Fototessera adolescenziale, alcuni mesi fa |
ANTROPODINAMICA SOCIALE
Mafia, bullismo, mobbing: a 16 anni provai sulla mia pelle queste belle cosine, tutte in una volta. Arrivai in una nuova squadra di calcio. Era il mio anno migliore, e nelle partitelle segnavo gol a grappoli: di sinistro, di destro, di testa, di tacco al volo alla Paulo Roberto Falcao, con tiri da lontano o entrando in porta col pallone dopo averne dribblati tre o quattro.
L’allenatore passò da una prima fase in cui mi illudeva per pungolare il centravanti titolare scarso (“Dovrò far giocare quello nuovo: chèl lì el fa gol!”) a una seconda fase in cui prese a maltrattarmi sistematicamente, al limite del sadismo e della persecuzione, per spingermi ad andarmene. Ma io stupidamente non mi arrendevo, e continuavo a farmela in treno, più tre chilometri a piedi tutto solo al buio, per tre sere la settimana.
L’allenatore passò da una prima fase in cui mi illudeva per pungolare il centravanti titolare scarso (“Dovrò far giocare quello nuovo: chèl lì el fa gol!”) a una seconda fase in cui prese a maltrattarmi sistematicamente, al limite del sadismo e della persecuzione, per spingermi ad andarmene. Ma io stupidamente non mi arrendevo, e continuavo a farmela in treno, più tre chilometri a piedi tutto solo al buio, per tre sere la settimana.
Alla fine arrivò a emarginarmi facendomi svolgere tutto un allenamento in disparte, lontano, come succede soltanto nelle squadre professionistiche ai ribelli messi fuori rosa. Al rientro negli spogliatoi sbottai in un pianto irrefrenabile. Fu l’ultima volta che mi videro.
Qualche settimana prima, il centravanti titolare scarso mi aveva raggiunto presso la rete che separava il campetto d’allenamento dal campo grande, e in un orecchio, con sfottente arroganza, mi aveva sibilato: “Fai bene a guardare quel campo. Perché tu non ci metterai mai piede”.
Qualche settimana prima, il centravanti titolare scarso mi aveva raggiunto presso la rete che separava il campetto d’allenamento dal campo grande, e in un orecchio, con sfottente arroganza, mi aveva sibilato: “Fai bene a guardare quel campo. Perché tu non ci metterai mai piede”.
Ogni sera il centravanti titolare scarso arrivava e ripartiva in macchina con l’allenatore. Non sono ancora riuscito a perdonarli. Eppure dovrei essere grato, a quelle due belle personcine. Perché mi hanno aperto gli occhi sui tre pilastri su cui si basa l’antropodinamica sociale: mafia, bullismo, mobbing.
(Buon compleanno, Nick!)
(Buon compleanno, Nick!)
Buon compleanno Nicola. Sei un uomo migliore.
RispondiEliminaGrazie, mia carissima Amica!
EliminaBuongiorno Nicola.
RispondiEliminaQuel che ti è accaduto non può e non deve essere dimenticato. Fai bene a raccontarlo e posso dirti che oggi sembra aumentata tale "aggressione".
Sto seguendo un programma in TV che mette in evidenza questi atti terribili. È su Rai2, in seconda serata ogni Lunedì ed in replica il Sabato dopo il Tg delle 13.00.
Nelle scuole si subisce molto (spesso i genitori ne sono inconsapevoli) e dare voce a questi ragazzi è davvero qualcosa di grande.
Grazie e buona giornata.
Oooops, dimenticavo:
RispondiEliminaBuon compleanno Nick! 😘
Ti ringrazio, cara Pia, per gli auguri ma ancor di più per il tuo contributo sul tema del bullismo. Ciao!!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie Lucien, amico vero. A presto!! :)
EliminaRipostato sotto; ho fatto casino, poi cancellato per sbaglio.
EliminaTroppe pagine aperte... ;)
A presto!
:-))
EliminaSituazioni che mi hanno sempre fatto ribollire il sangue, fin dalle elementari. Fin d'allora sempre dalla parte opposta del branco, costi quel che costi.
RispondiEliminaAuguri caro Nick.
Ri-grazie!!
EliminaA me hanno fatto giocare solo una partita (pure amichevole) 'sti bastardi. Vabbe', ero una schiappa, ma se fossi stato amicone dell'allenatore o della sua cricca, avrei giocato (era una squadra di schiappe, perdevamo quasi sempre, quindi ...).
RispondiEliminaBuon compleanno Nick, anche qui e ora!
A Te un grazie TRIPLO, caro Ally, visto che me li avevi fatti sia con un giorno d'anticipo sia stamattina via mail. :D
EliminaBelin che bel fante!
RispondiEliminaQuasi quasi arrossisco... ^_^
EliminaGrazie Sara.
Mi dispiace tantissimo per l'ingiustizia subita da ragazzino ... Da madre, dico a me stessa che se non lotto per un mondo più giusto non potrò perdonarmi di avere generato tre figli ... Buon compleanno anche da qui.
RispondiEliminaGrazie, Maria carissima! :)
EliminaCon un po' di ritardo ( perdonami! ): AUGURI! ( ..anche per i prossimi due parti )
RispondiElimina:-)
Grazie!! (E ti dico che per il primo stanno per rompersi le acque... Resta nei paraggi!) :D
Eliminasono cresciuto a pane e calcio. anzi, in qualche modo è ancora presente nella mia vita. è uno sport bellissimo, ma il concetto di gruppo non coincide con il concetto di sana pedagogia
RispondiEliminaSono d'accordissimo.
EliminaE benvenuto a bordo, caro Francesco!
ricordi simili, anche se su altri temi, vengono anche a me. In realtà credo sia giusto conservare questi ricordi (non perdonare e dimenticare) perché alla fine ci radicano nella certezza di avere ragione di fronte a certe ingiustizie che sono accadute. Non importa chi l'ha avuta vinta in quel momento ma la qualità, l'essenza di cosa sono loro e chi sei tu! Rinnovo il buon compleanno a questo bel giovane di allora e anche di oggi!!!
RispondiEliminaNel mio caso, poi, la memoria è uno strumento fondamentale e indispensabile per il lavoro di scrittore, e certe disavventure rappresentano preziosi ingredienti per i quali, per assurdo, dovrei addirittura essere grato.
EliminaGrazie! :)
Buon compleanno in ritardo... Mi ha fatto pensare questo tuo racconto e mi sono ricordato perché mi piacciono tutte le attività sportive (e non) dove non dipendo da nessuno e, possibilmente, dove non ci sono altre persone intorno...
RispondiEliminaRiflessione assai interessante.
EliminaSpesso mi chiedo anch'io se, vista la mia tempra di solista e solitario, e la mia allergia al potere esercitato da mediocri e da stronzoni, non avrei fatto meglio a tentare strade diverse tipo tennis, biliardo oppure golf...
Grazie anche a te!!
Buon compleanno amico mio. :)
RispondiEliminaGrazie, di tutto cuore!! :)
EliminaTanti Auguroni... pur se in ritardo (ma del resto gli auguri son sempre una cosa buona). Il fatto è che bisognerebbe giocare per divertirsi. Quando l'ambizione e le velleità hanno il sopravvento finisce sempre che qualcuno sta male e... questo succede nell'adolescenza e prosegue nella cosiddetta età matura. Un salutone e, a presto.
RispondiEliminaGrazie carissimo: sì, gli auguri sono sempre cosa buona, e gradita. Il guaio dell'umanità è che c'è chi riesce a ritagliarsi ruoli da aguzzino o da prepotente persino in ambiti più o meno dilettanteschi e amatoriali: la voglia di far male al prossimo sembra non sopirsi proprio mai... Certo, poi io su queste cose sono pessimista e negativo, ma se non lo fossi non chiamerei tali schifezze "antropodinamica sociale". Ciao!
EliminaOps… Scusa il ritardo ma tanti auguri caro amico. ;)
RispondiEliminaCiao.
Mistero risolto: la stronza piattaforma ti aveva infilato, chissà perché, nella cartella spam. Un vero mistero, visto che non è un commento anonimo e che non contiene link!!!!
EliminaTi chiedo scusa per il disguido, anche se non è dipeso da me.
E ci credo che non sei riuscito a perdonarli.
RispondiEliminaQueste sono "cicatrici" che non si rimarginano.
Però magari hanno contribuito a renderti una Persona sensibile, bella nell'animo.
Tanti tanti tanti e ancora tanti auguri!
Ciao Zio Scriba.
Grazie, amica mia, per le tue sempre belle parole. E per gli auguri, naturalmente.
EliminaUn abbraccione.
..io ero "ala sinistra" correvo il vento ma di gol ne facevo davvero pochi.Fortunatamente non avevo un allenatore così merdoso. Auguri in super ritardo (spero siano graditi lo stesso..)
RispondiEliminaMoltissimo graditi!
EliminaMagari avresti sfornato assist per me (a patto di avere il tuo allenatore e non il mio... :D)
Un forte abbraccio.
perdonare non è il mio forte, specie quando si tratta di bulli senza speranza. forse solo un trapianto di persona riuscirebbe a salvarli :D
RispondiEliminaanche la puntualità non è il mio forte, cazzarola, ma auguri di cuore, carissimo Zio :)
Naturalmente dipende dai casi, ma certe manfrine perdonistiche, spesso istigate dalla stupidità dei cacanotizie ("Signora, lo perdona l'assassino che ha ammazzato il suo bimbo cinque minuti fa?") mi fanno veramente incazzare.
EliminaGrazie di cuore, carissimo!!!! :)
Anche se arrivo (come sempre, misera me!) vergognosamente in ritardo: Buon Compleanno Nick!!!
RispondiEliminaUna storia splendidamente pennellata, per parlare di un antico dolore. Mi è davvero piaciuta. Sì, concordo, mafia, bullismo e mobbing fanno parte di un triplice bagaglio di nefandezze ed immondizia che l'umanità porta con sè e che caratterizza questo "sistema". Lo possiamo provare nella vita di tutti i giorni. Vi sono poi avvenimenti che ingigantiscono la percezione mostrandoceli in tutta la loro bruttezza, raccontarli serve (forse) a stigmatizzare... e leggerli insegna.
Grazie Zio! E ancora Auguri. Tanti.
Ti ringrazio e ti abbraccio, cara amica.
EliminaChe stronzi!!
RispondiElimina(contributo di alto valore letterario) ;)
Ti abbraccio
IL valore letterario del tuo contributo è elevatissimo, come quello del tuo abbraccio. Che ricambio! :)
EliminaDa quel che leggo sono in ritardo di un mese e un giorno( avrò battuto un qualche record) ma so che tu capirai e accetterai comunque i miei auguri che vengono dal profondo del cuore.
RispondiEliminaTi abbraccio e ti auguro ogni bene.
Francesca
Certo che li accetto, e pure io dal più profondo del cuore. IN fondo, meglio battere il record di auguri in ritardo che quello di missile atomico più lungo: il bello del pianeta sono quelli come noi, non certo putiN e trumP... :)
EliminaTi abbraccio forte.
Che bello questo pezzo, ho riconosciuto in pieno il mio Nick...hai fatto bene a parlare di mobbing, soprattutto in un contesto come quello di oggi. Sai che anche io ho provato una cosa del genere con la pallacanestro? Te lo racconto! Era maggio e c'era la gita scolastica a cui volevo andare...contemporaneamente c'era anche la finale interregionale juniores, quelli più grandi di me di un anno...dove normalmente giocavo al massimo 3 minuti, quando mi andava bene. Allora mio papà chiamò l'allenatore dicendogli che c'era questa gita scolastica a cui andai. Dopo un mese ci fu la finale interregionale cadetti, ovvero quelli della mia età, dove normalmente giocavo la maggior parte del tempo. L'allenatore mi fece andare e poi...mi tenne in panchina tutto il tempo per vendicarsi. Vabbè poi c'è stata l'esperienza di 5 anni a Messina, di promozione e serie D, che mi tolse tutte le Ti abbraccio rabbie che avevo!
RispondiEliminaGrazie per questo bellissimo e significativo contributo! Per una volta a lieto fine: soddisfazioni in serie D, alla faccia di quell'omino di serie Z. :)
EliminaUn abbraccio grande.
Eheheheh Nick! :-) Un abbraccio grande anche a te! Mi ha detto Maria che quel tuo post su FB le è piaciuto tantissimo! Poi ho visto che lo ha condiviso :) Devi tornare qui a trovarci! ;)
EliminaNel frattempo dalle un mega abbraccio da parte mia!
RispondiEliminaChi è il tizio biondo del tuo profilo?
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