Alessandro Baricco
Oceano mare
Rizzoli (poi Feltrinelli, Univ. Economica)
Voto: 4+
Incipit:
“Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline e il mare – il mare – nell’aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che soffia sempre da nord.
La spiaggia. E il mare.
Potrebbe essere la perfezione – immagine per occhi divini – mondo che accade e basta, il muto esistere di acqua e terra, opera finita ed esatta, verità – verità – ma ancora una volta è il salvifico granello dell’uomo che inceppa il meccanismo di quel paradiso, un’inezia che basta da sola a sospendere tutto il grande apparato di inesorabile verità, una cosa da nulla, ma piantata nella sabbia, impercettibile strappo nella superficie di quella santa icona, minuscola eccezione posatasi sulla perfezione della spiaggia sterminata."
Tutto questo irritante pastrugno di ripetitivi svolazzi poetico-filosofici, impastati, o impestati, di ciarpame da sagrestia paesana (“benedetto”, “perfezione”, “occhi divini”, “muto esistere”, “opera finita ed esatta”, “verità”, “verità”, “salvifico”, “paradiso”, “verità”, “santa icona”, “perfezione”) per dirci che c’è un uomo su una spiaggia. Perché è questo che ci avrebbe detto uno Scrittore:
“C’è un uomo sulla spiaggia”.
“C’è un uomo sulla spiaggia”.
Subito una domanda: questa roba qui, questa quasi provocatoria scribacchiatura tutta orpelli e posa poetica, non pare letteratura d'antiquariato che rifà il verso a se stessa, ma senza l’ironia per capire cosa sta facendo?
Salto solo un altro po’ di roba raffinatissima e superflua, e approdo a pagina 17:
“Alla locanda Almayer ci potevi arrivare a piedi, scendendo per il sentiero che veniva dalla cappella di Saint Amand, ma anche in carrozza, per la strada di Quartel, o su una chiatta, scendendo il fiume. [O giù dal cielo, se ti scoppia la mongolfiera del cactus mentre ci passi sopra.] Il professor Bartleboom ci arrivò per caso.
Questa è la locanda della Pace?
No.La locanda di Saint Amand?
No.
L’Albergo della Posta?
No.
L’Aringa reale?
No.
Bene. C’è una stanza?”
[Questo romanzo è gratis?
No.
Bene, allora ne prendo un altro, grazie.]
Da pagina 149 a pagina 159 la scrittura si fa poesia-preghiera. È la preghiera di un personaggio che si chiama Pluche (ma non è un peluche, almeno credo). Lo si capisce dagli a capo, ovvio, perché per il resto si tratta di facezie né migliori né peggiori di quanto segue e precede.
Vediamone un pezzettino particolarmente ispirato:
“il problema sarebbe un altro,
se avete la pazienza di ascoltare
di ascoltarmi
di.
Il problema è questa strada
bella strada,
questa strada che corre
e scorre
e soccorre
ma non corre dritta
come potrebbe
e nemmeno storta
come saprebbe
no.”
Ho dato un’occhiata ai giudizi espressi dai lettori sul sito di ibs.
Devo dire per onestà (e con un certo sconcerto) che sono più numerosi quelli lusinghieri.
Devo dire per onestà (e con un certo sconcerto) che sono più numerosi quelli lusinghieri.
Ma i detrattori, o i non amanti, come preferiamo chiamarli, di Alessandro Baricco, accusano la sua prosa di essere, in ordine sparso: “leziosa”, “insulsa”, “arzigogolata”, “vacua”, “chincaglieria detestabile”, e poi via via “stucchevole melassa”, “sterile”, “aulica”, “manieristica”, e poi ancora “vezzosa”, “autocompiaciuta”, “inutile”, “spocchiosa”, “provocante”, “pretenziosa”…
Avranno ragionevoli motivi o saranno degli esagerati, dei rozzi e dei rosiconi? Vediamo un esempietto a pag 25:
“…e in effetti la frase arrivò perfettamente confezionata nella testa di Padre Pluche, bella lineare e pulita, ma con un attimo di ritardo, quel tanto che bastava per farsi scivolare da sotto uno stupido refolo di parole che non appena affiorato sulla superficie del silenzio si cristallizzò nell’incontestabile lucentezza di una domanda completamente fuori luogo”.
Qui, l’unica domanda non completamente fuori luogo sarebbe questa: “Non è che ci stanno per caso pigliando per i fondelli?!”
Perché ho sottolineato “bella lineare e pulita”?
Perché tale dovrebbe essere la scrittura di uno scrittore.
Cioè il contrario di così.
Penso invece sia fin troppo intuibile il perché ho poi anche sottolineato “uno stupido refolo di parole”… diciamo che trattasi di curiosissimo caso in cui una brutta pagina contiene anche l’involontaria critica a sé stessa.
Ma a volte l'autore sembra stancarsi delle moine arzigogolate, e lascia spazio a un alterego un po' sciatto.
In una sola pagina (la 29) il nostro scrittore superstar riesce infatti a inanellare in poche righe un “completamente”, e poi anche un “continuamente”, un “incontestabilmente”, un “tremendamente”, e poi un altro “completamente”, e un “probabilmente” e infine un “intollerabilmente”. Davvero intollerabile.
Ma a volte l'autore sembra stancarsi delle moine arzigogolate, e lascia spazio a un alterego un po' sciatto.
In una sola pagina (la 29) il nostro scrittore superstar riesce infatti a inanellare in poche righe un “completamente”, e poi anche un “continuamente”, un “incontestabilmente”, un “tremendamente”, e poi un altro “completamente”, e un “probabilmente” e infine un “intollerabilmente”. Davvero intollerabile.
Da pagina 169 a pagina 179 Baricco ci delizia con un “CATALOGO PROVVISORIO DELLE OPERE PITTORICHE DEL PITTORE MICHEL PLASSON ORDINATE IN ORDINE CRONOLOGICO A PARTIRE DAL SOGGIORNO DEL MEDESIMO ALLA LOCANDA ALMAYER (LOCALITA’ QUARTEL) FINO A GIUNGERE ALLA MORTE DELLO STESSO”.
Le descrizioni delle “opere pittoriche del pittore ordinate in ordine” sono di questo tipo:
“Completamente bianco.”
“Bianco con vaga ombra ocra nella parte superiore.”
“Completamente bianco. La firma è in rosso.”
“Si riconoscono due punti, al centro del foglio, molto vicini. Il resto è bianco.” [Certo questo qui ne spendeva, di soldi, in tubetti di colore…]
“Completamente bianco.”
E via così. Per undici pagine!
A chi verrebbe voglia di comprarle, le opere pittoriche di un pittore simile?
Boh. Magari alle stesse persone a cui viene voglia di comprare i romanzi di un simile romanziere. Queste undici pagine sembrano infatti, se ci pensiamo bene, il Manifesto involontario della poetica dell’autore. Come se Baricco sognasse più o meno inconsciamente di poter scrivere (e vendere a vagonate) un libro di questo tenore:
Capitolo primo: una pagina bianca.
Capitolo secondo: una pagina bianca, con un punto e virgola esattamente al centro.
Capitolo terzo: una pagina bianca, con una preposizione articolata in alto a sinistra.
Capitolo terzo: una pagina bianca, con una preposizione articolata in alto a sinistra.
Capitolo quarto: una pagina bianca, con un punto di domanda ocra decentrato, in basso a destra.
E via così.
E però, accipicchia, firmato, in rosso, Alessandro Baricco, che è quello che conta
La fascetta della copia in mio possesso urla: ventunesima edizione, centoventimila copie!
Che dire? Be’, anzitutto questo: io delle volte mi preoccupo e mi indigno, per il fatto che le nuovissime generazioni tecnoglionite sembrano destinate a venir su misalfabete, con l’atrofia cerebrale, interessate solo ai telefonini e agli spot, alle moto e alla Figa, alla rincoteca e ai tipiffighichessuonano, ai videogiochi e alle velinuzze e ai calciatorelli. Ma se poi penso che in italiA per Alta Narrativa si intendono romanzi così, non posso non trovare perversamente (e amaramente) consolatorio il fatto che presto nessuno leggerà più, e che tutto ciò diverrà, com’è giusto che divenga, lettera morta.
p.s. sia chiaro che queste cose le ho dette come lettore. Come scrittore, trovo magnanimamente giusto che anche Baricco possa avere il suo spazio. Magari troverei altrettanto giusto poter godere di una par condicio mediatica, ma so bene che questa è utopia, in un paese in cui il giornalismo e la critica sono quello che sono.
Good night, and good look.
p.s. sia chiaro che queste cose le ho dette come lettore. Come scrittore, trovo magnanimamente giusto che anche Baricco possa avere il suo spazio. Magari troverei altrettanto giusto poter godere di una par condicio mediatica, ma so bene che questa è utopia, in un paese in cui il giornalismo e la critica sono quello che sono.
Good night, and good look.
Baricco? Ammazza che zozzeria! (cit.) Veleno per topi, gente. Veleno per topi. Basta tenersene alla larga? Leggerlo fa già male proprio a livello fisico, intendo. Il suo "successo" è l'emblema di un paese senza futuro.
RispondiEliminaNon a caso ho scelto il Giorno dei Morti (e 2.11 anche come orario simbolico!)
EliminaPaese morto, editoria morta, narrativa morta.
Ma a parziale difesa di Baricco, devo dire che c'è in giro anche di molto, molto, molto peggio. :(
Al peggio non c'è fine, è risaputo. Tuttavia, non è un'opinione, questa persona scrive MALE. Lo fa nella maniera sbagliata. Eppure viene letta e apprezzata da un numero considerevole di lettori. C'è qualcosa che non torna. Probabilmente una certa concezione della scrittura è decretata da una cultura come "quella cosa è letteratura perciò va bene". Le radici affondano nel concetto di letteratura che c'è in questo paese fatto di sentimentalismo, frasi a effetto, vuota retorica. Moralismo, in fondo. E nel frattempo il bello, la scrittura che produce piacere non viene tenuta nella giusta considerazione. Peccato.
EliminaTemo non sia altro che la definitiva conferma del terrificante potere persuasivo della televisione sulle menti italiote. Da tempo sostengo che persino i pochi connazionali che leggono, quando entrano nelle librerie non lo fanno in quanto Lettori ma in quanto telespettatori. Se questo autore fosse stato brutto, deforme e balbuziente, è probabile che ai suoi dati di vendita si potrebbero tranquillamente togliere non uno ma due zeri finali.
EliminaEcco perché odio la CULtura moderna dei "bestia sellata" - ah, non vuol dire questo "best seller"? Aaargh...
RispondiEliminaSono stato a lungo indeciso sul pubblicare o no questa stroncatura. Perché? Per non rischiare di macchiare la mia fedina di Lettore Iperselettivo facendo pensare che mi nutra anche di romanzi così. Ma faceva parte di una mia ricerca in biblioteca (certi libri non li compro di certo) per un volumetto di stroncature di bestseller italioti che poi non vide mai la luce.
Elimina(Ne ha poi fatto uno simile un certo Russo. S'intitola "L'importo della ferita". Sembra interessante, e sono molto curioso di leggerlo) :D
In prima battuta ho creduto che la scala voti fosse da 1 a 5, e ho pensato: o il Capitano è impazzito o sta scherzando… Poi dal testo ho capito che era un 4+ su 10. Sempre troppo generoso, in ogni modo.
RispondiEliminaSaluti.
Fra i miei difetti, la generosità viene subito dopo la sincerità, l'onestà e l'ingenuità. Sono proprio conciato male, per sperare di farcela in italiA...
EliminaSalutoni anche a te!
Ne approfitto per fare della bieca pubblicità: passano gli anni ma per il Baricco il tempo pare essere fermo.
RispondiEliminahttps://poisononatofesso.wordpress.com/2016/03/07/la-sposa-giovane/#more-164
Hai fatto benissimo a fare "bieca pubblicità", perché mi hai fatto scoprire un nuovo blog (bellissimo, a cominciare dal sottotitolo!!!!) che finirà dritto filato nel mio blogroll.
EliminaGrazie, e benvenuto a bordo!
p.s. Condivido appieno anche l'accenno alla famigerata "Scuola" che fai giustamente nella tua stroncatura: come può uno che ha pubblicato "Emmaus" e "Senza sangue" (tanto per dirne due) pensare di poter insegnare alcunché ad ALCUNCHÌ? :)
EliminaNon può che essere un burlone, Baricco. È impossibile scrivere le cose che scrive lui senza ridere. E soprattutto senza ridere di chi lo prende sul serio e spende migliaia di euro per ammirarne l'afflato e abbeverarsi direttamente alla fonte.
Eliminaeheh... a ben pensarci è una chiave di lettura che, estendendola per bene, avrebbe almeno il merito di farmi diventare simpatico un buon 98% di editor e responsabili della grande editoria italiota, e giornalismo annesso: burloni, burloni, burloni! :)
EliminaChissà se è così anche di persona! Più artefatto e indisponente di come scrive è quasi impossibile...
RispondiEliminaEppure piace. Anzi, strapiace. :(
EliminaHo sempre dichiarato con orgoglio (vero che prima si dovrebbe sempre provare ma...) che non mai aperto, sfogliato o toccato un libro di Baricco.
RispondiEliminaA questo punto, vista la fiducia nel tuo giudizio letterario, capisco di aver avuto sempre ragione.
Grazie per la fiducia, amica mia. :)
EliminaPero potresti avere un pò + di rispetto x il mio nomastico!
RispondiEliminaTe ghè resùn!
EliminaFacciamo così: tu impegnati da oggi ad avere più rispetto per la grammatica e la Lingua Italiana, e io rispetterò te e il tuo "onomastico". :-))
Ciao, zio :)
RispondiEliminatutte le volte che becco una citazione baricco|barocca in giro per il web sento puzza di noia|bluff|bacioperugina. la tua analisi spassosa mi conferma che ho un buon naso! :D
"bella lineare e pulita", è lo stile che mi piace leggere e quello che vorrei imparare a scrivere :)
Oggi è proprio la giornata dei nuovi blog interessanti da aggiungere al blogroll (andrà a finire che mi toccherà ringraziare il bariccuccio... :-D)
EliminaBenvenuto a bordo, tipetto impertinente! (Hai molto in comune col mio personaggio Corradino, mi sa, ma qui mi fermo, non vorrei dare l'impressione di volerti vendere i miei libri al primo approccio...)
Alla prossima!
Direi che la cosa più interessante e divertente di questo libro è la tua stroncatura ^_^
RispondiEliminaPeccato non poterne vendere centoventimila copie :-))
EliminaUn abbraccio, carissima!
Stroncatura da cinque stelle. Hai detto tutto quello che c'era da dire su certo modo di scrivere che anch'io trovo noioso, mortifero. E' il mio punto di vista, naturalmente, e quindi è possibile che Baricco abbia degli estimatori ma il fatto che siano così tanti mi fa pensare...
RispondiEliminaVerissimo: se lo dici ti fanno passare per snob (se sei un lettore) o per invidioso (se sei uno scrittore) ma di solito se uno piace a troppi c'è qualcosa che non va. :)
EliminaMai letto nulla di Baricco. Dal tuo pezzo capisco che ho fatto moooolto bene ;)
RispondiEliminaRaro caso di autore un cui romanzo di successo ("Senza sangue") è superato di gran lunga dalla parodia ("Senza sugo") - che a sua volta non è niente di speciale: l'avrei fatta molto meglio io. :-))))
EliminaCiao Ally!
Ho smesso di leggere Baricco diversi anni fa.
RispondiEliminaMi ero accorta che, dopo un iniziale entusiasmo, delle sue parole non mi restava dentro nulla.
Mi scivolavano addosso come acqua.
E si perdevano nel nulla.
Non comprendo come sia possibile tutto questo clamore attorno a lui.
Un incensare continuativo e smodato.
Ingiustificabile.
Grazie zio, bellissima stroncatura.
Ne aspetto altre dall'inventore dell'INUTILIFICIO.
Buona domenica!
Eheh... una chiave di lettura perfetta dell'Inutilificio, a cui non avevo però pensato e che devo solo a te, mia carissima, è Inutilificio come grande editoria italiana (e corti leccanti annesse...)
EliminaContinuino pure così: me non mi hanno beccato come scrittore, ma di sicuro non mi beccano (e non mi fregano con le loro cianfrusaglie senza sugo) nemmeno come Lettore.
Un grande abbraccio, e buona domenica anche a Te!!
Certo zione che ci vuole tutto il tuo talento e la tua ironia ad aspettare le 2:11 per postare questo ennesimo capolavoro blogghiatico! :-) Grande come sempre Nick. Parlano i miei numeri. Libri di Baricco letti: Zero - Libri di Pezzoli letti: Tutti! :-)))
RispondiEliminaGrande Amico e Lettore Buongustaio! :)
EliminaQuanto alle 2.11, io sono sostanzialmente un ghiro, e a quell'ora me la dormo: ho solo usato la modalità di programmazione dei post. :-))
Hai capito, abbiamo pure un Nick altamente tecnologico :-)))
EliminaGrande Nicola!!!!! Hai detto l'esatta critica che ho sempre pensato su questo scrittore!!!! ciao, buona settimana!
RispondiEliminaGrazie, Marina :)
EliminaE buona settimana anche a Te!!
Mi sono accostata a quel libro, tanti anni fa, ma l'ho mollato subito. Per non cercarlo più!
RispondiEliminaStessa reazione. Ben fatto. :)
EliminaCiao carissima!