Salman Rushdie
Joseph Anton
Mondadori
Traduzione di Lorenzo Flabbi
Voto: 7
A prescindere da ogni considerazione di carattere stilistico (mai come in questo caso irrilevante), e dal fatto che ogni corposa autobiografia – sì, in certi passaggi persino questa! – sia destinata a momenti di noia mortale, questa è una lettura a dir poco obbligatoria per chiunque abbia a cuore la libertà di Pensiero, di Espressione e di Creazione Artistica, oggi più che mai minacciate dalla violenta permalosità di maggioranze più o meno decerebrate (e aizzate dai peggiori miserabili bastardi). E per chi di conseguenza abbia a cuore la necessità e la speranza che a far da contraltare a tale orrorifico sconcio possa levarsi la voce di un nuovo orgoglioso e intransigente Illuminismo, e non lo stronzo balbettio smidollato e autolesionista (o viscidamente opportunista) del politically correct delle mie sante balle.
Principale difetto del libro, la scelta di narrarsi in terza persona: in alcune parti, anziché con un sanguinante diario sembra di aver a che fare con una di quelle pompose "biografie autorizzate".
Joseph Anton è il vero nome di copertura che Salman scelse per sé stesso in omaggio ai due scrittori che più amava: Joseph Conrad e Anton Cechov.
Ma gustiamoci qualche passo:
«Da queste tre parabole, L'anonimo sugarolo, I mocassini banditi e Il vicerettore barcollante sul suo trono, ho appreso il seguente messaggio, che oggi voglio condividere con voi: primo, se nel corso della vita qualcuno un giorno vi dovesse accusare ingiustamente di quello che si potrebbe chiamare un "abuso aggravato di sugo" - e accadrà, oh se accadrà - voi non lasciatevi punire. Secondo, non vale la pena di essere accettati da qualcuno pronto a rifiutarvi perché indossate le scarpe sbagliate. E terzo, non inginocchiatevi davanti a nessuno.»
Impiegò più di quattro anni a scrivere il libro. Quando in seguito qualcuno provò a ridurre quel suo lavoro a un "insulto" ebbe voglia di rispondere: "Posso offendere molto più in fretta di così".
Le religioni, le maggiori come le meno note, appartenevano di diritto al cestino della storia, e sperava che qualcuno le gettasse una volta per tutte insieme agli altri ricordi giovanili del genere umano, come la Terra piatta, per esempio, o la luna fatta di formaggio.
I musulmani radicali cominciarono a uccidere anche i loro correligionari meno fanatici e sanguinari. In Belgio, il cittadino saudita Abdullah Ahdal, un mullah ritenuto il "leader spirituale" dei musulmani di quella nazione, fu assassinato con il suo assistente tunisino Salim Bahri per aver affermato che, qualunque cosa avesse detto Khomeini a uso e consumo degli iraniani, in Europa vigeva la libertà d'espressione.
... la necessità di essere blasfemi (gli scrittori dell'Illuminismo francese avevano usato deliberatamente la bestemmia come arma, perché si rifiutavano di accettare che il potere della Chiesa ponesse dei limiti al pensiero)
Chi prima era rimasto neutrale, adesso era pronto a prendere posizione, stomacato da quanto aveva visto in tv, dai cartelloni con scritto A MORTE RUSHDIE, CANE BASTARDO e MEGLIO MORIRE CHE VEDERLO VIVERE, e dal dodicenne che spiegava alle telecamere di essere pronto a uccidere il bastardo personalmente. Anche le apparizioni di Kalim Siddiqui e Cat Stevens [gentaglia pro fatwa, Nota dello Zio] erano servite alla causa.
il traduttore giapponese... fu trovato ucciso in un ascensore... Il caso fu messo a tacere... Chi invece non restò in silenzio fu il portavoce dell'associazione giapponese-pakistana, il quale dichiarò esultante: «Ci compiacciamo di quanto è accaduto. Dio ha fatto sì che Igarashi avesse ciò che si meritava. Ne siamo tutti molto felici».
Da quando la ragione era stata ribattezzata irragionevole? Quando era successo che le fiabe dei superstiziosi avevano scalzato lo spirito critico e la satira? Una religione non è una razza, pensava. È un'idea, e le idee reggono (o crollano) perché sono (o non sono) abbastanza forti da resistere ai loro detrattori, non perché si mettono al riparo dalle critiche.
Poi Cat Stevens, ora col nome di Yusuf Islam, riemerse sul "Guardian" al pari di una scoreggia nella vasca da bagno, pretendendo ancora una volta che Rushdie ritirasse il suo libro e si "pentisse". Il suo sostegno alla fatwa, ribadiva, era assolutamente in linea con i Dieci Comandamenti.
Quella sera sull'emittente Arte gli fu chiesto di rispondere al questionario di Proust. Alla domanda "parola preferita" rispose: «Commedia». E a "parola più detestata": «Religione».
L'Italia... stava tentando di persuadere gli Stati membri a sottoscrivere una lettera, firmata congiuntamente dall'Iran e dalla stessa UE, in cui venisse ratificata l'eterna validità della fatwa, in cambio di una breve assicurazione scritta da parte iraniana sul fatto che non sarebbe mai stata portata a compimento... era necessaria anche la sua approvazione... Non avrebbe mai accettato una dichiarazione simile nemmeno in un milione di anni. «Che vadano affanculo, opportunisti bastardi»...
La "lettera italiana" non fu mai né approvata né inviata.
A Londra, il ministro dell'Interno laburista Jack Straw, sempre pronto a blandire i collegi elettorali islamici, annunciò un nuovo provvedimento che avrebbe esteso la legge sulla blasfemia, arcaica, obsoleta e abrogabile, a tutte le religioni oltre a quella anglicana, rendendo dunque lecita, fra le altre cose, una nuova persecuzione e un'eventuale proscrizione dei Versi satanici... Rowan Atkinson [Mister Bean, NdZ] chiese a quegli uomini senza volto e al ministro senza portafoglio cosa ne pensassero della satira. Naturalmente erano tutti suoi fan... Dunque dissero: «Oh, la commedia ci piace da matti, e la satira, poi, non abbiamo nulla contro». Rowan fece un lugubre cenno d'assenso con il capo, poi rimarcò che poco tempo prima, in uno sketch televisivo, aveva usato alcune immagini di musulmani in ginocchio per le preghiere del venerdì, forse a Teheran, mentre una voce fuoricampo diceva: "Continuano le ricerche delle lenti a contatto dell'ayatollah". Voleva sapere se, con la nuova legge, una cosa del genere sarebbe stata considerata accettabile o se sarebbe stato arrestato.
Mi piace pensare che non siano preti e mullah, figuriamoci dinamitardi e assassini, le persone più adatte a sancire i limiti di quanto sia possibile pensare.
Piace pensarlo pure a me.
Principale difetto del libro, la scelta di narrarsi in terza persona: in alcune parti, anziché con un sanguinante diario sembra di aver a che fare con una di quelle pompose "biografie autorizzate".
Joseph Anton è il vero nome di copertura che Salman scelse per sé stesso in omaggio ai due scrittori che più amava: Joseph Conrad e Anton Cechov.
Ma gustiamoci qualche passo:
«Da queste tre parabole, L'anonimo sugarolo, I mocassini banditi e Il vicerettore barcollante sul suo trono, ho appreso il seguente messaggio, che oggi voglio condividere con voi: primo, se nel corso della vita qualcuno un giorno vi dovesse accusare ingiustamente di quello che si potrebbe chiamare un "abuso aggravato di sugo" - e accadrà, oh se accadrà - voi non lasciatevi punire. Secondo, non vale la pena di essere accettati da qualcuno pronto a rifiutarvi perché indossate le scarpe sbagliate. E terzo, non inginocchiatevi davanti a nessuno.»
Impiegò più di quattro anni a scrivere il libro. Quando in seguito qualcuno provò a ridurre quel suo lavoro a un "insulto" ebbe voglia di rispondere: "Posso offendere molto più in fretta di così".
Le religioni, le maggiori come le meno note, appartenevano di diritto al cestino della storia, e sperava che qualcuno le gettasse una volta per tutte insieme agli altri ricordi giovanili del genere umano, come la Terra piatta, per esempio, o la luna fatta di formaggio.
I musulmani radicali cominciarono a uccidere anche i loro correligionari meno fanatici e sanguinari. In Belgio, il cittadino saudita Abdullah Ahdal, un mullah ritenuto il "leader spirituale" dei musulmani di quella nazione, fu assassinato con il suo assistente tunisino Salim Bahri per aver affermato che, qualunque cosa avesse detto Khomeini a uso e consumo degli iraniani, in Europa vigeva la libertà d'espressione.
... la necessità di essere blasfemi (gli scrittori dell'Illuminismo francese avevano usato deliberatamente la bestemmia come arma, perché si rifiutavano di accettare che il potere della Chiesa ponesse dei limiti al pensiero)
Chi prima era rimasto neutrale, adesso era pronto a prendere posizione, stomacato da quanto aveva visto in tv, dai cartelloni con scritto A MORTE RUSHDIE, CANE BASTARDO e MEGLIO MORIRE CHE VEDERLO VIVERE, e dal dodicenne che spiegava alle telecamere di essere pronto a uccidere il bastardo personalmente. Anche le apparizioni di Kalim Siddiqui e Cat Stevens [gentaglia pro fatwa, Nota dello Zio] erano servite alla causa.
il traduttore giapponese... fu trovato ucciso in un ascensore... Il caso fu messo a tacere... Chi invece non restò in silenzio fu il portavoce dell'associazione giapponese-pakistana, il quale dichiarò esultante: «Ci compiacciamo di quanto è accaduto. Dio ha fatto sì che Igarashi avesse ciò che si meritava. Ne siamo tutti molto felici».
Da quando la ragione era stata ribattezzata irragionevole? Quando era successo che le fiabe dei superstiziosi avevano scalzato lo spirito critico e la satira? Una religione non è una razza, pensava. È un'idea, e le idee reggono (o crollano) perché sono (o non sono) abbastanza forti da resistere ai loro detrattori, non perché si mettono al riparo dalle critiche.
Poi Cat Stevens, ora col nome di Yusuf Islam, riemerse sul "Guardian" al pari di una scoreggia nella vasca da bagno, pretendendo ancora una volta che Rushdie ritirasse il suo libro e si "pentisse". Il suo sostegno alla fatwa, ribadiva, era assolutamente in linea con i Dieci Comandamenti.
Quella sera sull'emittente Arte gli fu chiesto di rispondere al questionario di Proust. Alla domanda "parola preferita" rispose: «Commedia». E a "parola più detestata": «Religione».
L'Italia... stava tentando di persuadere gli Stati membri a sottoscrivere una lettera, firmata congiuntamente dall'Iran e dalla stessa UE, in cui venisse ratificata l'eterna validità della fatwa, in cambio di una breve assicurazione scritta da parte iraniana sul fatto che non sarebbe mai stata portata a compimento... era necessaria anche la sua approvazione... Non avrebbe mai accettato una dichiarazione simile nemmeno in un milione di anni. «Che vadano affanculo, opportunisti bastardi»...
La "lettera italiana" non fu mai né approvata né inviata.
A Londra, il ministro dell'Interno laburista Jack Straw, sempre pronto a blandire i collegi elettorali islamici, annunciò un nuovo provvedimento che avrebbe esteso la legge sulla blasfemia, arcaica, obsoleta e abrogabile, a tutte le religioni oltre a quella anglicana, rendendo dunque lecita, fra le altre cose, una nuova persecuzione e un'eventuale proscrizione dei Versi satanici... Rowan Atkinson [Mister Bean, NdZ] chiese a quegli uomini senza volto e al ministro senza portafoglio cosa ne pensassero della satira. Naturalmente erano tutti suoi fan... Dunque dissero: «Oh, la commedia ci piace da matti, e la satira, poi, non abbiamo nulla contro». Rowan fece un lugubre cenno d'assenso con il capo, poi rimarcò che poco tempo prima, in uno sketch televisivo, aveva usato alcune immagini di musulmani in ginocchio per le preghiere del venerdì, forse a Teheran, mentre una voce fuoricampo diceva: "Continuano le ricerche delle lenti a contatto dell'ayatollah". Voleva sapere se, con la nuova legge, una cosa del genere sarebbe stata considerata accettabile o se sarebbe stato arrestato.
Mi piace pensare che non siano preti e mullah, figuriamoci dinamitardi e assassini, le persone più adatte a sancire i limiti di quanto sia possibile pensare.
Piace pensarlo pure a me.
Considerato che io adoro la tua assoluta mancanza di "correttezza intellettuale"( termine patetico e retrogrado, apologo del leccaculismo e della codardia di professione), assieme al tuo vigorosissimo ed intelligente anticonformismo, penso che seguirò il tuo consiglio...
RispondiEliminaSì beh, devo ancora finire i 200 libri che non ho resistito ad acquistare e comprarne altrettanti, ma trovato qualche soldino credo che saprò come spenderlo bene.
Mi fido del tuo intuito, ok?
Un abbraccio!!!!
Fabio.
Non so se commuovermi più per l'adorazione o per la fiducia... A proposito: visto che ami (anche) la mia scrittura, consentimi la sfacciataggine di dirti di mettere questo libro in lista, ma in seconda posizione, subito dopo... Quattro soli a motore! :-))
EliminaAbbraccio ricambiato.
Tranquillo, ci ho già pensato nel momento in cui mi sono accorto che avevi già pubblicato qualcosa u.u
EliminaIl problema è che non ho idea di come procurarmelo! XD
io ho fatto così: sono entrata da Feltrinelli, ho chiesto, non c'era ma naturalmente me l'hanno procurato in tre giorni e poi l'ho letto, non è difficile :)
EliminaDunque: per quanto riguarda le librerie, se sei di Genova ti consiglio la Books In di Vico del Fieno, vicino a piazza De Ferrari. Una libreria piccola ma gestita con vera passione e competenza, e che merita di essere incoraggiata. Altrimenti, come dice Amanda, lo trovi in tutte le migliori librerie, a cominciare dalle Feltrinelli.
EliminaSe invece vuoi acquistarlo su internet, lo trovi sul sito del mio editore (cliccando sulla copertina qui sopra sulla destra) ma anche più o meno ovunque: ibs, libreria universitaria, amazon, ecc. :)
Resto basito ogni volta che vengo informato delle assurdità che l'uomo è in grado di dire e commettere sotto l'effetto dell'oppio dei popoli.
RispondiEliminaIl fatto è che le istutizioni religiose sembrano blindate, autoimmuni.
Come si può estirpare la chiusura mentale dovuta alla "fede"?
Come diceva un certo Venanzio, personaggio secondario di uno strano e poco conosciuto romanzo, almeno fosse l'oppio dei popoli! La religione è L'ODIO fra i popoli! Non è forse peggio? E non è forse più esatto? A me questa frase di Marx comincia a venire a noia... :)
EliminaConcordo, ma ogni volta che sostengo una teoria simile arriva puntualmente qualcuno a darmi dell'intollerante.
EliminaSono intollerante verso gli intolleranti, questa è la verità.
Non sappiamo di avere un grande tesoro a disposizione che è la libertà di esprimere le proprie idee e la propria arte..Chi lo spiega a quel dodicenne o a quel coglione di Cat Stevens, di cui amo profondamente le canzoni?
RispondiEliminaUn abbraccio.
Già, amico mio: mi dicono che la "scoreggia nella vasca da bagno" fosse un ottimo musicista. Peccato gli sia morto il cervello prima del resto del corpo. Succede.
EliminaUn abbraccio!
Caro Nicola, credo che alla fine nessuno più si scandalizza nel sentire un vero responsabile che non sa veramente , quello che dice!!! È la droga che parla... Buona domenica caro amico.
RispondiEliminaTomaso
Spero di aver capito bene, e che tu ti riferisca agli aguzzini fanatici e non allo scrittore perseguitato...
EliminaBuona domenica anche a te, carissimo!
farebbe piacere pendsarlopure alla sottoscritta gatta randagia, ma te li ritrovi ovunque, bisogna essere in costante allerta felina. Ma tu hai l'Isi come bussola miaoooùùùùùùù
RispondiEliminaeheh... niente di meglio di un bel micione nero, per tenere a debita distanza i superstiziosi... :-))
EliminaCiao e Miao!!
Lo aggiungo nella lista di "cose interessanti da comprare con la grana in saccoccia".
RispondiEliminaSai che ho visto la presentazione di 'sto libro da Fazio con Saviano? Questo non gioca a favore della lettura
Mi spingo a darti un consiglio che per un'Opera di Narrativa non darei mai: in questo caso, se vuoi risparmiare qualcosa, c'è anche la versione ebook (immagino con uno di quegli stronzi prezzi che finiscono per .99, che solo a vederli mi girano le balle) :D
EliminaPenso che la tua frase La religione è l'ODIO fra i popoli sia la più esatta.
RispondiEliminaaldo.
Anche perché la parola oppio può sempre avere (almeno per me) un minimo di valenza positiva. Non c'è forse un po' di "oppio" anche nell'amore, nell'arte, nel gioco, nei sogni, nella fantasia, nell'immaginazione, nella serena contemplazione della natura e del mondo? Cosa rimarrebbe, in un mondo totalmente, lucidamente, spietatamente non oppiaceo? Lavoro, squallido utilitarismo, dolore, sofferenza, violenza, malattia, morte.
EliminaUna volta mi capitarono per le mani i Versetti Satanici ma... sai che non ho mai letto quel libro che è valso la condanna a morte per Rushdie??
RispondiEliminaMoz-
Io lo lessi: avevo 22 anni e scrissi anche su una rivista un articolo contro la demenziale condanna intitolato KHOME IN UN INCUBO.
EliminaUn buon romanzo, ma a mio parere non un capolavoro.
Che devo dirti... mi è passato per le mani, più volte, e ancora non l'ho mai letto^^
EliminaMoz-
eh...una delle tante ragioni per cui mi piacciono gli USA, è che la libertà di espressione è uno dei diritti più tutelati (PRIMO emendamento)...tanto per fare un esempio, la storia di Larry Flint costituisce un caso esemplare. ovviamente la libertà di espressione ce l'hanno pure i fabbricanti di stronzate, ma si può sempre scegliere di non ascoltarli :)
RispondiEliminaSe mai un giorno la Terra sarà un'entità unita, spero che faccia suo quel Primo Emendamento, figlio di menti illuminate e illuministe.
EliminaPiace anche a me ... di lui ho letto solo un reportage dal Nicaragua negli ann 80, se non ricordo male. Sarebbe ora che leggessi dell'altro ;)
RispondiEliminaQuesto merita: ci sono passi esilaranti e altri che mettono brividi di rabbia e di terrore, anche se, come ho detto, qua e là ci si annoia pure un pochettino...
EliminaZio con Rushdie mi sono fermata ai "figli della mezzanotte" ciò che ho provato a leggere poi non mi è piaciuto, ma sicuramente la storia umana di Rushdie merita tutta l'attenzione che si deve alla vita di un intellettuale limitato nella sua libertà
RispondiEliminaNemmeno io lo metto tra i preferiti, anche se lo considero Fratello per una questione di solidarietà umana prima ancora che artistica e intellettuale.
EliminaLo spirito di questo post esalta il tentativo di essere ogni giorno uomini degni. Devo ammettere che non conoscevo tante delle turpitudini qui descritte. E concordo con te che valutazioni di critica letteraria appartengono ad un'altra sfera di valori. Prima, la difesa della libertà di pensiero!
RispondiEliminaQuando sento l'espressione "valori non negoziabili" il primo esempio che mi viene in mente è proprio questo. Chi nega la Libertà di Pensiero e di Espressione esce dalla Civiltà per entrare nella Fogna della Storia, e nel Pozzo Nero dell'Antropologia.
EliminaFrancamente Rushdie non è tra i miei preferiti, ma se dici che merita....mi fido. E, giusto per stare in tema, la libertà d'espressione è sacra!
RispondiEliminaSì, credo che questo libro dovrebbe stare in ogni libreria domestica, anche se ribadisco che Salman, e spero non me ne vorrà, non fa parte nemmeno dei miei, di scrittori preferiti. :)
EliminaMi piace molto, credo che prenderò anche questo. Perchè è un gran scrittore, perché adoro la liberta. Grazi zio!
RispondiEliminaGrazie a te, caro George. Viva la Libertà, e al cesso la censura!
EliminaTre energici consigli ( evito di chiamarli precetti per ovvi motivi ): 1)non lasciarsi punire per colpe che non si hanno; 2) chiedere di essere accettati a chi non ci merita 3)inginocchiarsi davanti a qualcuno ( la richiesta in sè è sospetta )- che non esito a dare anch'io ( a me stessa e alle persone che mi stanno a cuore )
RispondiEliminaBaci
Il punto 3 può al massimo prevedere deroghe per il sesso orale... :)
EliminaI punti 1 e 2 non hanno deroghe (ho saputo di un politicozzo che ha rotto le balle a un ragazzo perché aveva le scarpe marroni... colpa del ragazzo, però: non doveva essere lì, a mendicare l'accettazione del politicozzo!)
Baci8
Ecco, ce l'avevo lì da un po' e non mi ispirava, ma con l'ultima citazione mi ha definitivamente convinta.
RispondiEliminaCiao carissima!
EliminaIo che conquisto lettrici per un libro Mondadori: chissà perché mi fa uno strano effetto... :)
p.s. Ma lo sapete chi abbiamo l'onore di ospitare a bordo?! Silvia è la traduttrice di un meraviglioso Romanzo a cui ho dato un 10 (LE CORREZIONI, di Jonathan Franzen): quel 10 è anche merito del suo ottimo lavoro!
Grazie grazie! :-)
EliminaE sì, Le correzioni è meraviglioso davvero.
Ringrazio Dio di avermi dato quella tra le disgrazie meno dura da sopportare, il fatto di essere nato da una famiglia cattolica che mi ha fatto battezzare. Ma poi uno crescendo se ne può fregare e farsi la vita che più gli fa comodo, magari mandando affanculo preti e monache. Nato in Italia, cresciuto in Italia, trasferito in Germania, ma sempre con la stessa testa di cazzo sul collo, che non cambierei per nessuna ragione al mondo.
RispondiEliminaMa se. e sottolineo se, mi fosse capitata la disgrazia di nascere musulmano non credo che, sempre per virtù della testa di cazzo di cui prima, sarei riuscito a raggiungere i 25 anni di età.
Purtroppo l'Europa sta per essere circondata da questi merdosi, che stanno invadendo l'Africa del nord, e certo anche il resto, ma a noi non ce ne fotte, e si fa tutti finta di niente, dimenticando che il termine "guerra santa" l'hanno inventato loro, quelli che non conoscono le parole "tolleranza, dialogo, confronto".
Spero tanto di sbagliarmi, ma mi auguro che una epidemia mortale si abbatta su tutti questi grandissimi figli di puttana.
Bisogna però considerare che la nascita più o meno fortunata non dipende solo dal luogo, ma anche dal tempo. Ci sono stati periodi in cui la fetida chiesa cattolica ha BRUCIATO gente come Giordano Bruno soltanto per le sue idee, e ha eliminato le migliori menti femminili con la scusa della stregoneria. Si giunse addirittura all'assurdo di persone condannate a morte per aver TRADOTTO in lingue "volgari" i testi cosiddetti sacri (forse perché così davano modo al popolino di capire quanto deprimentemente umani e quanto poco divini fossero quei testi?)
EliminaAnch'io ho subito il rito stregonesco del battesimo, e lo considero una ferita e un'offesa. Detto questo, se a ogni fanatico integralista succedesse quello che auguri tu, sinceramente non so se riuscirei a dispiacermene.
Della libertà di espressione e parola (e quanto durerà), ne parlavo giusto oggi... Non conosco il libro, ma, per tutto quello che dici, merita... :)
RispondiEliminaNon mi faccio illusioni. Stiamo sicuramente entrando in un'epoca tenebrosa, per quanto riguarda la libertà di pensiero e di espressione. La sola speranza è trovare qualche scrigno segreto in cui conservare le libere parole, perché vengano poi ritrovate da nostri discendenti più illuminati. Ma dubito che tali discendenti esisteranno. E se ci saranno, dubito che avranno interesse per cosa si pensava in quest'epoca imbecille.
Elimina"Le religioni, le maggiori come le meno note, appartenevano di diritto al cestino della storia, e sperava che qualcuno le gettasse una volta per tutte insieme agli altri ricordi giovanili del genere umano, come la Terra piatta, per esempio, o la luna fatta di formaggio."
RispondiEliminaChe bella frase, andrebbe incorniciata e messa nelle scuole al posto del crocifisso o di qualsiasi altro ammenicolo. Prima o poi ci arriveremo, spero, mi auguro.
Io temo proprio di no... :-(
EliminaVenerdì sera sono andato ad un concerto di un gruppo ROM. La vasta maggioranza degli italiadioti associa ROM a stupri, furti, violenze, ladri di bambini. ROM è una cultura millenaria come ho scritto nel mio ultimo post che va rispettata.
RispondiEliminaBenissimo, Enly.
EliminaAnche se comincio a chiedermi se leggi pure le mie cose, oltre a parlarmi delle tue... :-))
A me piace anche lo stile di Salman Rushdie, oltre a ciò che dice.
RispondiEliminaIl breve assaggio che ci hai presentato mi fa venir voglia di leggere questa autobiografia. Ne prendo nota.
Grazie del suggerimento caro Nick e appuntamento a Padova!
A prestissimo! :-))
EliminaInteressante questa biografia ma non so se la leggerò...ho troppi impegni di lettura accumulati ! MI piace molto invece la tua recensione!!!! Troppo simpatica la parte in cui dici "riemerse come una scoreggia nella vasca da bagno" :-)
RispondiEliminaSì, potrebbe essere decisamente il mio stile, ma in questo caso devo dare a Salman quello che è di Salman: le parti in blu sono brani SUOI. :-))
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