"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

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martedì 1 dicembre 2020

Qualche racconto in ordine sparso da "L'impozzibile dottor Pezz": L'ISPETTORE PETAGNA SUL LUOGO DEL DELITTO

Se il sole non era satana ci mancava poco, e se tecnicamente non era un deserto era per via della strada asfaltata male che ci passava in mezzo per biechi motivi di appalto, subappalto, Pil eccetera.

Carrellata su questa fetenzia di paesaggio incatramato e sabbioso.

Una fetenzia più piccola in mezzo alla strada.

Ma non poi così piccola.

Avviciniamo la macchina da presa, curiosi e sciacalli che non siamo altro.


Arrivò una Panda a sirena spiegata, ma spenta. (Spiegare gliel’avevano spiegato, come accendere la sirena, ma quelli non avevano capito bene. Nel corso di vari tentativi, l’equipaggio aveva comunque dato su al lunotto termico e ai retronebbia).

Scesero il sergente Imberante e l’agente Ignocille.

Chi li aveva chiamati?

Io no.

Si poteva sperare in qualcuno messo un po’ meglio?

No. E basta domande cretine.


Gli avanzi di un uomo giacevano sull’asfalto crivellati di colpi.

Parecchie sventagliate di mitra lo avevano raggiunto. 

Il cadavere doveva essere stato un omaccione, in giorni migliori. Adesso era quella roba lì sull’asfalto.

Anche l’asfalto era crivellato di buche, ma per altre ragioni.

Appalti disonesti (già detto?), incuria, intemperie, sole cocente, sfiga, catrame mescolato con farina scaduta ed escrementi di topo. Vatti a fidare.


Quando giunse sul posto l’ispettore Petagna (con la Punto di sua zia) erano già presenti in loco l’agente Imberante e il sergente Ignocille. [Già detto. E poi “sul posto” e “in loco” te li potevi risparmiare].

La zia di Petagna aveva tolto la targhetta “Punto” e ci aveva messo “Jeep 4x4”. Ma chi se ne frega.

C’erano anche dei suricati curiosi, ritti sulle zampine posteriori per curiosare meglio. Almeno, essendo suricati, non giravano video coi telefonini (“Troppo intelligenti per farlo” avrebbe detto un Konrad Lorenz).

Da dove minchia erano spuntati?

Boh. Erano lì.

Era un luogo desolato e deserto (già detto?). Si vedevano solo cadaveri sforacchiati (uno cadavero: pluralis sforacchiatis), imberanti, ignocilli, suricati, petagne, terra bruciata, quel cazzo di sole cocente. Probabilmente la terra l’aveva bruciata lui, il sole cocente, ma piano con le supposizioni, ci vogliono le prove. 

(Esperienza poliziesca, forma mentis forgiata da mille e mille e mille indagini. Tutte a vuoto).

L’ispettore Petagna appoggiò sul cruscotto il disco orario dopo averlo regolato con cura. Così, per abitudine. Poi scese dalla macchina, e prese ad aggirarsi pensieroso attorno al cadavere sforacchiato di colpi. Era ridotto a una vera fetenzia, un colabrodo infamato dalle mosche.

La Panda della pula aveva ancora il retronebbia destro acceso. L’altro non funzionava. L’ispettore Petagna si domandò se non fosse il caso di elevare contravvenzione. Decise per il momento di soprassedere.


Devono avergli sparato, proruppe a un tratto Ignocille.

(Lo chiamavano Il Perspicace).

Non formuliamo ipotesi azzardate, cazzo!, lo redarguì l’ispettore Petagna.

Domando perdonanza ispettore.

A volte Ignocille, detto Il Perspicace, parlava come il Catarella dei telefilm di Montalbano. Era un suo grande fan e lo aveva eletto a modello, non arrivando a capire che di esagerata macchietta grottesca si trattava.

Aveva comprato anche il poster.

Non era stato capace di appenderlo.


L’ispettore pensava.

L’ispettore mollò una scorreggia.

Salute!, disse Imberante.

Sto pensando!, lo redarguì Petagna.

Domando scusa, ispettore.


Quel cazzo di sole era sempre cocente. Cadavere e mosche non se ne andavano, sembravano intenzionati a rimanere lì per sempre. Una vera seccatura.

I suricati esitavano.

L’ispettore Petagna scorreggiò.

Nessuno disse beh.

Imberante! Chiami e faccia venire il coroner!

Chi?

L’autopsista.

Quale autostoppista.

Insomma cazzo il segaossa!

Ah, De Cabasisis. È in ferie.

Il sostituto, allora.

È mmalatu.

Imberante, sto per incazzarmi: convoca il vice del sostituto segaossa.

Non c’è nessun vice.

Chiama la scientifica.

Stanno in sciopero.

Gesù Cristo.

Cu jè, chillo novo?


Communque!, esclamò senza un vero motivo Petagna (a volte lo fanno).

Poi tacque.

Magari era catafero moribondo e l’hanno abbattuto per pietà, ruppe il silenzio Ignocille.

Proviamo a vedere se ha dei documenti, ruppe i coglioni Imberante.

Silenzio! Coglioni! Le prendo io le decisioni!

Petagna solfeggiò un petino, malriuscito. Si profilava il rischio, vago eppur concreto, di cagarsi addosso. La ben nota minaccia chiamata “scorreggia vestita”.

Ignocille, lo perquisisca!

Le mosche non gradirono. Ignocille forse meno.

C’era un po’ di puzza, tutt’attorno.

Ma un cicinìn.

Sul documento la foto di un cinghiale malrasato.

Il documento diceva: 

Rocco Vito Carmelo Santuzzo Mammasantissima.

Turista finlandese non è, osservò Imberante.

Spiritoso, scorreggiò Petagna.

L’aria si faceva pesante.

Il documento diceva: Nato a: fatevi i cazzi vostri. Cittadinanza: nippo-venezuelana. Residenza: ignota. Segni particolari: pericoloso, vendicativo e fetente. E un tatuaggio a forma di pene eretto sul cuore.


E se ci fosse di mezzo la mafia?, azzardò Imberante.

Non suggerire!, s’impermalì Petagna.


[Intarsio narrativo. (Leggetelo solo se non vi rompe troppo il cazzo leggere gli intarsi narrativi).

Il sergente Imberante si riteneva pronto a prendere il posto dell’ispettore Petagna quando l’ispettore Petagna avrebbe preso il posto del commissario Lompertegato, che avrebbe preso il posto del sostituto proculatone Lo Ripido, che avrebbe preso il posto del questore Crisantemu, che avrebbe preso il posto del sindaco Loffredo La Loffa, che avrebbe preso il posto del presidente provinciale Mantecato Coppolino Coppola, che avrebbe preso il posto del presidente regionale Rossi (uno con un nome normale ogni tanto ci vuole), che avrebbe preso il posto del sottosegretario l’onorevole Cranioleso, che avrebbe preso il posto della ministronza senza patente dei trasporti Mercedes Benzi, che avrebbe preso il posto del Presidente del Consiglio Sorensen Puddu.

Al nord li chiamano “scarligamenti verso l’alto”.

Ma qui non siamo al nord.

Il sergente Imberante era fiero di aver dato un valido contributo alle indagini sulla ragazza “serviziata, accisa e detestata” (così era scritto nel raporto – c’era scritto anche così, “raporto”) il cui cadavere appunto senza testa era stato rinvenuto nei pressi di una discarica ovviamente abusiva. Il sergente Imberante aveva infatti brillantemente suggerito di andare per prima cosa a controllare l’elenco dei serviziatori tagliatori di teste della zona. L’elenco, come qualsiasi pirla può ben immaginare, era vuoto.

Il suo valido contributo non era servito a un bel niente, ma insomma lui l’aveva dato, era convinto di aver almeno contribuito a far scartare un’ipotesi (cosa sempre molto apprezzata), e che i superiori ne avrebbero tenuto conto per fargli fare carriera.

Sì, probabilmente ne avrebbero tenuto conto. Quasi quanto avrebbero tenuto conto della raccomandazione dello zio stravescovo di Montelupo.]


Guardiamo se ci sono testimoni di testimonianza, azzardò Ignocille.

Sì, i testimoni!, s’entusiasmò Imberante.

Petagna scorreggiò.

Avete guardato se ci sono testimoni?


C’era un pastore sui novantanni che stava controllando il culo di una pecora.

Avete veduto qualcosa, signor pastore?

Pastore lo dici a tua sorella.

Va bene, cancelliamo pastore dal verbale.

Il non-pastore di novantanni controllava il culo della pecora con visibile e aumentevole ansia.

Avete veduto qualcosa?

Ho veduto una minchia.

Petagna si fece pensieroso. I due agenti per prudenza si allontanarono un pochetto dal suo raggio d’azione.

E questa suddetta minchia, ha agito da sola?

Cacciate la cocaina, stronzi!

Come dice?

Avevo messo due etti di cocaina nel culo della pecora, disse accusatorio il non-pastore, e non ci sono più!

E allora vada a sporgere denuncia, ma dopo. Non mettiamo troppa carne al fuoco. Ma chi è l’imbecille che sta scrivendo questa storia?


Ci fu poi un intervallo durante il quale la pecora, a tradimento, raccontò una barzelletta.

Più che una barzelletta un indovinello, di quelli un po’ stronzi.

Sapete che cosa succede a un cane che se ne va a spasso sotto questa canicola?

Gli agenti e l’ispettore si sforzarono per arrivarci, ma non ci arrivarono.

Torna a casa lesso.

Gli agenti e l’ispettore non la capirono.

La pecora non si perse d’animo e rilanciò: 

Oporco ha un cane (era una pecora fissata coi cani. Succede spesso). Di chi è il cane?

Nessuno, per fortuna, fu in grado di rispondere.

L’intervallo finì così, ingloriosamente e senza costrutto.

A volte capita.


Va detto (e se non andava lo dico lo stesso) che la strada terminava una cinquina di chilometri più avanti, in mezzo a sterpi e sabbia.

In buona sostanza, non andava da nessuna parte.

Appaltì, appaltà, trallallero trallallà.

Appaltì, appaltò, ‘sti milioni a chi li do.

Magari la spiegazione del fetenticidio stava tutta lì, a pensarci bene.

Gli investigatori non ci pensarono.

Faceva caldo.

L’ispettore Petagna provò a solfeggiare, a forgiare, diocaro, qualche ipotesi intelligente.

Ragggioniamo: dunque, questo magari i buchi ce li aveva già, era uno che si bucava. E oggi si era fatto un bel po’ di buchi, u novedose, come si dice in greco.

Altro che nove, quelle erano come minimo cinquanta dosi, ribattè Ignocille, Il Perspicace.

Apprescindere. In seguito al novedose, diciamo che il meschino si sentiva un po’ vagamente come rimbecillito, è inciampato su uno di questi bossoli, e c’è rimasto secco. Direi che così tutto quadra!

Già, ma i bossoli chi ce li aveva messi, i suricati?

Nessuna ipotesi è da scartare. Guarda se riesci a interrogarne qualcheduno.


Ignocille annuì. Voleva anche stringersi nelle spalle, ma non sapeva come cazzo si mette in pratica questo stilema letterario inflazionato e stantio, probabilmente maltradotto.

Il sergente Imberante stava per dire qualcosa, ma si vedeva che aveva un po’ paura. 

Ispettore… azzardò infine.

Dica, dica Imberante, non la mangio mica!

No, è che… insomma…

Ma che c’è?

No, volevo dire, ma la biondazza con la minigonna vertiginosa, quanno nesce fòra?

Eh?

La tizia con la minigonna vertiginosa, quando spunta?

Ma di che mminchia mi stai parlando, Imberante?

Ispettore! Gli scrittori scarsi e i raccomandati, a un certo punto, quanno nun saccino più cosa inventari, fanno sempre catafottere in scena una tizia “con la minigonna vertiginosa”!

E chi ti dice che questo è uno scrittore scarso? Ci sono prove?

A bizzeffe ce ne sono! Fin dall’inizio! Gli scrittori scarsi cominciano sempre le storie con un cadavere e la polizia che indaga a vuoto.

Già, in effetti è vero, non ci avevo pensato. 

A vuoto una bella minchia, communque.


L’ispettore Petagna si grattò la testa, senza scorreggiare.


Vado in commissariato a prostituirmi, disse risoluto il non-pastore novantenne. Si sta meglio in galera che sotto questo sole cocente.


La dichiaro in arrosto, disse Petagna al cadavere morto.

Nessuno rise.

Valutarono se multare il cadavere per divieto di sosta.

Ma poi quello stronzo del gip non avrebbe convalidato.

A proposito di Jeep, dove minchia sono finiti il non-pastore e la Punto di mia zia?

Al ladro!


Una mosca scorreggiò, ma nessuno se ne accorse.

I suricati risero, poi si ritirarono in buon ordine.


© Nicola Pezzoli 2020



4 commenti:

  1. Proprio non capisco perché su Repubblica, il sabato e la domenica, continuano a regalare gialli su gialli, ma ancora nessun Pezzoli... ;)

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    1. Temo di essere troppo scomodo per un sistema basato su scribacchini-bluff intercambiabili e interpremiabili. Uno scrittore davvero nuovo e originale è come la lampadina eterna: una disdetta, che rischia di intralciare il meccanismo produzione-vendita. Le lampadine devono fulminarsi, e gli "scrittori" devono scagazzare sempre la stessa minestra. Obsolescenza programmata e mediocrità programmatica vanno a braccetto. Ma diciamolo molto, molto sottovoce, o come al solito mi beccherò del presuntuoso. :)
      A farmi rabbia è che i veri buongustai come te sono sicuramente qualche migliaio, ma coi media al servizio della mediocrità sono impossibili da raggiungere. Daje col passaparola!!!!
      Ciao carissimo!

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