"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

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giovedì 13 novembre 2014

Eresia flash: il tanfo di una serata d'autunno


DEGUSTI PUS?

A volte ancora mi sforzo, vanamente, di cercare di capire come diavolo ragionino gli italioti quando valutano l’arte. Per una volta, per non sembrare fissato e paranoico, non parlerò del mio libro. Non parlerò proprio di libri. Parlerò di cinema. Ieri sera da un amico ho visto un film. S’intitolava Machete. Un fumettone in fin dei conti quasi godibile, se per due ore ti sforzi di tornare ragazzino. Un pulp action pieno di violenza, figa e buoni sentimenti per il popolino in platea, popolino aizzato nella parte iniziale dall’uccisione a sangue freddo di una ragazzotta incinta – mentre per far incazzare di più il protagonista gli hanno “solo” decapitato la moglie, così, per gradire. (“Toh! Ciapa!” diceva la mia povera nonna quando alla fine di un film western il cattivo moriva. Ma in questo pastrugno per gente di bocca buona di “Toh! Ciapa!” ce ne starebbe uno ogni venti secondi…) Applausi finali per una bellagnocca vendicatrice: un cattivo le aveva piantato un proiettile in un occhio, ma nei fumetti dietro l’occhio non c’è mica il cervello, quindi lei ricompare semplicemente con una bella benda nera, molto sexy, e un mitra in mano. Vabbè. 

La sera prima, invece, ho rivisto un film bellissimo. Ho potuto farlo perché possedevo un reperto archeologico: una cassetta vhs per fortuna non troppo smagnetizzata, perché di quel film, pur essendo abbastanza recente, non c’è ormai più traccia, nemmeno in dvd. S’intitolava Shadrach (Il profumo di un giorno d’estate era il titolo italiota, prolisso ma per una volta perdonabile, persino bello). Una deliziosa storia di formazione, agrodolce, struggente e divertente, ambientata nella bollente umida estate del 1935, protagonisti dei simpatici bambini, un vecchio negro di 99 anni tornato nei luoghi in cui nacque (da schiavo) per ritrovare l’innocenza dell’infanzia, morire e farsi seppellire dove vuole lui in barba a certe stupide leggi, una madre di sette figli sofficemente alcolizzata, un padre disoccupato (un bravuomo che odia Roosevelt, sacramenta a getto continuo e tira a campare distillando whisky) e sullo sfondo un'altra madre, quella del figlio unico di famiglia più agiata – l’io narrante della storia – che passa le notti a tossire e si prepara a morire di cancro. Un Harvey Keitel strepitoso, una bravissima Andie MacDowell. 
Ma perché ho iniziato questo mio pezzo dappoco parlando di come diavolo (diciamo pure come cazzo) ragionano gli italioti? Perché per curiosità sono andato a vedere i giudizi critici su un dizionario dei film che non sto nemmeno a nominare, dico solo che è considerato molto autorevole e prestigioso. 

Be’, non ci crederete, o forse, essendo come me italiani e rassegnati a esserlo, ci crederete fin troppo: il fumettone splatter aveva tre stelle e mezza. (Per me una e mezza sarebbe già troppo). Mentre all’altro meraviglioso film (quattro stelle come minimo, per me) ne venivano miseramente assegnate due, e quel che è peggio senza sprecarci sopra mezza riga di riassunto e di commento. I motivi? Probabilmente sociopolitici: il fumettone stava dalla parte degli immigrati (in quel caso messicani) mentre il film meraviglioso era una favola che non si “interrogava” abbastanza a fondo sulle ingiustizie del razzismo, del capitalismo e della schiavitù. 
Sì, va bene, d’accordo, ma il motivo per valutare due film soltanto in chiave boliddiga, attraverso queste ammuffite lenti della lotta di classe da sezione rionale di partito anni Settanta? 
Si chiama italiA. Il motivo si chiama, semplicemente e stupidamente, italiA. Scoraggiante. Davvero scoraggiante. 
Categorie interpretative in suppurazione (le stesse che oggi portano certa estrema veterosinistra a confondere oppressori e vittime, schierandosi col racket rom delle occupazioni abusive violente e contro i vecchietti sbattuti fuori dalle loro case). Dimenticavo: alla fine del fumetto, la granfiga (un’altra, con tutti e due gli occhi) se ne va via in moto abbarbicata al pene del protagonista (vecchio e brutascél, ma in compenso “mitico”) abbandonando accesa in mezzo alla strada la sua macchina: una macchina della polizia. Questo simbolismo grossolano dev’essere stato il colpo di grazia, deve averli mandati in brodo di giuggiole, i nostri critici rivoluzionari. Voto a questo tipo di critica: mezza stella. Voto a questo tipo di italiA: mezza stalla.


43 commenti:

  1. Mezza stella per incoraggiamento, vero?

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  2. Si direi che la mezza stella è anche troppo... mamma mia il gusto degli italiani... mamma mia

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    1. eh, caro Ernest, mi sa che se esiste la reincarnazione nascere italiani rappresenta un bel passo indietro: dobbiamo aver fatto qualcosa di male, nelle nostre vite precedenti...

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  3. Il profumo di un giorno d’estate è persino un bel titolo :) e mi ispira molto! Machete è un film per passare una serata, non è che ti faccia venire chissà quali domande in testa! Il brutto è che forse non si distingue tra: film che van bene per passare un'ora e mezza/due con la testa impegnata e film che invece ti regalano qualcosa in più, qualche riflessione in più, e ti arricchiscono. Io sn un'appassionata di film di nicchia e ho notato come te che a volte non esistoni recensioni, nè brevi riassunti e i voti tendono ad essere più bassi di certe altre "cagate".

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    1. Confermo: Il profumo di un giorno d'estate è un gioiellino, e merita di essere visto (sempre che tu riesca a trovare il modo di procurartelo).
      E confermo anche quello che dici sul comportamento della critica.

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  4. Nico' ti devo ringraziare per avermi generosamente concesso il tuo benestare al mio "strano" modo di comportarmi, del tutto involontariamente, quando la sera - e soltanto la sera - alle 21-21.10 circa - mi sistemo per assistere alla proiezione di un film e immancabilmente dopo appena 10 minuti piombo nel sonno profondo. Alle 23-23.20 mi sveglio e mi preparo per andare a ri-dormire nel letto. Ho sbagliato? Sono stato maleducato? Mi dispiace, non posso farci nulla. Ho evitato di
    incacchiarmi di brutto.
    Un salutone,
    aldo.

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    1. Eheh... e pensare che per produrre certi portentosi sonniferi c'è stato chi ha speso miliardi, e chi ha speso (non troppa) intelligenza per tesserne le lodi... :D
      Ciao carissimo!

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    2. Stavolta Nico' per rispondere a te mi piazzo in mezzo ai coglioni fra te e Aldo'...scusa era solo per fare rima! L'italiota tipico va quasi sempre dove va la massa, e lo dimostra proprio la scena politica dove esistono tanti comunisti di una volta che stanno dietro a Renzinger...ehm no, me so confuso, volevo dire Renzusconi! Ma come cazzo fanno è assolutamente incomprensibile. Dicevo, mi so piazzato fra te e Aldo proprio perchè il commento di Aldo mi ha fatto scompisciare dalle risate! :-) Non è da tutti poter ridere più volte nello stesso post, anche per i commenti. Ma lo sai che mi piace molto :-)))

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    3. Eh, Aldo è proprio un grandissimo. Ma quasi tutti voi miei lettori lo siete, e sai che non lo dico per adulare, perché non ce n'è bisogno. Che spettacolo, l'italiA, fra lo sceriffo di Renzingham che vomita bile contro l'Europa pretendendo "rispetto" con striduli toni da bulletto presuntuoso, e quegli altri sfascisti che chiamano l'Europa addirittura "nemico". Ogni volta che apro un giornale mi sento un po' più Europeo e un po' meno italiota.
      Ciao carissimo!

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  5. I film sono arte dell'immagine in movimento, sarà arte moderna a cui io mi avvicino con le pinse, per la mia grande ignoranza. Ma mi hanno insegnato che l'arte deve suscitare sentimenti di armonia e bellezza.
    Io sarò strana e faccio delle scelte, l'importante che queste rispettino gli altri, tutti, compreso la natura e gli animali, ma mi chiedo cosa c'è da vedere e pagare per giunta, per vedere violenza bruttezze e "guerre", io non credo che andare a guardare quanto la legge, la morale, l'etica condanna giuridicamente e civilmente si possa confondere con "un passatempo".
    Al nord come al sud per adesso c'è da aiutare alluvionati e terremotati, non si vuole o non si può fare, allora buttatevi nel bello e andate a vedere al Castello Sforzesco, una mostra eccelsa, con alle sue spalle un lavoro enorme per opere arrivate da tutto il mondo, e ammirate Chagall, costa meno di andare a vedere morti, ingiustizie e brutture.
    Adesso caro amico ti saluto e, come vedi, ho commentato, venire da te ogni volta da stimoli e voglia di riinserirsi in condivisioni da web.
    Un sorriso

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    1. Grazie per la bella chiacchierata. Sulla vera arte la penso come te. Non avrei mai speso un centesimo per andare a vedere al cinema un action caccoso, ma in un certo senso sono contento di averlo visto in tv da un amico, perché uno scrittore deve inevitabilmente essere anche antropologo e un po' psicologo, e cercar di comprendere gli spesso patetici gusti del popolino (e le dinamiche che li originano) è cosa non solo stimolante ma anche irrinunciabile.
      Un caro saluto, e un sorriso, anche a te!

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    2. Caso mai ripassassi, ti segnalo che volevo postare un modesto commentino da te (il pezzo sulla Sicilia), ma mi è apparsa la scritta rossa "i commenti su questo blog sono limitati ai membri del team".
      Te lo incollo qua sotto:

      Che splendore quella spiaggia con la roccia bianca a strapiombo! Pensa che a 21 anni ne scoprii una molto simile con gli amici nell'agrigentino (difficilissima da raggiungere e trovare, c'eravamo solo noi!). Un amico la battezzò Scacciustress. E quel mare splendido lo scacciava davvero, lo stress! :)

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    3. Adesso andrò a controllare le impostazioni dei commenti, mi sarà sfuggito qualcosa quando ho messo in pausa il blog, e lo ho reso pubblico al rientro, giorni fa.
      Zio vedo che conosci la Sicilia, sei siculo o sei venuto a bere la nostra luce...?
      Debbo confessarti che mi sento un po in colpa con te, ho il tuo libro da secoli fra gli altri in lista d'attesa sul comodino... e per un motivo o altro, o per uno stimolo ho dato precedenza ad altro....
      Ma le streghe sono immortali e prima o dopo arriverà la mia recensione....
      Gingi

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    4. Sono longobardo, ma grazie ad alcuni amici di origine siciliana ho trascorso momenti indimenticabili sull'isola, tra i 20 e i 21 anni... Davvero appropriata la tua espressione "bere la luce"...
      Ti perdono per la mancata lettura, ma la mia assenza di falsa modestia mi spinge a dirti che una volta inoltrata fra le pagine del mio gioiello sarai tu a non perdonarti per aver atteso così tanto... :D
      Ciao!

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  6. Premesso che sono un fan di Machete (anche se come rivisitazione dei b-movies han fatto meglio con Hobo, sempre partendo dai fake trailers di Grindhouse), capisco che intendi ma credo stia tutto nella popolarità che questi titoli hanno avuto.
    Se prendi una rivista di cinema tipo Duellanti o Segnocinema, di quelle che ti servono quindici lauree per capire anche solo un rigo, allora l'altro titolo che citi sicuramente avrà avuto retrospettive e analisi degne di Freud :p

    Moz-

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    1. Moz, sono perfettamente in grado di capire il discorso popolarità, ma qui stiamo parlando di dizionari per cinefili, che di solito usano le stelle per dare un giudizio critico-artistico e le "palle" per indicare il successo di pubblico. E la scandalosa differenza a favore del fumettone splatter e a sfavore del film intelligente non era a livello di palle, ma di stelle! Sarebbe come dare 10 a Moccia o Ammaniti e 5 a Paul Auster: semplicemente assurdo, semplicemente scandaloso, semplicemente inaccettabile. :)

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  7. Senza scomodare Duellanti, basta un Mereghetti dei poveri a renderti giustizia.. e, comunque, una serata con Machete!.. meglio i pacchi su Rai1 se devo proprio farmi del male... ;))

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    1. ..e sociologicamente, ti consiglio una passeggiata in un mega centro commerciale; non per guardare le vetrine, ma per scrutare chi è là per guardarle. Uno spettacolo da antropologi, psicologi e pure veterinari.. vista l'incredibile densità di fauna circolante.. ;)

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    2. Il tuo accenno al Mereghetti mi fa sperare che il dizionario suo possa riscattare un po' la categoria. Posso verificare solo parzialmente, poiché la mia edizione è del 2008, mentre Machete è del 2010: al Profumo di un giorno d'estate dà solo due stelle pure lui, però almeno ne parla e ne parla bene (e poi nel Mereghetti le stelle arrivano e 4, non a 5, ragion per cui il mio vecchio padre lo chiama affettuosamente "lo stitico" :D). Ti prego, dimmi che lui a Machete ne dà solo una, massimo una e mezza!

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    3. ... Accetto il consiglio socio-antropologo-veterinario. A patto che tu fornisca anche il sacchetto per il vomito... :)
      [minchia che snobbacci che siamo: ma in fondo, si possono obbligare le aquile ad amare le pecore o le pantegane? :D]

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    4. Mereghetti a Machete tributa una stelletta e mezzo, presumo comunque in una vampata di estrema generosità. E' uno dei pochi coi quali mi ritrovo, e la sua "stitichezza" garantisce misura... ;)

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    5. Lo considero anch'io uno dei migliori, e (guarda caso) il meno politicizzato.

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  8. Buonasera, tutti al cine. Per me è difficile fare paragoni, ma io sono un pecorella, non seguo la critica, da poco do un occhio in giro, più fidandomi di segnalazioni, da parte di un amico, che peraltro mi ha segnalato anche il tuo blog, per cui semper grata. Dicevo che il cinema è suggestione, ovviamente il mestiere è mestiere e se c'è il mestiere del critico, che dire? Dicevo che Machete è un film splatter-azione, un fake trailers di Grindhouse (come dice il sig. MikiMoz), deve piacerti Robert Rodriguez. Shadrach è altro, anche forse la trasposizione di un romanzo, credo la prima prova alla regia della Styron, un film sulla libertà di scegliere e non solo. comprendo la tua tristezza visto che in altri "mondi" (come li chiamo io) è stato definito un piccolo capolavoro e mi trovo. Forse dovrebbero essere separate le cose, a me piacciono molti generi, Machete mi è piaciuto, le stelle le lascio al cielo, e anche Shadrach, l'ho trovato un film lirico e riesco ad entusiasmarmi per molti molti altri. Nella critica si guardano molte più cose che non il film come piacere emozionale, incassi, orientamento del pubblico, orientamento di altri critici e via dicendo. Fortuna che esistono tante voci e non solo in Italia, ma l'Italia come ho scritto in un simpatico post: "C'è una quinta dimensione… è senza limiti come l'infinito e senza tempo come l'eternità… è la regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere: una regione che potrebbe trovarsi "Ai confini della realtà"" (ovviamente la citazione è The Twilight Zone). Ciao e perdona la prolissità. Un caro saluto

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    1. Perdonarti? Più che perdonarti ti devo ringraziare (ti VOGLIO ringraziare, perché i "doveri" li odio e li rifuggo a più non posso...) e già che ci sono ringrazio il misterioso amico che ha reso possibile questa nostra conoscenza, in una dimensione ancora da definire, più o meno dentro la realtà...
      Ciao carissima!

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    2. Intanto grazie per la segnalazione: il CAPTCHA è morto (spero perché mi è difficile verificare), quello che non va è la nidificazione dei commenti... vedrò! Penso che le conoscenze sono sempre a...divenire anche le carnali. E la storia ci regale esempi di grandi conoscenze epistolari che i c.d. conoscenti della porta accanto "se le sognano". Il mio riferimento al post sopra è riferito ad un mio post (si chiamerà così) sul tuo amato Fb. Lontana dal mondo per più di 10 anni e poi mi hanno detto, ma devi assolutamente fare un blog e iscriverti a Fb, il primo è una cosa che mi piace anche se ancora cerco, il secondo non lo comprendo ancora, una sorta di bacheca. Il tuo blog mi è piaciuto immediatamente, per come scrivi e per il biglietto da visita:gli autori che citi, l'unico che non conosco e da cui sto lontana è Osho, ma è una cosa personale. Per cui mi sono sentita nel negozio delle caramelle. Mi hai già risposto che non fai le cose per dovere, infatti in certi spazi possiamo concederci gesti e parole di puro piacere e quindi mi ha fatto sicuramente un immenso piacere la tua visita, ancor di più ben vengano le critiche e le vivaci discussioni, ma sempre se per piacere anche perché ti chiami Zio Scriba e non Zio Tom e la mia è una modesta capanna. Sono comunque commossa e ti auguro una splendida giornata.

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    3. Diciamo che gli scritti di Osho non li frequento troppo assiduamente e troppo da vicino: mi tiene lontano quella certa aureola di guru creata dai suoi seguaci, e io sui guru la penso come Krishnamurti. Ma quel suo brano sui creativi e sull'uccisione parziale del cervello dei bambini mi piaceva troppo, sembrava scritta per me e su di me...

      Pensa che su fessobukko sto meditando di sbarcare (col naso molto tappato) persino io (forse fra poco farò un post d'intenti, qui sul blog). Continuo a pensarne tutto il male possibile, ma là dentro c'è proprio tutto il mondo, e se servisse a conquistare anche solo due lettori in più per i miei romanzi sarebbe magnifico, sarebbe fatica ben spesa. Vedremo.

      Più tardi rifaccio un salto da te, così ti dico se il captcha (che brutta parola, m'infastidisce persino scriverla) è sparito.
      Ti auguro un'altrettanto splendida giornata.

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  9. Ma che film guardi? Occhio che poi ti impressioni! "Cussita" non va mica bene....

    Un abbraccione

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    1. Hai ragionissima! Il fatto è che col cinema, chissà perché, mi concedo ancora cadute di livello e di stile che non mi concederei mai come lettore di romanzi: lì sono io a essere iperselettivo, e a pensare che NON si possa essere "di bocca buona"...

      Abbraccione anche a te! :)

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  10. Ma io cinema ne guardo? Pare di no!!!!! Uno: non ne arrivano alle nostre latitudini; due: non ho Sky; tre: non ho un gran udito; quattro: vale la terza; quinto: forse è anche questione di tempo; sesto: le ragioni sono troppe e la finisco qui!
    "Machete"... certo il titolo non mi avrebbe attirato. Il profumo di un giorno d'estate, con Harvey Keitel? Lo avrei adorato, soprattutto lui, proprio in carne e ossa ed espressioni del volto e mani e tutto il resto... La critica? Tu ed io concordiamo spessissimo. Ciao, Nick :-)

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    1. Io il cinema lo adoro, anche perché, tutto sommato, i film guardabili sono più dei romanzi leggibili (e lo dico con grande amarezza). Però anche lì dovrei imparare a troncare la visione quando proprio la delusione è ai confini del fastidio (l'ho fatto solo una volta: un inguardabile, banalissimo film con Verdone e il fratello di Fiorello - e pure quello, secondo il dizionario di cinema, era meglio di Shadrach!!!!)

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  11. PS: su facebook ci sono anch'io, sotto falso nome, te lo dico così magari mi vieni a trovare anche lì, Renata Oura. A presto!

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    1. Prendo nota, anche se non credo di effettuare lo sbarco prima del 2015: voglio pensarci bene. :)

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  12. Ho Sky e ho evitato Machete finchè quel genio di mia sorella, che da quando va all'università ha peggiorato i suoi gusti cinematografici, non me l'ha imposto.
    Alla fine mi sono messa a fare punto croce, pur di evitare di vederlo, e ho infilato il lettore mp3 nelle orecchie!
    Un abbraccio

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    1. Un altro motivo per cui coi film si è meno selettivi che coi libri è che spesso i film si guardano in compagnia, e bisogna concedere qualcosa ai gusti altrui, dandogli un po' di fiducia. Dovrò imparare a sferruzzare anch'io... :-))
      Abbraccio pure a te!

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  13. Sarà che sono ancora così irrimediabilmente giovane, ma di solito quando parlo, con degli amici o degli studenti più o meno della mia età, di film, e lo si fa spesso, non si tende a giudicare in questo modo film come Machete e nemmeno nell'altro film come Il profumo di un giorno d'estate. Di solito, pur guardando entrambi i generi, siamo abbastanza propensi a capire quale film valga davvero e quale no... Detto questo, potrei sbagliarmi, come ho già detto, potrei parlare con la speranza e la pseudo ingenuità di una persona molto giovane, ma credo che gli italiani non siano un popolo così privo di speranza... non tutti almeno :)

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    1. Non mi resta che provare a farmi contagiare dal tuo dolce ottimismo: ogni tanto ci vuole, e male non fa. :)

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  14. evidentemente gli italioti non amano impegnarsi,meditare,pensare.meglio quelle boiate che escono a natale o film ammazza e fuggi

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    1. Non mi parlare dei cinepurgoni... ho sentito che qualcuno vorrebbe riuscire a farli considerare "di interesse cul-turale nazionale", per farseli sovvenzionare di più... Poi naturalmente il "degusti pus" ci sta: ognuno si diverta come vuole e come può. Ma che la critica pomposa e ufficiale si presti a sdoganare certa roba, e ad affrettare la franata del gusto verso il basso, questo è davvero inaccettabile.

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  15. concordo in pieno.... e non mi fido mai delle recensioni sui film perché ogni volta che le leggo dopo aver visto un film, vorrei picchiare chi l'ha scritta :-).... ciao, buona settimana!

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    1. Mi ricordi quella scena di Caro Diario, in cui Nanni Moretti sogna di avere fra le mani il critico che ha parlato bene di Henry pioggia di sangue...:)
      Buona settimana anche a te!

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  16. E' sempre un piacere il leggerti Zio caro..
    Pensa che ho visto ( ma dovevo essere drogata dal sonno) anch'io Machete a spizzichi e lo trovato insopportabile, e poi odio questo tipo di pellicole, a per la serie facciamoci del male , ci casco ...
    Non guardo molto le recensioni , ma anche in questo a volte inciampo paurosamente con risultati catastrofici ed è per questo motivo che non avevo mai sentito il film che tu proponi.
    Mi batterò per vederlo e finalmente riuscirò poi a fare un lungo sonno ristoratore..
    C'è da crederci? Ma..per la pellicola senza dubbio, per il sonno è un'altra storia...
    Un bacio da alluvionata!

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    1. Che dirti? Che ti auguro un futuro in cui le alluvioni possano essere solo di salute, fortuna, bellezza e intelligenza. Bacione anche a te.

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Benvenuti a bordo!!
Questo blog è Nemico dichiarato di ogni censura. Ma sono costretto mio malgrado a ricordare che rimuovere insulti gratuiti, scorregge occulte o minacce vigliacche non è censura: è nettezza urbana. Voglio che qui da me vi sentiate esattamente come a casa vostra: quindi Liberi, ma non di pisciare sul pavimento, o mi toccherà pulire. :)