"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

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venerdì 19 gennaio 2018

L'EUTANASIA NON È UN CAPRICCIO


1 A chi su certi argomenti continua a non voler capire, provo a consigliare tre film (anche se so che trattasi di causa persa: l’ottusità umana è quasi sempre un muro inscalfibile): “Mare dentro”, “Le invasioni barbariche” e “Million dollar baby”. 
Ci sarebbe pure “You don’t know Jack”, che poi nella traduzione italiana diventa alquanto pedestremente (e poco onestamente) “Il dottor morte” (il titolo originale ha un doppio significato: voi non conoscete Jack e voi non capite un cazzo), con uno strepitoso Al Pacino nei panni dell’angelico Jack Kevorkian, ma quello è un film introvabile, e un po’ troppo intelligente, un po’ troppo “oltre”. L’angelo Jack, che oggi ne avrebbe avute sia per gli italioti neocavernicoli (costretti a considerare un luminoso progresso l’essere approdati, nel 2017, a un biotestamento monco e aggirabile da fanatici obiettori, in cui le parole Eutanasia e Suicidio Assistito restano tabù) sia per gli esosi svizzerotti (migliaia di vergognosi euro per farsi aiutare a morire dignitosamente!) «NON CI SI PUÒ’ FAR PAGARE UNA COSA DEL GENERE. CHE DOMANDE SONO». Ascoltatelo:



2 (LOBOTOM)ITALIAN WAY
La legge sul Biotestamento rappresenta un passo avanti verso la Civiltà: un passo notevole anche se al tempo stesso MINUSCOLO e deludente. Non sono previste né Eutanasia né suicidio assistito, ma del resto non siamo un Paese del Nord Europa, siamo la vatikalia. Per quei malati terminali che sono ancora coscienti, e che soffrendo in modo dilaniante e indicibile vogliono potersene andare in pace e dignità, resteranno sempre le (tristissime) strade di adesso: la fuga clandestina nell’esosa Svizzera (si parla di diecimila euro, e non tutti ce li hanno) o la soluzione fai da te, alla Mario Monicelli (e qui ne approfitto per mandarti un bacio, meraviglioso Artista!) 
Per non parlare del pericolo di finire intrappolati in una struttura dove sono tutti simpatici obiettori (già: il biotestamento italian way NON sarà vincolante per il medico).
Ma che dire di chi riesce ad opporsi perfino a questo minimo, davvero minimo compromesso di nuove norme compassionevoli, intelligenti e umane?
Stendiamoci sopra un peto veloso!



3 IL MIO TESTAMENTO
Se un giorno dovessi soffrire troppo, ma fossi ancora cosciente e autosufficiente, mi procurerei da solo, in un modo o nell’altro, la mia dolce, dignitosa e sacrosanta Eutanasia. 
In caso contrario, non consegnerò inutilmente il mio Testamento alla truce e inaffidabile società vatikaliota dei fanatici obiettori e dei Paladini del Dolore (altrui), ma lo consegno ai miei Amici più cari e più veri: 
AIUTATEMI VOI. (E sia maledetto per sempre chi dovesse impedirvelo).


28 commenti:

  1. Hai citato tre film fantastici che ho amato e che valgono tanti discorsi. La pensiamo allo stesso modo, amico mio.
    Un piccolo passo avanti verso la civiltà.
    Come ha scritto Marco Cappato: "Ho una notizia sensazionale: da oggi, chi NON vuole fare biotestamento può continuare a NON farlo!! Bello no?

    Un abbraccio
    Lucien

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    1. Fantastica l'ironia di Cappato (anche se io vado oltre: per ora NON lo farò non perché sia contrario, anzi, ma perché così come stanno le cose mi sembrerebbe di perdere tempo e di prendermi per il culo): in effetti la triste realtà è che ci sono belle personcine che vorrebbero negare questi facoltativi diritti anche agli ALTRI, in nome di fanfaluche mitologico-superstiziose, oltretutto interpretate male e con grande malafede!

      Abbraccio ricambiato.

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  2. L'hai detto: questa legge sul biotestamento qui da noi è lo zuccherino per tener buone le masse - ma è tutta forma e niente sostanza. Quanto agli svizzeri, è ben noto che non sono riusciti a far pagare l'aria che si respira per puro miracolo - o forse solo perché non è quantificabile.
    La mia speranza comunque, per me e anche per tutti i miei familiari e i miei amici, è di non arrivare a trovarsi a implorare la morte distesi come amorfi sacchi di carne in un letto - ma purtroppo può capitare. Immagino quanto a Cappato sia pesato dentro esaudire l'ultimo desiderio del suo amico, per quanto possa essere stato sollevato a posteriori nel non vederlo più soffrire atrocemente.

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    1. Non credo che Cappato lo abbia fatto "per un amico": lo ha fatto (autodenunciandosi subito!) per veder di smuovere le coscienze della sottosviluppata vatikalia, e c'è riuscito, se è vero com'è vero che al processo il pubblico ministero si è commosso, si è schierato dalla sua parte e ha chiesto l'assoluzione.
      Quanto al "pesare", be', una persona non la si vede mai morire a cuor leggero o con animo esultante, ma di certo, a lui e non solo a lui, pesava assai di più vedere com'era ridotto quel poveraccio, e ascoltare le sue suppliche di pace e di fine dignitosa.

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    2. È vero - comunque forse non avrebbe intrapreso questa crociata se non fosse stato che aveva visto un amico ridursi a un vegetale; in pratica ha unito le due cose. Se toccasse a me aiutare una persona cara a cessare di soffrire, l'aiuterei, ma col cuore gonfio di sofferenza, questo è chiaro.

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    3. Sono d'accordissimo con te. Ma non dimentichiamo che Marco Cappato non ha cominciato da qui, ha cominciato da Welby, e sta portando avanti questa battaglia da anni con l'Associazione Coscioni. Perché i radicali di cazzate ne dicono tante (ma tante) ma poi per i diritti di tutti sono stati spesso disposti a combattere duramente, pagare di persona e finire in galera (vedi la battaglia per l'obiezione al servizio militare).

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  3. Hai pienamente ragione, questa legge è un successo ma solo parziale. Ed è triste dover pagare fior di quattrini per andare a morire fuori dal proprio paese. Si parla tanto del diritto alla vita (qualsiasi vita anche quella di chi è schiavizzato) ma mai del diritto a una morte dignitosa.

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    1. Il problema è che la morte (e la paura di essa, e ciò che accade attorno ad essa) continua a essere un AFFARE per troppe persone. Poche delle quali sono oneste...

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  4. I film che citi sono tre capolavori. Andrebbero visti come 'educazione civica, umana, esistenziale'. Ho scritto un post su Michele Gesualdi, uno dei ragazzi di don Milani: Michele, malato di SLA, è morto ieri. Da persona informata sui fatti, aveva scritto ai parlamentari una lettera toccante su cure palliative ed eutanasia. Pare che la sua lettera abbia contribuito a far varare la pur discussa legge attuale. Ciao e grazie per quello che scrivi.

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    1. Ne avevo letto anch'io oggi sui giornali. E il dato di fatto della sempre più massiccia convergenza cattolica (dei cattolici intelligenti) sui temi del fine vita rende sempre più misteriosa (e sospetta) l'ostinata resistenza del triangolo della vergogna composto da vescovi, medici obiettori e politici di centrodestra. Come se esistesse una mostruosa e assurda "lobby dell'accanimento".

      Un caro saluto e un abbraccio. E grazie a te!

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    2. p.s. Il triangolo della vergogna è in realtà un quadrilatero: dimenticavo i soliti giornalistucoli conformisti, che se intervistano Cappato si permettono di farlo con grinta ostile e inquisitoria, e che se comparisse un Kevorkian italiano lo liquiderebbero ancor oggi titolando con disgustosa disonestà "il dottor morte", o "il medico killer"...

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  5. E' un tema delicato e scottante, grazie per averlo affrontato. Le conclusioni sono ovvie, quella povera persona ha manifestato chiaramente la sua volontà: piuttosto che continuare a soffrire, pagherò qualcuno che mi spari in testa, risolvendo ogni problema!E allora? Cosa credete, che Cappato sia un sadico felice di aiutare il suo amico a morire? Troppe persone coinvolte che non c'entrano niente sul diritto di un individuo a non volere più vivere nell'inferno...

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    1. Purtroppo con gli inferni (sia quelli in Terra che quelli immaginari) si possono fare un sacco di fottuti soldi. Il maledetto Dannaro ci porterà all'obbligo di fare test genetici a cinque anni, per cominciare subito a curare preventivamente una malattia che forse potrebbe venirci a ottanta... Meglio, mille volte meglio la saggezza degli elefanti e dei leoni, che al momento opportuno vanno a morire tranquilli in disparte: quando è ora di andare, si va.
      Un abbraccio, caro amico.

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  6. Nick, non ho visto i film che hai citato solo perché quando sono passati in tele, ho avuto paura.
    Prima o poi l'affronterò.
    Sulla libertà di scegliere come e quando morire non ci sono dubbi per quel che mi riguarda.
    Ho scritto quanto dovevo sul da farsi e da tempo sono socia dell'Aido.
    Spero che, nessuno quando sarà il momento verrà meno alle mie indicazioni.
    Grazie per averne parlato.

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    1. Se per "tele" intendi dire vederli interrotti e deturpati da fetida pubblicità, hai fatto bene (meglio investire qualche soldarello su un dvd).
      Ma non averne paura: sono deliziosi capolavori!
      E come sempre, grazie a te!

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  7. Ognuno deve poter scegliere la propria fine se consapevole. I danni delle religioni continuano.

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    1. Col rinforzo di stupidità, ignoranza, malafede e cattiveria. In questo senso la situazione lobotom-italica è praticamente senza speranza.

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  8. Condivido in pieno e dico, che, come molte leggi italiche hanno influito molto i peti incrociati ... ops, volevo dire veti :)

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    1. Ahah... me le immagino, queste sedute parlamentari piene di oDorevoli che si scorreggiano addosso! :)
      Il vero dramma è che, se avvenisse davvero, per molti di loro si tratterebbe delle cose più intelligenti mai dette!

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  9. giusto! mi ripugna oltremodo questa invadenza della legge in scelte che devono essere assolutamente individuali, in quanto non coinvolgono nessun altro!

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    1. Davvero, ripugnare è il verbo giusto e perfetto in casi simili!

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  10. Ciao Zio Scriba

    È la prima volta che ti commento ,ma non la prima che entro a leggerti.
    Sai che non riesco a commentare questo post sull'argomento,e non perché sono contraria o a favore di qualcosa o peggio ancora indifferente...credo di non riuscire a focalizzare un tema così delicato al punto da sottovalutare una parola che scatenerebbe
    il caos nelle persone ...una parola che si ripete spesso nel tuo post e nella vita di tutti i giorni... una parola che viene pronunciata nello spezzone del film che consigli di visionare ...DENARO!!

    Ecco se parto da questa sola parola "Denaro" ogni tassello della nostra vita torna al proprio posto.

    Spesso ho osservato le agenzie funebri ...i cimiteri e i morti con tanto di cappello...ops volevo dire cappella!

    ....e poi piccolissimi spazi di terreno per chi ha scelto la più elegante forma di sepoltura...!!!

    Non so se rendo l'idea ....ora il Denaro non passeggia da solo,non ha piedi e non ha braccia....ma circola e non riusciamo a fare proprio nulla senza di esso...Addirittura ci serve per comprare la morte...in Italia o in altri paesi ,questo non mi interessa!

    Beh credo che più morti di cosi...

    Forse dovremmo capire di cosa siamo davvero prigionieri oltre che di chi !!

    Grazie Nick...posso chiamarti così?

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  11. Buongiorno Nick!

    Possiamo accantonare queste brutture della morte ed esaltare la vita.. anche questa è una scelta!

    Ma ti rendi conto di Cosa hai dentro tu?
    Un talento per la scrittura...e so che sei un amante di vita interiore... E si ...come lo faccio a sapere se un po'non avessu seguito il mio di trasporto interiore?
    Tante persone si sintonizzano sul tuo scrivere....come ti senti a donare una parte di te agli altri?

    Giuro non sono qui per ricevere attenzione ,non mi interessa ...volevo solo condividere questo mio livello di attenzione a te ....e la tua agli altri ...buon proseguimento!

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    1. Perdona il ritardo con cui ti leggo, e con cui ti accolgo qui dentro con un messaggio di benvenuto.
      Sai, ultimamente ho cominciato a chiamare "Dannaro" il denaro, e non perché lo condanni del tutto e a priori, ma proprio per ciò che è sempre più diventato: qualcosa che uccide sia il corpo che l'anima. E infatti sono più i morti (solo in apparenza viventi) che vediamo affannarsi nel traffico degli schiaviveloci, pronti a travolgere chiunque pur di arrivare dal padrone un minuto prima di quelli veri e propri che stanno nei cimiteri.
      Donarmi agli altri scrivendo? È al tempo stesso terrificante e meraviglioso, ma in realtà non sto tantissimo a pensarci, perché è semplicemente la mia natura, la mia vocazione.
      Certo che puoi chiamarmi Nick.
      Il favore che ti chiedo, però, è di aggiungere una firma (anche inventata, anche un soprannome o una sigla) pur se commenti con la forma anonima, così che anch'io possa rivolgermi direttamente a te.
      Grazie di leggermi, e buon fine settimana!

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  12. Anima gentile...come stai è tua questa frase?

    "Contemplate la bellezza,e createla dove non c'è.."

    La tua vocazione è bellezza proprio perché quel donarti agli altri è terrificante e meraviglioso!

    Una volta se mi veniva chiesto :scrivi un nick anche se falso, era un invito per me ad alimentare la falsità,cosa per la quale ero motivata a combattere...poi invece mi resi conto che quello per cui combattevo andava molto oltre un semplice nick...

    Oggi?

    Oggi non mi interessa piu' nemmeno combattere...ma cercare...cercare la "bellezza"...

    Grazie Nick!

    L.

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    1. Sì, ch'io sappia la frase è mia (a meno che non sia la memoria inconsapevole di parole lette su qualche libro e metabolizzate).
      Ancora una volta, sono io a ringraziare te!

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Benvenuti a bordo!!
Questo blog è Nemico dichiarato di ogni censura. Ma sono costretto mio malgrado a ricordare che rimuovere insulti gratuiti, scorregge occulte o minacce vigliacche non è censura: è nettezza urbana. Voglio che qui da me vi sentiate esattamente come a casa vostra: quindi Liberi, ma non di pisciare sul pavimento, o mi toccherà pulire. :)