuno).
    Se avessi scritto solo un commentino di elogio sarei stato indifferente e anche un po' ipocrita. In verità, l'averti seguito nei primi due libri mi rende partecipe e appassionato della tua sorte di scrittore.
    Detto questo legati alla sedia e non staccare le dita dalla tastiera finché non lo hai finito!!!
    :)))

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    1. eheh...grazie, caro amico. In realtà "La campagna Plaxxen" è ormai un (ulteriore) romanzo bello pronto, e sto già lavorando (legatissimo alla sedia) al successivo. Non so se il terzo ufficiale potrà essere questo, o uno di quelli già in lista d'attesa, o il prossimo che terminerò. Spero solo, per me e per voi, di poter almeno arrivare a una cadenza di pubblicazione biennale, dopo essere passato attraverso una (troppo lunga) attesa quadriennale... :D

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  20. caro Nick, ma quanto bravo sei? Sono stata lì a leggere in preda all'impazienza di andare avanti e all'esigenza di darmi il tempo di ridere e di tornare sulle frasi irresistibili, sorprendenti...Sei unico!

    p.s.
    Pierino sta leggendo Quattro soli ed è strabiliato dalla tua immaginazione incontenibile. :))
    baci8

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    1. Finirò proprio col montarmi la testa... :)
      Fra l'altro bisogna considerare che un prologo viene scritto quasi sempre, per vari motivi, col freno a mano tirato, quindi puoi immaginare quanto sorprendente potrà essere poi il romanzo.
      Grazie per le belle parole. Ma sono soprattutto felice di sapere che anche Pierino apprezza la mia scrittura.
      Baci8 a entrambi.

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  21. Caro zio, sei come il buon vino: maturi, migliorando di post in post. Non è casuale la metafora del vino perchè un buon bicchiere coinvolge per intero, se poi l'ultima goccia è un sacrosanto aforisma, non si può che renderti lode. Ciao

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    1. Spero tanto sia vero, che continuo a migliorare. Anche perché in tal caso sarebbe davvero spassoso e scompiscevole se, diciamo fra una ventina d'anni, certi "addetti ai lavori" (o al SABOTAGGIO dei lavori?) si sforzassero ancora di ignorarmi totalmente.
      BELATA ignoranza... :-))))
      Ciao e grazie!

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  22. Penso, modestamente, anch'io che "Borges ne converrebbe"!

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    1. Se fosse costretto a vivere oggi, e magari per la paga in italiA, penso che approverebbe anche il "vaffanculo" finale... :)
      Ciao carissimo!

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  23. inchiodata fino all'ultima riga (per fortuna): la frase del "tuo" barbone è semplicemente geniale. Anche io ho incontrato una barbona che non voleva saperne di chiedere l'elemosina. Lei ti "vendeva" le sue poesie, mucchi di tra frasi deliranti e senza senso ma... chi lo dice che ve ne debba essere uno? O chi dice che non ve ne fosse? Magari non sono stata io all'altezza di coglierlo... Grazie zio e grazie Knitting Moon!

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    1. Grazie a te, e alla tua bella storia parallela alla mia!
      Pensa che stavo per dirti "benvenuta a bordo" (e ovviamente lo sei in ogni caso, ma quella è la formula per i nuovi...) perché a causa della stolida ottusità di g+ non mi era consentito risalire al tuo blog... Poi mi sono reso conto che sei la mia cara amica Turista di Mestiere... :-))
      Sei nel mio blogroll da anni, ma "quelli" mi dicono che "non hai condiviso niente con me", per via della caz**** delle cerchie... Andassero affangùgol! :D
      DE-CER-CHIZ-ZA-TE-VI!!!!

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  24. Adoro veramente questi tuoi scritti, colmi d'ironia e profondità e invenzioni. La bustina post-elargizione è fantastica. leggerti risolleva giornate pesanti. Un bacione miciosissimo

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    1. Speriamo solo che qualche raccomandatello o qualche figlio... d'arte non mi rubi l'idea... Ma tanto ho voi come testimoni, meravigliose amiche e amici! E poi è un romanzo con un'invenzione a ogni pagina, hai voglia rubarle tutte... :D

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  25. ....... ah i marziani magliosi di Knitting Moon sono .... spaziali davvero ........... miaooooo

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    1. Già, avevo dimenticato di ringraziare Knitting... Moon (? :D) per la parte concreta che ha avuto in questa storia...

      Bacione miciosissimo anche a te!

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  26. Detesto ripetermi, tanto sai già che questi stuzzichini inediti sono sempre assai graditi :D
    (ed è bello anche sapere che c'è già altro in cantiere!)

    straquoto tutto quel discorso sulla tecnologia che ci sarebbe a disposizione per lavorare meno e meglio... discorso enorme e complesso. Magari torno qui più tardi, ora sono di corsa. Buona giornata Nick! :)

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    1. Qui il cantiere è permanente: stiamo lavorando per voi... :-)
      Buona giornata anche a te, caro amico.

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  27. Non c'entra la somma di euro, riconoscono al volo i tipi umani...ancora credo a questa capacità nell'uomo :)

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    1. Sì, lo credo pure io, anche se è talmente rara da sembrare quasi sovrumana...
      Ciao!! :)

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  28. Mi piace il tuo modo di scrivere, ironico e scorrevole.
    Complimenti per la storia!
    A presto e buon week-end!

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    1. Grazie, carissimo! (E buon fine settimana pure a te)

      Ma sto meditando di iscrivermi a un corso per imparare a scrivere peggio, così magari entro in classifica... Quattro soli a motore è troppo ben scritto per farcela. :-))))

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  29. Il barbone che dispensa citazioni (scritte) è fantastico! magari riuscirà anche a diventare famoso come Basquiat con le cartoline...
    un abbraccio!

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    1. Grazie per l'apprezzamento e per il delizioso auspicio, mia cara amica! :)
      In effetti il mio barbone Polaschi, insieme ad almeno altri tre o quattro personaggi di questa storia, meriterebbe di passare alla Storia...
      Abbraccio ricambiato.

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  30. fantastico!!! concordo con il primo commento!!!

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    1. Grazie anche a te, carissima.
      Un abbraccio supergigante tutto per te. :)

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  31. Geniale, sempre di più geniale zio...

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    1. Grazie, mister Best.
      Tra superlativi ci si capisce. :)
      (Ma per non prendermi troppo sul serio, aggiungerò che io talvolta sono anche... supelavativo...) :D
      Ciao!

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  32. Wè Zio, eccomi qui!
    Troppo divertente questo tuo post (e il modo molto pop in cui è scritto!).
    Secondo me hai incontrato Bin Laden in incognito.

    Mentre il cristo da spionaggio russo è un genio.

    Specchi del cazzo, praticamente!

    Moz-

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    1. Benvenuto a bordo, mio nuovo amico!
      Vedo con piacere che, almeno come età interiore, siamo quasi coetanei: tu ti definisci eterno dodicenne, mentre io mi sono fermato... a 14. :-))
      (Tanto per avere quel briciolo di anzianità che mi permetta di definirmi "zio"...)
      A presto!

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    2. Cavoli, hai due anni più di me!! Significa che fai il primo superiore!! XD

      Grazie per il benvenuto ;)

      Moz-

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    3. In realtà ho quattro lauree: ingegneria del pongo, ecografia e commercio, Lettere Future e Ignoranza. Sono molto fiero soprattutto di quella in Ignoranza (110 e lorde), perché in un paese come lobotom-italY potrebbe aprirmi porte inaspettate... :-))))
      Ri-ciao!

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    4. Beh, in effetti!
      Anche se temo che dovrai usare la bocca non solo per parlare o mangiare, se vorrai andare avanti nella vita, in questa lobotom-Italy :p

      Moz-

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    5. mmm... se non sei mediocre, in italiA non fai troppa strada neppure leccando: prima o poi se ne accorgono, che sei portatore di quella fastidiosa malattia peggiore della lebbra chiamata intelligenza...
      Tutto questo si chiama meritofobia... :-))))

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    6. Per fortuna so essere anche mediocre :p

      Moz-

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  33. Sublime ...bello...bello...bello...
    Alto livello zio, non ti smentisci mai.
    Ancora più simpatici ci appaiono i clochard, coraggiose e affascinanti creature.
    A proposito del fare la carità dopo uno sguardo, a pelle...per me è la regola. C'è chi mi dice che mi faccio fregare dai "furbi", io non credo. Tempo fa vidi una donna rom in centro a Napoli, era senza il naso, deturpata, non riuscivi a guardarla. La mente razionale mi disse di andare avanti. Invece entrai in un bar dove acquistai il latte per il piccolo che teneva in braccio e del cibo per lei. Tornai indietro, mi guardò incredula, mi sorrise con un sorriso che non scorderò mai più. Era lei ad aver aiutato me.
    Un abbraccio

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    1. Credo che sia il modo migliore, perché elimina anche quei dubbi (che spesso si trasformano in alibi, ma sono dubbi legittimi) legati al racket delle elemosine ecc... Le serve il latte, le dài il latte, così i suoi eventuali sfruttatori se lo pigliano in quel posto.
      Poi è vero che dare fa sentire persino meglio che ricevere. Ci sono alcuni che preferiscono non provarci, per paura di scoprire che sia vero... :)
      Un abbraccio anche a te!

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  34. Nel tuo solito stile, bello perché imprevedibile e niente scontato. E comunque mi piace immaginare che quel barbone fosse un poeta.

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    1. Forse lo è diventato, o lo sta diventando. Ma proviene da un mondo un po' meno poetico: quello della pubblicità. :)

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Benvenuti a bordo!!
Questo blog è Nemico dichiarato di ogni censura. Ma sono costretto mio malgrado a ricordare che rimuovere insulti gratuiti, scorregge occulte o minacce vigliacche non è censura: è nettezza urbana. Voglio che qui da me vi sentiate esattamente come a casa vostra: quindi Liberi, ma non di pisciare sul pavimento, o mi toccherà pulire. :)