(Lettura interrotta) |
Voto: 8½ |
Voto: 9 |
Perdonami, Safran Foer, ma mi sono arenato prima di pagina cento.
Premetto che continuo a trovarti immensamente bravo: sai scolpire singole frasi e singoli paragrafi di così alto livello che, malgrado una lettura (per ora) abortita per tedio e per scoraggiamento, non potrei mai, anche sforzandomi di essere cattivo, darti un voto inferiore, diciamo, a 8-.
E però. Però. Non so come dirtelo.
Forse è stata colpa delle mie troppo alte aspettative, forse del fatto che in questo periodo scrivo così tanto da dover gustare la lettura a piccolissimi bocconi, il che con un libro dalle ambizioni di “romanzo totale” che sfiora le 700 pagine e i 700 personaggi di certo non aiuta. Mi sono arenato dopo un centinaio (anche se mi riprometto, prima o poi, di continuare), e devo dire di essere alquanto perplesso.
L’impressione è stata quella di trovarmi davanti all’inconsapevole, inevitabile catastrofe di moltissimi superautori-supersecchioni contemporanei: la creatività sabotata, ingolfata dalla troppa erudizione, dalla troppa consapevolezza di bravura stilistica, sapienza teorica e spavalderia “tecnica” (che scambia per virtù un irritante virtuosismo professorale, e per genialità scrittoria un pretenzioso ingegno logorroico, che spesso gira a vuoto come il motore di una Porsche su stradine di montagna).
Forse avevi solo bisogno di un editor un po’ cazzuto (e “forbiciuto”)?
Certo, lo so, il problema sono anche io, cioè il mio essere lettore al tempo stesso esigentissimo e rozzo, appassionato e impaziente: già m’indispettisce quando un autore, dopo essere partito con capitoli brevi e della stessa lunghezza, sbarella via in un estenuante capitolone che non finisce mai, ma qui il quarto capitolo mi pare una vera Waterloo del romanziere!
Ti sarai accorto, mio buon Jonathan, che le pagine da 49 a 51 sono perfette, originali, intelligenti, divertenti, interessanti, piene di ritmo, e che chi le ha scritte è degno d’idolatria, ma che in quel capitolo esse sono precedute e seguite (e soffocate!) da spossanti, noiosissime, ritrite, interminabili elucubrazioni, sature di déjà vu maritomogliettistici e risapute menate analitiche psico-coniugali, e accumulazioni di orgasmi meno eccitanti di un bottiglione di valium?
(Il solito, desolante spauracchio conformista del piacere diventato dovere: «E se non mi viene duro?» - e chi se ne frega!)
Da buon padre di Corradino, poi, non ho nulla contro i bambini che sembrano intelligenti come e più degli adulti. Anzi! Ma quando a pagina 92, agli albori dell’ennesimo megalo-dedalo-dialogo, un bimbo se ne viene fuori con la parola “epitome” (e qualcuno se ne compiace, dicendo «che bella parola!»), mi è venuta voglia di lanciare il libro dalla finestra.
Preferisco i bambini che dicono le parolacce.
Perdonami, collega (e perdonami anche se oso chiamarti collega!) ma poi, come ricostituente, mi sono letto i brevissimi, folgoranti racconti intarsiati da Agota Kristof (“La vendetta”).
Opere d’Arte non intellettualoide, ambrosia per l’edonismo di menti selvagge e assetate d’emozioni come la mia. Piccoli gioielli del cervello e dell’anima. Testimoni del fatto che agli artisti si addice l’atelier, non la cattedra.
E poi, per saper sia leggere che scrivere, mi sono sgoduriato "Mucho Mojo", del buon Joe R. Lansdale.
"Eccomi" è segnalato come uno dei miglio libri del 2016. Quando li segnalano ..io diffido, e con la tua recensione ed interruzione di lettura. ho la conferma : è un troiaio :)
RispondiEliminaTemo sia davvero uno dei migliori: puoi immaginarti il resto. Fra le mie ultime letture, a parte le due di cui parlavo, ti consiglierei a occhi chiusi "Orgasmo a Mosca" di Edgar Hilsenrath: è stato scritto nel 1972, ma da noi, (caso strano) è arrivato nel 2016, nell'ottima traduzione di Roberta Gado, grazie all'intelligenza dell'editore indipendente Voland. Avercene!!
Eliminaok ..grazie parto alla alla ricerca ..ciao
EliminaCiao carissimo. E poi fammi sapere... :)
EliminaForse bisognerebbe leggerne un epitome, di Eccomi... ahahahah...
RispondiEliminaIo leggo Sperduti.. e non capisco perché il Nobel a Dylan...
RispondiEliminaL'anno prossimo lo daranno a Jovanotti. Tutto, pur di non darlo a Philip Roth.
EliminaEcco, avete detto tutto voi.
Elimina:-))
EliminaQuindi mi resta solo da abbracciarti...
Ho dovuto cercare "epitome" sul dizionario...
RispondiEliminaIn bocca a un bambino, poi, è davvero una parolaccia (con l'aggravante che questi la usa assolutamente e impeccabilmente a proposito... :D)
EliminaConfesso stavo per comprarlo...
RispondiEliminaQuesto mi fa sentire quasi in colpa... Non nei confronti di Safran Foer, che vende milioni di copie, ma ne tuoi confronti, nel senso che non vorrei averti privato di un bel libro: le mie impressioni di lettura sono sempre molto emozionali, e questa è limitata a poche pagine - magari quando lo finirò mi piacerà (epitomi e orgasmi intellettualoidi e imbarazzanti a parte...) Insomma segui il tuo istinto: se lo compri non ti vorrò male. Perché in fondo stiamo pur sempre parlando di uno Scrittore per lettori, mica di italiani da classifica per telespettatori... :-))))
EliminaA dir la verità "Eccomi" mi ha sempre incuriosito molto. Però non mi sono mai convinta a comprarlo. Dici che ho fatto bene?
RispondiEliminaMmm... in controtendenza con le mie impressioni non positive, ti dico che se qualcosa incuriosisce è (quasi) sempre giusto soddisfare la curiosità... e poi è sempre questione di gusti: magari a te strapiace, come è piaciuto a miei cari amici e persone che stimo moltissimo...
EliminaDimenticavo: Benvenuta a bordo!
Di Hilsenrath ho letto " Bronsky ricorda" e l'ho trovato superbo. Mi segno "Orgasmo a Mosca" del quale ho letto solo opinioni positive.
RispondiElimina700 pagine possono andar bene(in attesa di lettura in cima ad altri ho "Il club degli incorreggibili ottimisti" che di pagine ne ha circa 700) ma a 700 personaggi... non riesco proprio a stargli dietro.
Ciao zione.
"Bronsky ricorda" è strepitoso (e la traduttrice, che ho avuto la fortuna di conoscere su Fb, è la stessa).
EliminaSui 700 personaggi posso tranquillizzarti: è una mia esagerazione (o almeno credo, avendo per ora sospeso la lettura...)
Ciao carissima!!
A me Safran Foer non ha mai convinto fino in fondo...
RispondiEliminaMolto forte, incredibilmente vicino mi era piaciuto, mentre con Ogni cosa è illuminata ho commesso l'errore di guardare prima il film...
EliminaIn entrambi i casi ho sospettato, o intravisto, qua e là nella scrittura, delle impalcature un po' furbette e forzate, ma l'idea resta quella di un ottimo scrittore, a parer mio autosabotato dal "troppo studio" (cosa che vale anche per Forster Wallace, e talvolta, anche se un po' meno, per Franzen)