"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

venerdì 7 settembre 2018

LE DITA SUL TASTO CHE SCOPPIA - Dichiarazioni di guerra ai profanatori dei templi dell’Arte

QWERTYUIOP… BUUMM!!

[Avvertenza d'obbligo per i cervelletti più piccini: qui ovviamente si scherza e si provoca: da queste parti la violenza e i violenti sono da sempre considerati un paio di gradini al di sotto della merda.]

UNO
Niente è più blasfemo della cattiva scrittura. Niente è più maledetto del Verbo balbettante di una mezzasega ambiziosa e raccomandata. Il mio sogno? Penne, matite, tastiere intelligenti e spietate, che esplodano in mano a chi scrive male ma pubblica "bene". 
Piazza pulita, e disinfestazione usurpatori.
Per essere più chiaro: le troverei giuste e sacrosante anche se scoppiassero, o si difendessero con scariche elettriche, mentre scrivo IO.
L’arte della scrittura esige (dovrebbe esigere) Rispetto. E divieto assoluto ai mediocri.

DUE
Uno scrittore moscio, convenzionale e politicamente corretto è come un pugile non-violento: può fare strada se il manager è coglione, il match truccato, i giudici corrotti e il pubblico ubriaco.

TRE
Ma se Silvio Muccino non mi è mai piaciuto come attore e regista (che almeno è il suo mestiere), perché mai dovrei dargli credito come “scrittore”? 
(E visto che oggi da noi i romanzi li fanno scrivere ai registi – che almeno dovrebbero essere un po’ meglio dei cuocuzzi e dei cantanti, zio cantante – un altro editore risponde con la Comencini. Qualcosa di nuovo? Nein: coppiettismo etero in crisi, miliardesima puntata. 2 maroni.)

(TRE BIS)
Il calciatore è tutto un altro paio di natiche. Il calciatore è uno dichiaratamente incapace di scrivere, e il suo libro è dichiaratamente opera di un ghostwriter o di un cronista sportivo. Per cui quando entro in libreria non mi capita mai di pensare al calciatore “autore” di bestseller come a un USURPATORE. Cosa che invece penso di molti, molti, moltissimi altri.

QUATTRO
Tutte quelle personcelle senza ispirazione e senza talento, che scrivono romanzetti “a tema” svolgendo prima la loro brava ricerchina sull’argomento, e poi per far vedere che hanno fatto i compiti (come a scuola) impestano le pagine di astrusi termini tecnici del tutto inutili (anzi nocivi) alla narrazione: perché non lasciano perdere?
(Ancor più deprimente il pensiero che dietro possa esserci un editor che non ha posto rimedio, o peggio ancora ha incoraggiato/imposto tale scempio.)
Documentarsi è spesso utile, a volte indispensabile. Ma se sei uno Scrittore, da quel lavoro di ricerca devi saper ricavare un prezioso succo concentrato, non una cascata di termini precisini, saputelli e irritanti. (Vedasi la parte medico-ospedaliera di “Non ti muovere”, uno dei libri più brutti e sgraziati che abbia mai letto).

CINQUE
A dispetto del bellissimo titolo (che infatti fu deciso dall’editore) “La solitudine dei numeri primi” è uno dei libri più brutti, balbettanti e malscritti che abbia mai avuto la sventura di leggere. A dispetto del bruttissimo titolo (che infatti fu deciso dall’editore) “Quattro soli a motore” è uno dei romanzi più belli mai scritti e pubblicati. C’è bisogno che vi ricordi quale dei due abbia vinto il premio strega, quale dei due abbia dominato le classifiche, quale dei due abbia consentito all’autore di scrivere articoli sui giornali e di vivere di scrittura, e quale dei due invece non sia arrivato a vendere mille copie, e ad avere uno straccio di recensione sulle grandi testate? C’è bisogno che vi ricordi come si chiama l’unico vergognoso paese al mondo in cui una cosa simile poteva succedere?

TROPPO
L’intellettualozzo italico odierno è un fanatico feticista del brutto, un seguace (spocchiosissimo) della noia programmatica elevata a filosofia scorreggiona, della mosciaggine insipida elevata a (im)potenza. 
Se il tuo libro ha un bellissimo incipit, lui ti dirà che è “TROPPO scolpito”. Se c’è un paragrafo di travolgente brillantezza e comicità, lui sentenzierà che è “TROPPO compiaciuto”. Se esprimi un concetto con forza e chiarezza, lui sdottorerà che il tutto è “TROPPO detto”. Se c’è la descrizione di un paesaggio, o di un’emozione, meravigliosamente poetica, la liquiderà come “TROPPO letteraria”. Se ci sono neologismi geniali, ti accuserà di “TROPPO virtuosismo”. E via TROPPando. 
Spesso gente così è responsabile delle pubblicazioni di grandi case editrici, purTROPPO. E i risultati si vedono fin TROPPO. 
In questo paese, se hai talento sei di TROPPO. 
E io mi sono TROPPO rotto il cazzo.






42 commenti:

  1. Ciao caro Nick.
    Non sono proprio in sintonia con te, questa volta.
    Ma probabilmente dipende dal fatto che non sono una scrittrice né una critica letteraria sopraffina.
    Mi accontento di leggere.
    Condivido il pensiero della bruttezza oggettiva di molto di quello che ultimamente l'editoria italiana butta in pasto ai "cani" branco. Vero, verissimo.
    Però, tornando ai tre esempi che hai fatto.
    Muccino: per curiosità ho voluto leggere il suo ultimo romanzo. Lo avevo fatto per altri di cui mi incuriosiva il successo, tipo Fabio Volo, che poi non sono riuscita a finire tanto era il reflusso gastrico che mi saliva in gola.
    Onestamente vale di più come regista. E ho detto tutto.
    Paolo Giordano: su di lui non siamo mai andati d'accordo.
    Non è la prima volta che ne parliamo. Ripeto, linguisticamente sarà orribile, come dici tu, che hai una capacità rara sotto questo e altri punti di vista. E sei lo scrittore che sei.

    Però mi ha scosso profondamente, mi ha buttato dentro il mondo devastato di due persone allo sbando, facendomi venire voglia di fare qualcosa per loro. Assurdo? Se un libro riesce a regalarmi emozioni non da poco, non posso fare a meno di dire che sì, è valsa assolutamente la pena di leggerlo.
    Margaret Mazzantini è una delle scrittrici italiane che amo di più. Nonostante i suoi ultimi due romanzi, che denotano una stanchezza forse dovuta al fatto che sia obbligata dal contratto a scrivere tot. libri in tot. anni.
    Ma io mi sono sempre ritrovata nelle sue parole, nelle sue immagini, nel vissuto che ha raccontato, a volte così simile al mio da spaventarmi. Ripeto, se uno scrittore mi coinvolge in questo modo, a volte duramente e spietatamente, io continuerò a ripetere che non bisogna perderle quelle parole.
    Ci sono grandi, enormi scrittori che mi hanno annoiato. Linguisticamente perfetti, ma emotivamente un disastro.
    Nel mio personale modo di vedere la scrittura, è il cuore che comanda. L'emozione a farla da padrone.
    Naturalmente tutto questo è oggettivo e molto personale.
    Ma io continuerò a scegliere chi leggere secondo il mio personale criterio.
    Come scelsi te, la prima volta. Che sei TROPPO, indubbiamente ahahahah.

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    1. Io AMO le persone come Te che sanno leggere secondo il proprio gusto, il proprio criterio, i propri sentimenti, le proprie emozioni. Che, in quanto tali, non possono e non debbono per forza coincidere con quelle di altri scrittori o lettori. Per restare ai tuoi esempi, io Volo non lo leggerei neppure sotto minaccia armata, mentre Giordano e Mazzantini mi sono preso la briga di assaggiarli (e non li leggerei mai più perché secondo me valgono poco, pochissimo, anche se naturalmente c'è di molto, molto peggio).
      Ma quando esprimo le mie condanne (personalissime e opinabili) della mediocrità e i miei elogi del Talento si rischia sempre di fraintendermi, e di prendermi per uno di quei parrucconi che, magari per aver secchiato e sudato decenni sui cosiddetti "classici", ritengono degni di lettura soltanto i "classici". Io quando parlo di talento e di non-mediocrità (da superesigente e da rompicoglioni ultraselettivo quale sono) non mi riferisco a mera (e vuota, e spesso noiosa) impeccabilità stilistica, ma intendo invece indicare quei rarissimi autori capaci di unire una scrittura fulgida, originale e folgorante alla capacità di comunicare con forza inaudita sentimenti ed emozioni. Questo non significa che per me gli Scrittori siano solo tre o quattro (o peggio ancora, come capita con molti patetici mitomani, che mi ritenga Scrittore solo io...) Per me i grandi Scrittori (e Scrittrici) sono decine e decine, di ogni tempo e luogo, e vanno da Dostoevskij a Paul Auster, da Romain Gary a Hilsenrath, da Bukowski a Philip Roth, da Carson McCullers ad Annie Proulx, da Agota Kristof a José Eduardo Agualusa, da Martin Amis a Philipp Meyer, da Vargas Llosa a Saramago, da Raymond Queneau a Thomas Bernhard, da Thomas Mann a Donald Ray Pollock, da Selby junior a Richard Yates, da Don Robertson a J.P.Donleavy, più cento altri che al volo non mi vengono in mente o che non aggiungo per non annoiarti. Mazzantini e Giordano mi dispiace ma no, in questo elenco non ci sono e non ci saranno mai, così come non ci sarà mai nessun italiano mediocruccio che ha successo in questa nostra povera epoca, ma ho pieno e totale rispetto del tuo apprezzamento nei loro confronti. Anche se non potrei mai condividerlo, neppure per finta (e gli Dèi della Scrittura sanno quanto mi CONVERREBBE apprezzare tutti per finta, in questo ambiente sempre più ipocrita e mafiosello, anziché essere un uomo Autentico che scrive sempre quello che pensa, rendendosi antipatico e rischiando l'ostracismo generale...)

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    2. p.s.
      dai miei scaffali si sono levati strepiti di protesta, per cui, dopo aver chiesto loro scusa, non posso non aggiungere almeno Nabokov, Richler, Canetti, Rulfo, McCarthy, Salinger, Hemon, Kasey, Cameron e Fante (padre e figlio).

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    3. Dal mio ha urlato anche Erri De Luca😉😘

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    4. Ti sei spiegato benissimo. Questa estate ho letto Educazione Europea. Mi mancava. Se amo alcuni degli scrittori che hai elencato lo devo a te che me li hai fatti conoscere. Grazie💛

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    5. Grazie a Te di avermi ascoltato! Di quegli Scrittori mi considero fratello, anche se magari molto minore, indegno e un poco bastardino. :-))

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  2. Quattro soli a motore mi ricorda qualcuno ma non saprei proprio dirti chi! Ho letto un libro di un calciatore ovvero Cristiano Lucarelli, fu scritto dal suo procuratore un certo Pallavicino e mi piacque abbastanza. Una lettura non impegnata. Io mi domando se veramente c'è gente che legge (non dico acquista ma legge) i libri di quei giornalisti/personaggi che pubblicano tre-quattro volte all' anno. Bruno Vespa non dorme mai! Ormai siamo pieni di libri su come si cucina e in generale "sul come fare le cose" ma nessuno che si domandi: perché? Sono proprio necessari?
    In Italia tutti scrivono ma non legge nessuno. Qualche giorno fa parlavo con una persona molto più scafata di me, impiegato all' archivio notarile, con la quale ho scoperto di avere molte cose in comune in fatto di letture. Lui mi ha detto "non sono riuscito a trasmettere l' amore per i libri ai miei figli" e ci sono rimasto secco quando mi ha detto "tu pensa che per diletto recensisco anzi recensivo libri, mio figlio invece recensisce automobili!"

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    1. Viviamo in un'epoca in cui dire che si pubblica troppa roba sarebbe il più debole e ridicolo degli eufemismi: viviamo in un'epoca di vera e propria DIARREA editoriale. Proprio per questo saper diventare selettivi è un obbligo esistenziale. E bisogna diventarlo da soli, dal momento che editoria, informazione e pubblicità sono sempre tutte nelle stesse mani, provocando il marchettismo delle recensioni e delle ospitate in tv, gli intrallazzi sui premi e la concorrenza sleale degli spazi che non ti costano nulla perché appaiono sulle pagine del tuo giornale, che ha lo stesso editore/proprietario che pubblica il libro mediocre destinato alle classifiche... (che al confronto le riviste di automobili sono Alta Narrativa) :)

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  3. Caro Zio, come diceva mio nonno paterno bisogna che ognuno sia autodidatta!!!

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    1. Sempre più vero in generale. Ma soprattutto nel mio campo!

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  4. Pensavo, arrivato al SEI (sottotitolo TROPPO, che infatti corre bene col testo), di avere finito la lettura dei pensierini del mattino... invece il seguito è stato un di più fuori testo. Divertente questo, profondissimi i commenti a surroga. Oggi non è un giorno perso. Grazie.

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    1. Sì, spesso i miei lettori sono così bravi e stimolanti da farmi tirare fuori il meglio nella sezione commenti e controcommenti... :)
      Grazie a voi. Grazie a te!

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  5. Bisogna promuovere la lettura, iniziando dalle scuole.
    Saluti a presto.

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    1. ... ma stando attenti a non ottenere l'effetto contrario, come troppe volte succede. (E ricordandosi che la coprofagia è peggio del digiuno!)
      Ciao!

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  6. Concordo in pieno. Quando vado nelle librerie trovo irritante tutta la letteratura spazzatura esposta!

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    1. Già. Alcune dovrebbero proprio essere provviste di quei sacchettini per il vomito che si usano sugli aerei... :-(

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  7. Mi è capitato di comprare un ebook su Amazon, un romanzo che sarebbe pure stato bello da leggere non fosse stato per l'itaGliano infame (e una formattazione ancora peggio, arrrgh!). Ho appioppato tre stelle su cinque di valutazione a quel libro, specificando che: personaggi ben caratterizzati, trama fluida e scorrevole con colpi di scena VERI, ambientazione ben delineata, dialoghi efficaci ma ho tolto due stelle per via dell'itaGliano stile webete affetto da bimbominkismo.
    Mi hanno scuoiato vivo.
    Non che me ne freghi più di tanto, anzi, mi ha spinto a correggere la mia valutazione di quel libro: ho tolto ancora due stelle, e ho specificato che le ha perse proprio per l'attacco della cricca di webeti a un commento che intendeva essere una critica costruttiva.
    In ogni caso, quello è il primo e ultimo libro che leggerò di quell'autore.

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    1. Credo che, seppur in buona fede, il tuo sia stato un errore: chi scrive in pessimo itaGliano non merita critiche costruttive, ma anatemi e maledizioni, perché lui e i suoi fans inneggianti rappresentano per la scrittura ciò che il rutto di un somaro rappresenterebbe per la musica.

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    2. p.s. Io su una stupida chat in cui mi trovavo a passare per caso mi sono beccato dell'"infame" da uno a cui avevo fatto notare, con garbo e cortesia, che avrebbe dovuto scrivere "c'è" al posto di un orripilante "ce". Quella ormai non è più gente "che sbaglia": è arrogante feccia nemica.

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    3. Vero; con gente del genere se mai mi capiterà di nuovo l'uzzolo di dare una recensione su Amazon a un libro mal scritto sarà con una stella di fisso, e riporterà solo la dicitura "Scritto in italiano orrendo". Oppure andrà a finire che lascerò perdere il sistema delle recensioni online, che forse è meglio.

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    4. O magari sprecane qualcuna buona per chi lo merita, tipo muà... ;)

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    5. Può essere un'idea, questa. Dammi solo il tempo di capitare sulle pagine dei tuoi libri.
      (Leggermente fuori tema: ma "Quattro soli a motore", al di là del titolo in editorese stretto, non c'è ancora in formato ebook! Vorrei inziccare anche quello nel mio Kindle, sai com'è.)

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    6. Naturalmente scherzavo. Non ho mai sollecitato una recensione in vita mia. Era solo una provocazione nei confronti di uno che da anni viene qui a dirmi che sono bravo, ma poi invece di incuriosirsi dei miei libri legge quelli di cani & porci (com'è ovviamente suo pieno diritto). Che devo dirti? Buon proseguimento di letture! :-))

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    7. Tranquillo: lo so. E i tuoi libri li ho letti, urka se li ho letti! Quanto ai libri altrui, se sono dei "cani & porci" che hai citato nella tua risposta a Mariella, be', insomma... Per quello che ho citato io, penso che possa valere il detto "Conosci il tuo nemico".
      A te posso augurare: buon proseguimento di scrittura. :-)))

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    8. eheh... adesso mi sento come uno di quei mongoli da tastiera che non capiscono quello che leggono: ho interpretato quel "tempo di capitare sulle pagine dei tuoi libri" come confessione di non averne mai letto uno, e invece ti riferivi alle pagine web su cui mettere eventuali recensioni...
      Ti chiedo scusa. :)

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    9. Qua sono io che non ho capito. E visto che sono stata citata, aggiungo che continuerò a leggere ciò che mi piace, perché sono una che va dritta per la sua strada. Magari dovrei farmi più problemi di quelli che mi faccio ma ho letto cose noiose e davvero illeggibili pure di tanti tra quelli citati da Nicola. Chi mi segue sa che da me parlo solo ed esclusivamente di quello che mi ha emozionato.Non ho mai fatto recensioni negative per rispetto, in ogni caso, di chi scrive. Perché ogni riga è oltre che amore anche fatica. Ed io, che sono niente (a me nessuno ha mai detto che scrivo divinamente) per cui... non mi permetto di legnare gli altri. Ma se resto in silenzio su alcuni autori letti o libri, ecco quello vale molto di più di mille parole per me.

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    10. Mi sa che oggi è la giornata, amica mia. Prima ho frainteso io il nostro malcapitato amico, e adesso l'hai frainteso pure tu: intendeva solo (se non ho di nuovo capito male pure io... :D) rivendicare la bontà delle sue letture, e quindi citando l'elenco di ottimi scrittori che ho fatto a te ha voluto dirmi: "Se sono cani & porci quelli...", mentre io per cani & porci intendevo quelli di cui si lamentava lui nel riferire di avergli dato una sola stella. Quindi capisco poco questo tuo indispettirti, per uno che non ha nominato te ma una mia risposta data a te... Quanto al "permettersi di legnare gli altri" penso sia invece giustissimo farlo, soprattutto quando alcuni di questi altri approfittano di conoscenze e agganci e facilitazioni per arrivare a livelli semplicemente incomparabili rispetto a chi magari merita più di loro (non è che io venda 1 e Pinkopallo Parakulato vende 2, io vendo 1 e Pinkopallo Parakulato vende 2 milioni...)
      Amore e fatica sono buone motivazioni per se stessi e la propria coscienza, ma se un contadino mi vende a caro prezzo delle mele che sanno di merda io non lo scuso perché ci ha messo amore e fatica: io gliele tiro in testa! :)

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    11. "Il legnare gli altri" era una mia opinione personale. E continuerò a sentirmi in diritto di non massacrare chi non mi è piaciuto. Gli altri sono liberissimi di farlo. Ribadisco che se non mi pace un autore e qualcosa che ha scritto, la politica che Esercito da me, visto che mi occupo di recensioni, è il silenzio. Io non avevo capito e ho chiesto chiarimenti, visto che ero stata nominata nel commento. Tutto qui. È più chiaro per te?

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    12. OK, anche se continuo a non capire questo tono polemico e ostile. E a parte il fatto che io non "massacro" nessuno, chi l'ha mai discusso il tuo "diritto di non massacrare"? Mi sono perso qualcosa? E poi in che Esercito ti sei arruolata? :-))))

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    13. p.s. Di solito per me è tutto molto chiaro, grazie. E quando capita che non lo sia, ho l'onestà e l'autoironia di darmi addirittura del "mongolo da tastiera", come avrai visto qui sopra, e di chiedere scusa, come ho fatto sempre qui sopra. Bonne nuit.

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    14. Pffff, errore mio. Ho dimenticato di specificare "sulle pagine Amazon relative ai tuoi libri" - adoro la lingua italiana (e ci mancherebbe: è la madrelingua mia, tua e di quasi tutti i tuoi commentatori), ma a volte mi viene da maledirla per quant'è facile attribuire significati diversi dal voluto.

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    15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    16. (Ooops, se Dum mi becca a usare la sua postazione mi morsica le orecchie! Avevo pubblicato un commento dalla sua postazione senza rendermi conto che era loggato col suo account... Sì, confermo, siamo amici, ma siamo due persone diverse.)
      @Mariella
      In effetti Zio Scriba ha interpretato correttamente il mio accenno ai "cani & porci" opportunamente virgolettati che legge di solito. (Be', Zio Scriba: almeno un'interpretazione su due ti è venuta giusta! Per l'altra, come ho detto, è colpa mia.)

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    17. No, no, insisto nel rivendicare il mea culpa: anche se la frase era ambigua io sono stato precipitoso e permaloso. Costa così poco ammetterlo... :)
      Buona settimana a tutti!

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  8. Da un giornale di oggi, a proposito di Talento:
    «Il talento è il punto di partenza e arrivo, la ricetta per centrare l’obiettivo».
    Intellettuali italici che parlano di scrittura?
    No: il bravissimo allenatore Marco Giampaolo che parla di calcio.
    Se rinasco, voglio fare il centravanti.

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  9. A proposito di scrittori ...

    "Per salire delle scale al buio,dentro una casa sconosciuta,devi dilatare te stesso fino a divenire misura del tutto,radar dell'ignoto, sonar dell'inconosciuto.



    Pensai a quanto mi avrebbe fatto comodo essere l'Uomo Invisibile, e avrei voluto che l'involucro delle scale,quella loro coltre d'oscurita' così densa e protettiva durasse di più."

    Ve ne sono tante di frasi così colme di bellezza,mi verrebbe di accostarle tutte su di un diario, ed aver sottomano tanti periodi esistenziali,autografati con scritta : Nicola Pezzoli
    non vi lascia mai Soli!


    Buona domenica!

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    1. Grazie per questo bellissimo pensiero.
      Buona domenica anche a te!

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  10. Grazie a te che hai il potere di mettermi nella bella condizione di seguirti e nella comodità di essere "Donna Invisibile" che vive nell' "involucro di quelle scale" tra le righe metaforiche di una "coltre di oscurità densa e protettiva"!

    Dimostrazione che :Solo al bravo scrittore
    è concesso" rapire " il lettore!

    Scusami se per due volte nessuna firma..

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  11. del libro di Paolo Giordano da te citato si salva solo l'idea insita nel titolo. il che, francamente, è un po' pochino.

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    1. Se poi aggiungiamo che lui stesso, in un'intervista che a suo tempo trovai su youtube, ha candidamente dichiarato che il titolo non era roba sua...

      Ciao carissima!

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    2. ah ah questa non la sapevo!
      'namo bene!

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    3. Fra l'altro un'intervista in cui le parole più interessanti erano i 48 "inqualchemmodo" che riusciva a dire in un minuto... Io, come molti artisti, sono l'esatto contrario di un comunicatore orale, ma questo faceva proprio cadere le braccia... :-))

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Benvenuti a bordo!!
Questo blog è Nemico dichiarato di ogni censura. Ma sono costretto mio malgrado a ricordare che rimuovere insulti gratuiti, scorregge occulte o minacce vigliacche non è censura: è nettezza urbana. Voglio che qui da me vi sentiate esattamente come a casa vostra: quindi Liberi, ma non di pisciare sul pavimento, o mi toccherà pulire. :)