VAN GOGH IN SOFFITTA
E la pubblicità non è mai inefficace, specie in un paese di lettori che leggono poco, e di regalatori natalizi di libri che scelgono un libro con la stessa intelligenza e perizia con cui sceglierebbero un cesto di frutta: questi prodotti vengono pilotati, catapultati in classifica, grazie alla complicità quasi forzata dei librai, costretti a esporre cataste di questa roba, e a nascondere gioiellini come Quattro soli a motore nel miniespositore “editori emergenti”, credendo pure di farti, con questa forma di gentile ghettizzazione, un piacere. (Ho i numeri per stare con tutti gli altri alla lettera P, porca puttana, e non nell’espositorino a parte!) È un po’ come se in una galleria d’arte esponessero solo poster di valentinorossi sulla sua moto, e poi sottovoce, quasi vergognandosi ti dicessero: “Abbiamo anche un Van Gogh, da qualche parte in soffitta”. [Per non parlare di quei librai di sedicesima categoria che s’inventano che il tuo libro “è difficile da ordinare”, o che per averlo ci vogliono delle fantomatiche “spese supplementari”: tutta gente che quando fallirà non avrà le mie lacrime].
Ma questo elenco era solo una curiosità: non voglio prendermela con gli autori o i curatori di questo tipo di libri. Perché la verità vera è che quando poi passa a proporci i romanzi di quelli che ritiene “gli scrittori veri” (gli arraffapremi, i collezionisti – e scambisti – di recensioni, le superstar del catodo), la nostra grande editoraglia sa fare anche di molto, molto, molto peggio. Piuttosto che le scialbe pagine di certi fenomeni dello sbadiglio, più o meno raccomandati o politicizzati, meglio leggersi Dino Zoff: almeno lui, nel suo campo, aveva sfondato per merito, perché era più bravo degli altri.
E a me regalate pure un bel cesto di frutta, grazie.
ciao Nicola
RispondiEliminaciao Loredana :)
Elimina... non meritano che tu debba sprecare la minima energia anche solo per descriverli!!!! ciao, buona domenica!!!
RispondiEliminaHai perfettamente ragione! Ti ringrazio per avermelo ricordato. A volte sono come un leone un po' esaurito che si mette a ruggire contro le formiche. Le quali ovviamente si fanno beffe del suo ruggito. Dopodiché, sempre formiche rimangono... :)
EliminaBuona domenica pure a te!
Ma comunque i peggiori sono quelli del Vespone. Tutti natalizi, tra l'altro.
RispondiEliminaMioddio, è vero. Sarà meglio, per motivi di salute, che io eviti di frequentare le librerie troppo sotto le festività. Mi è capitato di vedere gente che entra di corsa e va dritta a chiedere "l'ultimo di..." senza manco sapere titolo né argomento. :-(
EliminaDavvero non capisco perché queste persone non regalino cesti di frutta. Che male vi hanno fatto i fruttivendoli?
Al Tinto Brass "regista cinematografico" mi sono scompisciato (e comunque il suo libro rientra nella onorevolissima categoria chiappa e spada..). Piuttosto che essere esposto al suo fianco preferirei la gogna del sottoscala. ;)
RispondiEliminaAggiungo solo che persino Chiappa e spada ha una sua dignità letteraria, rispetto alle insulsaggini "alte" di certe cocche di prof... E almeno il Tinto butta giù delle memorie, ma senza atteggiarsi a vero Scrittore, come fanno, sempre più spesso e sempre più spudoratamente, tanti suoi colleghi registi. :D
EliminaZio, io ho letto il tuo libro e non credo sia qualcosa da editori emergenti: ho trovato più vita in quelle pagine che in tanti altri libri di pseudo autori che magari sfruttano il loro nome solo per tirarsela/o.
RispondiEliminaPiuttosto, posso farti una domanda?
Ma Corradino continuerà a raccontarsi? Mi manca!
Bacissimi
ps: anche la Chiabotto ha scritto un libro, non ho parole.
Io di parole ne avrei, ma preferisco serbarle per altri Romanzi: nella terra senza scrittori non ne ho soltanto il diritto, ne ho il DOVERE, nei vostri confronti.
EliminaIl discorso editori emergenti è un po' un gatto che si morde la coda: può essere commercialmente penalizzante, ma in un paese come l'italiA di oggi un bel romanzo come Quattro soli non poteva certo pubblicarlo un cosiddetto grande editore...
(A proposito: sì, presto la voce tenera e impertinente di Corradino risuonerà ancora per voi!!)
Bacissimi anche a te!
Il vero problema è chi compra quei libri che citi e sì le librerie che fanno fatica a ordinare o aggiungono balzelli strani meritano solo la chiusura, salvo poi lamentarsene, perché non hanno rispetto per il lettore, per la clientela che guarda un po' dà loro lavoro. Lo sappiamo come va l'editoria italiana, lo sappiamo purtroppo... un bacione a te Sandra
RispondiEliminaSpesso si ritiene che per il solo fatto di essere scrittori ci si debba sentire costretti a comportarsi da “lecchini” nei confronti di lettori e librai, dicendo che i primi (se italiani) sono i migliori del mondo, e piangendo viscide lacrime da prefiche se i secondi chiudono bottega. Invece è giusto quello che anche tu dici nel tuo commento: i signori lettori (tranne un manipolo di meritevoli irriducibili, di meravigliosi eroi al tempo stesso edonisti e sapienti, valutabili in poche migliaia) costituiscono spesso l’anello ebete della catena. E i signori librai che non sanno stare dalla parte né degli scrittori né dei loro migliori e più esigenti clienti (cioè dei Lettori con la elle maiuscola) dovrebbero chiudere domani mattina. Di braccia all’agricoltura ne servono sempre!
EliminaUn abbraccio e un bacione a te, carissima.
Condivido le tue parole, punto per punto, sopratutto il finale. Già, meglio un buon libro sincero di Zoff che tanta paccottiglia ben confezionata ma piena di niente. Trovo disarmante constatare ogni volta la potenza del monopolio che dall'editore passando per le tipografie, i distributori, le librerie, le redazioni di giornali e televisioni arriva fino alla testa di ignari lettori che arrivano a convincersi di leggere i libri giusti senza rendersi conto di essere un tantino manipolati. Fortuna che esistono lettori intelligenti che sanno ancora scegliere con la propria testa e editori che con fantasia e serietà continuano a scommettere sulla buona scrittura... ma che fatica così però!
RispondiEliminaChe stramaledetta fatica! Certo, poi verrebbe da dirsi, per consolazione, che una così immane fatica è destinata a generare ancor più immani soddisfazioni, perché vendere qualche centinaio di copie in un canile simile equivale a venderne milioni in Paesi meglio messi, però la tentazione di mollare tutto si fa sempre più forte. Anche se nel mio caso è semplicemente impossibile: quando dico che “scrivere” per me viene un po’ prima di “respirare”, dico il vero! Solo che qui manca l’aria! E almeno si potesse dire (per mettersi il cuore in pace) che i lettori più fessacchiotti vengono manipolati da un sistema diabolicamente abile, satanicamente perfetto, di un’intelligenza luciferina: invece bastano i poveri inchini di una catena di servitori.
Eliminap.s. E a proposito di potenza: quando l'editore del giornale è, direttamente o indirettamente, lo stesso dei libri, immagino che la spesa per le lenzuolate pubblicitarie sia soltanto simbolica, mentre per il mio editore sarebbe un costo esorbitante, che non si può permettere. Credo si chiami "concorrenza (MOLTO) sleale".
EliminaGià, in Italia il libero mercato tanto sbandierato a destra come a sinistra non è mai esistito. Quel che c'è è una giungla dove vige la legge del più furbo. Chi riesce a costruire recinti comanda il gioco in pratica e chi sta fuori fa una fatica immane. Ma come lettori spesso non ci rendiamo conto dell'enorme potere che esercitiamo quando scegliamo cosa leggere e dove comprarlo... per dire, a me dei consigli televisivi non mi importa, mi fido molto di più di una buona recensione fuori dei circuiti ufficiali o del passa parola...
EliminaVale anche per me. (Anzi, per me certi "consigli", cosi come anche le fascette di premiopoli, funzionano esattamente alla rovescia: mi forniscono informazioni sui libri che non solo non comprerò, ma che non leggerei nemmeno se per disgrazia me li regalassero...) E voglio sperare che questo nostro potere si riveli davvero enorme come dici tu, anche se al momento sono un po' pessimista...
Elimina" No, mi permetta. No, io... scusi, noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio." Ogni tanto come se fosse antani...
RispondiEliminaMa con lo scappellamento a destra o a sinistra? :)
EliminaIo aggiungerei la variante dei calci, non so tu. Hai mai l'impressione che siamo con la testa fuori del finestrino e veniamo presi continuamente a scansioni, e invece di reagire restiamo con la bocca aperta e lo sguardo ebete annuendo col capo?
EliminaA "sganassoni". Pardon il refuso. Una buona settimana
EliminaAggiungerei che ci facciamo (anzi, essi si fanno, non riesco proprio a usare quel "ci" come fanno i giornalisti di costume) dei bei selfie da caricare su fessobukko, perché bisogna anche considerare il lato tecnoglionito di tutto questo delirio. [a suggerirmi la cosa è stato il refuso "scansioni": questo post (vedi più sotto Nico e Aldo) sta originando un esilarante torrente di refusi di altissimo livello! :D]
EliminaBuona settimana anche a te!
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RispondiEliminaMi hai fatto scompisciare dalle risate zione non soltanto per quallo che hai scritto ma anche per le risposte ai commenti dei tuoi seguaci come me...mo voglio pure io una risposta da schiattare :-))) Scherzi a parte, condivido abbastanza quanto scrittoti...ehm vabbuò dai, passamela questa, dicevo quanto scritto a te da Marina Salomone. Lassalipeddere e dedica il tuo tempo a noi eheheh...cosa che fai già abbondantemente! :-) Un abbraccio
RispondiEliminaAhahahah vabbe'...QUALLO...ora non cancello più :-)))
RispondiEliminaIl vecchio Sigismondo Frodi, padre di tutti gli psic-anal-isti, spiegherebbe che anche i lapsus di tastiera hanno le loro motivazioni: hai scritto "quallo" perché stavi pensando, giustamente, che l'argomento trattato era un pochettino sQUALLido... :)
EliminaUn abbraccione pure a te!
A me è piaciuto pure quello di Zanetti. Zio io pubblicherò poesie, un giorno. A novant'anni. Cosicché se romperanno le palle a qualcuno, non sarà mai quanto molti altri hanno rotto le mie, annoiandomi con i loro scritti indecorosi e nevrastenici. Abbraccio.
RispondiEliminaConfermo quello che si diceva con Giovanni Marchese: anche se io non li leggerò mai, meglio leggersi Zanetti, o Zoff, che balbettanti e spocchiosi scolaretti fatti passare per scrittori, o protuberanze del veteropartitismo italiota che ancora scrivono come sindacalisti degli anni Sessanta (o, per darsi un tono più “maledetto”, terroristi degli anni Settanta), tutta gente che ti immagini “scrivere” ovunque tranne che dentro uno scriptorium da scrittore: sezioni di partito, uffici parastatali, ristoranti per parlamentari, aule bidelli universitarie, cessi di discoteche, redazioni di giornali sovvenzionati dallo Stato…
EliminaSul rompere le palle con le poesie, non preoccuparti: poesie tue o mie non le comprerebbe nessuno, a meno di non diventare prima famosi partecipando a un bel reality per cerebroLESSI…
Abbraccione!
Ahahah allora sto tranquilla!
EliminaBacio.
Nico' nella mia vita avrò letto, credimi, migliaia di romanzi, libri e simili, molti acquistati a mie spese (sempre usati), altri regalati da mio figlio. Come già ti avrò detto non sono nè un intellettuale e neppure un letterato ma sapessi che soddisfazione provavo quando 'gettavo alle ortiche' un libro quando appena leggevo le prime dieci o dodici pagine e mi accorgevo che era una "monnezza". Una risatona me la sono fatta quando hai fatto l'esempio del poster di vrossi e del Van Gogh da qualche parte in soffitta. Sei ormidabile Nico'.
RispondiEliminaUn salutone,
aldo.
Bellissimo anche il lapsus di tastiera "ormidabile" (vedi commenti di Nico e risposte...) Chissà, forse voleva dire che qualche acclamato scrittorone italiota dovrebbe seguire le mie orme... nel senso di imparare a scrivere? :-))
EliminaUn abbraccio grande, caro Aldo.
Già...hai dimenticato l'orrido Vespone!
RispondiEliminabrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr... :)
Eliminami piae come scrivi, come ti esprimi e quando usi la trascrizione fonetica per alcune parole (kuotidiani ad esempio). Si può essere d'accordo o meno (edio mi ci ritrovo in quello che dici), ma sono sempre interessanti le tue informazioni. Ti aspetto da me, karo!
RispondiEliminaEhm... sulla questione delle kappa ci tengo a dire che le uso solo in senso ironico o spregiativo (come quando parlo di delirio krescitoide). E anche "il linkazzo" non è che un nostalgico omaggio al mio giornalino liceale clandestino, che s'intitolava "L'inkazzo periodiko", in un periodo in cui le "kappa" le usavo solo io (e quelli che scrivevano "kossiga" sui muri... :D)
EliminaPer il resto, da amante della meravigliosa lingua italiana, userò sempre, e con gioia, il giusto "ch".
Comunque passerò da te... :)
Ciao!
ahahahah sei unico Nick! :-))))) ho appena scritto un commento da Stefania...che conferma quello che penso di te da sempre!
RispondiEliminaPerò Stefania è il genere di blogger che mi fa un po' arrabbiare: se ne viene in giro per incentivare visite e commenti da lei, ma se poi tu commenti chiedendole qualcosa nemmeno ti risponde... Anch'io sono presissimo da altre cose e ho poco tempo da dedicare al blog, però il dialogo coi lettori andrebbe un minimo coltivato...
EliminaCiao! :)
.. brutto mondo vacuo ....
RispondiEliminaPotrebbe essere il titolo di un romanzo. Ammesso di avere lo stomaco, e la pazienza, per ambientare un romanzo nel noioso e squallido "oggi". Brutto mondo vacuo, appunto.
EliminaCiao e Miao!
dice il grandissimoTheodore Sturgeon: «Il novanta per cento della fantascienza è spazzatura (in inglese, crud o crap, letteralmente merda, molto più forte), ma in effetti il novanta per cento di tutto è spazzatura».
RispondiEliminaparole sante:)
Concordo. E 90 mi pare ancora un numero ottimisticamente piccolo... :)
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