"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

lunedì 19 novembre 2018

Chiudersi fuori


Senza chiavi si è schiavi, e si rimane chiusi fuori. Senza intelligenza (nel suo originale significato di intelligere) non si gustano i Romanzi. Quando, in “Quattro soli a motore”, mettendo in scena le atmosfere di certe messe vespertine del mese di maggio, scrivo “le vecchie che non volevano morire”, il lettore un po’ sprovveduto pensa che l’impertinente Corradino stia dicendo “non sarebbe ora di schiattare?”, mentre invece ne sto descrivendo l’isterica e invasata pretesa di resurrezione e Paradiso – madre di tutte le superstizioni popolari, di tutti i fanatismi e di tutte le paure fomentate dal potere – l’abbarbicato voler persistere di ogni piccolissimo, meschino, peloso Ego in un sempiterno Io-Proprio Io-Sempre Io, con quel preciso corpo, quel preciso nome da difendere con le unghie, quel preciso codice fiscale, contrapposto al desiderio di dissolversi e sparire (o alla serena accettazione di provvisorietà e non individualità) di molti spiriti maggiori, anche quando profondamente religiosi.

Quindi, al di là di questo minuscolo esempio, stimolate e coltivate la curiosità per la lettura e la scrittura fin da ragazzini, perché è il Linguaggio il vero dono degli dèi all’umanità. 
O resterete chiusi fuori. 
A grufolare con un videogioco in mano, come quegli infermieri che torturavano i pazienti psichiatrici, beccati dalle telecamere a ribaltare una donna su sedia a rotelle per poter giocare più tranquilli. 
Forse, se avessero letto e capito Ken Kesey (per dirne uno), a quella donna avrebbero voluto bene. Forse, se avessero letto e capito Ken Kesey, la loro anima non sarebbe diventata una scorreggia, e il loro dna, con la sua doppia elica, non avrebbe virato come un elicottero rotto verso quello del più ritardato fra gli scimpanzé.


2 commenti:

  1. Quelli forse hanno solo visto il film, che non ha reso giustizia al libro e col quale Kesey non fu minimamente d'accordo (non solo per il compenso, mi è dato capire). Forse neanche quello.
    Io poi sono appassionato di videogiochi, ma la lettura di un buon libro non me la toglie nessuno quando ne ho l'occasione.

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    1. I videogiochi non sono il Diavolo, e possono essere molto divertenti. Ma chi vive soltanto per quelli avrebbe fatto molto meglio ad incarnarsi in un topo: avrebbe avuto una vita intellettiva assai più stimolante di quella che ha. :-)

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