Passeggiavo attorno al lago. A metà del cammino mi sono seduto su una panchina, scosso da qualcosa che accadeva nella mia testa, un misto di dolore e attacco di panico (assurdo, dato il luogo meraviglioso in cui stavo, e per questo ancor più spaventevole), e mi sono venute queste parole da scrivere sul mio piccolo taccuino nero. Sono solo strani pensieri, ma io provo a chiamarla poesia.
EFFIMERO BAGNO D'IRREALE
Sulla riva orientale un albero divelto
Mi mostra le ormai vane radici
Un suo fratello sussurra via foglie d'ocra
Le sparge su sciabordio e lamento di volatili
Seduto in solitudine io guardo
Canottieri improvvisi sorti dal nulla
Spettrali transumanze d'antico Canalgrande
Fantasmi gondolieri nel giorno dei morti
La maggior parte singoli in piccole canoe
In muto avanzare sparpagliato sull'acqua
A punteggiare di tenui colori il grigio palustre
Non pareva allenamento
Nella lattiginosa nebbia
Ma una pacifica
Processione di Caronti
Silenziosa
(Mi chiamavano?)
Finché il vento girando
Ha squarciato la patina
Di glassa ovattata
E mi ha portato le voci
Dell'istruttore al megafono
E degli atleti
Volgari e cretine
Han rovinato l'incanto
Disturbando i cormorani e me
Purtroppo erano veri
Purtroppo seguitavo a vivere
Lago di Varese, 2 novembre 2011, pomeriggio.
(Foto: MISTY LAKE, 2008)
Mi mostra le ormai vane radici
Un suo fratello sussurra via foglie d'ocra
Le sparge su sciabordio e lamento di volatili
Seduto in solitudine io guardo
Canottieri improvvisi sorti dal nulla
Spettrali transumanze d'antico Canalgrande
Fantasmi gondolieri nel giorno dei morti
La maggior parte singoli in piccole canoe
In muto avanzare sparpagliato sull'acqua
A punteggiare di tenui colori il grigio palustre
Non pareva allenamento
Nella lattiginosa nebbia
Ma una pacifica
Processione di Caronti
Silenziosa
(Mi chiamavano?)
Finché il vento girando
Ha squarciato la patina
Di glassa ovattata
E mi ha portato le voci
Dell'istruttore al megafono
E degli atleti
Volgari e cretine
Han rovinato l'incanto
Disturbando i cormorani e me
Purtroppo erano veri
Purtroppo seguitavo a vivere
Lago di Varese, 2 novembre 2011, pomeriggio.
(Foto: MISTY LAKE, 2008)
Zio...non ho parole
RispondiEliminaBELLISSIMA
mi piace!
è bella. E a me i canottieri piaccino (sportivamente parlando). E sai farsi traghettare all'aldilà dai fratelli abbagnale, invece che da caronte?
RispondiEliminala vita concreta è "volgare" per definizione, l'uomo molto intento a fare non può esserlo a pensare. però serve, ci tiene ancorati...
RispondiEliminaTocantes suas palavras, gostei muito.
RispondiEliminaUm forte abraço meu amigo
oa.s
Sono troppo cattiva, per dire.
RispondiEliminaanch'io poeto ogni vent'anni circa. nel mio caso è senz'altro un bene per l'umanità. a te però vengono belle dense così, sarà la distillazione!
RispondiEliminaCiao Zio Scriba, è sempre piacevole lasciarsi andare alla scrittura libera. A me succede spesso, anche se non so alla fine cosa ne salta fuori.
RispondiEliminaNei tuoi bei versi ho letto subito l'evidente contrasto tra l'incanto del paesaggio e ciò che ha saputo spezzarlo in poco tempo, ma anche la coscienza di essere parte di qualcosa di più grande la cui bellezza spesso non si può spiegare ma solo intuire.
Continua a scrivere, daiii:-))) ne vale la pena!
Cristina.
Foto e poesia ineguagliabili.
RispondiEliminaGrazie caro Nicola di aver condiviso.
Tomaso
Io non ho ancora capito se purtroppo e fortunatamente sono sinonimi oppure contrari.
RispondiEliminaEd è fontamentale per comprendere a fondo questi versi, almeno secondo me :)
Quanto tempo ... quante novità ... non ultime queste note poetiche molto suggestive, molto attuali. Non so se felicitarmi del fatto che sei ancora vivo e l'aver appreso che non si trattava di Caronti oppure incazzarmi anche io per quell'alito di vento inopportuno!
RispondiEliminaYin
ah...questi cannottieri improvvisi, sembrano saltati fuori dalle pagine di Poe! Bellissima.
RispondiEliminaNão domino seu idioma mas usei o google para traduzir. Sei que não fica perfeito, mas gosto de conhecer as palavras de quem sabe se colocar.
RispondiEliminaLindo texto! Envolvente! parabéns!
Abraços
Ciao Zio!! :) eccomi sono tornata... mi scuso per l'assenza delle ultime settimane... però devo dire che torno qui e cosa trovo?? Una tua poesia tanto bella che mi sono quasi emozionata... quei versi sono così veri... così reali... sento che la tua anima si sente meglio ora che quelle parole hanno trovato una via d'uscita... Ti prego, regalaci più spesso tue poesie perché è un piacere leggere cotanta bellezza... le poesie sono qualcosa di straordinario... incredibile come un sentimento negativo che ci strazia il cuore possa trasformarsi in qualcosa di così produttivo grazie alle parole...
RispondiEliminaVent'anni dopo: sei uno stakanovista della poesia!
RispondiEliminaSe ti dico che è bellissima, riuscirai ad abbreviare il silenzio?
Sai, c'è gente che fra vent'anni sarà stata carontata, e non ci saranno rompiglioni a bloccare il traghettamento.
Buon fine settimana.
Che è, il giorno delle poesie?
RispondiEliminaVorrà dire che mi ci metto anch'io, mica voglio restare indietro!
Scherzo ..
Bella, bella, bella.
La prima strofa è bellissima.
Caro amico,
RispondiEliminapotevamo esimerci - io e la mia spocchia - dal commentare dei versi? Ovviamente no. Non potevamo.
;-)
Sarò schietto: ho apprezzato le immagini colte (verbo e non aggettivo - ma adesso che ci penso, forse...) e restituite con risultati felici; avrei dissimulato un po' di ridondanza distendendo le frasi ("ormai vane radici", "in muto avanzare", "di tenui colori", etc.).
E avrei, ma per mia inclinazione personale (tu sai) tagliato gli ultimi dodici versi: da aperta parentesi a vivere.
Per mio gusto (quindi non ha qui alcuna rilevanza) apprezzo una punteggiatura di sostegno e l'assenza di maiuscole dove non necessarie.
Ma lascia perdere il mio parere.
Molto bravo, pubblica e pubblica!
A presto!
Le ultime righe in effetti danno fastidio, rompono l'incanto come in effetti è successo a te su quella panchina. Quindi ci si rimane male. Dunque aben vedere quelle righe funzionano. E' la vita a essere così. E che cos'è una poesia riuscita, se non vita?
RispondiEliminaBeh, io parlavo esclusivamente di costruzione, suono, di "congruenza lirica" - passami l'espressione zoppa, ti prego.
RispondiEliminaIo propongo di leggerla in due riprese: con e senza i versi finali. E' proprio come se si cambiasse registro.
Ma lungi da me criticare lo Zio, che per me è sempre capacissimo - e lo sa.
Ciao Marziano!
Molto raramente mi è capitato, leggendo una poesia, di avere sensazioni così vive e concrete! Grande come sempre Zio!!!
RispondiEliminaE sono d'accordo con Lumaca... :-)
RispondiElimina@Lu: bella l'espressione "congruenza lirica". In effetti si registra un cambio di tono, che è quello che corrisponde al "disturbo" che Zio ha percepito, e che (dandogli fastidio) ha rotto l'incanto. Quindi da questo punto di vista la poesia restituisce in pieno l'esperienza dello Zio.
RispondiEliminaCiao Lu! :-)
Ok, Marziano. Tua!
RispondiElimina:-)
Tante immagini letterarie,epiche, tanti scrittori e artisti di ogni tempo nelle parole che si succedono e che disegnano un paesaggio di un istante e di sempre, quello della bellissima foto che hai scattato ( che oggi ho tenuto sul mio desktop ) e che continuo a guardare un po' stupita, un po' inquieta.
RispondiEliminaInutile dirti che mi piace molto la tua poesia. 'notte Nick!
Cavolo, anche a me a volte sembra che la vita contrasti con la vita nella mia testa! Bravo Zio, molto bella :) hai reso l'idea di una persona in contemplazione che di colpo viene riportata alla realtà :)
RispondiEliminaProfondi sentimenti personali. Parole ispirate anche da vero spessore culturale. Immagini che così risultano di grande forza espressiva.
RispondiEliminami stanno sul cazzo gli istruttori che urlano, in particolare qualche anno fa passavo vicino, causa lavoro, ad una palestra nei pressi di piazza dei ciompi a Firenze, da dove arrivavano delle urla belluine di un'istruttrice simil Jamie Lee Curtis in Perfect, condite con una musica scassatimpani. Ecco, la poesia di quel tranquillo luogo storico urbano andare a farsi fottere.
RispondiEliminaIspirato dal lago di Varese,hai scritto dei versi molto belli.
RispondiEliminaSei bravissimo anche come poeta!
Zio, ti confesso che fare i complimenti a volte m'imbarazza. Soprattutto quando si tratta di qualcosa che ha suonato in modo particolare dentro il silenzio che avvolge la lettura. Quel silenzio era solcato dai tuoi versi.
RispondiEliminaBella ed intensa.
RispondiEliminaLa solitudine ed il silenzio hanno il potere di sintonizzarci con la bellezza della natura.
Con l'effetto di fermare i pensieri e fare spazio alla rilassatezza che solo una poesia può raccontare.
Grazie per le vostre bellissime parole, che mi riscaldano il cuore in questo mattino freddo e piovoso, in cui il mio pensiero va a quelle persone di Genova che nessuno riscalderà più.
RispondiEliminaVoglio dedicare a loro la mia piccola poesia.
Ieri sera ero tagliato fuori dalla connessione, e adesso scopro che c'è stata pure una piccola "disputa" (civilissima, intelligente e contenuta) attorno ai miei versi... Mi è molto piaciuta, e per questo porgo un ulteriore ringraziamento a Lu e al Grande Marziano.
Ma grazie, veramente grazie a tutte e a tutti. Vi sembrerà strano, ma siete una delle principali ragioni per cui vado avanti.
Haaa, molto bella, e bravo Nicola. Era come se camminavi in un sogno e poi, d'un tratto, sei ritornato bruscamente alla realtà! Questo è quello che ho percepito: e la realtà non ti è piaciuta gran che... Abbraccio -Nora*-
RispondiEliminaVersi che spaziano tra piacere e disappunto.Molto belli.
RispondiEliminaTi consiglio di riprendere a poetare.
Cristiana
Gli attacchi di panico possono diventare scintilla per creare meraviglie? In questo caso sì.
RispondiEliminaMeravigliosaaaaa!
RispondiEliminaPer non perderla e per poter rivivere l'emozione che mi provocato in qualsiasi momento l'ho copiata nel quaderno dove da una vita trascrivo tutto quello che mi colpisce.
Mi sono immedesimato.Credo sia l'appartenenza ai luoghi ( so cos'è novembre qui ) e alla precarietà della vita.
RispondiEliminaDico che dovresti "pentirti" con maggiore frequenza....
RispondiEliminaGrande Nick!!! Sai che dopo aver letto sono andato avanti per scrivere il commento che avevo in mente...e alla fine vedo che Sandra ti ha detto esattamente la frase che ti stavo per scrivere io :-) Le tue parole, inclusa la bellissima fotografia in alto, mi ricordano alcune settimane fa, a passeggio di sera tardi sulla sponda nordorientale del lago di Varese, tu, Roby ed io. E del resto non poteva essere diversamente amico mio! Ribadisco, come dice Sandra, vedi di pentirti un po' più spesso! Mi basta che tu lo faccia quel tanto che occorre per non togliere spazio ai tuoi libri :) A presto un abbraccio
RispondiEliminaMolto intensa... a tratti "gotica", direi.
RispondiEliminaMi piace! ;)
Un abbraccio dal tuo nipote partenopeo preferito (vero?) :D
P.S.: Qualche volta, in futuro, magari ti faccio leggere qualcosa di mio (in gran segreto :P), se ti va. Ne sarei onorato. Davvero. :)
Dannati canottieri, rovinare un così bell'incanto ;)
RispondiEliminaMolto bella Nick!
RispondiEliminaSi a volte ci ritroviamo a pensare in modo lirico portati dalla situazione e dal paesaggio, perdendosi in un atmosfera trasognata, ci allontana da tutto ciò che è quotidiana inquietudine. Poi un nulla ci riporta alla realtà lasciando un po' di amarao in bocca. E tu hai saputo rendere tutto questo in modo palpabile.
RispondiEliminaLa fotografia ha una suffusione da incantamenti, complimenti.
Le tue poesie mi incantano sempre Zio NIck.
RispondiElimina:)
Un abbraccio anche a tutte le persone meravigliose venute in visita oggi.
RispondiEliminaNipote partenopeo preferito: puoi mandarmi qualcosa all'indirizzo Email che trovi nel mio profilo (preferibilmente poesie, e non lunghi poemi epici... :D)
Ma con una promessa: se mi piaceranno, poi dovrai trovare il coraggio di pubblicarle sul tuo blog, per condividerle anche con gli altri... :-))
Pentiti, peccatore ;)
RispondiEliminaDuro il passaggio dall'orrido sublime alla Arnold Böcklin all'orrore banale di una squallida esercitazione sportiva, e ben reso nello strappo del ritmo. Che belli i due "purtroppo", uno quasi come protesta, l'altro come lucido coraggio.
RispondiEliminaPer non parlare dell'uso dei tempi: un presente "sospeso" nella prima parte, un imperfetto riflessivo da snodo (e conclusione) per il passato prossimo ottusamente concreto della seconda parte.
Chapeau!
Se ti fa questo effetto allora impanicati più frequentemente sognatore :) bellissima
RispondiEliminaMolto bella, buona domenica Zio. :D
RispondiEliminaLeNny.
Con tutti gli aggeggi e gli stratagemmi moderni è un peccato che nessuno abbia pensato a un cacchietto che serva a fermare il dipanarsi della matassa dei pensieri nella testa di uno scrittore vero. Sarebbe interessante vedere come si arriva a certe immaginazioni (c'è chi le chiama immagini), tipo quella dei canottieri che appaiono improvvisi, oppure la "pacifica processione di Caronti".
RispondiEliminaTi succede ogni 20 anni? Un peccato.
Che vuoi dire con "purtroppo seguitavo a vivere"? Hai sbagliato l'avverbio: fortunatamente era quello giusto, per noi, si capisce.
Ciao, amico mio.
* Tullix
RispondiEliminaSe nel 2012 pubblicherò qualcosa di nuovo, una presentazione alla tua libreria S'HA DA FARE!
Io sono molto pigro a muovermi e a pro-muovermi, ma dopo commenti come questo (e tanti altri simili) mi sento decisamente in debito nei tuoi confronti... Grazie!
* Enzo
Grazie anche a te per queste bellissime parole, amico mio.
In realtà, "mi succede" quasi ogni giorno, solo che di solito "uso" l'ispirazione per racconti e romanzi. Quegli stessi romanzi che a Mondadori non interessa pubblicare, poiché preferisce le "pozzanghere d'acqua brillante" del signorino giordano. (No comment). Ma verrà il giorno in cui sarò io a dirgli di NO (uno sfizio che tu ti sei già preso, e che intendo prima o poi eguagliare... :D)
Un grande abbraccio ad Ally e LeNny, e un bacio speciale per Maraptica!
Una bella ispirazione arriva ovunque.
RispondiEliminaUn abbraccio forte
Caro Zio, io sono ben contenta che tu sia tornato a scrivere versi. E ancora di più che tu abbia deciso di pubblicarle qui per noi. Dare vita alle parole che nascono dentro di noi richiede sempre concentrazione e abbandono al tempo stesso. Decidere di condividerle con altri è un bell'atto di generosità e di fiducia che ti corrisponde in pieno. Ne aspettiamo altre, quando vuoi e quando sarà il momento.
RispondiEliminaBaci e abbracci paperi e nipoteschi
p.s. la prossima volta, però, devo cambiare "colonna sonora". Ho letto la tua poesia ascoltando una canzone piuttosto movimentata dei Radiohead e non ci stava un granché bene, ti dirò :-)
RispondiElimina* Kylie
RispondiEliminaAbbraccissimo anche a te, grande grande, che duri tutta la settimana. :)
* Duck
Meravigliose parole che mi scolpisco qui sul mio cuoricino, grazie.
p.s.
la colonna sonora però la contesto pure io... anche perché i Radiohead (eresia delle eresie, lo so) non mi piacciono neanche un po'... :)
baci zieschi :D
Arrivo sempre in ritardo..ma arrivo!
RispondiEliminaE' molto efficace la differenza di metrica che rimarca la il contrasto fra le di situazioni d'animo...Dalla contemplazione all'incazzamento...
Mi piace molto..e finora tutto quello che scrivi. Un carissimo saluto!
Mah, io i Radiohead li sto ascoltando adesso per la prima volta e, che dire? Alcune canzoni mi piacciono assai, altre mi perplimono. Ciauz!
RispondiElimina* mr.Hyde
RispondiEliminaMai troppo tardi... grazie, amico mio, saluti anche a te! :)
* Duck
In seguito a recensioni con voti fra 9 e 10 (e influenzato dal fatto che piacevano a TUTTI i miei amici più intelligenti), comprai a scatola chiusa "Hail to the thief". Mi piacque solo il titolo (semplicemente geniale) ma trovai il disco inascoltabile, soprattutto a causa della voce lamentosa e lugubre. E' più forte di me: ogni tanto riprovo a "farmeli piacere", ma proprio non c'è verso...
Ciao!! :)
Una bella emozione!
RispondiEliminaMa Zio,
RispondiEliminache bravo!!!
Non ti converrà ogni tanto farti venire le "paturnie" e andare a sederti su una panchina di fronte al lago, per poi farci conoscere pensieri così profondi e belli?
Mi piace molto il contrasto tra il momento magico e la rottura...di quel megafono...
Anch'io in una mia poesia (si fa per dire poesia...perchè non mi sento poetessa)dove in un momento di ricordi nostalgici...lo stridio dei freni di una macchina in curva...mi fecero "ritornare in me".
Ciao, complimenti.
Un bacione
Bruna
* Nou
RispondiEliminala più bella emozione è essere letto da persone come te! :)
* Bruna
quello che ho detto a Nou vale anche per te...
però non possono essere paturnie autoindotte: l'ispirazione è così misteriosa, se è ricapitata dopo vent'anni (sotto forma di più o meno "poesia", perché per il resto non ho fatto altro che scrivere ed essere ispirato...)
grazie per il bel commento.
un bacione anche a te!
Oh, io scrivo solo poemi tipo Iliade e Odissea... :P
RispondiEliminaScherzi a parte, ok, ci sto, l'hai scritto stesso tu: SE ti piaceranno... Quindi, non corro pericoli. :D
Abbraccio! ;)
Il momento che mi è piaciuto di più è quello del risveglio. Inaspettatamente brusco.
RispondiEliminaPerò il momento di sogno è altrettanto reale e tangibile... tanto che rileggendo la seconda parte, quella della "realtà", ci si chiede se sia quella, ad essere solo apparenza.
Molto, molto bella.
* Vince Symo
RispondiEliminaallora aspetto... :)
* Giada
molto, molto bello essere letto da te...
Ciao! :D
bellissima. mi sono sentita lì, con te.
RispondiEliminaun sorriso
Silvia
* Silvia
RispondiEliminaGrazie del sorriso! In questo momento ne avevo proprio bisogno...
E benvenuta a bordo, naturalmente. :)
Zio Scriba, fai benissimo a chiamarla POESIA :) Hai avuto un attacco d'ispirazione, in poche parole :))) Bella cosa!!!
RispondiElimina* Alka
RispondiEliminaGrazie di cuore anche a te!