"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

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giovedì 14 maggio 2015

JO NESPOLO: MA MI FACCIA IL PIACERE!

il momento-shitman

HEADHUNTERS (il film, perché in questi casi intuisci che il libro sarà probabilmente peggio…): 
una delle più puerili cacatine per il popolo che mi sia mai capitato di sorbirmi. L’inizio non poteva essere più banale e déjà vu: il protagonista è un vuoto coglioncello con la faccia da cetriolo infingardo, ha il complesso di essere alto un metro e 68, crede solo nei soldi e ruba quadri di valore per potersi permettere una moglie stangona che richiede regali costosi. (O così almeno crede lui, perché poi, per virare sul melò-moraleggiante, si arriverà al colpo di scena di lei che in realtà non voleva altro che… un figlio – dal cetriolo coglioncello, mica da uno più intelligente o più bello, perché l’Ammmmòre è cieco ma destinato a trionfare, parapunzipunzipà!)
Il popolo in platea ha molto presto la sua interminabile sequela di “fette” tagliate giù grosse: eccoci nel cuore (o nel culo?) della parte action (quella per cui i critici più originali e fantasiosi si giocano sempre la parola “adrenalina”) durante la quaglia il cetriolo in fuga: tenta di affogare un cadavere vivo; lo salva; gli tocca riaccopparlo poco dopo; da stronzo in senso figurato diviene stronzo in senso stretto (shitman) nascondendosi nella merda; spreme un cane; ruba un trattore a un morto; si spatascia in un burrone insieme a sbirrotti campagnoli fra cui due gemelli gorilliformi; però non crepa; gli altri sì; si finge morto, col Supercattivo che lo scruta per mezz’ora ma non lo sgama (anche prima, quando uno strano cartoonistico boccaglio spuntava fuori dal merdaio, il Supercattivo lo scrutò per mezz’ora ma non lo sgamò); si scotenna lo scalpo perché non ha i pidocchi ma le cimici sì; da shitman si trasforma in bloodman tutto rosso sangue, perché agli scrittorelli modajoli nordici piacciono tanto le tinte forti; si scatena alla riscossa; ammazza una cattiva ‘ròia; ammazza il Supercattivo (attirato in trappola con le ritrovate microcimici) grazie alla seguente genialata da scrittore dilettante di otto anni: la mogliettina ha finto di amare il Supercattivo per andare da lui a mettergli (non si sa come né con quale perizia, essendo lei un’artista e il Supercattivo un uomo d’armi perfetto) delle pallottole “finte” nella pistola – lui magari di pistole ne ha trenta, che col pistolino fan trentuno, ma alla resa dei conti naturalmente userà proprio quella…; mette in scena un duello fra il Supercattivo morto e il cadavere de prima che stava ancora “lì”; si accorge che la cosa non regge perché a ‘sto punto il cadavere de prima è già più o meno sul decompostino andante, e mò soccazzi perché il poliziotto più bravo di Norvegia e forse del mondo se ne accorgerà di sicuro se non per altro per la puzza; risolve questa ennesima falla narrativa da pirlotto dando a bere senza ritegno al popolino la seguente cazzata (non è nemmeno un colpo di scena: il cetriolo l’annuncia con psicosicumera): il poliziotto più bravo di Norvegia e forse del mondo farà di certo finta di non accorgersi di niente pur di chiudere il caso, perché anch’egli vive solo per la reputazzzzione che ti fa andare in tivvvvù e ti fa scopare ledddddonne! (brusio d’approvazione del popolino in platea – da sempre lo convinci con un cazzo, anzi, con laffffiga – e con questo si chiude il cerchio della menata sulla reputazzzzione su cui si basa tutta la filosofia del filme e del libbbbrozzo, insomma del trillerozzzzo in sé). Prima dei titoli (nel senso dei vaffanguglia brut piciorla e consimili), immagine finale col cetriolo infingardo diventato definitivamente simpatico al popolino in platea, perché adesso (col ciuffetto da pirla ricresciuto e fluente: stava meglio scotennato, ma riaverli già così lunghi serve a tappare l’eventuale terza falla – in questo caso fallo – nella storia, cioè il dubbio che un certo spermatozoo possa essere uscito dal pistolino del Supercattivo) sta accarezzando la panza appunto gravidina della (quasi) virtuosa mogliettina; alla fine, trionfante, il cetriolo coglioncello ci rivela di aver superato il suo tremendo complesso d’inferiorità: adesso di essere alto solo un metro e 68 se ne sbatte il cazzetto infingardo! Ché tanto il feto è più basso di lui, tiè. O almeno dovrebbe. Con tipi come ‘sto Jo Nespolo c’è poco da fidarsi, magari nella panza c’è arrotolato un serpente gigante tipo anaconda… 
Puerile, inverosimile, stupido, disgustoso, superficiale: così insulso e grossolano da sembrare una parodia del genere, ma purtroppo non lo è. Anzi, tutti lo definiscono “thriller mozzafiato”. Mozzafiato per cosa, per la puzza di cacca?
VOTO: 2 
Mio padre è più di bocca buona (anche se l’espressione “i fétt”, le fette, per definire le assurdità-action me l’ha insegnata lui) e di solito, anche un po’ per giocare a farmi dispetto, difende e rivaluta i film che “stango” io. Ma stavolta pure il babbo dixit: “Mezza palla”. (In compenso i web-criticozzi gliene assegnano compatti da tre a quattro e mezza: complimenti!)


30 commenti:

  1. Grazie Nick! Ecco un film che non mi avrà. E quel genere di libri di poliziotti norvesvedesi di cui hanno riempito le librerie di mezza Europa mi hanno assolutamente sgrullato il pisellino e adesso non resta più pisciazza dentro. Sto parlando della Trilogia del Millennio di Stieg Larsson, capirai.

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    1. Devo però dire che, pur amando poco il genere e avendo assaggiato solo i film, le storie di Larsson mi paiono di gran lunga migliori. Non a caso questo che chiamo Nespolo è pure cantante e attore: un segno dei tempi: la follia multitasking fa fare tante cose insieme, e tutte male. Ché tanto il pubblico è multipirling.... Mala tempora... :)

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    2. Non è che siano scritte male, anzi, sono dei neri e da quel punto di vista abbastanza seducenti e interessanti, ma da Larsson è nata la mania degli scrittori neri o gialli o gialloneri scandinavi, che come tutte le manie è deleteria. Ho letto qualcosa, una ventina di pagine di un altro scrittore mi sembra norvegese e ho smesso lì.
      Forse sono prevenuto oppure facilmente non preparato o non all'altezza. Boh! Ma questo Nespolo, cantante e attore, non mi frega.
      Sì, mala tempora...e non soltanto in campo cinematografico mi sembra....:)

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    3. Norvegese? Forse era proprio Nespolo (vero nome: Nesbo, con la "o" barrata). Direi proprio che il "non all'altezza" è lui. :)

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    4. Sì mi pare, c'era una o barrata, come quella danese, che poi è la ö tedesca e penso si pronunci ugualmente in norvegese, almeno in danese è così. Tu da lombardo dovresti pronunciarla ottimamente, è uno dei vostri suoni.
      Comunque si mette la boccuccia a cul di gallina appena fatto l'uovo e si gorgoglia col palato una o mista ad una e gutturale.
      A parte questo sproloquio di fonetica non ci sarebbe niente di interessante nel libro del norvegese.

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    5. Il primo, famosissimo, Larsson rimane comunque un thriller dalle dinamiche insulse al cui cospetto acquistano credibilità pure i giallettini di Camilleri...

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    6. Mi hai rubato il pensiero: ho comprato un po' di montalbanini a mio padre per farglieli vedere senza schifosa pubblicità, e devo dire che alcuni episodi sono abbastanza godibili. Nulla di trascendentale, ma almeno ci sono meno "fette"... :)

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  2. (Non trovo il codice per fare quella benedetta O sbarrata, non ho voglia di fare un copia & incolla da Word dopo un'estenuante caccia al simbolo, e quindi lo chiamerò pure io Nespolo.)
    Di Jo Nespolo avevo iniziato a leggere un libro intitolato "Polizia", uscito mi pare nel 2013. È stato il classico caso in cui sono arrivato a pagina 10 (narrativa, ovviamente, non editoriale) forzando me stesso, e poi l'ho mollato lì una volta per tutte. Trovo Larsson abbastanza bravo, non il top, ovvio, ma è decente; tutto questo scrittorume scandinavo che è venuto fuori non è altro che una massa di pessimi emuli di Larsson.

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    1. Sempre così: uno bravino crea una moda, i furbetti senza talento si accodano e ne approfittano, l'editoria commerciale cavalca somari spacciandoli per Varenne, e il pubblico giù a trangugiare birra e piscio d'asino come se fossero la stessa cosa...
      Ma in tutto questo i peggiori sono, come sempre, i critici inetti o in malafede: quanto poco devi capire (o quanti soldi devi incamerare) per tessere lodi sperticate di robaccia simile?

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  3. Dopo un po' che ho letto la trama mi sono ricordato di averlo visto per TV: l'ho guardato fino alla fine solo per quella strana forma di masochismo che ti spinge a voler vedere fino a che livello di cazzate arriverà il regista... :-)

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    1. È andata così anche per me. Con l'aggiunta del piacere perverso di prendere appunti mentali per la meritata stroncatura... :)

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  4. Domanda: ma perché andare a vedere (ma è un film di qualche anno fa...) un'immondizia simile?
    Spero che tu non abbia pagato il biglietto, almeno.

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    1. Hai presente quelle storie di scrittori o giornalisti in incognito che si fanno chiudere in posti tipo manicomio per poi raccontarne il delirio? Di tanto in tanto faccio una cosa simile per cercar di capire gli sconcertanti gusti del "popolo". Comunque l'ho visto in tv.

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  5. Un film che non rischiavo di andare a vedere....ma trovo la recensione come sempre fantastica!

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    1. Devo ammettere che il divertimento di scriverla ha riscattato la noia di vedere il filmozzo. :)

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  6. La tua recensione è fantastica, il film mi sembra una zozzeria!
    ^_^

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    1. Mentre sul web si trovano quasi solo recensioni-zozzeria che definiscono il film fantastico! :)

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  7. Ho visto questo film giusto l'altra sera e l'ho trovato osceno, verso la età mi sono fermata e ho letto un libro mentre quello continuava ad andare avanti. Non posso credere che delle persone perdano tempo della loro vita (e ci facciano perdere anche quello della nostra) e soldi a girare qualcosa di così brutto.
    :)

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    1. A me piacerebbe andare a svegliare di notte quei tizi che gli hanno dato quattro stelle, e leggergli ad alta voce le loro recensioni assurde, come faceva Nanni Moretti in un suo film... Perché va bene le porcherie commerciali e modajole, ma certi recensori dovrebbero solo vergognarsi. :D

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  8. A questo punto devo farti una domandina molto facile: sapendo già che era una ca*ata pazzesca, perché sei andato a vedere sto film? Mi fai ricordare un mio amico il quale diceva di leggere soprattutto libri brutti per poterli, poi, stroncare. Secondo lui un brutto libro può stimolare più idee di un buon libro, in quanto un capolavoro della letteratura ti lascia senza parole, ti abbatte: libri come “Guerra e Pace”, “i Miserabili” ti fanno sentire piccolo. Invece un testo brutto, come i tanti libri commerciali scritti dai divi della televisione, stimola in un lettore abituato a leggere altro, una straordinaria reazione: ti fa sentire migliore. E' così anche per te? Un caro saluto :-)

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    1. Hai ragione, ma come ho detto in alcune altre risposte, le spiegazioni sono almeno due: la prima è che l’ho visto in tv per far compagnia a mio padre (l’alternativa era Maial Madrid-Real Fiat di champions, una sfida fra le due società per noi più antipatiche del mondo: l’avremmo guardata solo se nel calcio fosse possibile la sconfitta di ENTRAMBE le squadre che si sfidano) e, pur avendo subito intuito di cosa si trattasse mi sono messo negli stessi panni di quei giornalisti o scrittori che si fingono matti per farsi chiudere in manicomio, e poi raccontare il delirio (perché a volte il delirio dei gusti popolari odierni è qualcosa di più assurdo e di più misterioso e di più strano, di un manicomio!)
      La seconda è che in effetti certe stroncature sono molto divertenti da scrivere, forse addirittura fin troppo facili e maramaldesche (ricordo il gusto nello stroncare i vari Ammaniti, Giordano, Tamaro…) ma d’altra parte, sia nel caso del cinema che della narrativa, le recensioni che pompano ‘sta gente sono così innumerevoli che si sente anche un po’ il dovere morale di controbilanciare…

      Non sono invece per niente d’accordo col tuo amico (e con un amico mio che la pensa uguale) sul fatto che la cattiva scrittura possa avere poteri stimolanti: io sono e sarò un lettore sempre più selettivo (oltre che snob e amante delle cose BELLE), e quindi la cacca, tranne rarissime eccezioni tipo questa, cercherò sempre di scantonarla il più possibile.

      Un caro saluto anche a te! :)

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    2. Non avevo dubbi. E condivido.

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  9. a me sta moda degli scandinavi nuovi maestri del thriller puzzava dall'inizio. ho trovato già piuttosto noiosi quelli di Larsson, quindi immagino di non dover perdere tempo con i followers....
    cmq...magari sul prossimo libro firmati PezzØli, chissà che no corrisponda a un boom delle vendite (senza contare che ci guadagnerebbero soprattutto i lettori...)

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    1. Che il segreto sia davvero quella cazzo di O barrata? :)
      Si potrebbe provare una nuova edizione: Quattrø søli a møtøre, Nicøla Pezzøli, Neø Ediziøni... :-))))
      Ma Corradino lo lasciamo così o lo deturpiamo in Cørradinø? :D
      Votazioni aperte :)

      [Mi è toccato pure andarmelo a cercare: ALT+0248!]

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