216 UBH 14
L’appuntamento con il Vice Direttore era fissato per le tre del pomeriggio, nel grattacielo di vetro della Sede Centrale.
Il primo ad arrivare fu Cristo. Ordinò un Johnny Walker al bar, quindi, facendo tintinnare il ghiaccio nel bicchiere, andò a sedersi su uno dei lussuosi divani della grande sala d’attesa, che da sola occupava tre quarti del piano rialzato.
Lo sguardo languido e profondo, a metà fra il disincantato e il vagamente insoddisfatto, comune a una gran parte di quei superprofessionisti, egli ispezionava coi suoi grandi occhi bruni le invisibili sfumature del vuoto, mentre sorseggiava tranquillo e quasi distratto il suo whisky.
Subito dopo entrò Paperino.
Non prese niente e andò a distendersi su un secondo divano, al lato opposto della sala. Se ne stava con le mani unite dietro la nuca, nella posizione di chi non schiaccia un pisolo solo perché atteso da importantissime incombenze.
Fu quindi la volta di X 33433, che chiese un drink ma restò a berlo in piedi presso il banco, appoggiato su un gomito e con le gambe incrociate.
Akhenaton a Cavallo Pazzo giunsero, ridacchiando e parlottando fra di loro, un paio di minuti più tardi. Ignorarono X 33433 e Paperino, e si diressero nella zona in cui era seduto Cristo.
Ignorare X 33433 era un obbligo professionale. Quanto a Paperino, invece, Cavallo Pazzo non lo vedeva di buon occhio, anzi, non lo poteva proprio sopportare.
Ma per lavorare al Progetto 216 UBH 14, cioè il motivo per cui erano stati convocati, avrebbero dovuto collaborare tutti e cinque, e anche Cavallo Pazzo si sarebbe rassegnato alla non gradita compagnia.
Del resto, il regolamento parlava chiaro: a ogni singolo Progetto dovevano lavorare da un minimo di due a un massimo di tre Agenti della Prima Fascia, coadiuvati da un Agente Segretissimo X, del quale nessun componente del Nucleo poteva conoscere l’identità.
Nei rari casi in cui il Progetto fosse un P5 o un P6, cioè richiedesse l’impiego di un Nucleo formato da cinque o da sei agenti, si rendeva necessario l’apporto di uno o due Agenti della Seconda Fascia.
Il 216 UBH 14 era per l’appunto un P5, il che spiegava la presenza di Paperino.
Si aprì la porta scorrevole di un ascensore e ne uscì un funzionario giovanissimo, con una lunga cascata di capelli biondi a coprire le spalle, e la faccia di un ragazzino. Fece qualche passo in direzione del bar tenendo un foglio in mano, poi si fermò e cominciò a leggere:
“Agente Nucleico N. W. Amenophis IV AKHENATON, Agente Nucleico Jesus Nazarenus CRISTO, Agente Nucleico Crazy Horse, Agente Nucleico Donald Duck, Agente Nucleico X 33433: il Vice Direttore vi attende. Vogliate seguirmi, prego.”
L’ascensore si fermò al quarto piano (al quinto stava il Direttore, dal sesto in poi c’erano gli Archivi e la Zona Operativa) e i sei travasarono se stessi dalla porta scorrevole a quella blindata che stava subito di fronte.
Il Vice Direttore aveva sulla sua scrivania una busta gialla con dei sigilli. Su entrambi i lati era stampigliata la scritta: 216 UBH 14.
Come al solito fu di poche parole. Disse ai ragazzi che si trattava di un progetto interessante e complesso, non più importante di tanti altri ma particolarmente delicato e curioso, a cui teneva molto.
Il fatto sorprendente fu che, a differenza delle altre volte, il Vice Direttore si rifiutò di fornire le abituali informazioni sul Progetto Gemello e sull’Anti-Progetto.
“Su quest’ultimo posso dire qualcosa io”, bisbigliò Cavallo Pazzo nell’orecchio di Cristo, che gli stava accanto. “Poco fa ho scorto un simpatico gruppetto, in fondo al corridoio, che s’infilava nell’ascensore speciale che conduce direttamente ai piani dal sesto in poi, e fra loro mi è sembrato di scorgere Nabucodonosor, Custer e Barabba”.
“Si servono ancora di quella gentaglia?”, domandò Cristo.
“Ora più che mai, amico mio. Siamo noi che siamo superati, a quanto pare”, aggiunse amaramente Cavallo Pazzo. “Me, non mi convocavano da anni”, concluse.
Il Vice Direttore li richiamò al silenzio con un cenno e poi disse:
“Se qualcuno ha delle osservazioni o delle obiezioni da muovere, o chiarimenti da chiedere, che parli adesso, perché dal momento in cui la busta verrà aperta al ventitreesimo piano sarà impossibile fermarsi o tornare indietro. Nessun progetto di tipo P5 può venire annullato dopo che si è cominciato a lavorarvi”.
Nessun Agente Nucleico aveva mai osato avanzare obiezioni, ma ogni volta il Vice Direttore ripeteva la stessa litania. Gli Agenti tacquero. Ognuno di loro pensava soltanto ai mesi di lavoro ininterrotto e di estenuante clausura che il progetto avrebbe richiesto. Il Vice Direttore affidò la busta sigillata a X 33433, sollecitando la massima attenzione durante il tragitto in corridoio e in ascensore, poiché si trattava delle ultime due occasioni in cui il Progetto 216 UBH 14 poteva essere messo in pericolo da qualcuno.
Naturalmente andò tutto liscio.
Ma poi, quando i cinque Agenti si trovavano già da qualche minuto rinchiusi nella stanza loro assegnata al ventitreesimo piano, avvenne un fatto clamoroso e inaudito: il Vice Direttore in persona, sudato e ansimante, col viso completamente stravolto, fece irruzione urlando a gran voce:
“Fermi, per carità, fermate tutto! Fermatevi! Non apritela!”
Spiegandosi a fatica per l’emozione, il Vice Direttore disse di aver appena ricevuto un rapporto sconvolgente dalla Sezione di Sicurezza, che ordinava di annullare quel Progetto.
216 UBH 14 era qualcosa di immensamente pericoloso, perché era in grado di risalire da solo alle proprie origini!
Ma era troppo tardi.
La busta gialla era già stata aperta. Fu Akhenaton a leggere le prime righe:
“Identità 216 UBH 14
Pianeta: Terra.
Nome: Nicola Pezzoli.
Nascita: Cittiglio (Italy) 30.01 1967…”
Quelli della Sezione di Sicurezza avevano visto giusto: sono riuscito a risalire alle mie origini, allo strambo cocktail archetipico che compone il mio dna. Per mia fortuna, l’avevano capito troppo tardi.
Il primo ad arrivare fu Cristo. Ordinò un Johnny Walker al bar, quindi, facendo tintinnare il ghiaccio nel bicchiere, andò a sedersi su uno dei lussuosi divani della grande sala d’attesa, che da sola occupava tre quarti del piano rialzato.
Lo sguardo languido e profondo, a metà fra il disincantato e il vagamente insoddisfatto, comune a una gran parte di quei superprofessionisti, egli ispezionava coi suoi grandi occhi bruni le invisibili sfumature del vuoto, mentre sorseggiava tranquillo e quasi distratto il suo whisky.
Subito dopo entrò Paperino.
Non prese niente e andò a distendersi su un secondo divano, al lato opposto della sala. Se ne stava con le mani unite dietro la nuca, nella posizione di chi non schiaccia un pisolo solo perché atteso da importantissime incombenze.
Fu quindi la volta di X 33433, che chiese un drink ma restò a berlo in piedi presso il banco, appoggiato su un gomito e con le gambe incrociate.
Akhenaton a Cavallo Pazzo giunsero, ridacchiando e parlottando fra di loro, un paio di minuti più tardi. Ignorarono X 33433 e Paperino, e si diressero nella zona in cui era seduto Cristo.
Ignorare X 33433 era un obbligo professionale. Quanto a Paperino, invece, Cavallo Pazzo non lo vedeva di buon occhio, anzi, non lo poteva proprio sopportare.
Ma per lavorare al Progetto 216 UBH 14, cioè il motivo per cui erano stati convocati, avrebbero dovuto collaborare tutti e cinque, e anche Cavallo Pazzo si sarebbe rassegnato alla non gradita compagnia.
Del resto, il regolamento parlava chiaro: a ogni singolo Progetto dovevano lavorare da un minimo di due a un massimo di tre Agenti della Prima Fascia, coadiuvati da un Agente Segretissimo X, del quale nessun componente del Nucleo poteva conoscere l’identità.
Nei rari casi in cui il Progetto fosse un P5 o un P6, cioè richiedesse l’impiego di un Nucleo formato da cinque o da sei agenti, si rendeva necessario l’apporto di uno o due Agenti della Seconda Fascia.
Il 216 UBH 14 era per l’appunto un P5, il che spiegava la presenza di Paperino.
Si aprì la porta scorrevole di un ascensore e ne uscì un funzionario giovanissimo, con una lunga cascata di capelli biondi a coprire le spalle, e la faccia di un ragazzino. Fece qualche passo in direzione del bar tenendo un foglio in mano, poi si fermò e cominciò a leggere:
“Agente Nucleico N. W. Amenophis IV AKHENATON, Agente Nucleico Jesus Nazarenus CRISTO, Agente Nucleico Crazy Horse, Agente Nucleico Donald Duck, Agente Nucleico X 33433: il Vice Direttore vi attende. Vogliate seguirmi, prego.”
L’ascensore si fermò al quarto piano (al quinto stava il Direttore, dal sesto in poi c’erano gli Archivi e la Zona Operativa) e i sei travasarono se stessi dalla porta scorrevole a quella blindata che stava subito di fronte.
Il Vice Direttore aveva sulla sua scrivania una busta gialla con dei sigilli. Su entrambi i lati era stampigliata la scritta: 216 UBH 14.
Come al solito fu di poche parole. Disse ai ragazzi che si trattava di un progetto interessante e complesso, non più importante di tanti altri ma particolarmente delicato e curioso, a cui teneva molto.
Il fatto sorprendente fu che, a differenza delle altre volte, il Vice Direttore si rifiutò di fornire le abituali informazioni sul Progetto Gemello e sull’Anti-Progetto.
“Su quest’ultimo posso dire qualcosa io”, bisbigliò Cavallo Pazzo nell’orecchio di Cristo, che gli stava accanto. “Poco fa ho scorto un simpatico gruppetto, in fondo al corridoio, che s’infilava nell’ascensore speciale che conduce direttamente ai piani dal sesto in poi, e fra loro mi è sembrato di scorgere Nabucodonosor, Custer e Barabba”.
“Si servono ancora di quella gentaglia?”, domandò Cristo.
“Ora più che mai, amico mio. Siamo noi che siamo superati, a quanto pare”, aggiunse amaramente Cavallo Pazzo. “Me, non mi convocavano da anni”, concluse.
Il Vice Direttore li richiamò al silenzio con un cenno e poi disse:
“Se qualcuno ha delle osservazioni o delle obiezioni da muovere, o chiarimenti da chiedere, che parli adesso, perché dal momento in cui la busta verrà aperta al ventitreesimo piano sarà impossibile fermarsi o tornare indietro. Nessun progetto di tipo P5 può venire annullato dopo che si è cominciato a lavorarvi”.
Nessun Agente Nucleico aveva mai osato avanzare obiezioni, ma ogni volta il Vice Direttore ripeteva la stessa litania. Gli Agenti tacquero. Ognuno di loro pensava soltanto ai mesi di lavoro ininterrotto e di estenuante clausura che il progetto avrebbe richiesto. Il Vice Direttore affidò la busta sigillata a X 33433, sollecitando la massima attenzione durante il tragitto in corridoio e in ascensore, poiché si trattava delle ultime due occasioni in cui il Progetto 216 UBH 14 poteva essere messo in pericolo da qualcuno.
Naturalmente andò tutto liscio.
Ma poi, quando i cinque Agenti si trovavano già da qualche minuto rinchiusi nella stanza loro assegnata al ventitreesimo piano, avvenne un fatto clamoroso e inaudito: il Vice Direttore in persona, sudato e ansimante, col viso completamente stravolto, fece irruzione urlando a gran voce:
“Fermi, per carità, fermate tutto! Fermatevi! Non apritela!”
Spiegandosi a fatica per l’emozione, il Vice Direttore disse di aver appena ricevuto un rapporto sconvolgente dalla Sezione di Sicurezza, che ordinava di annullare quel Progetto.
216 UBH 14 era qualcosa di immensamente pericoloso, perché era in grado di risalire da solo alle proprie origini!
Ma era troppo tardi.
La busta gialla era già stata aperta. Fu Akhenaton a leggere le prime righe:
“Identità 216 UBH 14
Pianeta: Terra.
Nome: Nicola Pezzoli.
Nascita: Cittiglio (Italy) 30.01 1967…”
Quelli della Sezione di Sicurezza avevano visto giusto: sono riuscito a risalire alle mie origini, allo strambo cocktail archetipico che compone il mio dna. Per mia fortuna, l’avevano capito troppo tardi.
...ma quando si dice il talento... e bravo, zio Nick!!!
RispondiEliminaBello questo racconto caro Nicola, la scalata al successo è sempre molto dura.
RispondiEliminaTomaso
Bello. Davvero bello.
RispondiEliminaSei bravizZzimo come non mai Nicola!
RispondiEliminacome sempre grazie e grande Zio!
RispondiEliminaMentre tu scrivevi questo cose io lottavo per strappare un 5 e mezzo nel tema d'Italiano al Liceo.
RispondiEliminaQualcosa vorrà pur dire....
Allora Nico' oltre a farti i miei dovuti complimenti t'informo, se non ho preso la mia solita cantonata, di aver capito che il 30 gennaio è il tuo compleanno.
RispondiEliminaIntanto ritieniti augurato e aspettati il bis.
però, ti sei scelto una bella combricola!
RispondiEliminaSei un mago, perchè mi hai condotto dall'inizio alla fine morendo di curiosità per rivelare una cosa che già sapevo!!! Un abbraccio.
RispondiEliminaIn una favola tre fate madrine circondano la culla di una bimba appena nata. Forse si tratta della bella addormentata. Mi ci hai fatto pensare. 216 UBH 14 ha dei padrini ma è ben sveglio:)
RispondiEliminaBellissima l'entrata in scena di Paperino:)
ma quanti anni avevi quando l'hai scritto?
RispondiEliminaLa mia fantasia è stata uccisa dalla tv, come Bart.
Oh, saran le notti insonni ma io non l'ho mica capita.
RispondiEliminaIn realtà non è vero, l'ho capita, ma ogni buon racconto che si rispetti merita il coglione che dice che non l'ha capito.. mi sono offerto io. Spero che apprezzi il gesto (a propostio, mi è piaciuto)
* Nowhere Man
RispondiEliminaPurtroppo non ci mettevo mai le date. Comunque il racconto fa parte di un piccolo polveroso tesoro di cose scritte con la mia prima macchinetta da scrivere portatile, quindi più o meno fra i 16 e i 19 anni.
scorrevole brillante lettura...bravo Zio Nick!!!
RispondiEliminaCristo che ordina un Johnny Walker è degno del vangelo di Saramago, devo dirtelo.
RispondiEliminaZio ho bisogno di tempo per gustarmelo per bene! Torno presto a leggerti!
RispondiEliminaUn abbraccissimo ed un bacio a schiocco ;)
La classe non è acqua|| Caro zio l'impronta dello scrittore c'era eccome se c'era!!! I tuoi geni, portatori sani di fntasia, sapevano scrivere prima di te. Ma un gene chiamato Nucleico Jesus Nazarenus CRISTO, mi fa pensare......hmm non me la racconti giusta con il tuo agnosticismo. Cosa dirti ancora che non ti sia già stato detto? Sei speciale! un abbraccio.
RispondiEliminaAkhenaton, Paperino, Cristo e Cavallo Pazzo... sei geniale!! :)
RispondiEliminaPer un attimo ho pensato che tu stessi parlando davvero di Cristo, Paperino, Cavallo Pazzo e compagnia bella e già pregustavo un racconto surreale. Ma non sono stata delusa. Ripenso a quei quattro stentati deliri che ho partorito più o meno all'età in cui tu hai scritto questo racconto. Era scritto già allora che io dovessi essere una lettrice, piuttosto che una scrittrice. E va bene così, dai. Soprattutto quando sul comodino aspetta il suo turno il tuo libro, finalmente acquistato. Appena finito di dedicare un po' di attenzione alla cara Virginia Woolf (me ne leggo un po' ogni anno intorno al suo compleanno), sarà il tuo turno.
RispondiEliminaCome scriveva mia zia sulle cartoline: Affettuosità
Meraviglioso! Ed ho scoperto anche la tua data di nascita, giusto! Da tenere a mente allora!!!
RispondiElimina:)
Non è solo saperle scrivere zione, è saperle inventare :)
RispondiEliminaBeh, quel che si dice un talento in erba.
RispondiEliminaPasso per salutarti zione...un bacio!!
mito, zio tu sei un mito!!! E ora mi scrivo pure la data di nascita. P.S. tra i 16 e i 19 anni??? Un talento naturale! ;)
RispondiEliminaBellissima storia! Ma in fondo è interessante conoscere le proprie origini e non dimenticarle.
RispondiEliminaUn bacione
Finalmente ho trovato il tempo di leggere questo post e mentre lo leggevo mi dicevo: ma quando cazzo mi arriva il libro dello Zio? In libreria mi hanno detto che al magazzino lo avevano terminato e quindi dovevo attendere.
RispondiEliminaVero è che io mi servo da un libraio sfigatissimo ma adorabile, perché non sopporto queste moderne megalibrerie tipo supermercato, a me piace sostenere le piccole botteghe... in via d'estinzione purtroppo.
* ruhevoll
RispondiEliminaPure io amo i piccoli librai, e trovo sia giusto preferirli e incoraggiarli. Anche se non tutti sono adorabili: in un paesotto vicino al mio ce n'è uno da cui mandavo parenti e amici, convinto di fargli un favore, per poi scoprire che invece faceva ostruzionismo, s'inventava che il mio romanzo era "difficilissimo da ordinare", dopodiché tentava con abile mossa di rifilargliene... uno suo! Scritto, editato, stampato, venduto e LETTO da lui... :)
E per usare le parole della zia di Duck: AFFETTUOSITA' sparse a tutti voialtri amici e amiche che avete letto e commentato fin qui... :D
Identità 216 UBH 14 eri bravino anche da piccolo, ma ancora non eri padrone del pezzolese, o mi sbaglio? Lo tenevi forse in serbo per momenti migliori?
RispondiEliminaIl mio vecchio professore di italiano al liceo -mi ci hai riportato tu indietro a quei tempi, non sto babbiando- diceva, tra le altre amenità: "somari si nasce e non si cambia mai".
Lo voglio parafrasare, perché anche io a quell'età ho incominciato a provare il gusto dello scrivere cose che gli altri avrebbero letto, per cui ti dico: "scrittori si nasce e si migliora continuamente".
Mi piace da morire quel Nazareno che beve whisky: in fondo lo hai modernizzato, visto che l'ultima volta da vivo gli avevano dato da bere aceto.
Complimenti, continua a raschiare il fondo di quel cassetto.
Come "raccontino" adolescenziale direi che è davvero ben fatto! C'è quella giusta dose di suspense (che si mantiene fino alla fine: neanche gli agenti nucleici mi hanno fatto sospettare) e c'è una montagna di fantasia e di "stranezza" tipiche dell'età...mantenerle è un pregio. Adesso sappiamo di che pasta sei fatto ed anche la tua data di nascita, stesso giorno e mese di una mia amica. Bravo fin da allora, Nicola!
RispondiEliminaSegnali divini da pianeta del linkazzo...stori di ordinaria genialità.
RispondiEliminaSalutoni
Ti meriti molto di più di un grandioso Blog con tanti cari amici. Fai qualcosa, devi uscire da qui. Tutti dovrebbero leggerti.
RispondiEliminaCiao caro.
LeNny.
* LeNny
RispondiEliminaGrazie, caro amico: lo prendo come un auspicio per il 2012! :D
Un affettuoso Grazie anche a Enzo, Ninfa e mark, naturalmente. :)
RispondiEliminaCiao Zio Scriba.
RispondiEliminaTi auguro un anno di Amore e Felicità.
Teresa
* Teresa
RispondiEliminaGrazie, mia cara nuova amica: augurio ricambiato!
Allora tra 20 gg 216UBH14 compi XYZ anni!!!
RispondiEliminaMi rimane solo il dubbio... e l'antiprogetto chi era??
RispondiEliminaComunque, accipicchia se scrivevi già bene.
Ciaoooooooooo :))
A questo punto vorrei sapere se le commissioni di ogni progetto sono decise da un team di esperti, da un singolo megadirettore, o dalle contingenze del mercato del lavoro :D
RispondiEliminaVOTO 10 a Paperino e Cavallo Pazzo che non si vedono di buon'occhio!
* PAOLO F.
RispondiEliminaXYZ sono tre cifre: sembro davvero così vecchio? :-))
* Giada
Antiche leggende narrano che ognuno di noi ha, da qualche parte in giro per il mondo, il suo esatto contrario (immagino caratteriale, più che altro) un potenziale terribile nemico che sarebbe meglio non incontrare mai, perché ne verremmo distrutti. L'Antiprogetto si riferisce a questo esatto contrario, a questo velenoso nemico, di 216 UBH 14 (ad esempio, nell'uno c'è un po' di Cavallo Pazzo, mentre nell'altro pare possa esserci il generalE custeR...)
Ciao carissima!
* Reverend Emi
E chi lo sa: ero risalito alle mie origini, ma all'origine dell'origine ci devo ancora arrivare... :D
Sempre grandioso con i tuoi racconti.
RispondiEliminaTutti i giorni della mia vita, vorrei rinvenire in fondo al cassetto racconti così! Scritti in fase adolescenziale,poi.. Io ho giocato a soldatini fino a 18 anni, fai te :)Gemello caro,qui davvero dobbiamo incontrarci per una birra.Devo assolutamente conoscere quello che sta diventando,giorno dopo giorno,il mio scrittore preferito :)
RispondiElimina* Blackswan
RispondiEliminala gemellanza continua: anche se cominciavo a scrivere racconti, non è che coi soldatini abbia smesso molto presto... :-))
per la birra io ci sono, attendo comunicazioni...
Bello il finale a sorpresa, e questi personaggi surreali, come certi del nostro grandissimo amico Hank.
RispondiEliminaO great, a fine mese allora passiamo a tirarti le orecchie.
RispondiElimina* Ally
RispondiEliminaBella questa cosa dell'amicizia con Hank: lo zio Buk è vivo, e ogni tanto si fa un bicchiere con noi...
* George
Metterò il paraorecchie, o il casco: se ognuno di voi me le tira 45 volte sono rovinato
(azzo, quasi non ci credo, a quel numerone così grande che ho appena scritto, e poi ero così affezionato ai 44 gatti... :D)
Che colpaccio Nick, sei come al solito mitico! Io il mio compleanno la prossima settimana me lo passerò alle Mauritius, Maria mi ha fatto questa bella sorpresa :) Un abbraccione, ci vediamo presto!
RispondiElimina* nico
RispondiEliminaGrandiosa Maria!
Allora Auguri in anticipo, e godetevela!! :D
Un saluto e un abbraccio anche al Cavaliere Oscuro, che per poco cavalleresca distrazione avevo trascurato...
Sai Nicola sembrano i prodromi del fumetto con le Storie di Altrove della Bonelli, dove nella Base segretissima che si occupa di misteri e indagini internazionali non convenzionali sono assoldati in imprese impossibili nomi più folli da Sherlock Holmes a Garibaldi per esempio. Ha quel sapore il tuo racconto, spaziando tra le epoche e le argomentazioni più lontane.
RispondiEliminaMi è piaciuto moltissimo, hai una vena creativa particolare, spesso inconsueta e molto variegata nella tematica. Complimenti davvero caro.
Un saluto felinoso a te e Isid'ORO.
“Si servono ancora di quella gentaglia?” (muoio)
RispondiEliminaHai un meraviglioso cocktail arche-atipico.
* Felinità
RispondiEliminaIl nome Bonelli mi provoca sempre un moto di affetto. Affetto che dirigo anche su di te, sia da parte mia che da parte dell'oggi coccolosissimo Isidoro... :D
Ciao e Miao!
* Amanita
Il bello è che continuo a riconoscermi abbastanza, in quel cocktail arche-atipico...
Nessuno di loro è uno Scrittore, ma probabilmente lo era X 33433...
Un abbraccione, carissimissima! :)
Promettevi bene!! E già sapevi darti risposte sulle origini della tua esistenza?
RispondiEliminaLe tue crisi esistenziali dell'adolescenza tradotte in un racconto fantasioso e simpatico con un cocktail di personaggi mai visti tutti insieme, la giusta suspense e la sorpresona finale!!
Grazie per questo assaggio di uno dei tuoi primi racconti, scommetto che è stato piacevole pure per te rileggerti... a me piace ogni tanto riprendere le mie vecchie agende, aprirle e ritrovarvi custoditi i miei pensieri :-))
* Rita
RispondiEliminaE' vero: è stato assai divertente e piacevole, questo viaggetto nei ricordi, come piacevoli sono sempre queste tue visite.
Buona domenica! :)
complimenti per il blog,salgo anch'io a bordo di questa nave,e mi raccomando comandante non abbandonare!!!!se passi da me ti offro un pezzettino di calzone.....buona domenica ciaooo
RispondiElimina* Ninì
RispondiEliminaBenvenuta a bordo!! :)
E vai tranquilla: è solo una piccola zattera, ma il comandante è un Capitano vero, di quelli che non abbandonano neanche a sparargli...
Ciao!!