Lo so, lo so, basta aprire un giornale per incazzarsi un centinaio di volte, ma certe notizie mi indignano più di altre. Abbiamo tutti indignometri diversi. E questa storia, di un maledetto oleodotto fatto passare proprio nella Riserva Sioux in North Dakota, con rischi di conseguenze devastanti per i fiumi e le falde acquifere, mi ha fatto incazzare parecchio.
Ci sono state manifestazioni e proteste pacifiche, con la partecipazione di Sioux venuti anche da altre riserve e di altri nativi americani, fra cui una Cheyenne di nome Alce Sottile, soffocate con violenza da vigilantes e cani a quattro zampe, nel nome dei cani a due zampe che li mandavano.
È evidente come l’uomo moderno sia sempre più convinto di poter sopravvivere bevendo petrolio, mangiando denaro (o ingurgitando bitcoin direttamente dallo smerdofono) e respirando le proprie scorregge di pantegana infestante. Ma andare ad avvelenare l’acqua di ciò che resta di un saggio e coraggioso Popolo già confinato in angusti anfratti mi pare cosa a dir poco vomitevole.
Anche perché, spiritualmente, io sono sempre stato uno di loro. Li ho sempre considerati miei Fratelli elettivi. Solo che purtroppo mi manca la tempra per andare a vivere con loro.
Pare che Obama si sia limitato a congelare il tutto (ma i pronostici finali non prevedono la vittoria dei Buoni, non siamo al cinema). E non oso pensare a cosa succederà se vince Trump: manderà un nuovo Custer? Nel caso, gli auguro di trovare Tori Seduti e Cavalli Pazzi per i suoi denti.
Non sono un propagatore di petizioni, perché non ci credo e non mi interessano. Se ce ne sono, trovatele voi e se volete firmatele. Ma soprattutto, parlate di questo scempio, di questo ignobile insulto alle acque sacre, al Grande Spirito, all’anima stessa dell’uomo. Facciamo da piccolo amplificatore alla debole voce di un grande fiero popolo che muore.
Dovremo renderci conto, una volta o l'altra, che a forza di tartassare l'ambiente in cui viviamo in nome del Dio Profitto lo costringeremo (l'ambiente, intendo) a reagire con estrema violenza: come un corpo che ha un'infezione e la combatte, così farà la Terra con quell'infezione chiamata homo (pocus) sapiens - ma qui vincerà la Terra. O la piantiamo di danneggiarla, o non arriveremo al capodanno del 2100.
RispondiEliminaTi do pienamente ragione sulle petizioni online: sono come i "mi piace" su facciadimerdalibro, servono a sentirsi "dei grandi" senza aver fatto nulla di concreto.
Il Pianeta sta già reagendo per difendersi, e forse è troppo tardi per firmare un armistizio...
EliminaIl problema delle petizioni è anche che vi sono piattaforme che vivono di quello. Magari tu ne firmi una per qualcosa che ti sta davvero a cuore, ma ti devi registrare, e così poi loro, com'è successo a un mio amico, ti bombardano sei volte al giorno proponendoti tutte le petizioni del mondo: per salvare la talpa strabica, per vietare di fumare in cima alle montagne, petizioni contro il virus del raffreddore, contro la Sampdoria, in favore della Sampdoria...
già quando arrivavano i nostri erano sempre i cowboy :(
RispondiEliminaMi viene voglia di fare presentazioni col volto dipinto coi colori di guerra. A proposito, tieniti pronta per Padova!
EliminaSto con Corradino e condivido il post
RispondiEliminaGrazie, anche a nome del Grande Capo Konradin :)
EliminaAnche io con Corradiono e gli indiani.
RispondiEliminaAugh! Grande Ally! :)
EliminaAnch'io sto con Corradino, come lui odio i soprusi e le ingiustizie.
RispondiEliminaSiete entrambi belle persone. :-))
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