"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

sabato 7 settembre 2013

J.D. SALINGER - "Il giovane Holden"


J.D. Salinger
Il giovane Holden
Einaudi
Traduzione di Adriana Motti
Voto:

"L'ala si chiamava così in onore di quel tale Ossenburger che aveva studiato a Pencey. Uscito da Pencey, si era fatto un sacco di quattrini con le pompe funebri. È stato lui a disseminare per tutto il paese quegli uffici di pompe funebri dove potete far seppellire tutta la vostra famiglia cavandovela con circa cinque dollari cadauno. Avreste dovuto vederlo, il vecchio Ossenburger. Quello è tipo da ficcarli in un sacco e buttarli a fiume. Ad ogni modo ha dato a Pencey un mucchio di soldi, e loro hanno chiamato la nostra ala col suo nome. (...) 
Disse che a Gesù lui parlava sempre. Perfino quando portava la macchina. Mi lasciò secco. Mi par di vederlo, quel bastardo d'un pallone gonfiato, che ingrana la prima e chiede a Gesù di mandargli un altro po' di salme. Il bello però venne a metà del suo discorso. Ci stava dicendo che fenomeno era lui, che uomo in gamba e compagnia bella, quando tutt'a un tratto il ragazzo seduto nella fila davanti a me, Edgar Marsalla, mollò una scorreggia tremenda. Certo fu un po' forte, in cappella eccetera eccetera, ma fu anche un vero spasso. Il vecchio Marsalla. A momenti faceva saltare il tetto."

"Quello che dovevo fare, pensavo, era di andare al Holland Tunnel e farmi dare un passaggio, e poi farmi dare un altro passaggio, e poi un altro e un altro, e in pochi giorni sarei arrivato nell'ovest, in qualche bel posticino pieno di sole dove nessuno mi conosceva e mi sarei trovato un lavoro. Pensai che potevo trovar lavoro in qualche stazione di rifornimento a mettere benzina e olio nelle macchine. Ma non m'importava che genere di lavoro. Fintanto che loro non mi conoscevano e io non conoscevo loro. Quello che dovevo fare, pensai, era far finta d'essere sordomuto. Così mi sarei risparmiato tutte quelle maledette chiacchiere idiote e senza sugo. Se qualcuno voleva dirmi qualche cosa, doveva scrivermelo su un pezzo di carta e ficcarmelo sotto il naso. Dopo un po' ne avrebbero avuto piene le tasche, e per il resto della vita non avrei più sentito chiacchiere. Tutti avrebbero pensato che ero un povero bastardo d'un sordomuto e mi avrebbero lasciato in pace. Mi avrebbero fatto mettere olio e benzina nelle loro stupide macchine, e in cambio mi avrebbero dato un salario eccetera eccetera, e con quei soldi io mi sarei costruito una capanna da qualche parte e ci avrei passato il resto della mia vita. Me la sarei costruita vicino ai boschi, ma non proprio nei boschi, perché volevo starmene in pieno sole tutto il tempo. Mi sarei fatto da mangiare io stesso, e in seguito, se volevo sposarmi o qualcosa del genere, avrei incontrato quella bella ragazza, sordomuta anche lei, e ci saremmo sposati. Sarebbe venuta a vivere con me nella mia capanna, e se voleva dirmi qualcosa doveva scriverlo su un maledetto pezzo di carta, come tutti gli altri. Se avessimo avuto dei figli li avremmo nascosti in qualche posto. Potevamo comprargli un sacco di libri e insegnargli a leggere e scrivere."

Un testo che sprizza intelligenza e humor persino dalle virgole e dai punti, ma capace anche di struggenti malinconie (questo proposito di fuggire da tutto e mettersi a fare un lavoro umile fingendosi sordomuto è a dir poco sublime, per non parlare dell'idea di avere figli e nasconderli). 

Peccato per quel cicinìn di grettume omofobico da macho-scimpanzorla (la carezzina sulla testa del brillo professor Antolini vissuta come Ripugnante Minaccia invece che come turbamento venato di dolcezza), condito con gratuite gentilezze contro "dannati pederasti e invertiti", altrimenti sarebbe stato il romanzo di formazione perfetto. 

E peccato anche per il titolo italiano orrendo: "ll giovane Holden" sa talmente di muffa (come del resto alcune parti della traduzione che avrebbero bisogno di una rinfrescatina, tipo "portare la macchina" al posto di "guidare") che da ragazzino lo vedevo sugli scaffali di mio padre e lì lo lasciavo, immaginandolo una robina barbosa. D'altra parte "The catcher in the rye", a dir poco un capolavoro di titolo, era davvero intraducibile. E forse il guizzo di genialità sarebbe stato tutto lì: non tradurlo affatto. Ma a quei tempi non si usava. In ogni caso, chi ancora non l'avesse letto è pregato di porre rimedio.
Non fatemi incazzare.

67 commenti:

  1. È uno dei libri che vorrei leggere.

    Buon fine settimana!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non posso che ribadire il mio (stra)consiglio.
      E come sempre arrivo tardi a rispondere, quindi ti dico buon INIZIO della prossima... :)

      Elimina
  2. L'ho letto nella versione originale inglese.
    L'ho amato molto.
    Forse un giorno lo rileggerò.
    Daffo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prima o poi dovrò provarci anch'io, con la versione originale, anche se vado (un po') meglio a leggere in francese...

      Elimina
  3. Ovviamente letto.
    E solo ora ho capito cosa, di tutto il libro, non mi andava a genio. Quel sottile fastidio che provavo nominandolo era dovuto al titolo!
    :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E dire che gli editori italiani, riguardo ai titoli, si sentono a dir poco infallibili... :)

      Elimina
  4. per questo ci stava anche il voto 10...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, 10 no per le ragioni che ho detto... ma il 9 è un 9 pieno e meritato.

      Elimina
  5. Non so perchè, ma anche a me quel titolo non piaceva, era una roba da Musil o giù di lì. Dopo anni e anni che sostava nella libreria mi decisi a leggerlo, anche perché avevo amici che lo incensavano.
    Non sono nemmeno riuscito a finirlo, e me ne scuso, evidentemente era colpa del titolo...
    :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. O forse colpa del troppo incensare (e adesso mi ci son messo pure io...)
      E comunque de gustibus autovelox indesit ecc ecc

      Elimina
  6. Gli italiani sono degli specialisti nella menomazione dei titoli, soprattutto fanno scempio dei titoli originali dei film, ma anche con i romanzi se la cavano piuttosto bene. A volte si allontanano completamente dall'argomento principale dell'opera mettendo in fuga potenziali lettori (o spettatori), mi sono sempre chiesta perché lo facciano, forse pensano di attirare più fasce di pubblico... Comunque sia Il giovane Holden, The catcher in the rye, L'attrape-coeurs, rimane un capolavoro da leggere assolutamente (malgrado il titolo) come democraticamente suggerisci tu!
    un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già, mai essere troppo democratici in campo artistico, altrimenti è la fine... :D
      Abbraccio ricambiato!

      Elimina
  7. E' da un po' che vorrei leggerlo...Rimedierò ;)

    RispondiElimina
  8. letto e amato, un romanzo unico, letto perché volevo leggerlo, comprato non trovato su scaffali o a scuola.
    Baciiii

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel mio caso il letto perché volevo leggerlo vale sempre. Una delle fortune di essere più o meno autodidatta... :)
      Baci anche a te!

      Elimina
  9. Ciao Zio! :)
    Letto tanti anni fa e piaciuto moltissimo (anche se non ricordavo di questi cicinin omofobici, che oggi influenzerebbero il mio giudizio). Concordo sulla traduzione del titolo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, quei cicinìn sono una zavorra, non perché offensivi o palle simili, ma perché deludenti!
      Riconcordo sul titolo.

      Elimina
  10. a me è piaciuto più di moltissimo:)

    recentemente ho trovato in rete cose strane legate a questo romanzo, per esempio:

    ...In molti affermano che David Chapman l’8 dicembre 1980, quando sparò a John Lennon, portava con sé una copia di “The Catcher in the rye”.
    La stessa cosa accade a Robert John Bardo quando decide di entrare in casa dell’attrice americana Rebecca Schaeffer, il 18 luglio 1989. Dopo averla terrorizzata per anni le spara. Per punirla per aver recitato una scena di sesso nel film “Lotta di classe a Beverly Hills”.
    Il libro era anche nella stanza d’albergo di John Hinckley Jr. l’uomo ossessionato dall’attrice Jodie Foster che il 30 marzo del 1981 solo per impressionarla tentò di uccidere Ronald Regan, allora Presidente degli Stati Uniti.
    Nel film “Ipotesi di complotto”, Jerry Fletcher (Mel Gibson) è un tassista newyorkese, ossessionato dall’idea di una gigantesca, terribile cospirazione. Jerry vive in un appartamento dove ha ricoperto di materiale ignifugo le pareti interne, e dove archivi e pile di cartacce di complotti fanno parte dell’arredamento. Tiene il frigo chiuso con un lucchetto ed il cibo in contenitori cilindrici con combinazione. La casa è piena di copie di “The catcher in the rye” che l’uomo compra in modo ossessivo..
    (http://www.gialli.it/in-morte-del-giovane-holden)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di quel film ho un vago ricordo, più che altro legato alla scoperta della dolcissima canzone "Can't take my eyes of you".

      Elimina
  11. Ho letto qualche mese fa, un libro "datato",avrà penso sui trenta-quarant'anni..ora non ricordo, e la traduzione risentiva ovviamente del lessico e delle regole grammaticali del tempo. A tratti mi strappava un sorriso,tanto era buffa, alle volte ho storto il naso e arricciato la fronte..ma anche questo ha il suo fascino tutto particolare:-) (Odio però,lo ammetto,Orgoglio e pregiudizio nell'edizioni Rusconi di una ventina di anni fa,dove Elisabeth è tradotta con Elisabetta e altre scempiaggini innominabili!). Le tue recensioni,come sempre,invogliano:-) E la fila di libri da leggere si allunga..mentre sugli scaffali ne ho ancora più di un centinaio accumulati negli anni..rimandati a quando avrei smesso di studiare..Sto cercando di rimediare :-) Ma lo aggiungo alla mia wish list libresca :-) Un abbraccione zio! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sento quasi in colpa per questa lista che si allunga, ma so che alla fine mi ringrazierai...
      Abbraccione pure a te!

      Elimina
  12. L'ho letto l'anno scorso, quasi due anni fa ormai: un libro meraviglioso, che ho adorato alla follia! Comunque non so se tu lo sappia, ma qualche settimana fa è uscita la notizia che Salinger nel suo isolamento ha scritto molti manoscritti tra cui IL SEGUITO DEL GIOVANE HOLDEN! Quando l'ho saputo, sono andata fuori di testa dall'emozione nella speranza che nel seguito Holden chiami la sua amica d'infanzia Jane *---* i manoscritti verranno pubblicati da qui a cinque anni! :D

    RispondiElimina
  13. Mi domando se anche tu sei finito su qualche panchina di Central Park a domandarti che fine faranno mai le anatre...oppure ti sei perso in un campo di segale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono diventato un'anatra persa in un campo di segale... :D
      No, è che il mio ritmo di blogging s'era fatto insostenibile, non solo per i miei poveri occhietti, ma anche per il tempo che ho il DOVERE di dedicare alla scrittura. Fra un po' ritornerò, ma non sarà più come prima...
      Ciao!

      Elimina
    2. Dovere sacrosanto. Ma ogni tanto fai un giro dalle mie parti,
      Non si sa mai.
      Abbraccio.

      Elimina
  14. Letto in anni talmente lontani che forse sarebbe il caso di riprenderlo in mano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di solito in questi casi finisce col sembrare un altro libro. Non so se migliore o peggiore. Nel caso fammi sapere...

      Elimina
  15. Mi sa che abbiamo qualcosa in comune perché the catcher in te rye è uno di quei libri che, inconsapevolmente, mi sono sempre lasciato alle spalle. E proprio per il titolo barbosissimo!

    Ma vabbè...io sono un po' cretino XD Anche perché ho sempre saputo benissimo che il tomo in questione è un qualcosa di magistrale, e credo che dopo aver letto la tua recensione farò un salto in libreria...

    Un saluto carissimo, anche se hai abbandonato il mio blog ( ti capisco XD)!!!

    Fabio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tranquillo, non ti ho abbandonato. Nel senso che in questi mesi ho momentaneamente abbandonato TUTTI. Non so se hai dato una sbirciatina al mio doppio blogroll: Ci sono più di 300 siti, e seguirli sempre tutti era diventato come un lavoro (non pagato). Piano piano ritornerò, ma con più calma di prima (vedi anche la risposta a Mariella, poco sopra).

      Elimina
  16. ma fammi capire, il buon Holden, anziché sentirsi minacciato dal tipo un po' ambiguo, e molto più grosso e forte di lui... avrebbe dovuto sentire addirittura un turbamento? per poi magari scoprire di essere bisessuale (come tutta la gente davvero perbene...) secondo me il libro è perfetto anche per quei "dannati invertiti". è più vero, un ragazzino è più portato a pensarle in quel modo. insomma, non essere sempre troppo gay-friendly come tuo solito, zioscriba! che rompi!!
    p.s. ho letto che dovrebbe uscire un seguito del romanzo.

    Ci "vediamo" sabato prossimo, a san siro...
    il tuo amico terrone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ALCUNI ragazzini sono portati a pensarla in quel modo: quelli condizionati da genitori imbecilli, da una società arretrata e dal proprio pecoronismo conformista (nel caso italiota, prendi la parola ALCUNI e sostituiscila con MOLTISSIMI...)
      E comunque per "turbamento" s'intende già qualcosa che ti sconvolge e ti mette in crisi, non si stava parlando di entusiastica adesione, del tipo Va bene, dài, facciamoci un 69... :)

      Fra un "gay-friendly" e un machoide omofobo c'è la stessa differenza che c'è fra un angelo e un vermetto di pozzanghera.
      Ma i duri di comprendonio arriveranno a capirlo attorno all'anno 4751 (stima ottimistica)

      Elimina
    2. sul gayfriendly e il machoide concordo in pieno... dunque ho il comprendonio morbido... ma io non ti ho suggerito di diventare omofobo, solo di essere meno politicamente corretto... lo trovo odioso quanto il pecorinismo... quasi quanto i punti di sospensione usati di continuo...

      ma tu uhuh arrivi pezzolianamente a sostenere che addirittura il ragazzino dovrebbe sentirsi MESSO IN CRISI, cioè portato magari a rivedere i suoi gusti sessuali, a scoprire che sotto sotto maschi e femmine per lui pari sono perché così è giusto che facciano tutte le persone aperte... zio, contieniti! ho capito che per te Irina Shaik e la sua ala sinistra- riciclata punta o non so cosa da Ancellotti pari sono, ma cerca di non generalizzare!! :)

      Elimina
    3. Sul politicamente corretto la penso come te: non mi danno fastidio le barzellette sui gay così come non mi danno fastidio quelle sugli ebrei, anche se mentre le ascolto non posso non avere ben presente che l'ebreo Woody Allen (tanto per dirne uno) vale almeno settecento miliardi di volte più dell'idiota cripto-antisemita di turno che sta raccontando la suddetta barzelletta. :)

      (ma a quale stramiliardario la darebbe questa romanticissima Irina? Per mia fortuna non frequento il gossip pedatorio... :D)

      Elimina
    4. a cristiano ronaldo! e che cazzo, ti sei chiuso in una caverna senza tivvù?

      Elimina
    5. No, sto solo imparando a difendere la mia preziosa testolina dal bombardamento corrosivo d'insulsaggini. Il gioco del calcio mi appassiona, ma non m'interessa sapere dove mettono il pene i calciatorozzi... :D

      Elimina
    6. capisco, ma sono cose che si vengono a sapere bazzicando l'ambiente - anche solo seduto in poltrona. ovviamente la tua grande speranza è che almeno il 50% dei calciatori dell'Inter siano gay, e che gli altri lo diventino negli spogliatoi nel dopo partita... :D

      Elimina
    7. Come ti ho detto prima, cerco di proteggermi e ci riesco molto bene. Difendere il cervello dal trash e dall'inferiorità mentale straripante e dilagante è altrettanto decisivo del proteggersi dall'aids col preservativo, anzi, direi anche di più.
      Al mare c'è un povero idiota che ogni volta che vede delle persone giocare gli grida: "Vi piace vincere facile!". Per anni ho creduto che fosse una frase sua, il che almeno l'avrebbe reso un po' meno idiota. Poi mi hanno spiegato che era una pubblicità televisiva... :)

      Elimina
  17. Risposte
    1. Ciao e Miao, carissima, anche da parte del magico Isidoro!!

      Elimina
  18. Risposte
    1. Grazie, cara amica. A proposito di blogroll, che era successo da te? Al posto del titolo compariva, per più di mezzo metro della mia colonnina di destra, l'intero contenuto del post sulla balbuzie! :D

      Elimina
  19. Ovviamente l'ho letto ... uno dei pochi romanzi che merita la fama che ha. Già, peccato per il titolo italiano ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Potremmo divertirci a lanciare un concorso per trovare un titolo italiano all'altezza di quello originale... :)

      Elimina
    2. Già, potremmo... vediamo di organizzarci per l'autunno alle porte. Tra l'altro, ricordo che questo libro, assieme a Cattedrale di Carver, alcuni racconti di Hem, e non so che altro, erano nella "dieta" del giovane bravo scrittore, consigliata da C...gli...ni ;)
      p.s. scritta così sembra coglioni, ma ci siamo capiti ;)

      Elimina
    3. Credo che mettere questa lettura in una dieta per giovani scrittori sia piuttosto facile e piuttosto inevitabile. IL punto è che bisogna leggere, imparare, e poi passare MOLTO oltre, mentre i più si limitano a pappagalleggiarlo. Certo, meglio rifare il verso a Salinger che a certa altra merda a noi contemporanea, però scrittori e pappagalli dovrebbero appartenere, in teoria, a specie zoologiche diverse... :)

      Elimina
  20. Avevo iniziato a leggerlo anni fa, incuriosito dal fatto che un docente universitario lo nominasse molto spesso.
    Ma al trentaduesimo "e compagnia bella" non ho retto e mi son fermato.
    Sì, dovrei leggerlo. E' che ho una particolare fobia per gli intercalari.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Su questo hai ragione. Spesso sono una comoda scorciatoia per chi scrive. Il mio Corradino ne usa, ma ho cercato di ridurli il più possibile, per non farli diventare stucchevoli e irritanti.

      Elimina
    2. io ti invidio, sinceramente e in modo genuino. Ho studiato tantissimo per diventare uno scrittore decente e devo ancora fare tantissima strada. Ma quando vedo la naturalezza della tua narrazione mi sento un imbecille. E' un po' come quando un tizio impara a strimpellare la chitarra con tanto sforzo, poi arriva un suo amico chiedendogli di fargli provare la chitarra e... inizia a sparare assoli alla Steve Vai. Ecco, il tuo libro è stato un orgasmo per l'Alessandro lettore e una mazzata all'autostima dell'Alessandro aspirante scrittore.

      Elimina
    3. Vedrai che se è nel tuo destino, se scrivere fa parte dell'essenza più profonda della tua vita, ce la farai. Anche se, guardando da diversa angolazione, quello dell'Alessandro scrittore potrebbe pure essere uno scampato pericolo. Nel senso che io stesso ho un bel dirmi che scrittore si nasce eccetera eccetera (anche se poi ovviamente devi pure diventarlo, non lo sei per magia o per editto divino) ma poi mi rendo conto che agli editori e ai giornalisti italiosi gli scrittori non interessano nemmeno un po' (basta vedere - discorso antico, lo so - cosa cazzo finisce in classifica).
      Comunque grazie, perché io a mia volta ho un bisogno disperato di parole incoraggianti, e le tue lo sono sempre!

      Elimina
    4. p.s.
      Ho detto editori e giornalisti: purtroppo devo aggiungerci i lettori. Non c'è mia amica che non mi dica quanto siano brutte, stucchevoli, banali, irritanti, illeggibili le 50 flatulenze vaginali. Ma non ce n'è una che non se li sia comprati, quei dannati libercoli di gomma. Tutti e tre!

      Elimina
  21. Hai ragione, oggi si lascerebbe il titolo originale. Comunque la traduzione di Adriana Motti è un classico insuperabile.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Be', se me lo dice la splendida traduttrice cui dobbiamo Le Correzioni di Franzen in italiano, mi è proprio impossibile obiettare... :)

      Elimina
  22. ...nella mia piccola "finot carriera" da scrittrice fallita in partenza, questo è SENZA DUBBIO il romanzo che mi ha più influenzata...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il segreto, come dicevo ad Ally, è leggerlo, apprezzarlo, magari pure "studiarlo", ma poi allontanarsene, per trovare la propria voce personale. Dai grandi scrittori bisogna sempre lasciarsi fecondare, ma influenzare mai!
      Un abbraccio, carissima.

      Elimina
  23. a me è piaciuto, però c'ho trovato un po' troppo bukowski.
    ed è strano lo ammetto, perché nel '51 bukowski non aveva ancora cominciato a scrivere...

    RispondiElimina
  24. Sono fuori posto se passo solo per salutarti? Non conosco l'autore, intendo dire che non ho letto nulla di suo.

    Ciao ZioScriba, un abbraccio.

    Nou

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu non sei mai fuori posto! :)
      Ti saluto e ti abbraccio anch'io.

      Elimina
  25. È uno di quei classici sempre nella lista delle cose da leggere, rimedierò. Lo dico sempre di molti libri. Ma lo farò eh....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fido, mi fido della tua parola e delle buone intenzioni... :)

      Elimina
  26. Un bel libro ma niente di trascendentale. Sicuramente non da 9.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me per i tempi lo era. Forse nel voto mi sono lasciato un po' trascinare dalla generosità e dal ricordo dell'entusiasmo alla prima lettura (tanti anni fa), però sia chiaro che se non do 9 a questo dovrei poi scomodare numeri MOLTO negativi per certa paccottiglia spedita in classifica dallo stronz system italioso: -2, -5, -20, -51... :D

      Elimina
  27. Allora zio è uno dei tanti libri che ho sul comodino è tutte le volte mi prometto di leggerlo e poi passo... ora che hai detto così non voglio assolutamente farti incazzare quindi vado.
    :-)

    RispondiElimina

Benvenuti a bordo!!
Questo blog è Nemico dichiarato di ogni censura. Ma sono costretto mio malgrado a ricordare che rimuovere insulti gratuiti, scorregge occulte o minacce vigliacche non è censura: è nettezza urbana. Voglio che qui da me vi sentiate esattamente come a casa vostra: quindi Liberi, ma non di pisciare sul pavimento, o mi toccherà pulire. :)