"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

lunedì 17 dicembre 2012

Il mio editoriale sul sito NEO.

Sul sito della Neo edizioni è stato pubblicato un mio editoriale dal titolo "C'È POSTO PER UNO JACOVITTI DEL ROMANZO?" (ELOGIO DEL TRAGICOMICO IN LETTERATURA)
Chi volesse leggerlo, non deve far altro che cliccare qui.

mercoledì 12 dicembre 2012

PREMIO A SORPRESA PER I MIEI FEDELI LETTORI!




Mi sono riunito in assemblea con me stesso, e ho deciso che chi di voi regalerà più copie di Quattro soli a motore (mi fiderò del numero che direte nei commenti, e quindi saranno considerate fuori concorso, a mio insindacabile giudizio, sia le dichiarazioni di anonimi o sconosciuti sia le sparate palesemente scherzose) riceverà una copia formato A4 rilegata, con dedica e autografo, della primissima stesura del romanzo (vedi foto), un vero e proprio Director’s cut lungo quasi il doppio*, pieno di altre sorprese e con finale diverso, e con in copertina la mia rara creazione d’arte grafica “Avanzi perplessi di natura cotta”. Un cimelio che un giorno varrà milioni! :)

Come sto dicendo al termine di ogni presentazione: se questo romanzo vi piace, vi prego, non abbandonatelo: parlatene, consigliatelo, regalatelo. Perché l’unica speranza, per un outsider estraneo ai circuiti sclerotizzati di questa sconcia e vergognosa italiA è il PASSAPAROLA. Aiutatemi, ma solo se pensate ch’io lo meriti!! 
(Sulla mia zattera vige la Meritocrazia, non l’elemosina!!)


* Ci tengo a precisare che questa disparità di lunghezza non significa che il romanzo abbia subito un editing violento, anzi! Lo avevo già sfrondato io, quasi dimezzandolo, nel passare dall’iniziale “gémenteseflentes” al successivo “Il taccuino rosso di Wolfsburg”. Il lavoro di editing è stato un entusiasmante, reciproco arricchirsi, con Angelo Biasella rispettoso del mio talento e delle mie idee, e io rispettoso dei suoi ottimi, indispensabili consigli e della sua fantastica professionalità.

martedì 11 dicembre 2012

Un bel ritaglio di due giorni fa.



Segnalato dal Grande Marziano. Un ringraziamento e un abbraccio a lui, e agli amici di books in.
[Come sempre, cliccare sopra per ingrandire]


Le sentenze lapidarie dello Zio (per quei due o tre che ancora confondessero furbizia e intelligenza, che in realtà è il suo contrario)


LA FURBIZIA 
È IL LATO DISONESTO
 DELLA STUPIDITÀ

p.s. ogni riferimento alla situazione politica italica è del tutto casuale.


sabato 8 dicembre 2012

QUELLI CHE "Il tuo libro non si trova"


La Neo edizioni ha un fior di distributore Nazionale (NdA), in grado di assicurare la diffusione dei suoi libri dalle Dolomiti alla Valle dei Templi.
Ma so di commesse incompetenti che s’inventano il contrario, e scoraggiano l’acquisto con imperdonabile superficialità.
Partorire con Amore un romanzo non è tutto: il vero travaglio comincia dopo, per colpa di addetti paragonabili a pediatri che odiano i bambini, o curano solo quelli dei multimiliardari.

Il problema è che parecchi librai (non tutti, per fortuna) si prestano a sbolognare passivamente i surgelati e i precotti (sempre più mediocri) imposti dalla grande editoria e dalla televisione, comportandosi più da banconisti di supermarket che, appunto, da Librai.

Ora, è noto che in alcune librerie italiane i libri interessanti, se stampati da piccoli editori e non pompati dai media, vanno richiesti ed eventualmente ordinati.
Ma è altrettanto noto che chi non ha dimestichezza col luogo-libreria pensa che dover “ordinare” un libro sia sminuente, non solo per il libro ma anche per il cliente stesso. “Se fosse un libro importante, ce l’avrebbero” pensano queste persone poco abituate a comprare romanzi. Invece è una prassi normale! A me è capitato di dover ordinare fior di romanzoni americani, mentre in vetrina c’erano camionate di… lasciamo perdere!

Il lato frustrante, per uno scrittore, è che quando gli vengono a dire “Non si trova” lo fanno molto spesso con un tono che sembra voler sminuire il valore del libro, anziché il livello, tristanzuolo e rasoterra, della malfornita (anche se magari grandissima!) libreria. Ma per fortuna nelle catene migliori (Feltrinelli, Ibs) il mio romanzo c'è.

La verità è che chi vuole un libro, lo trova. Nella peggiore delle ipotesi, bastano un paio di clic su internet. Solo chi non è davvero interessato, è contento di mettersi la coscienza in pace (ma nei confronti di chi?) dopo aver velocemente costatato l’assenza di nicolapezzoli in mezzo agli scaffali commerciali e alle vertiginose pile himalayane di illeggibile paccottiglia paratelevisiva.

Se invece vi interessa davvero, non siate timidi, non abbiate paura di chiedere, e di far pesare al libraio la sua inadeguatezza a soddisfare i vostri gusti di lettori esigenti! (Il record appartiene a un genio che, invitato da un mio amico a “guardare nel computer”, si alzò dalla sua postazione e si mise a cercare il mio romanzo fra gli scaffali di manualistica informatica!)

E già che ci siete, ORDINATENE TANTI! Oggi è difficile trovare in Italia un romanzo migliore da regalare per N A T A L E ! :)
Aiutate questo bel romanzo a essere letto e conosciuto! Con un solo gesto farete felici almeno tre diverse entità: l’amico lettore che lo riceverà, l’amico scrittore che ve ne sarà grato, e l’agonizzante Narrativa italiana, che qualcuno dà, non del tutto a torto, per già morta e sepolta.

PER UN ACQUISTO VELOCE E SICURO: NEO EDIZIONI STORE.

martedì 4 dicembre 2012

Assaggi di romanzi inediti - da "IL VOLO INTERROTTO DEGLI ANGELI": monologo dell'usuraio



Che cosa succede: ogni tanto salta fuori qualche stronzo che fa fatica a pagare. E allora che cosa succede. Il discorso, è questo: si cerca con le buone di convincere quella testa di cazzo. Magari lo si sbatte leggermente per la testa contro il muro. Così vede la differenza. Il muro è più duro della testa. E io sono più duro di lui. Andasse affanculo. Che cosa succede. Mica te l’ho detto io di venire a chiedermi dei soldi in prestito. Sono venuto io a cercarti e a implorare tieni questi cazzo di soldi che a me mi cascano dal tavolo? Nossignore. Noccazzone. Non ero io quello che implorava. Proprio per niente. E allora che cosa succede: tra persone civili, il discorso è questo, tra persone civili i soldi si ridanno indietro. Dice gli interessi sono troppo alti. E allora che cosa succede. Vallo a chiedere alla banca il prestito. Perché che cosa succede. Il discorso è questo: se vieni a chiedere i soldi a me o è perché ti servono per qualcosa di sporco o perché agli strozzini della banca non offri abbastanza garanzie. Cara testa di cazzo. E allora che cosa succede. Che io mi accollo dei rischi. È questo il discorso. Che mi accollo dei rischi. Per la tua bella testolina di cazzo. Egregio pirla. E allora. Che cosa succede: è ovvio che gli interessi che ti chiedo sono un pochettino più alti. Ma i soldi puoi darmeli un poco alla volta. In scomode rate. Che cosa succede. Che ti si viene incontro. Non siamo mica qui a strozzare la gente. Ma ogni tanto se ne sbuca fuori uno più stronzo degli altri. Che vuole fare il furbo. Che si crede più furbo. Che fa fatica a pagare. E allora che cosa succede. Il discorso, è questo. Lo si sbatte per la testa contro il muro. E il muro è duro. La testa, meno. Come adesso questo Gabriele del cazzo. Che cosa succede. Sei un giocatore? Sei un disgraziato? Sei un perdente? Noo?! Dici che hai sempre vinto e questo è solo un maledettissimo periodaccio nero? Un momento no? Benissimo! Che cosa succede. Te li presto io i soldi per superare il momento no. Ventimila euro ti ho prestato. Ma poi che cosa succede. Il discorso, è questo. Che cosa succede. Che i soldi tu me li devi ridare. Non sono cazzi miei di come li guadagni. Se ricominci a vincere al gioco o ti trovi due mignotte da sfruttare o ti rapini un ufficio postale o vai a sgobbare giù in miniera che magari ti fa bene. Ma tu i miei soldi me li devi ridare. I patti li devi rispettare. Il debito lo devi onorare. Gli interessi me li devi pagare. Orco d'io.

Dice ma l’interesse è un pochino troppo alto. Sto Gabriele del cazzo. Andasse affanculo. Che cosa succede. Il discorso, è questo: dice che ha fatto due conti e l’interesse è venuto fuori che è del millequattrocento percento. Che cazzo ne so. Mica sono un contabile. Che cosa succede. Prima di tutto, potevi farli meglio prima i tuoi conti. I patti erano chiari. Ma questo Gabriele del cazzo dice i tuoi soldi te li ho ridati, te ne ho ridati trentaduemila dunque gli interessi sono pagati e strapagati. Un beato cazzo. Lo decido io quando sono pagati. Che cosa succede. Tu ancora non mi conosci. Cosa dice qui? Dice che adesso dopo un anno mi devi ventotto milioni di euro. La matematica non è un’opinione. E adesso la tua stronza vita è mia. Neppure questa è un’opinione. E allora che cosa succede. Che questo Gabriele del cazzo dice a ‘sto punto non ti pago più. E non si fa mai trovare. E fa ogni volta una strada diversa. E non esce e rientra mai alla stessa ora. E se lo becchi in casa non ti apre. Insomma non vuole più pagare, questo Gabriele del cazzo. E allora che cosa succede? Non succede un cazzo. Lo sbatto per la testa contro il muro. E dopo paga. E se ancora non paga, il discorso è questo: gli faccio mettere a soqquadro l’appartamento da certa gente che conosco. Non paghi ancora? Non c’è problema. Ti vengo incontro. Ti spezzo un braccio. Il discorso, è questo. E ringrazia che hai trovato a Lo Surdo. Che ha tanta pazienza e sa aspettare.



sabato 1 dicembre 2012

E dopo Varese, pausa invernale...


Care amiche e cari amici,

quasi non so come dirlo, e come chiedere perdono a quelli fra voi che attendevano il tour del Veneto per il mese di dicembre: è tutto rimandato al 2013 (probabilmente da febbraio in avanti) non solo a causa di piccoli e grandi contrattempi che hanno colpito tutti i membri del "cast" (me compreso), ma anche per aver trovato all'ultimo momento, in alcune città, possibili agganci con grandi librerie, che però a tempi brevi non erano disponibili (e d'altro canto sarebbe stato assurdo, dispendioso e impraticabile duplicare la trasferta).

Il lato positivo di tutto ciò è che avremo così la possibilità di organizzarci ancora meglio per offrire appuntamenti indimenticabili, con più date, più città, più proposte. Non solo per il Veneto, ma anche, quasi certamente, per la Campania, l'Emilia-Romagna e molto altro ancora!
Avrò in tal modo anche più tempo per rimettermi al lavoro nel mio scriptorium, per regalarvi un ulteriore nuovo romanzo...

E comunque non preoccupatevi: le presentazioni proseguiranno per tutta la primavera e sconfineranno nell'estate. In fondo, quello che abbiamo per le mani è un LONG SELLER, e non un instant book di quelli che nascono già vecchi e moribondi... :)

Quindi solo un altro po' di pazienza (che come sempre accade sarà premiata) e... arrivederci all'anno prossimo!

p.s.
Un bacio di ringraziamento alla dolcissima Direttrice della Libreria Feltrinelli di Corso Moro a Varese (di gran lunga la migliore della città), a tutto il suo staff, a Paolo Franchini per la bravura e la professionalità, e a tutte le persone venute ad ascoltarci.








mercoledì 28 novembre 2012

"Quattro soli a motore" sul sito di SMEMORANDA!!!!



Stavolta quella che vi propongo è una degustazione doppia: una recensione del mio romanzo unita a una nuova web-intervista, bellissima e stuzzichevole. 
Un pezzo d'alta classe confezionato dal grande blogger Alligatore, e pubblicato nientemeno che sul sito di SMEMORANDA.


domenica 25 novembre 2012

Genova per noi :)













Dopo Roma, ringrazio Genova e tutti i cari amici genovesi, che hanno reso bella e indimenticabile la mia giornata ligure del 23 novembre.

E a chi abitasse in città o zone limitrofe, consiglio caldamente la libreria books in di Vico del Fieno. Una piccola libreria che merita di essere sostenuta e incoraggiata, perché gestita da una persona piena di passione, e capace di fare il suo mestiere. Cosa oggi sempre più rara e preziosa.

[Per le immagini 7,8,9 e 11 ringrazio l'amico blogger Reverend Emi, fotografo "ufficiale" dell'evento.]


martedì 20 novembre 2012

Operazione BARBAROS EN ROMA



GRAZIE ROMA!!!!

Troppe sono le meravigliose persone che vorrei adesso ringraziare, salutare e abbracciare, a Roma, Pescara e Torvaianica, per non parlare degli altri splendidi amici venuti da più lontano per ascoltarmi e conoscermi. Mi limito allora a lasciar parlare per me un post fatto di immagini, da cui spero possa emergere tutto il mio amore per la città più magica ed emozionante del mondo, che imperdonabilmente non avevo visitato mai, e il cui dolce ricordo mi riscalda il cuore e già mi riempie di nostalgia. Peccato solo non essere un fotografo migliore, ma non si può avere tutto...
























sabato 10 novembre 2012

Assaggi di romanzi inediti - da "LA CAMPAGNA PLAXXEN": parte iniziale del capitolo3


Alcuni lo chiamavano Capelli d’Argento, altri, più anzianotti e autoctoni, il Barbùn Cavijùn, e Polaschi alla sua stazione sotterranea era un personaggio. Fin da principio aveva avuto l’idea di dare i bigliettini in cambio dell’elemosina. I primi tempi, traendo profitto dalla credulità della gente, s’era costruito una fama da oracolo. Affari a gonfie vele. Bastava scrivere cose molto vaghe, ma che i fessi credessero calzare su misura per loro. Il vecchio trucco di cartomanti e ciarlatani. “Ricordati di ritirare quella cosa”, oppure: “C’è qualcuno che da troppo tempo non vai a trovare”. C’era chi faceva la fila: meglio dare una monetina a lui che comprare la rivista o il giornaletto col solito stupido oroscopo scopajolo (ora-scopo). Per alcuni era solo un gioco, per altri un rituale portafortuna, per altri ancora un vaticinio da prendere sul serio. Poi si era evoluto. Frasi più ardite, filosofiche. Lo divertivano di più. Un elettricista indiano, nel frattempo, s’era convinto di dovergli la vita e lo aveva adottato. Ogni volta che passava di lì (almeno una per settimana, di solito il giovedì sera) gli portava un panino o un hotdog, e gli faceva scivolare in tasca una banconota di piccolo taglio, messa da parte con fatica. Tempo addietro, aveva ricevuto un bigliettino che diceva: “Il lavoro uccide. Mettiti in malattia o licenziati finché sei in tempo!”. L’indiano, ritenendolo un monito per l’indomani anziché la battuta esistenziale che in effetti voleva essere, lo aveva ascoltato, e il giorno dopo era scampato a una strage in un cantiere semiabusivo, dove il crollo di un edificio dalle fondamenta di burro s’era portato via le ossa e sbriciolato le anime di una mezza dozzina di schiavi irregolari. Qualcuno un giorno propose a Polaschi un articolo-intervista su pagine locali, ma lui mandò il giornalista a fare in culo. Ci mancò poco che gli mettesse le mani addosso. Non voleva pubblicità. La odiava. Forse proprio perché era un transfuga di quel mondo, di quell’ambiente, del chiasso disonesto e becero degli spot. 
Un Cristo scappato da quel carrozzone, e da quello della servitù competitoide in generale.

Polaschi sembrava un avanzo d’uomo, ma fosse stato vendicativo avrebbe avanzato ancora molto da fare. Lo era? Difficile capirlo. Venticinque anni prima non aveva la barba fino all’ombelico e i suoi capelli erano corti e castanochiari, e lui un brillante copywriter assunto al volo da Mike Morigerato in persona dopo un colloquio di pochi minuti alla vecchia Publipower, agli ultimi piani della Torre Velasca. Mike Morigerato aveva un fiuto infallibile per le menti brillanti, e se nei futuri e ancor lontani anni della carriera politica si sarebbe poi circondato di imbecilli e incapaci, ciò non sarebbe avvenuto per sbaglio, ma per cinico calcolo. 
(Del resto siamo un paese che ha avuto per ministro della pubblica istruzione una signora che da giovane riuscì, in un compitino d’inglese, a tradurre il verso “Beautiful radiant child” con “Bellissima cialda del radiatore”). 
Il giovane Polaschi festeggiò l’assunzione spaciugandosi un trans brasiliano di nome Brigitte Bardot a malapena diciassettenne e scolandosi con lui una bottiglia di spumante rosé, versandogliene anche un po’ sul pancino e sul collo e leccandolo con tanto inebriato amore, e poi ordinando duemila biglietti da visita al photoshop sotto casa. 
Quelli sbagliarono e ci scrissero “COPRIWATER”, al che lui brontolò un poco e pretese lo sconto. Non disse che lo trovava di un’autoironia esilarante, e che, avesse avuto il tempo di pensarci, era proprio la scritta geniale che ci avrebbe fatto mettere lui... 
Ma non capì neanche la natura profetica della cosa.



lunedì 22 ottobre 2012

Nick Pezzoli ospitato su Vicolo Cannery

Oggi potrete trovare un mio racconto sul blog dell'agenzia letteraria Vicolo Cannery.
Alcuni di voi l'hanno forse già letto qualche settimana fa, ma era una cosa troppo prestigiosa per non segnalarvela. QUI!

venerdì 19 ottobre 2012

QUATTRO SOLI A MOTORE – Il nuovo romanzo di Nicola Pezzoli da oggi in libreria!




“…una storia totale, esilarante e tremenda come solo l’adolescenza può essere.” “Quattro soli a motore è un romanzo corale toccante e avvincente. È l’archetipo del romanzo di formazione a tinte noir. È il capolavoro di un autore in evidente stato di grazia.”

(dalla quarta di copertina)


“Il sublime non è un bello-molto-bello: è un’altra dimensione estetica, attorno alla quale si aggirano i vari Nabokov, Flaubert, Franzen, Wallace, Kafka, Roth, Dickens, Amis… Ecco, con il dovuto rispetto per i mostri sacri della letteratura, il talento di Pezzoli è più vicino a questi giganti dell’arte che a quello degli scribacchini che occupano i primi dieci posti nelle classifiche di vendita in Italia…” “… uno stile che continua a oscillare tra il grottesco e lo struggente, il malinconico e il dissacrante, italiano fino in fondo, senza assomigliare (per fortuna?) a nessun italiano.”

(Paolo Zardi, Grafemi)


“Avevo una voglia matta di leggere un bel romanzo di formazione italiano, ambientato negli anni della mia infanzia, che fosse un avvincente romanzo pieno di enigmi e di misteri, ma al tempo stesso divertente, originale, profondo, irriverente, spiazzante. E in cui riecheggiassero, con la loro forza e le loro suggestioni, le grandi storie adolescenziali della narrativa americana, da Twain a Salinger, da La sottile linea scura di Lansdale a Panino al prosciutto di Bukowski, fino al racconto di King The body, da cui venne tratto il meraviglioso Stand by me. Avevo una voglia matta di leggerlo. Così me lo sono scritto da solo.”

(Nicola Pezzoli)


“Emozionante, spassoso, tenero, terrificante, commovente, sconvolgente: tra i più bei romanzi italiani di sempre. Imperdibile per chiunque sia stato bambino negli anni Settanta. Imperdibile per chiunque sia stato bambino in un momento e in un luogo qualsiasi della vita di questo Universo”.

(J. Stronkabook)


Per chi volesse saperne di più, o lo volesse acquistare al volo senza nemmeno passare in libreria, vi rimando al sito della NEO.