"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

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mercoledì 7 gennaio 2015

Uno dei più grandi scrittori di sempre contro l'idiozia dei troppi compiti a casa



"La cosa migliore della scuola elementare che hai frequentato dalla materna alla fine del sesto anno, era che non venivano mai assegnati compiti a casa. I responsabili della direzione didattica erano seguaci di John Dewey, il filosofo che aveva cambiato i metodi di insegnamento americani con il suo approccio liberale e umano allo sviluppo infantile, e tu eri il beneficiario della saggezza di quell'uomo, eri un bambino che poteva correre via non appena suonava l'ultima campanella: la scuola per quel giorno era finita, eri libero di giocare con i tuoi amici, libero di andare a casa a leggere, libero di non fare niente. Sei immensamente grato a quegli sconosciuti galantuomini per aver mantenuto intatta la tua infanzia, per non averti caricato di lavoro superfluo, per avere avuto l'intelligenza di capire che i bambini possono assimilare fino a un certo punto, poi devono essere lasciati in pace. Hanno dimostrato che tutto quello che bisogna sapere lo si può imparare tra le mura scolastiche, visto che all'interno di quel sistema tu e i tuoi compagni avete ricevuto una buona istruzione primaria, magari non sempre con gli insegnanti più creativi, ma almeno competenti, che ti hanno inculcato con risultati indelebili l'importanza di saper leggere, scrivere e far di conto, e quando pensi ai tuoi due figli, cresciuti in un periodo di ansia e confusione in fatto di questioni pedagogiche, ricordi come fossero oberati una sera dopo l'altra di faticosi e noiosissimi compiti a casa, e avessero spesso bisogno dell'aiuto dei genitori per finirli, e anno dopo anno, guardando i loro corpi ciondolanti e gli occhi che cominciavano a chiudersi, ti dispiacevi per loro, e ti rattristava il pensiero che tante ore delle loro giovani vite andassero sprecate al servizio di un'idea fallimentare."

(Paul Auster, Notizie dall'interno, pagine 21-22.)

Ed ecco la mia minirecensione del libro, tratta dal mio sconfinato file di schede di lettura:

Continuo a esser convinto che la narrazione in seconda persona non sia una grande idea (sulle lunghe distanze stanca) e rimango contrario alle autobiografie "pure" (quanto più bello sarebbe stato usare le parti migliori di questo materiale per un Romanzo con un protagonista bambino!) Ma rimani pur sempre il mio scrittore preferito, e non posso che esserti grato per questo ulteriore regalo, e per le tante perle che racchiude. Ma nei prossimi anni saprai regalarmi qualche altro grandioso libro dei tuoi? 8-


11 commenti:

  1. Adoro i romanzi con protagonisti i bambini ;-)

    Ciao Nik, brutta sera stasera...in alto le penne, sempre!

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    1. Pensa che ho pubblicato il post al volo appena riavuta la connessione che mi mancava da due giorni, e solo dopo ho letto le agenzie di stampa... Ma forse è meglio così, perché a sangue caldo avrei scritto cose troppo cattive e forse ingiuste...
      Ti abbraccio forte. E naturalmente Je suis Charlie, moi aussi!

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  2. La tua recensione mi ha dato modo di riflettere a lungo.

    Anch'io sono Charlie e i suoi ollaboratori.

    Un salutone,
    aldo.

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  3. Caro Nicola, credo che ognuno di noi dovrebbe sentirsi Charlie,
    che con la sua libertà di espressione ha molto insegnato a tutto il mondo.
    Ciao e buona giornata caro amico.
    Tomaso

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    1. Sono d'accordissimo.
      Se non ne ho ancora scritto, non è perché non senta l'argomento, ma semmai perché lo sento troppo.
      Ciao!

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  4. Adoro Paul Auster, ma questo a un certo punto l'ho abbandonato. Lo riprenderò comunque.

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    1. Lo adoro anch'io. Penso abbia scritto di molto meglio, e qui il difetto è proprio la scelta per me infelice della seconda persona singolare. Però ci sono pagine che valgono la pena.
      Ciao!

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  5. Quindi vale la pena. Inserito nella
    Mia wish list (lista dei desideri) ahahahahahah bacio amico caro!

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    1. Sì, vale la pena, a patto di leggere prima tutto il resto della sua produzione: ammetto che questo brano l'avevo messo più che altro per suscitare un dibattito su un argomento che mi stava a cuore, ma poi i fattacci di cronaca hanno preso il sopravvento... "8-" è un voto alto, ma considera che (quasi) tutti i romanzi di Paul Auster per me vanno dall'8 al 10...
      Bacio anche a te, carissima, e a presto! :)

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