Sarebbe bello se, nell’asfittico e deprimente panorama della letteratura italica di oggi, l’autore di questo pregevolissimo romanzo breve riuscisse a diventare “uno che conta”: perché di certo è “uno che merita”. Viviamo in un paese di semianalfabeti lobotomizzati, di microcefali mononeuronici (e col neurone, per la paga, atrofizzato dalla tv) eppure nove decimi di costoro si credono scrittori… E allora giù il cappello davanti a Giancarlo Tramutoli, uno Scrittore che si crede un bancario!! Mentre frotte di figli di papà (e figli di puttà) giocano a fare gli artistelli, con la complicità degli editori, dei critici e, spiace dirlo, pure di molti sprovveduti lettori, lui, come un Bukowski all’ufficio postale, lavora in banca (cioè conta i soldi degli altri) per sopravvivere. Se ne rammarica? Un po’ sì, ma senza piagnistei. È capace di estraniarsi, per difendere sé stesso dalla tossicità del lavhorror, e da coloro che anche nel tempo “libero” non riescono a parlare d’altro che delle proprie catene, ma nel contempo sa e vuole essere il cassiere ligio, affidabile e gentile. “Che alla fine, quando da una cassa sarò passato all’altra, manco più si ricorderanno che io ero una specie di prigioniero politico, un dissociato, uno che scriveva poesie. Diranno semplicemente: Ti ricordi quel cassiere simpatico? Be’, è morto. Peccato. Era il più veloce”. Come sempre accade coi veri scrittori, anche la lettura scorre velocissima (poi sei tu a fermarti spesso per gustarla meglio, ma questo è un altro discorso), fra sprazzi descrittivi di poesia non poetica, cioè incisiva e mai stucchevole, disavventure erotiche, esistenziali e sentimentali, succulenti aneddoti, peripezie da letterato fuori dal coro e da uomo allergico agli schemini bovini per ugualozzi omologati. Il tutto condito con la rara spezia che è quella sorta di semiautismo consapevole, ora orgoglioso ora quasi dispiaciuto, che è poi la cifra di ogni vero Artista: il più selvatico degli esseri, anche se agogna (incoerenza solo apparente, paradosso solo per chi nulla mai capisce) al conforto di una cuccia, al tepore di una tana-covo in cui scrivere, dipingere, resuscitare, possibilmente essere amato e amare, esistere, in barba all’umana imbecillità conformista che vorrebbe sottometterti “al risucchiamento, al tentativo di essere digeriti piano piano”. L’autore riesce nel miracolo di non annoiare, anzi, di divertire e sorprendere, persino nelle rare parti “d’opinione”, che personalmente me l’hanno fatto sentire affine e fratello: il rifiuto dei telegiornali e della stupida nevrosi da notizia, la scanzonata denuncia delle ritrite e ipocrite banalità papestri, lo sconcerto davanti al rinco applaudito con retorica commozione in tv per il solo fatto di avere cent’anni, il disagio provocato da matrimoni e funerali, e in genere dalla prevedibilità burattinesca dei suoi simili-dissimili, la nausea per la competizione, il percepirsi, anche davanti alle reazioni di familiari e amici per quello che dice, fuori fuoco, fuori contesto, fuori sincrono, fuori fase. Un romanzo così ricco, agile, vario, piacevole, gustoso, tenero, esilarante, graffiante, godibile, da impedirti, mentre leggi, di appuntarti le parti significative: i tuoi appunti finirebbero con l’essere lunghi quanto il libro! E quando arrivi in fondo, ti dispiace: ne avresti voluto di più. Una bella colonna sonora, né troppo “bassa” né troppo pretenziosa: Venditti, Gino Paoli, Battiato, Battisti, Paolo Conte, Tom Waits… Una splendida citazione di Agota Kristof: Perché è diventando assolutamente niente che si può diventare uno scrittore. E una disperata storia d’amore che finisce… no, non ve lo dico, come finisce. Vi dico solo di precipitarvi a leggere questo piccolo, meraviglioso romanzo. Consigliato a tutti coloro che, come me, erano convinti che “scrittore italiano” fosse diventata una contraddizione in termini, e si potesse andare a pesca di buoni libri solo in acque extraterritoriali. Scrittori italiani, a dispetto della grande editoria, continuano a esserci, a crescere, a tentare di resistere. E allora diamogli una mano, dimostriamo che la meritocrazia, anche se per ora non esiste, la si può costruire un passetto alla volta, dal basso, partendo da noi, anche in un porco paese mafioso come la nostra miserrima italiA. Che magari un giorno si potrà tornare a scrivere con la I maiuscola, e non con la (strameritata) A finale spregiativa.
“Non irritare i cinesi” per motivi di realpolitik, cioè di codardo e untuoso opportunismo commercial-schiavistico, pare diventato il nuovo sport planetario, il nuovo slogan dell’ipocrisia globalizzata. Tutti paralizzati, tutti genuflessi, a offrire lo spettacolo pietoso di un mondo cultural-diplomatico che in questo millennio pare seguire, e non solo nel caso della Cina, la dinamica obbligatoria dell’arruffianarsi i bulli, del leccare il culo ai peggiori. Persino certe Fiere del Libro si sono mostrate disposte a mettere vergognosamente alla porta gli Autori sgraditi a quello schifoso regime. Per non irritare i cinesi. E adesso pare che Obama non riceverà ufficialmente il Dalai Lama. Per non irritare i cinesi.
Be’, nel suo strapiccolo, questo dispettosissimo blog è orgoglioso e compiaciuto di irritarli, quei fascisti imperialisti. Non solo gridando Libertà per il Tibet (e per Taiwan). Ma anche regalando ai lettori la seguente battutozza di Zioscriba:
Per conto mio i cinesi non sono neppure terrestri.
Imagine there's NO COUNTRIES / It isn't hard to do / Nothing to kill or die for / And NO RELIGION TOO / Imagine all the people / Living life in peace...
CORRADINO, PARTE PRIMA
«El mejor libro de un escritor italiano después de Pirandello» Francesco Spinoglio, ATALAYA DE LA VIDA HUMANA
CORRADINO, PARTE SECONDA
«Uno degli aspetti che mi piace di più, di questo splendido libro, è come riesca a coniugare una qualità di scrittura sempre eccezionale con un'immediatezza e una "fruibilità" da best seller... Credo sia il sogno di ogni scrittore: rappresentare la complessità dell'essere umano senza perdersi in elucubrazioni... Ci riescono in pochi». PAOLO ZARDI «E' un posto migliore il mondo. Dopo che ci hai scritto tu». FRANCO BATTAGLIA
L'ULTIMO CAPOLAVORO
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RACCONTI DA RIDARELLA
«Mi sento come un due di denari quando la briscola è ladri»
Zio Scriba (alias Nick Pezzoli) è Scrittore Non Autorizzato, Umorista Esagerato, Adoratore di Gatti e Dinosauri, Lendenùn, Spirito Libero, Ozioso Vizioso, Epicureo, Plasmatore di Perle Letterarie in modalità Voor de Zwijnen. Non baratterebbe con niente al mondo il suo fiero estraniamento da monaco eremita, ma è ben consapevole del fatto che questo paesucolo talentuofobico e mafioso gli dovrebbe parecchie scuse e parecchi pompini.
«L'anima da John Fante post-moderno, ma antimaschilista» G.Garrapa, SATISFICTION «È su questo doppio tono, uno leggero e brillante nella lingua e nelle situazioni spassose, l'altro diretto ed emotivo nella scoperta della propria sessualità, che l'autore crea una sua poetica originale» Alessandro Beretta, Corriere della Sera
CORRADINO, PARTE QUARTA
«Un libro necessario» (Paolo Zardi)
CORRADINO, PARTE QUINTA!
Nella sanguinosa estate del 1980, per il tredicenne Corradino un’idilliaca vacanza nella Svizzera tedesca si trasforma in incubo kinghiano.
43 STREPITOSI RACCONTI
«I 43 racconti di un autore italiano contemporaneo più intensi che abbia mai letto.» (Simona Castiglione)
ELOGIO DELLA BISESSUALITÀ E DELLA PROSTITUZIONE
«Scrittore assoluto e vera e propria anomalia nel panorama letterario italiano contemporaneo» (Andrea Consonni)
TRAGICOMMEDIA DODECAFONICA
«Una penna felice che conferisce senso e dignità anche ai crinali più incerti e rischiosi dell'animo umano». Giovanna Larizza
LIBIDINE SCEMIDEMENZIALE
Di così scompisciosi, originali, scatenati, deliranti e ricchi di idee non ce ne sono stati prima e non ce ne saranno dopo!
UN MINIROMANZO, UN RACCONTO E DUE POESIE
Quattro suicidi, e un definitivo arrendersi. Eppure si riesce anche a sorridere.
UN NOIR METROPOLITANO
«Una storia di clochard più o meno volontari, un fosco noir metropolitano con finale thrilling, una feroce satira del mondo della pubblicità e dei consumi compulsivi. E l’inno d’amore di un padre separato per il figlioletto down. Il tutto visto attraverso il pazzo mondo dei blogger!»
NON AMO LE ANTOLOGIE, MA UN'ECCEZIONE L'HO FATTA VOLENTIERI
Ottobre 2015: questa sfiziosa antologia, curata da Paolo Zardi per le edizioni Galaad, contiene il mio sconvolgente racconto "Le scimmie che c'erano prima". «...è fin troppo lampante che la nostra estinzione è stata causata dai maschi cazzoni, con la violenza e le guerre, con la competizione e lo sfruttamento del pianeta, con l’eterosessualità e l’esplosione demografica. Dai maschi cazzoni e da quelle femmine – la maggioranza – che li ammaestravano a essere “veri uomini”. Cioè cazzoni.»
IL MIO ROMANZO D'ESORDIO
(settembre 2008)
DIS(GRAZIATO)CLAIMER
Se qualcuno provasse a considerare questo blog una testata giornalistica mi vedrei costretto a sfidarlo a duello, poiché si tratterebbe non solo di una inesattezza, ma anche di una gravissima offesa: "testata giornalistica" lo vai a dire a tua zia!
L'Eutanasia non è un capriccio.
NO TALIBAN NO VATIKAN
Fra voi si nascondono Artisti. E splendide persone dal cuore grande e generoso. Ho ricevuto per posta, in regalo, questo mio ritratto. L'Artista non desidera notorietà. Allora dico solo: GRAZIE!
J. Krishnamurti
L'imitazione, o conformismo, è uno dei grandi fattori di corruzione della mente; il modello, l'eroe, il salvatore, il guru, è il fattore di corruzione più rovinoso. Il seguire, l'obbedire, il conformarsi, negano la libertà.
Manlio Sgalambro
Comunicare è da insetti. Esprimerci ci riguarda.
Frammenti mentekatti
Se sei bello ti tirano le pietre. Se sei brutto ti tirano le pietre. Se sei una pietra ti tirano.
Non si può concepire un'Intelligenza Perfetta che non eccella anche in autoironia. Secondo me Dio bestemmia.
Errori storici: a scuola ci hanno sempre detto che Astianatte era l'unico figlio di Ettore. In realtà era il diciottesimo e si chiamava: Ostianàlter!
FALACACCA BEGHELLI. Se ti scappa e non te ne accorgi si mette a suonare. Praticamente ti manda a cagare.
CRAZY HORSE
Lui Cavallo Pazzo, io Matt 'me 'n Cavàl!
GAY ONORARIO
Come Pablo Picasso. Come ogni individuo appena decente. (Perché le pecorscimmie omofobe sono quanto di più stronzo abbia mai insudiciato questo mondo.) Anche se per me l'anima umana è ovviamente bisex (o, meglio ancora, asessuata) e le monosessualità sono forzature culturali.
Onan il Saggio
Il Nonsanto protettore di questo blog: Onan, uomo coraggioso e ribelle, ucciso da un deucolo mafioso, prepotente e collerico per non aver obbedito all'assurdo ordine di ingravidare la cognata rimasta vedova. Sia lode e gloria a Onan il Saggio, inventore NON della masturbazione (che sarebbe comunque cosa MERITEVOLE) bensì del primo rudimentale accorgimento contraccettivo e anti bomba demografica: il coito interrotto!
"Quand nous ne sommes plus des enfants, nous sommes déjà morts".
(Constantin Brancusi)
Paul Auster
Purché avesse il coraggio di rifiutare quello che la società gli diceva di fare, un uomo poteva vivere secondo le proprie regole. A quale scopo? Allo scopo di essere libero. Ma libero a quale scopo? Allo scopo di leggere libri, di scrivere libri, di pensare.
John Williams
Io sono come voi. Anzi, peggio. Sono troppo intelligente per il mondo, e me ne andrei anche in giro a dirlo; è una malattia incurabile, la mia. Per questo devo essere rinchiuso qui, dove posso comportarmi in modo irresponsabile senza alcun pericolo, senza far del male a nessuno.
Franco Battiato
Ho sentito degli spari in una via del centro Quante stupide galline che si azzuffano per niente
Aleksandar Hemon
Un giorno su Winthrop Avenue rimasi a guardare la cima di un palazzo sul cui cornicione sedeva una ragazza che stava valutando se suicidarsi o no, mentre giù in strada due tizi continuavano a gridare «Salta!» Lo facevano mossi da pura stronzaggine, ovvio, ma all'epoca il loro suggerimento mi sembrò una risposta sensata a quel problema costante che chiamiamo vita.
Charles Bukowski
"Sei sposato, Manny?" "Non sono mica scemo."
Mi accusavano di tradimento e atti di libidine. Per non essere andato al fronte. Ve lo dico io dov'ero, zoticoni: chino sui libri. Un uomo trincerato dietro il suo libro. Avevano con sé una statua della Vergine Maria. Vi supplico, io sono un ragazzo normalissimo. Tu sei moralmente lebbroso, piccolo, un degenerato. Noi siamo i reduci di guerra cattolici e purifichiamo gli schifosi bastardi come te con l'impiccagione.
José Saramago
Quando la prova sarà terminata, riporrà il violoncello nella custodia e tornerà a casa in tassì, uno di quei tassì dal portabagagli grande, ed è possibile che stasera, dopo cena, apra la suite di bach sul leggio, tragga un profondo respiro e sfiori con l’arco le corde perché la prima nota che nascerà possa consolarlo delle incorreggibili banalità del mondo…
Mario Vargas Llosa
Fece una pausa per creare effetto, come se misurasse la grandezza della mia innocenza o dabbenaggine. “Lei crede che sarebbe possibile fare quello che faccio se le donne assorbissero la mia energia?” mi ammonì, con ribrezzo nella voce. “Crede che si possano produrre figli e storie nello stesso tempo? Che uno possa inventare, immaginare, se si vive sotto la minaccia della sifilide? La donna e l’arte si escludono a vicenda, caro amico. In ogni vagina è sepolto un artista. Riprodursi, cos’ha di bello? Non lo fanno già i cani, i ragni, i gatti? Bisogna essere originali, caro amico”.
Mordecai Richler
I luoghi proibiti dove si daranno convegno i peccatori (sbottonandosi la patta o calandosi le mutande per fare due chiacchiere come si deve) non saranno più i bordelli, o casini che dir si voglia, ma le biblioteche, sotto costante minaccia di chiusura a opera della Buoncostume letteraria. E la nuova malattia sociale sarà l'intelligenza.
Philip Roth
Chi è libero può essere pazzo, stupido, ripugnante, infelice proprio perché è libero, ma non è mai ridicolo. Ha lo spessore di un essere umano.
Romain Gary
Una lampadina che si svita lentamente per via del traffico là fuori e che comincia a lampeggiare a intermittenza. Qualcuno che sbaglia piano e viene a bussare alla mia porta. L'amichevole e benevolo glu glu del termosifone. Il telefono che squilla e una dolce voce di donna, molto allegra, che mi dice: «Jeannot? Sei tu,tesoro?» e io che resto in silenzio per un lungo momento, a sorridere, senza rispondere, giusto il tempo di essere Jeannot, e tesoro.
Konrad Lorenz
Vi sono degli stati sociali in cui governano i più intelligenti: è il caso dei babbuini.
Gustave Flaubert
Tre cose occorrono per essere felici: essere imbecilli, essere egoisti e avere una buona salute. Ma se vi manca la prima tutto è finito.
Mi dava ai nervi che se ero gay lei pensasse di aiutarmi, magari mettendomi un cerotto, tipo. E poi oggi non è più un problema, quindi perché avrei tanto bisogno di aiuto? E soprattutto da lei, quando il suo terzo matrimonio era durato solo qualche giorno? Io sapevo di essere gay, anche se non avevo fatto mai niente di gay e non sapevo se lo avrei mai fatto.
J. D. Salinger
C'era da supporre che probabilmente avrebbero sposato quasi tutte dei cretini. Quei tipi che ti raccontano sempre quanti chilometri fa la loro stramaledetta macchina con un litro. Quei tipi che si arrabbiano come ragazzini se li batti a golf, o persino a un gioco stupido come il ping-pong. Quei tipi che non leggono mai un libro.
Erasmo da Rotterdam
Se ho dei soldi compro libri, se me ne avanzano compro da mangiare. Se me ne avanzano ancora, compro dei vestiti.
Céline
'Sta repulsione istintiva che ispirano i commercianti a quelli che li avvicinano e che capiscono, è una delle rarissime consolazioni che quelli che non vendono niente a nessuno provano a essere poveri come sono.
Gary Shteyngart
"Parlami di te, per favore. Se non ti dispiace..." "Io sono psicotico"
Robert Louis Stevenson
È assodato che l’esistenza di gente che rifiuta di partecipare alla grande corsa a handicap per qualche monetina, rappresenta un insulto e un disinganno per chi invece vi partecipa.
Jorge Luis Borges
È fama tra gli etiopi che le scimmie non parlino di proposito, per non essere obbligate a lavorare
Bertrand Russell
L'etica del lavoro è l'etica degli schiavi, e il mondo moderno non ha bisogno di schiavi.
François Truffaut
Amo le Arti e in particolare il cinema, ritengo che il lavoro sia una necessità come l’evacuazione degli escrementi e che chiunque ami il suo lavoro non sappia vivere. Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica basteranno a fare la mia felicità fino alla morte...
Raimon Panikkar
Nel fiume soltanto i pesci morti vanno con la corrente. I pesci vivi vanno controcorrente.
Michael Connelly
A forza di seguire la corrente si finisce in qualche fogna.
Henry David Thoreau
Molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade.
Osho
I creativi sono sempre ritenuti folli. Il mondo li riconosce ma molto in ritardo; si pensa sempre che manchi loro qualche rotella. I creativi sono gente eccentrica. Tutti i bambini nascono con la capacità di essere creativi. Senza alcuna eccezione, tutti i bambini tentano di essere creativi ma noi non glielo permettiamo. Cominciamo subito a insegnar loro il modo giusto di fare le cose e una volta che lo hanno imparato diventano dei robot: in seguito ripeteranno sempre la cosa giusta. Più lo fanno, più diventano efficienti e più diventano efficienti più sono rispettabili. […] Quando un bambino nasce il lato destro è attivo, quello sinistro no. Poi cominciamo a impartirgli i primi insegnamenti, in modo ignorante e non scientifico. Nel corso dei secoli abbiamo imparato come spostare l'energia dall'emisfero destro al sinistro, come bloccare l'uno e fare funzionare l'altro. La scuola fa solo questo: dall'asilo all'università la cosiddetta istruzione non è altro che uno sforzo per distruggere l'emisfero destro e sostenere il sinistro. Da qualche parte tra i 7 e i 14 anni ci riusciamo e il bambino viene ucciso, distrutto. […] Inizia a competere nella scuola, diventa un egoista, acquisisce tutte le nevrosi della società. Si interessa ai soldi e al potere. Comincia a pensare a come diventare più educato per essere più ricco e potente, avere una casa più grande e qualsiasi altro agio. Il centro della sua attenzione si sposta. L'emisfero destro comincia allora a funzionare sempre meno oppure funziona solo nei sogni, nell'inconscio profondo. O talvolta quando si assume una droga. […] Distruggi allora tutto ciò che la società ti ha fatto, tutto ciò che genitori ed educatori ti hanno fatto. Distruggi tutto ciò che il poliziotto, il politico, il prete ti hanno fatto: e sarai di nuovo creativo, proverai di nuovo quel brivido che avevi all'inizio. E' ancora lì in attesa, represso e si può sprigionare... Naturalmente avrai bisogno di molto coraggio, perché quando cominci a disfare ciò che la società ti ha fatto, perderai ogni rispettabilità. Non sarai più considerato una persona degna di stima. Comincerai a sembrare un eccentrico; agli occhi della gente sarai uno stravagante. la gente penserà: quel poveraccio, ha perso qualche rotella...
Oscar Wilde
La società perdona spesso il criminale, ma non perdona mai il sognatore.
Friedrich Nietzsche
E' una finezza che Dio abbia imparato il greco quando volle diventare scrittore - e che non lo abbia imparato meglio.
C'è chi nasce per dire qualcosa e chi per impedirglielo.
Arthur Cravan
Mi stupisco che qualche imbroglione non abbia ancora pensato di aprire una scuola di scrittura. (1914...)
Kellerman fa una sosta alla distilleria del gin. “Non sappiamo cosa farcene di quegli affari là”, dice il distillatore. “Quegli affari come si chiamano che lei ha sotto il braccio”. “È il mio papà”, dice Kellerman. “Un tempo era noto come il Martello di Thor. Ora è in formato ridotto”. “Credevo che fossero dei ravanelli”
Martin Amis
E ora Plutone. Non bisognerebbe mai prendere in giro gli afflitti, naturalmente, ma Plutone è davvero un disgustoso pezzetto di merda. Giove non ce l’ha fatta a diventare stella; Plutone non ce l’ha fatta nemmeno a diventare pianeta. Atmosfera rarefatta, una crosta di ghiaccio spessa 500 chilometri, e poi roccia. La massa di Plutone è circa un quinto della massa della nostra luna, e la sua luna, Caronte (altro cesso) è ancora la metà.
John Fante
«Pecore!» dissi. «Ahimè, che pecore! Vittime dell’ignavia e del sistema, schiavi bastardi degli squali della finanza. Schiavi, parola mia!… È uno spettacolo impagabile. Pecore che vanno a farsi tosare l’anima.»… I loro occhi mi accusavano… D’un tratto mi apparvero in una luce diversa. Avevano un’aria così stupida. Lavoravano così duramente. Mogli da sfamare, sciami di bambini dalle facce sporche, un sacco di pensieri per via della bolletta della luce e del conto del salumiere: erano così lontani, così distanti, nudi in quelle loro tute sporche, con quelle stupide facce da messicani butterati, saturi di stupidità, e mi guardavano tornare fra loro, ritenendomi pazzo, dandomi i brividi. Scatarri appiccicaticci, colle gelatinose, piantati là, disarmati e disperati, con gli occhi tristi e rassegnati dei vecchi animali da soma. Che pensino pure che sono matto! Bifolchi, zucconi, scemi! Non me ne frega niente dei vostri pensieri. Ero disgustato dal fatto di essere così vicino a loro. Avrei voluto colpirli, uno per uno, colpirli fino a che sarebbero divenuti un ammasso di piaghe e di sangue. Avrei voluto gridare loro di tenere lontano da me quei loro dannatissimi sguardi malinconici e imbronciati da cani bastonati, che stendevano una lastra nera sopra il mio cuore, come un sepolcro, una buca, una piaga, al di fuori della quale marciavano i loro morti in una processione che mi torturava, guidando altri morti dietro di loro: come in una parata, l’aspra sofferenza che vivevano attraversava il mio cuore.
da LETTERE A UN GIOVANE POETA
Confessi a se stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere? Questo soprattutto si domandi nell'ora più quieta della sua notte: devo scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice "io devo" questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità. (Corrispondenza fra Rainer Maria Rilke e Franz Xaver Kappus)
Gli facevan ribrezzo tutti quelli che incontrava, gli facevan ribrezzo anche i loro visi, la loro andatura, le loro mosse. Avrebbe addirittura sputato addosso a qualcuno, e se qualcuno si fosse messo a parlare con lui, l'avrebbe forse morsicato... ... Tu dimmi una frottola, ma dimmela a modo tuo, e io allora ti bacerò. Dir frottole a modo proprio è quasi meglio che dir la verità al modo degli altri; nel primo caso sei un uomo, nel secondo sei soltanto un pappagallo!
E. M. Cioran
Le "fonti" di uno scrittore sono le sue ignominie: colui che non ne scopre dentro di sé, o che vi si sottrae, è destinato al plagio o alla critica.
Kate Millett
L’omosessualità è stata inventata da un mondo di persone etero che dovevano fare i conti con la loro bisessualità. Trovandola difficile e preferendo non ammetterla, hanno inventato una condizione paria, una colonia di lebbrosi per gli incorreggibili la cui esistenza, apertamente tollerata, fosse di monito a tutti.
Paolo Conte
Libertà e perline colorate / Ecco quello che io ti darò / E la sensualità delle vite disperate
Franco Battiato
Ho sentito degli spari in una via del centro / Quante stupide galline che si azzuffano per niente
Woody Allen
"Non hai voluto un pompino, così ho pensato di prenderti una cravatta". (Mira Sorvino, LA DEA DELL'AMORE)
Joel e Ethan Coen
"Considerate i gigli del campo, puttana ladra". (George Clooney, FRATELLO, DOVE SEI?)
David Mamet
"Mi mangio quella torta di merda..." "Fatta in casa?" "No, confezionata..." "La troia!" (GLENGARRY GLEN ROSS)