Lu sporte più migghiore he lu calcio, o futtebolle, pecchè si vincono le velline, e mentre spetti di diventare nu bomber ti puoi fare le seghe su chille dei altri che fanno le sceme in tivù, o che mettono le cosce sul uèbb. Gira così tanto grano che ce nè pe ttutti, anco li proculatoni e li giurnalisti anal-fabbeti che campano col gioco induvina la vellina, che lo chiamano grossip ma a mio molesto parere lo duvribbero chiamare Fantacazzo, che tu cerchi la notizzia del risultato e invece trovi li pezzi di deretano svergugnato e zocculo, che almeno speri nun se mette a far pupù sul tuo piccì. Lu futtebolle he anco molto scompiscioso, pecchè ci stanno giocatori che si chiamano Boyata, Pirlo, Kakà e ‘N Kulu. A fare il calciatone non he molto dificile (debbi mparare a sputare, fare il segno della croce e trucare le partite) pekkùi ci sta ‘na gran fila di racomandati e figli di mafiusi e indranghetani. Poi ci sta lu rebbi che he molto sfigato e porta carenza di romanticismo pattinato, forse pecchè senza ofesa pe lle velline girano nu poco meno soldi. Eppoi a rebbi si gioca con materiali di scarto, come le porte scurnacchiate coi pali cornuti falegnamati male o i palloni difettosi a pera che gli passano gli altri sporte doppo averli ruvinati. Poi ci stanno li lanci: del peso del martello e del gianduiotto, che si chiama così perhò infilza di brutto il fesso che non si sposta, ma a me da questi lanci mi anno cacciato via a pedate pecché volevo lanciare li pesi e li martelli dove pareva ammìa, presempio in copp’a capa dello struttore se mi stava sul culo. Poi ci sta lu baschettebolle, che perhò pennoi scugnizzi malfamati di camorra he pericolosissimo pecché ci giocano le guardie. Lu golfe è da ricchioni ricchi e lu minigolfe da miniricchioni poveri. Poi ci stanno lu tenis feminile che vince chi fa più megghio gli urletti sessuali e lu tenis maschile che vince sempre a Confederer elvetico. Poi ci sta lu ciclismo che he un po come a guardie e ladri e non devi farti beccare che ti droghi con la bumba, e quindi he molto educativo e mozionante. Poi ci stanno gli sporte mericani che a me mi fanno cagare, trane l’okèi che he molto spettacoloso e in tribuna se non ti becchi u disco in faccia ti diverti pure. Invece lu besbòl nun si capisce na mazza, e lu futtebolle mericano pegio. Il bùling lasciamo proppio perdere, pe mme i birilli se li possono cacciare ‘int’u culo, insieme ale frecette e ai tavoli da pompìng. A sproposito: i tuffi gli direi io dove mettersi le palette, e u nuoto he noioso: conta solo nduvinare acchì si sposa la balenottera pellegrina (e sticazzi?). Ci stanno anco palladiqua, palladilà, barcavela, muoribordo e bocs, ma fano tutti bastanza cagà. Poi ci sta la lippica di pòdromo, che he molto dificile pecché per scummetere duvresti sapere primma a chi he lu cavallo drogato o a chi he lu fantino pagato pe ffrenare. Se i cavalli ti fanno senso o paura ci stanno pure le corse cu i cani, i fessicotteri e i bacherozzi. Eppoi ci sta lu sci, che io nun capisco comme fano tante milliaia di persone a stare in coda al fredo che sembra l’ora di punta in una città pe ffurmiche polari pe pprendere gli skìff, pe ppoi tornare subito giù a rotta di culo in equilibrio su dei cosi che servono pe ffrasturnarsi le gambe o farsi venire il dramma cranico, invece di stare su in cima a guardare il panorama. Si vede che li pagano moltobene, pe ffarlo. Ah, ci staressero anco li sullevamenti appesi, ma bisogna tenere la faccia da bulgaro gonfiabile e viene l’ernia, e all’ora, come dice il zio Aristobecco, megghio deddicarsi al sulevamento dell’argano genitale maschile, che perhò nun aggi caputo cu mminchia jè.
venerdì 17 gennaio 2014
25 commenti:
Benvenuti a bordo!!
Questo blog è Nemico dichiarato di ogni censura. Ma sono costretto mio malgrado a ricordare che rimuovere insulti gratuiti, scorregge occulte o minacce vigliacche non è censura: è nettezza urbana. Voglio che qui da me vi sentiate esattamente come a casa vostra: quindi Liberi, ma non di pisciare sul pavimento, o mi toccherà pulire. :)
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ah ah ah
RispondiElimina:-)))
EliminaUn nutrito numero di fuochi artificiali, tutti da scoppiare dal ridere.
RispondiEliminaUn caro saluto,
aldo.
Un caro saluto anche a te!
EliminaMi fai diventare irresistibili anche gli sport!
RispondiEliminaMi chiedo a che altezza dell'italico stivale collochi questa parlata?
Mi sembrava che a raccontare potesse essere Brancaleone (e gli avrei anche imprestato la faccia di Gassman).
Un salutone!
È una lingua di mia invenzione, artificiale e a-geografica, che ho affinato nel corso degli anni. Però ricordo che il primissimo pezzo (s'intitolava D'agrande) nacque come parodia di "Io speriamo che me la cavo". Quindi possiamo dire (senza voler mancare di rispetto a nessuno, visto che siamo nell'epoca della "discriminazione territoriale" e altre simili fesserie) che si colloca più o meno nell'ambito di una napoletanità infantilesca e immaginaria. :)
EliminaCiao!
vedere il lato ironico/sarcastico delle cose è salutare ... quanto sport ..... miao
RispondiEliminaDirò di più: è forse la sola via di salvezza (o almeno lo è per me...) :D
EliminaCiao e Miao!
(naturalmente intendevo il lato ironico/sarcastico, non lo sport :D)
EliminaIo non vorrei dire, ma c'è gente che si avvicina molto a questa parlata sul serio! Comunque è incredibile, mi hai fatto leggere qualcosa sullo sport e non sono morta dalla noia, congrattulazziogni u_u
RispondiEliminaHai, purtroppo, ragionissima. Infatti ho sempre paura che arrivi qui qualche sconosciuto e non capisca che trattasi di pezzo umoristico, e pensi che sia semplicemente scritto male... :-))
EliminaSei sempre uno sballo!!.. non ricordo di avertelo segnalato in altra occasione.. ma devi assolutamente trovare il protoiosperiamochemelacavo.. vale a dire Lettere al Direttore di Romano Battaglia (roba di quarantanni fa.. ) che cianfrusaglia con tutti gli pseudiitaliani dello stivale in maniera irresistibile... ;)
RispondiEliminaNo, è la prima segnalazione. Però me lo segno... :D
EliminaGrazie.
Ho provato a leggerlo ad alta voce: Ma non c'era nessuno. Chissà se qualcuno mi sentiva...
RispondiEliminaUna volta avremmo detto "chiamano la Croce Verde"... Ma adesso non la chiamano più per nessuno, nemmeno per chi dice che c'è bisogno di Krescita... :)
EliminaHo le lacrime agl'occhi, ma ti perdono.
RispondiEliminaCristiana
Ti ringrazio tre volte, cara amica; per la lettura, per le lacrime, per il perdono. :)
EliminaChe Domenica sportiva! meno male che c'è il tuo blog che mi fa sorridere caro amico..
RispondiEliminaRiposta modesta ma sincera: meno male che ci sono i miei Lettori!
EliminaRisposta immodesta e altrettanto sincera: beati voi che avete me, perché io non riesco più a trovare nessuno capace di farmi sorridere, grazie anche alla cieca editoRAGLIA che al reparto umorismo pubblica solo stronzettume televisivo, che già fa piangere in tv, figuriamoci su pagina.
Sei riuscito a farmi leggere un pezzo sul calcio: praticamente un miracolo!!
RispondiEliminaFantastico!
Avrei detto un dialetto simile al siciliano, ma ho trovato anche un po' di Cetto Laqualunque... Bravo :))
Ormai somiglia sempre più a una sorta di esperanto sgangherato, con le sue regole folli ma (quasi) precise.
EliminaGrazie! :)
Ciao Nicola:)))
RispondiEliminaHo letto a voce alta per mio marito, che sennò si perde ste meraviglie. L'ho letto benché abbia la voce molto rauca per via dell'influenza (quasi superata). Forse con la mia raucedine il tuo testo fa ancora più ridere: ci siamo divertiti. Grazie e un abbraccio, Nou
Questa lettura a voce alta con influenza e mal di gola ti rende ancora più eroica e abbracciabile.
EliminaUn abbraccio grande, e grazie a te!! :-))))
ah ah che spettacolo
RispondiElimina:-)
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