"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

domenica 16 novembre 2014

9,99: la Bestia a testa in giù, o il Satana Sghimbescio

9,99

Qualche anno fa, in un bar di riviera, venni indispettito da una specie di amico, in realtà il boy (per fortuna) provvisorio di una mia amica, che sosteneva di non leggere libri perché i libri costavano scandalosamente cari. Costui era figlio di affermati professionisti. Ma non è che non leggesse perché era rozzo, superficiale e ignorante: non leggeva perché non se lo poteva permettere! E questo dopo essersi vantato di aver speso mucchi di biglietti da diecimila per ascoltare John Bakerozz stamburare su un tamburo, o per “pogare” mentre Jimmy Mjnkyalercia strimpellava la sua chitarra elettrica, amplificata male e distorta. Faceva parte di quella giovinaglia musicocentrica e rockdivistica convinta che la cultura sia una cosa “fatta” esclusivamente “dai tipi che sssuonano”, e che i massimi riverberi dell’intelligenza umana possano venire captati nei concerti bruciaerba (in ambo i sensi) a San Siro; di quelli che se nominano una recensione potete star certi che sarà la recensione di un cd. Niente di male, intendiamoci: basta dirlo. Basta ammetterlo. Invece questo non si fermava, scatenato nella sua filippica sul prezzo dei libri. A quel punto non ci vidi più. A quel punto, non avendo ancora pubblicato un fico secco, non fu per tirare la sua sciocca acqua al mio illuminato mulino che sollevando il mio drink gli dissi: “Senti bello: questa pisciazzata costa come un ottimo romanzo tascabile! Di cosa cazzo mi stai parlando? Se questa pisciazzata costa settemila lire, un ottimo romanzo dovrebbe costarne settecentomila!” 
Lo dissi a voce un po’ troppo alta, e il barman mi sentì. Si avvicinò minaccioso al nostro tavolo. Ma persino lui era venuto per darmi ragione: “Leggi qualche libro, fra una pisciazzata e l’altra!” disse a quel cavron, per poi ammiccare in mia direzione. 
“Portamene un’altra”, dissi sorridendo. “Con più ghiaccio e meno urina”.

Adesso, direttamente da quel Paradiso degli Scrocchi che sta diventando il web, è in arrivo la soluzione per quelli come lui: pare che con un modico abbonamento di 9,99 euro mensili si potrà leggere tutto quello che si vuole! Be’, non proprio tutto. Anzi, quasi nulla del meglio. In compenso: carriolate di titoli. Ma insomma, tanto ormai siamo nell’era della quantità. La qualità è così fuori moda… Lo slogan di questo Satana a testa in giù, di questa Bestia alla rovescia (il 9,99, prezzo antipatico e irrispettoso per eccellenza, non fa pensare  anche a voi a un 666 capovolto?) potrebbe benissimo essere: Ingozzatevi, scrocconi! Naturalmente (che ve lo dico a fare?) in formato elettronico e rigorosamente “in prestito”, la formula vantaggiosa del futuro (vantaggiosa non si è ancora capito per chi, ma io qualche sospetto l’avrei…)

Ora, qualcuno potrebbe obiettare, sia a quel mio pseudoamico che al mio discorso sugli Scrocchi, che se uno non può o non vuole spendere esistono pure, legittimamente e meritoriamente, le biblioteche, e che il 9,99, il Satana Sghimbescio, la Bestia a testa in giù, non svolge altro che una funzione di biblioteca moderna e non cartacea (volevo dire cartafobica, ma poi si aprirebbe un altro discorso che meriterebbe capitoli a parte). Già: peccato però che in biblioteca si possano trovare (gratis) tutti i più grandi scrittori, che invece in molti casi non hanno nessuna intenzione di concedere le loro opere a quelli del Satana Sghimbescio, considerati, a ragione o a torto, nemici dichiarati dell’ingegno creativo, della cultura intelligente e dell’arte narrativa. 
In compenso, per quei 9,99 al mese potrete scegliere fra milioni di altre proposte, fra cui ad esempio (butto lì) i porno caserecci con la punteggiatura sbagliata di Donna Spammer, la sterminata serie di Delitti del Maggiordomo Zoppo di Gianpiergaetano Cazzinculetti, non editati e con refusi anche in copertina, ma naturalmente anche tutti i bestsellers più dozzinali e stucchevoli.

Nell’abbonamento si dice saranno comprese magiche applicazioni interattive, come quella che spiegherà le “parole difficili” cliccandoci sopra. 
Le parole difficili, signora maestra! Evidentemente, questi del Satana Sghimbescio sono pure dei teneri ottimisti: credono che gli ignoranti si butteranno a capofitto nella lettura solo perché loro la offrono in modico abbonamento. E comunque, proprio questo sembra il target a cui pensano di rivolgersi: persone che vengono prese dal panico già vedendo la parola “rosa” in un titolo. Sono molto democratici, ‘sti tipi: loro accettano tutti, sia come scrittori sempre meno pagati che (soprattutto) come lettori paganti. Anche se mi viene da pensare che stiano sbagliando clamorosamente i calcoli: come possono credere che persone costrette a cliccare “sulle parole difficili” possano fare, di questi tempi, la fila per stipulare un abbonamento che gli permetta di saziarsi della VOGLIA DI LEGGERE? Quella è tutta gente che vorrà saziarsi di figa, o di costine alla griglia, o di scudetti della juve. Di concerti di John Bakerozz. O sbaglio?

Quella degli abbonamenti svalutanti, fateci caso, è in fin dei conti la strategia commerciale unificata del nostro povero mondo moderno. Prendi la telefonia. Una volta facevi tre telefonate alla settimana, che erano tutte indispensabili, o sentimentalmente importanti, o urgenti, o divertenti. Le pagavi salate, ma erano solo quelle e ci stavi dentro. Pagavi e rimanevi appagato. Poi vi hanno convinti che telefonare allungava la vita. E poi che la vita doveva diventare un vuoto passarsi a vicenda vuoti messaggetti con peti di allerta, e catene santantoniesche nonstop di stupidi video che dovrebbero far ridere, e così adesso le telefonate non le pagate nulla: siete solo schiavi di un modico abbonamento, eterno.
Sempre connessi con l’insulsaggine altrui, e sempre rintracciabili come un evaso con la cavigliera elettronica.

L’umoristica (o tragica) verità è che i modici abbonamenti non convengono proprio per niente, tanto meno (per quel che mi riguarda) nel caso dei libri. Se uno ci pensa bene, i nuovi romanzi degni di essere letti sono così pochi che vale ancora la pena di comprarli uno alla volta, possibilmente concreti e cartacei, e poi viverli, coccolarli, tenerli, AVERCELI, invece di pagare per riceverli astrattamente, fumosamente in prestito da lorsignori. E siccome si suppone che un buon lettore nemmeno troppo anziano abbia già nella sua libreria tutto il meglio del meglio (un po’ di classici e di pensatori e di poeti, e poi per la narrativa Auster, Amis, Bernhard, Bukowski, Cameron, Donleavy, Gary, Heim, Hemon, Houellebecq, Malamud, McCarthy, McCullers, Nabokov, Richler, Roth, Rulfo, Salinger, Saramago, Vargas Llosa, e quei due o tre italiani degni di essere letti) vien fuori che la spesa annuale per nuovi libri di alta qualità non sarebbe affatto molto più elevata di quella per il modico abbonamento che permette di scroccare-cazzeggiare nei gironi infernali dell’inutile e del superfluo. (Perché 9,99 su base annuale non fa 15, fa quasi 120…)

“Bisognava distruggere la Sfera e l’intero UBH 14 prima che fosse troppo tardi? Gli Scienziati vi avevano sparso il seme del proprio annientamento? Gli Ominidi Scimmieschi, e attraverso loro i prodotti della loro tecnologia, erano la Bestia Finale, il germoglio di morte, il Drago nascosto nel Verme di cui parlavano le antiche profezie? Chi si stava chiedendo tutto ciò, e, quel che più conta, se lo stava chiedendo in tempo o era ormai troppo tardi?
Chi stava raccontando queste cose finali e spaventose?
Ma soprattutto, esisteva ancora qualcuno in ascolto perché avesse un senso il raccontare?”
 (Nicola Pezzoli, Quattro soli a motore, pagina 261, NON disponibile in abbonamento.)



39 commenti:

  1. Meraviglioso post! Concordo su tutta la linea.. anche con l'abbonamento direttamente al Satana per dritto: 6,66 . Un cartaceo, anche col solo suo odore e quel fragrante sentore di sfoglio pagina, rimane impagabile, alla faccia di qualsiasi carta di credito

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    1. Troppi sempliciotti sono convinti che sarà solo una differenza di “mezzo”, e che non cambiando i contenuti tutto rimarrà come prima, solo più veloce, moderno, e meno soggetto alla polvere. Invece chi ci vuole tecnoglioniti mira a far scadere anche la lettura, rendendola un piluccare superficiale e distratto, uno zapping semianalfabeta e sottoposto alle mode, un “tantopeffà”. Non uccideranno subito la scrittura, se con gli abbonamenti potranno avere i nostri soldi (senza però dare più in cambio ciò che dava la lettura “vecchio modo”: intelligenza, arricchimento interiore, divertimento, saggezza, consolazione, gioia, e tempo davvero nostro, davvero per noi, stravaccati con un romanzo in mano, non subaffittato in mezzo ad altre incombenze multitaskeggianti…) Ma la abbasseranno di livello fino a renderla miserrima, perché i nuovi mezzi cambieranno i contenuti, eccome! A furia di vedere che i “me gusta mucho” dei consumatori twitterecci di pseudoscrittura si concentreranno sulle biografie di modelle, su gialli scritti da cocker ed action cagati fuori da cinghiali, e su 50 milioni di flatulenze vaginali, gli Scrittori, a uno a uno, spariranno. Ma in fondo stava già succedendo. I nostri bei libri li avevano già messi nella lavatrice lavasbianca. È solo in arrivo la centrifugata finale.

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  2. viva le biblioteche, abbasso l'abbonamento alla lettura delle ciofeche!

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    1. Anche se preferisco di gran lunga le librerie, e magari fare sacrifici su mille altre cose per comprarmi i libri (in modo sempre più selettivo, è ovvio) non posso non unirmi a te: Lunga vita alle biblioteche!

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  3. Come faccio a convincere i miei figli dell'importanza di farsi un cultura e che una cultura ce la facciamo leggendo?Attenzione:questo vuol dire scegliersi un argomento, autore, comprare il libro e leggerselo, non aspettare che siano gli altri a imboccarci, perchè gli altri ti propinano la loro pisciazza..Un affettuoso saluto.

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    1. Convincere i figli? È l'impresa più difficile ma anche la più bella. E la più decisiva. Ne va della loro vita, della loro libertà, della loro intelligenza. Della loro anima. Se non ce la facesse uno come te, dovremmo issare bandiera bianca. Eppure c'è speranza. L'ultima estate ho conosciuto una cameriera (straniera!) che ha voluto regalare il mio romanzo al figlio tredicenne, appassionatissimo di buoni libri. Quelli come lui sono una minoranza? Lo sono sempre stati!

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  4. Vai così Nicola! Picchiamo duro poiché non ci resta molto altro da fare. Da lettore posso solo impegnarmi a scegliere buoni libri da leggere e consigliarli a manetta. Da autore posso solo provare a farne di buoni sperando di riuscirci. Ma in definitiva non ci resta altro che picchiare forte come hai fatto tu scrivendo questo pezzo. Un abbraccio fratello!

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    1. Abbraccio ricambiato.
      Ho visto che per il tuo libro hai scelto un tema affascinante: un uomo che perde la memoria. Non ti faccio promesse per l'immediato perché sto lavorando a parecchie cose in contemporanea (io che odio l'espressione multitasking, ma queste sono tutte cose belle, e riguardano tutte lo Scrivere!) e ormai ho pure fatto partire il corposo ordine invernale di libri. Ma il tuo me lo sono segnato, e prima o poi lo voglio leggere!

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    2. Onorato! Grazie. Spero ti piacerà. Se tu venissi a Roma per la Fiera della Piccola e Media Editoria potremo stringerci la mano di presenza. Ciao!

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    3. Tendo a uscire poco dal mio eremo di monaco della scrittura (e in generale odio viaggiare). Ma d'altra parte sarò costretto a farlo dagli eventi, quando uscirà il mio nuovo nel 2015. Vedremo. Incontrarti sarebbe un piacere. Così come rivedere Roma (la primissima di Quattro soli, novembre 2012, fu proprio lì!)

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  5. Amaramente, le librerie sono sempre meno. Anni fa in zona ne avevo a disposizione parecchie. Adesso chiuse, accorpate. Ne resiste qualcuna. Entrare, parlare, respirare... oggi venditori di libri. Il più venduto, il più letto, 100 000 copie. Scarichiamo TB di frasi perchè servano all'occorrenza e compriamo l'ultimo best-seller per la tendenza. Tutto senza storia.

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    1. Ironia delle ironie, il tuo commento è finito accanto alla mia immagine di Wigtown, il paesino scozzese con mille abitanti e dodici librerie. In italiA: mille abitanti e dodici libri letti. In un anno. E di questi dodici, almeno dieci scritti con le chiappe.

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  6. Ho sentito ieri la notizia e mi trovi assolutamente d'accordo. Io figlia di un' era tecnologica, fruitrice assoluta di pc, possediitrice di uno smartphone già dalle prime apparizioni, mi rifiuto di leggere un libro su qualsiasi dispositivo elettronico nonchè di stipulare un abbonamento sul "colosso" anche solo per poter leggere contemporaneamente 10 libri.
    Sarò "gnucca" ma a me i libri piace leggerli uno alla volta, non mi reco spesso in libreria, ormai assente nei paesi, ma quando lo faccio voglio passarci dentro le ore a cercare fra gli autori, leggerne le informazioni e alla fine lasciarci pure una piccola fortuna.
    Poco male, mi terranno compagnia per molti mesi a venire e come si sa il piacere non ha prezzo :)
    La gioia che ho provato quando in Galleria a Milano ho trovato" Quattro soli a motore" non ha prezzo, per tutto il resto... possiedo una lunga collezione di tessere di librerie ;)
    Ciao zione.
    Francesca

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    1. Non so se volerti più bene come lettore quasi del tutto uguale a te o come scrittore scelto da te... :)
      Sembrerebbe ovvia la risposta numero 2, invece trovo le cose equivalenti: la presenza di Persone come te mi fortifica e mi incoraggia, direi addirittura mi rassicura, anche nelle mie più semplici vesti di lettore!
      Ciao carissima. Ti abbraccio forte.

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  7. Carta, solo carta, esclusivamente carta.
    Il resto sono nuvole, nebbia, polvere.
    Ciao.

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    1. Ma senza dimenticare che c'è anche tanta carta... igienica. :)
      Ciao!

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  8. Sono reduce da Bookcity e quindi come non essere d'accordo con quello che dici con il solito pepe. Però penso anche che il sistema dei diritti d'autore vada rivisto, e sinceramente non saprei come. Pensa alla musica. Ormai la maggior parte dei cantanti, anche conosciuti, se non fa concerti non campa. E i negozi di dischi chiudono, come chiudono anche le librerie. Non bisogna arrendersi ma bisogna trovare soluzioni e non chiudere gli occhi davanti a un cambiamento epocale dei mezzi della trasmissione dell'arte. Ciao.

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    1. Comunque la si guardi, si galoppa verso un peggioramento. Si rischia di arrivare a una letteratura da baraccone in cui a essere premiati, e a sopravvivere, non saranno quelli che scrivono bene, ma quelli bravi nelle performances, negli spettacolini, nei reading più o meno musicaleggianti, nello spander mediatica merda, o quelli con alle spalle le organizzazioni più efficienti e prepotenti. Ma in fondo è già così. È un mondo già guasto, e la cancrena, come in tanti altri campi, è partita silenziosamente, da lontano. Per alcuni resterà, per qualche decennio, la snobistica soddisfazione di essere lettori (ed esseri umani) privilegiati, di nicchia, e autori di culto. Soddisfazione magra? Me la farò bastare.

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  9. Una mia ex collega mi ha confessato di usare il kindle per leggere perché, nascosto dalla custodia nera del dispositivo, l'Harmony o le Cinquanta sfumature di colore a caso non svelano la loro identità permettendole di "fingersi intellettuale" senza dover dare troppe spiegazioni riguardo la natura o, per meglio dire, la monnezza che legge.
    Anche questa è tecnologia.

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    1. Vergognarsi preventivamente di quello che si legge, e cercare pure di passare per ciò che non si è: pazzesco.
      Felice di non averla fra le mie lettrici, e felicissimo di avere invece Te! :)
      (Atteggiarsi da intellettuale è cosa talmente stupida che non passerebbe per l'anticamera del cervello nemmeno a me!)

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  10. Ah il fruscìo delle belle pagine. L'odore o il profumo della carta.
    Mischiato ad un leggero sentore di polvere se rileggi un libro caro e mai dimenticato. No, nessuna bestia di satana mi avrà.
    Continuerò ad entrare in libreria, ad accarezzare copertine e pagine di libri che posseggo e che amo. A incuriosirmi per un nuovo libro e ad aprirlo nella speranza che arrivino parole sapienti che sappiano avvolgermi e conquistarmi.
    Ti abbraccio amico caro...

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    1. Che bello sapere che là fuori ci sono persone come te... Forse riuscirò a dormire sereno e a non fare sogni troppo brutti... :)
      Ti abbraccio anch'io.

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    2. Io un giorno farò la libraia di una volta. Cerco un posto piccolo per dare spazio solo a scritti belli e intelligenti. Sono proprio una sognatrice ha ragione Amos Oz!

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    3. Viva i sogni e chi li sa fare. Io sogno già di venirci a presentare un bel romanzo... :)

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    4. Per te posto speciale. E se verrai a Milano per la presentazione del nuovo libro ti segnalerò un bel posto per farlo.

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    5. Grazie, terrò presente, anche se in generale ho voglia di Milano come di un calcio negli zebedei... sarebbe molto più bello avervi tutti alla presentazione di Varese, anche se so che spostarsi è sempre un disagio per tutti...

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    6. Guarda, il posto ti piacerebbe. Fidati. Poi per Varese tu devi dire solo giorno ed ora. Che ci si organizza :-)

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    7. per Varese ti prendo in parola... :)

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  11. John Bakerozz e Jimmy Minkyalercya mi incuriosiscono parecchio zio, se l'ex boy della tua amica me li presenta può essere che li porto a suonare con Lolli :-))) Chissà cosa ne verrebbe fuori eheheh :) Ti giuro Nico' ho le lacrime agli occhi! Contemporaneamente syendo un velo pietoso su quel virgola99 importato dagli statunitensi, che fra tante cose belle ne hanno certe che fanno letteralmente cagare :-)

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    1. Guarda, la mia psiche funzionerà alla rovescia rispetto a quella delle masse (non per nulla sono al tempo stesso un pazzo e uno snob) ma io sarei capace di comprare una cosa se costa 10 euro e di lasciarla sugli scaffali, aggiungendo un gestaccio e un'imprecazione, se costa 9,99. Queste psicofurbetterie spicciole e patetiche mi fanno incazzare!

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  12. Mi unisco anch'io alla schiera dei tradizionalisti che preferiscono cacciare qualche euro per un bel libro in formato cartaceo; tra l'altro, un libro venduto in questo modo raramente ha il satanasso sghimbescio come prezzo: tutti cifre tonde. ("Quattro soli a motore", quindici euro tondi tondi, anche se poi mi son trovato dei "rotti" con le spese di spedizione...) Con ciò non dico che non mi è capitato di leggere testi su un kindle; ma la sensazione non è proprio la stessa. Ultimamente, però, entrare in libreria mi deprime: scaffaloni infiniti con tutti i "best(ia) seller", classifiche, l'ultimo aborto letterario di fabiovolo, l'ultima ciofecata della vip di turno che si mette ai fornelli, l'ultima autobiografia di quel famoso kalciatore più ignorante delle sue scarpette da gioco, l'ultimo tomo del leccaculo dei potenti [...] e i libri davvero validi relegati in uno scaffalino semisepolto in fondo, lontano dalla vista dei potenziali lettori. Fossi un libraio qualche domanda me la porrei a riguardo.

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    1. È un mondo strano: lo Scrittore dovrebbe starne al centro, e invece ormai è già tanto se lo lasciano entrare senza prenderlo a calci. Quelli che dovrebbero esserne gli alleati naturali sembrano vivere per mettergli i bastoni fra le ruote: grandi editori che lavorano come sappiamo, bella gente che raccomanda mezzeseghe per nepotismo o controllo ideologico, giornalistume cul-turale che parla di tutto tranne che dei bei romanzi, distributori e librai che pensano solo alla grana come se stessero al mercato del pesce (e ci pensano pure male, perché i piccoli per sopravvivere dovrebbero differenziarsi in modo intelligente, invece pretendono di vendere gli stessi bestial seller che si trovano a prezzi più bassi in ogni discount!). Rimangono solo i lettori (quelli “pochi ma buoni”, come voi che siete qui…) Ma sempre più spesso il buon lettore dai gusti raffinati e il bravo scrittore dalla magica penna mi danno l’idea di disperati naufraghi che vorrebbero tanto aiutarsi a vicenda, ma non possono, perché uno sta annegando nel Pacifico e gli altri nell’Atlantico: a separarli, tsunami di merda!

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  13. Nick, era un po' che non passavo di qui, ti sono mancato? :)
    oggi faccio un giro e trovo 'sta lamentazione in pieno stile "signora mia, qui una volta era tutta campagna"...
    così, tanto per farti incazzare, ho deciso di intervenire.

    io non ho mai letto (nè ascoltato musica) come in questi anni: da quando c'è il web. perchè è tutto disponibile. di solito anche gratis.
    con un ebook reader (60/70 euro) si legge benissimo, direi in maniera ancora più comoda che con un libro di carta.

    e il punto non è la quantità: è proprio la qualità. se mi viene in mente di ascoltare il demo inedito del 1986 degli unbelievable cazzons, sul web lo trovo.
    se mi viene in mente di rileggere stasera salinger (che ho letto in biblioteca e quindi non ho in casa) sul web c'è.

    ci sono tanti e tali vantaggi nei libri elettronici che difendere a priori la carta mi sembra assurdo.

    anche perchè c'è una cosa piuttosto strana che ho notato proprio leggendo salinger in ebook: le parole, accipicchia, sono esattamente le stesse di quelle che si trovano nel libro di carta.

    ma non più o meno, eh: no no, sono proprio identiche :)

    ps - e il tutto senza nemmeno passare per il 9,99. proprio "aggratis". e certo, se vuoi vivere facendo lo scrittore questo è un problema, ma le cose cambiano. come diceva già qualche anno fa brian eno, se nell'800 avevi molto olio di balena, eri ricco. ora l'olio di balena non si vende più. ma non si può tornare indietro. molto meglio affrontare le sfide che ogni cambiamento porta con sè che cercare di tornare alle carrozze a cavalli. anche se, signora mia, qui una volta era tutta campagna.
    :)

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    1. Accetto volentierissimo il tuo contributo, anche se quell'ironico e sminuente "signora mia", riferito a me, stona sempre un pochettino... Che devo dirti: accetto il passare del tempo e il mutare delle cose, anche perché non posso farci niente, ma sono anche felice del fatto che il progresso è (per fortuna) meno travolgente e incalzante di quanto non si creda: ti piaccia o no, tantissimi lettori la pensano come me (anche se poi, MI piaccia o no, moltissimi di loro leggono tutt'altri scrittori che non Nicola Pezzoli... :D)
      In fondo mi manca pochissimo a compiere 48 anni: se fra qualche decennio nessuno leggerà più, o non leggerà più me, o se davvero le bandiere del califfo sventoleranno su Roma, non sarà più affar mio... :)
      Comunque sono più elastico di quanto non pensi, e ho sempre ritenuto che la troppa coerenza sia la virtù degli ottusi: continuerò a leggere su carta semplicemente perché mi piace, ma un giorno non lontano potrei benissimo pubblicare ebook.

      Grazie per il contributo.

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  14. perchè stona? "signora mia, qui una volta era tutta campagna" è una lunga serie pubblicata su facebook che parla di chi non vuole accettare i cambiamenti. non è riferito a te in particolare, ma a tutti quelli che impazziscono per il contenitore e non per il contenuto. tipicamente a chi magnifica i dischi in vinile contro cd e mp3, essendo io, come ben sai, "parte di quella giovinaglia musicocentrica e rockdivistica convinta che la cultura sia una cosa “fatta” esclusivamente “dai tipi che sssuonano" (giovinaglia a parte, ovviamente: più vecchiaglia, ormai)

    il punto però, scusami, non è "se tra qualche decennio nessuno leggerà più". leggere un ebook è leggere, esattamente come leggere un libro di carta.
    e mi spiace leggere queste cose sul web, dove di carta ce n'è veramente poca... :)

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  15. dimenticavo: io continuo a credere che il contenuto sia, e di parecchi ordini di grandezza, più importante del contenitore.
    pupo su vinile è meglio dei beatles in mp3? moccia su carta è meglio di salinger su ebook?
    :D

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    1. Le parole chiave dei tuoi due ultimi interventi sono "lunga serie" e "continuo": cheppalle, Alle!! :D

      Per fortuna su questo pianeta c’è ancora spazio per diversi “mondi”, più o meno appartati, individuali e misteriosi, anche se le forze omologatrici si fanno sempre più possenti. Ormai abbiamo capito che il tuo mondo non è il mio, e viceversa. Quello che non capisco è: che ci stai a fare in cattedra per spiegarmi che alla luce della tua superiore sapienza il mio mondo non è solidamente razionale quanto il tuo? Che il “mio” mondo non è più possibile? L’importante è che sia possibile (e stragodibile!) per me. Che poi questo avvenga perché sono strano o stupido o infantile o pazzo, o perché vivo sulle nuvole, chettefrega? Ti sei messo nel ramo del recupero cervelli insani? Ma non viene male alle chiappe, a stare sempre in cattedra? A chi credi di venire a spiegare ovvietà come la non-differenza delle parole di Salinger in formato cartaceo o elettronico? Probabilmente ti ritieni superiore non solo a me e alle tante persone (intelligentine, te l’assicuro) che hanno apprezzato questo post, ma anche ai tanti scrittori americani (scrittori americani, non pescatori del Bangladesh, con tutto il rispetto per questi ultimi) che sull’argomento hanno posizioni uguali alle mie. Pensi che io e loro viviamo in un mondo vecchio? Be’, lo lasciamo tutto a te questo spocchioso mondo “nuovo” (che poi rischiano di finire ben presto entrambi: che senso ha scannarsi su personali gusti e costumi? Hai l’e-reader? Bravo! Anche tanti miei amici ce l’hanno, e io non mi considero migliore di loro – soltanto diverso). Davvero illuminante questa spocchia insopportabile del popolo “signora mia”: chi la pensa in modo diverso non ha un’intelligenza diversa, ma è paragonabile a una comare che dice banalità tipo “non ci sono più le mezze stagioni”. Be’, quegli spocchiosetti modajoli non sono persone con cui mi interessi parlare. Comunque, visto che per mia fortuna ho molto altro da fare, non credere di potermi ricacciare nel gorgo spossante del tuo argomentare infinito e sempre uguale (da quando ci siamo persi di vista l’unico contributo nuovo è l’olio di balena: scommetto che se giro un po’ per i luoghi che frequenti ne trovo a ettolitri, di quell’olio… :D). Perché tu non mi fai per niente incazzare: quello che fai è stancarmi. Sei ricomparso da poche ore e sono già esausto, mi serve una vacanza! Facciamo così: ti scrivo subito le due parolette magiche che sembrano rappresentare la tua droga e la tua ragione di vita (almeno su quei due-tre argomenti che continuano a essere, chissà perché, la tua fissazione): HAI RAGIONE. CIAO. (Il ciao è a parte). :-))

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  16. scusa, colpa mia. a volte lascio passare del tempo e mi dimentico perchè non andavo d'accordo con qualcuno.
    mi ritiro nella mia spocchiosa superiorità (pur non capendo dove l'avrei espressa)
    giuro che non ti annoierò più - mo' me faccio un nodo al fazzoletto :)

    ps - ci sarebbe da dire qualcosa su "l'argomentare infinito e sempre uguale" che mi sembra appartenere non solo a me, ma alla fine chissenefrega.
    io cerco il dialogo con persone che ritengo abbastanza intelligenti da poter parlare con chi non è necessariamente d'accordo, ma se devo essere percepito come rincoglionito modaiolo (?) perchè propongo un punto di vista diverso dal tuo, tirèmm innanz. stammi bene.

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    1. La cosa buffa è che questo post era dedicato al 99% al dilagare degli abbonamenti da 9,99, a all’1% (forse meno) alla possibile contrapposizione carta-non carta. Ma tu rimani aggrappato come una tenia a quei cinque argomentini che rappresentano la tua fissazione (gli ebook, i giovani che sono sempre stati uguali perché non c’è niente di nuovo sotto il sole, non si bestemmia, Springsteen fa schifo, e un altro che non ricordo…)
      Arrivi e ripeti cose che hai già detto e ridetto e stradetto, e sempre col solito schema di tirare prima un sassolino d’approccio, e poi, a seconda della risposta, comportarti da sfiancante avvocatello andando a prendere altri piccoli frammenti del post per rinfacciarli più o meno a proposito, in modo sadico e inarrestabile, stringendo un po’ di più la morsa a ogni respiro, come fanno i serpenti stritolatori (e adesso non venirmi a dire che ti ho dato del serpente: basta col trucchetto di prendere tutto alla lettera fingendo di non capire il senso!). Questo non si chiama dialogare, si chiama provocare, e non mi pare di essere il primo a cui il tuo modo di fare si è rivelato indigesto.
      La prossima volta che vorrò un po’ della tua superiorità argomentativa scriverò un pezzo che parla bene di Springsteen, ok?
      E comunque ho già detto che hai ragione. Quando uno ha ragione ha ragione, signora mia.
      Quanto volevi andare avanti con questa inutile discussione, fino a gennaio?
      Niente di personale, ma se con una persona capisco di essere incompatibile, pur senza odiarla, semplicemente lascio perdere, non vado a cercarla sapendo già di attaccar briga (per poi farci pure la magra figura di darne la colpa TUTTA E SOLO all’altro come tu stai facendo con me).
      Buon proseguimento e buona vita, e stavolta lo dico senza ironia!

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Questo blog è Nemico dichiarato di ogni censura. Ma sono costretto mio malgrado a ricordare che rimuovere insulti gratuiti, scorregge occulte o minacce vigliacche non è censura: è nettezza urbana. Voglio che qui da me vi sentiate esattamente come a casa vostra: quindi Liberi, ma non di pisciare sul pavimento, o mi toccherà pulire. :)