"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

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sabato 8 aprile 2017

Lui era “Er più mitico blogger de Roma”, e lo sarà fino alla fine dei tempi.

Aldo Accardo

In questi giorni ci ha lasciati Aldo Accardo, conosciuto anche come “Il Monticiano”. Lo avevo battezzato “Er più mitico blogger de Roma”. Anche se lui era troppo modesto per definirsi così. Ma per me era soprattutto un Amico.

Per anni Aldo Accardo ha deliziato e coccolato i suoi lettori con le sue splendide storie di vita, a volte vere e propre pagine di diario e di memoria, e altre volte invenzioni giocosamente ritoccate, arricchite con vivace fantasia: storie della sua avventura nel mondo, dagli stenti dei tempi di guerra ai graffianti quadretti di realtà odierna, fino al racconto mai lagnoso e sempre sorridente degli acciacchi e delle malattie della vecchiaia; storie in cui spesso sapeva far scorrere una sana e divertita impertinenza da preadolescente monello e un po’ discolo, e soprattutto un’immensa e illuminata saggezza. 
Una penna da cui fuoriusciva un inchiostro genuino e pulito, distillato da un misto di tenerezza, nostalgia e sottilissima ironia, e dico penna per modo di dire, perché le belle storie di questo arzillo vecchietto erano scritte con un computer a cui aveva dolcissimamente dato un nome di essere umano, da tanto che erano umane le storie che da lui promanavano: il suo pc si chiamava Pasquale. 

E Aldo e il suo Pasquale confezionavano pezzi scritti davvero bene, memorabili e toccanti, in grado di commuoverci o di farci scompisciare, eppure sempre da dentro una rara e magnifica umiltà, senza quel bisogno urgente di sentirsi per forza grandi Scrittori che a volte finisce con l’avvelenare il sangue di tanti megalomani e mitomani. Lui no, lui raccontava e basta, con gioia, sottovoce, come un paziente e simpatico nonnino che intrattiene i nipoti, eppure, eppure Aldo le sue belle storie le raccontava da dio. Ma Aldo era anche davvero interessato a leggere le storie degli altri, con grande passione e apertura mentale, leggeva e commentava con garbo, e a ogni sua apparizione percepivi il calore e la luce di un abbraccio sincero.

Aldo col figlio Massimo
In cima al suo bellissimo blog “Via della Polveriera” ci sono ancora le copertine dei miei due ultimi romanzi. 
Io naturalmente non gli avevo chiesto nulla, ma lui ce le aveva messe di sua iniziativa, perché Aldo Accardo era fatto così, oltre che un lettore curioso delle cose della vita era anche una persona buona e generosa, e la sua acuta e vivace intelligenza empatica gli aveva suggerito che un bravo outsider come me, in questo paese pieno di persone che leggono poco e quasi sempre leggono male, aveva bisogno di tutto l’aiuto possibile da parte degli Amici, quelli veri, quelli che sei felice di aver salutato di persona con un bacio in quella bella, indimenticabile, magica serata romana alla libreria Altroquando, nel meraviglioso autunno del 2012, la sera del battesimo ufficiale del mio Corradino, che per Aldo era diventato un altro dei tanti nipoti che adorava. 

Libreria Altroquando, Roma, novembre 2012
Mi resterà sempre il rammarico di non esser potuto ritornare a Roma, per riabbracciarti ai margini di una nuova presentazione libresca, o per venirti a trovare se in libreria non ci potevi più andare, ma questi sono rimpianti sterili, perché in fondo, caro Aldo, io e te lo sappiamo, tu avrai sempre un posticino caldo caldo qui nel mio cuore, come in quello di tanti, tantissimi altri, e queste sono cose che per fortuna si sono sempre fatte un baffo dei chilometri e degli anni.

E a costo di sembrare retorico, caro Aldo, non posso, se adesso chiudo gli occhi, non augurarmi questa cosa: che adesso tu, lassù, in un tranquillo e soleggiato giardino, oltre a ricongiungerti con tutti coloro che hai amato, possa finalmente incontrare e conoscere anche la mia dolce mamma, che ti ha preceduto tanti anni fa, e raccontarle una bella storia come quelle che sapevi raccontare a me.

Sarà che il piccolo Corradino vive tutt’ora in me, sarà che io uno dei miei nonni non l’ho mai nemmeno conosciuto, e l’altro è morto che avevo sette anni, e probabilmente ti verrà anche voglia di rispondere con una simpatica parolaccia dialettale, a questo omone di cinquant’anni che osa chiamarti “nonno”, quando al massimo potrei esserti non nipote ma figlio, eppure, nell’asciugarmi una lacrima, te lo devo proprio dire, perché mi sgorga dall’anima, da questa mia anima afflitta e confusa e sempre in pena, ma sempre sincera: 
ti vorrò bene per sempre, nonno Aldo!

Mi piace pensare che adesso ci sia tu,
su questo cavallo, a vegliare sulla tua città



41 commenti:

  1. Anni fa leggevo sempre con piacere i suoi bei racconti di vita su "Via della Polveriera". Poi mi sono allontanato dal web. Era simpatico, arguto, sensibile e, come tutte le persone di grande intelligenza, modesto e pacato. Sarà sempre nel mio cuore.

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    1. Quindi non sei nuovo del mondo dei blog... Puoi farmi sapere il tuo vecchio nome di battaglia, o è un segreto? (O eri già il Sergente Elias?) :)

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    2. Si, devo ammetterlo il mio è un rientro dopo ben due anni di assenza... ero Blogaventura Reporter (ora quel blog è stato cancellato) e già allora passavo volentieri a trovarti. La notizia che ci hai dato mi ha commosso e non potevo nascondermi. Sentivo il bisogno di rendere omaggio al caro Aldo che ricordo con grande affetto e simpatia. Tante cose son cambiate anche nella mia vita, pensavo di non tornare più e, invece, son diventato... il Sergente Elias. A presto.

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    3. Questa sì che è una grande notizia! Avevo una grandissima simpatia per Blogaventura Reporter, e così da adesso ne avrò ancora di più per il Sergente Elias. Grazie per avermelo confidato. E per essere tornato fra noi. Un grande abbraccio, caro amico!

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    4. Un abbraccio anche a te e tanti auguri per una Pasqua Serena

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  2. Nonno Aldo...è così che lo sentivo anche io, come un nonno amorevole. Con me Aldo è sempre stato meraviglioso, ma quella era la sua natura. Un galantuomo. Un uomo ricco di valori e sensibilità. Mi manca...già mi manca. I miei compleanni, senza la sua mail di auguri, non avranno più lo stesso sapore. Nick, le tue parole sono bellissime...sono perfette. Ciao Aldo, sei nel mio cuore...

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  3. Vero Nicola, era un blogger speciale e , soprattutto, un uomo speciale.
    A volte, ma ciò accadeva purtroppo qualche anno fa, rispondevo al telefono e lui diceva "A Cristià ce stai ancora?", magari perchè non postavo da qualche giorno. Quante risate ci siamo fatte.
    Cristiana

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    1. Una bella persona e un animo nobile. Quanti bei ricordi, per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo!

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  4. Grazie per questo tuo delicato e affettuoso post. Aldo è stato uno dei primi blogger ad arrivare da me, sempre cortese e gentile, sempre affettuoso. Uno dei pochi che ricordava il giorno del mio compleanno lasciandomi una frase cortese e sincera di auguri. L'ho sempre letto con piacere e divertimento. Ci mancherà.

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    1. Mancherà a così tante persone che in realtà... non mancherà mai. Sarà sempre in mezzo a noi!

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  5. Caro Nicola bellissimo ricordo e ritratto di Aldo
    Mi permetto di aggiungere che i suoi esilaranti scritti mai contenevano errori e lui umilmente mi diceva che era un autodidatta
    L'ho sempre considerato un grande scrittore vero,profondo,umano.

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    1. Avessimo più Autodidatti come Lui, e meno laureati bibliofobi e analfabestie, saremmo un Grande Paese...

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  6. Caro Nicola, grazie del bel ricordo che ai pubblicato di Aldo,
    confesso che mi manca molto era della mia stessa età e ci scambiavamo spesso delle belle battute, Pace all'anima sua. Ciao e buon fine settimana caro amico con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Grazie anche a te, caro amico.
      Un sorriso e un forte abbraccio pure a te. :)

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  7. Ricordo pieno dell'amore dell'amicizia.

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    1. Due sentimenti così tanto simili, per chi è in grado di capirlo... :)

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  8. Non riesco ad esprimere quello che sento... un cuore dovrà bastare.

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    1. Sì, in questo caso un cuore è il simbolo perfetto.

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  9. Grazie Nicola. Commovente.
    Saremo a Roma a fine aprile e ci eravamo ripromessi di passare da lui per salutarlo. Sono molto triste.

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    1. Torna a leggere una sua storia su Via della Polveriera e regalagli un sorriso: lui lo apprezzerà. :)

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  10. bello il tuo modo di ricordarlo. Voglio lasciare anch'io qui da te, dove ho letto i suoi commenti affettuosi, oltre che arguti, un pensiero per lui!
    :-)

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  11. Grazie per aver raccontato, un abbraccio!

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  12. Non lo conoscevo. Ho visto qualche volta che commentava qui. Dispiace perché non tutti si nascondono dietro a un "nick" e un "avatar"

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    1. Credo che quello del cosiddetto "nickname" sia un falso problema. Alla fine conta solo quello che sei e quello che scrivi: vale per Il Monticiano/Aldo Accardo e vale per Zio Scriba/Nicola Pezzoli.

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  13. Risposte
    1. Anche se odio queste formulette so per certo che Aldo, più magnanimo e meno intransigente di me, te l'avrebbe passata. :)
      Quindi grazie! :)

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  14. Grazie "Zio" per questo affettuoso ricordo di "Nonno" Aldo.

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  15. E' stato il 21 di marzo scorso l'ultima volta che ci siamo salutati al telefono. Serbo ancora il suono della voce.
    Grazie Nicola per aver ricordato Aldo in modo tanto attento e affettuoso.

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    1. In realtà è più prezioso il tuo, di ricordo: la sua voce! Ma le centinaia di persone che hanno letto questo post dimostrano quanto fosse amato Aldo, e che lui è ancora qui con noi. Ciao!

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  16. me lo ricordo
    e mi dispiace apprendere questa notizia tornando dopo tanto tempo

    tu come al solito l'hai raccontato in un modo splendido.

    ciao Zio, lieta di passare a rileggerti

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    1. Lieto anch'io di riabbracciarti, carissima, malgrado l'occasione sia di quelle tristi. Ciao!

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  17. No ero un frequentatore abituale dei suoi blog, ma mi era molto simpatico, e questo tuo pezzo me lo rende ancora di più simpatico. Mi spiace molto ci abbia lasciati.

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    1. Sì, era proprio tanto simpatico di suo, senza bisogno delle mie povere parole.
      Un abbraccio grande, caro amico.

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  18. Il mio cuore abbraccia forte il tuo, perché in entrambi è ben presente Aldo (anche se di più nel tuo, perché avevi la fortuna di frequentarlo più di me)

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