Rece apparsa vaffandì 32 cinquembre duemilaekualkosa sul Supplemento Cultura del Gazzolino Puttano, firmata a quattro zampe da Assunta Lecchini Servidei e Piercinzio Lu Macaco Cammeriere.
La bravissima Annarita Falloide (che secondo i maligni pubblicherebbe libri solo perché figlia di un padre sottosegretario ai bombardamenti, e stronzo, e di una madre che scrive su autorevoli testate, e vacca) felicemente giunta, sulle ali del successo dei precedenti bestsellers Zia Crostina crede ancora nelle fave (meritato Premio Fattucchiera, sta per uscire il film) e Scendi mò dal motoculo che t’incarro (meritato premio Maga Magò, stanno per uscire il videogioco per bambini e la sit-com per lobotomizzati) giunta, dicevamo, al suo ventottesimo romanzo a soli ventisei anni, e sole ventisei operazioni plastiche per rifarsi la figura, ci regala una storia talmente squisita, originale, ben scritta (La contessa Stocca Gandolfi Gliolo è di nuovo incinta, Il Pizzino Editoriale, € 28 a pagina) da essere di certo destinata a dominare, con merito, le classifiche, e questo indipendentemente dalle lenzuolate di pubblicità gratuita (se l’editore possiede anche giornali, che male c’è?) e dai premi sacrosanti che le verranno assegnati (tanto per rispondere ai prevedibili lazzi invidiosi dei soliti rozzi e non autorizzati outsider alla Pezzoli – chi diavolo è costui?)
Come sempre ben assistita e consigliata dalla bravissima Mizzy Confettucci d’Abatjour, sua editor e agente, la penna magica di Annarita Falloide ancora una volta non ci risparmia originalità, preziosismi e colpi di scena. Leggendo questo ennesimo grande romanzo italiano ci si commuove fino alle lacrime (pag. 138: “Oh amore, amore mio, quanto ti amo!”), si muore di paura (pag 244: “Ah! Aiuto! Un topo!”), ci si scompiscia (pag 434: “Un uomo entra in un caffè. Splash.”), si riflette con intelligenza sui problemi del mondo (pag 601: “Cioè, voglio dire, ah, ok, io voglio assolutamente la pace!”), si piange a dirotto (pag 852: “Trisnonno, trisnonnino mio, perché te ne sei andato a soli 119 anni? Non hai pensato al nostro dolore, brutto egoista?, al vuoto che lasciavi?, tutti uguali questi uomini!”) ci si sorprende per l’incredibile genialità del finale (pag 1.033: “E vissero insieme felici e contenti”).
Ah, quasi dimenticavamo: da domani non perdetevi per niente al mondo (allegato al Gazzolino Puttano con un piccolo supplemento di prezzo di soli 3 euro) l’inedito di Annarita Falloide, di sette pagine un po’ sgrammaticate (la d’Abatjour stava in vacanza) Stamatina mi ho lavata la facia”, me-ra-vi-glio-sa descrizione psicopoetica del lavandino di casa sua, scritto – è questa la trovata divina! – immaginando di non saper scrivere. Di non avere neanche un po’ di talento.
Grazie alla strategia del marketing pubblicitario, di premi controllati e recensioni pilotate (cioè usando il proprio capitale e la propria forza per consolidare posizioni di già assoluta preminenza), e grazie anche, diciamolo, alla passività, credulità e pigrizia di un'ampia fetta di lettori, la grande editoria italiota è riuscita nel tempo a imporre il proprio presepietto fisso di scribacchini più o meno mediocri, cui negli ultimi tempi offre persino, per farli meglio entrare nelle teste della gente, continue comparsate giornalistiche da opinionisti (patetici) o da espertoni letterari (inadeguati), o da autori (presunti) di esercizietti a pagamento con cui far finta di insegnare scrittura creativa ai paguri e alle marmotte. Un presepietto talmente fisso da arrivare, oramai, a spacciare in allegato ai quotidiani persino gli inediti, spesso illeggibili, di questa gente qua. Come dire: “Raschiamo il fondo del barile, perché tanto è chiaro che altri autori non ce ne sono, non ce ne sono! – gli scrittori sono questi che vi diciamo noi, a cui abbiamo dato la patente noi!”… Siamo infatti giunti all’assurdo di una marea di gente disposta a sganciare soldi per leggere inediti di poche paginette e di nessun valore scritti dalle belle statuine del presepietto editoriale, quando su blog tipo Grafemi, tanto per dirne uno, si possono trovare GRATIS racconti di livello eccelso, o comunque di gran lunga, ma veramente di gran lunga, migliori. Un presepietto che in ultima analisi permette a lorsignori di risparmiare il tempo, i soldi, la fatica, la passione e la competenza necessari all’onesta RICERCA di veri nuovi talenti… ricerca che a ‘sto punto è contro il loro interesse, perché se malauguratamente sbucassero fuori delle figure d’altri tempi e che loro speravano estinte (cioè degli Scrittori), poi magari qualcuno si accorge della Differenza e… gli salta per aria il presepietto! Sapete che vi dico? Che sarebbe istruttivo e divertente se saltasse fuori qualche bella Intercettazione anche da quell’ambiente lì…
E mò me so’ rott’u caz.
J. Stronkabook
La bravissima Annarita Falloide (che secondo i maligni pubblicherebbe libri solo perché figlia di un padre sottosegretario ai bombardamenti, e stronzo, e di una madre che scrive su autorevoli testate, e vacca) felicemente giunta, sulle ali del successo dei precedenti bestsellers Zia Crostina crede ancora nelle fave (meritato Premio Fattucchiera, sta per uscire il film) e Scendi mò dal motoculo che t’incarro (meritato premio Maga Magò, stanno per uscire il videogioco per bambini e la sit-com per lobotomizzati) giunta, dicevamo, al suo ventottesimo romanzo a soli ventisei anni, e sole ventisei operazioni plastiche per rifarsi la figura, ci regala una storia talmente squisita, originale, ben scritta (La contessa Stocca Gandolfi Gliolo è di nuovo incinta, Il Pizzino Editoriale, € 28 a pagina) da essere di certo destinata a dominare, con merito, le classifiche, e questo indipendentemente dalle lenzuolate di pubblicità gratuita (se l’editore possiede anche giornali, che male c’è?) e dai premi sacrosanti che le verranno assegnati (tanto per rispondere ai prevedibili lazzi invidiosi dei soliti rozzi e non autorizzati outsider alla Pezzoli – chi diavolo è costui?)
Come sempre ben assistita e consigliata dalla bravissima Mizzy Confettucci d’Abatjour, sua editor e agente, la penna magica di Annarita Falloide ancora una volta non ci risparmia originalità, preziosismi e colpi di scena. Leggendo questo ennesimo grande romanzo italiano ci si commuove fino alle lacrime (pag. 138: “Oh amore, amore mio, quanto ti amo!”), si muore di paura (pag 244: “Ah! Aiuto! Un topo!”), ci si scompiscia (pag 434: “Un uomo entra in un caffè. Splash.”), si riflette con intelligenza sui problemi del mondo (pag 601: “Cioè, voglio dire, ah, ok, io voglio assolutamente la pace!”), si piange a dirotto (pag 852: “Trisnonno, trisnonnino mio, perché te ne sei andato a soli 119 anni? Non hai pensato al nostro dolore, brutto egoista?, al vuoto che lasciavi?, tutti uguali questi uomini!”) ci si sorprende per l’incredibile genialità del finale (pag 1.033: “E vissero insieme felici e contenti”).
Ah, quasi dimenticavamo: da domani non perdetevi per niente al mondo (allegato al Gazzolino Puttano con un piccolo supplemento di prezzo di soli 3 euro) l’inedito di Annarita Falloide, di sette pagine un po’ sgrammaticate (la d’Abatjour stava in vacanza) Stamatina mi ho lavata la facia”, me-ra-vi-glio-sa descrizione psicopoetica del lavandino di casa sua, scritto – è questa la trovata divina! – immaginando di non saper scrivere. Di non avere neanche un po’ di talento.
Grazie alla strategia del marketing pubblicitario, di premi controllati e recensioni pilotate (cioè usando il proprio capitale e la propria forza per consolidare posizioni di già assoluta preminenza), e grazie anche, diciamolo, alla passività, credulità e pigrizia di un'ampia fetta di lettori, la grande editoria italiota è riuscita nel tempo a imporre il proprio presepietto fisso di scribacchini più o meno mediocri, cui negli ultimi tempi offre persino, per farli meglio entrare nelle teste della gente, continue comparsate giornalistiche da opinionisti (patetici) o da espertoni letterari (inadeguati), o da autori (presunti) di esercizietti a pagamento con cui far finta di insegnare scrittura creativa ai paguri e alle marmotte. Un presepietto talmente fisso da arrivare, oramai, a spacciare in allegato ai quotidiani persino gli inediti, spesso illeggibili, di questa gente qua. Come dire: “Raschiamo il fondo del barile, perché tanto è chiaro che altri autori non ce ne sono, non ce ne sono! – gli scrittori sono questi che vi diciamo noi, a cui abbiamo dato la patente noi!”… Siamo infatti giunti all’assurdo di una marea di gente disposta a sganciare soldi per leggere inediti di poche paginette e di nessun valore scritti dalle belle statuine del presepietto editoriale, quando su blog tipo Grafemi, tanto per dirne uno, si possono trovare GRATIS racconti di livello eccelso, o comunque di gran lunga, ma veramente di gran lunga, migliori. Un presepietto che in ultima analisi permette a lorsignori di risparmiare il tempo, i soldi, la fatica, la passione e la competenza necessari all’onesta RICERCA di veri nuovi talenti… ricerca che a ‘sto punto è contro il loro interesse, perché se malauguratamente sbucassero fuori delle figure d’altri tempi e che loro speravano estinte (cioè degli Scrittori), poi magari qualcuno si accorge della Differenza e… gli salta per aria il presepietto! Sapete che vi dico? Che sarebbe istruttivo e divertente se saltasse fuori qualche bella Intercettazione anche da quell’ambiente lì…
E mò me so’ rott’u caz.
J. Stronkabook
che faccio? rido a crepapelle per la prima parte, piano e m'incazzo per la seconda... alla fine della lettura resto parallizato :)
RispondiEliminaTutto sacrosanto (soprattutto le risate che mi sono fatto con la recensione)..ma lasciami un barlume di ottimismo e fammi continuare a pensare che i cosiddetti "lettori" delle smarchettate populisticamente imposte dalla tv (dai libri dei comici improvvisati, ai saggi della Dandini, alle attente analisi storicopoliriche di Bruno Ommoemmerda Vespa, fino ai romanzetti di vecchie bottane annoiate mogli di..) non sono affatto lettori. Chi ha la pssione e la curiosità del lettore (e fortunatamente sono la maggioranza) stai certo che ne resta ben al di fuori..e non c'è marchetta televisiva che tenga alla forza del passaparola (a voce, su internet ecc..)!
RispondiEliminaHo le lacrime e davanti a me ci sono persone che credono stia male ... mi asciugo le lacrime e leggo il tuo post ad alta voce sperando di generare un "effetto cipolla" dalle risate intorno a me!
RispondiEliminaIo devo fare mea culpa, perché un po' di volte sono cascato, nel meccanismo perverso che descrivi, ma mi è bastato affacciarmi alla vera arte per rinsavirmi. Dopo aver chiuso "Furore" di Steinbeck mi sono detto: come ho fatto a leggere tutta quella merda? Fatto sta che ho aperto l'ultimo di Faletti ricevuto per omaggio, ho letto uno dei più brutti incipit di sempre e l'ho richiuso per sempre. Tanta, tantissima stima Zio.
RispondiEliminalacrime anche io!!!
RispondiElimina* robydick
RispondiEliminac'est l'italie... non ho dovuto fare molto di più che immaginar d'iniettare un siero della verità nelle vene di qualche protagonista del nostro marchettume cul-turale...
* Andrea
voglio ancora credere, voglio sperare con tutte le mie forze, che sia davvero come tu dici
* pOpale
be', tienimi informato sui risultati... nel frattempo ti ringrazio di cuore per il tentativo di diffusione della Parola di Stronkabook... :)
* Ale
Ci siamo cascati tutti, prima o poi... l'importante è venirne fuori, come da tutti gli stramaledetti tunnel...
Stima più che reciproca, credimi.
p.s. e per quel che mi riguarda come scrittore, la casa editrice che pubblica Faletti è stata una delle pochissime a non aver mai avuto nemmeno l'educazione e il minimo riguardo di un rifiuto prestampato...
* Ernest
Spero anche tu in luogo pubblico... chissà che l'effetto passalacrima non diventi più travolgente del passaparola... :)
ho provato a commentare ma non mi lasciava. Cattivo, blogger.
RispondiEliminaComunque grasse risate... e un pizzico di amarezza
La scottex potrebbe interessarsi a questa genia di presunti letterati si sa il buco del culo è aperto ma cieco :)
RispondiEliminaSe la questione non fosse la causa della tua rabbia potrei limitarmi a ringraziarti, J. Stronkabook , per l'altissima densità di trovate e battute irresistibili. Gli umoristi più noti forse non sarebbero in grado di metterle insieme in un anno ed altri addirittura in una carriera intera. Però non posso limitarmi a questo. Nel mio piccolo, Nick, cercherò di fare il possibile per non mangiare e non far mangiare più le fave di zia Crostina...
RispondiElimina:-)
Se ti dai alla politica ti tolgo l'amiciZia!
RispondiEliminaPaolo
posso attivare un collegamento al tuo post nel mio blog ?
RispondiElimina:-)
p.s.
prenderei anche la favolosa copertina ( magari adattandola ai colori del mio blog... )
* listener
RispondiEliminadavanti ad alcuni si chiuderebbe anche quel buco, mi sa... :)
* giacynta
permesso accordatissimo, cara amica... grazie! :D
* PAOLO F.
io in politica?! è più facile che il berlusca molli il cadreghino per diventare scrittore... :-))))
Che mondo di cacca, anche l'editoria.
RispondiEliminaGrazie per l'allegria che mi hai regalato per qualche minuto.
Cristiana
UHUH.
RispondiEliminaquesto DEVO facebookarlo! un giro in giostra sulle sinapsi pezzoliane non può che giovare.
però ti ho (forse) già spiegato che se togli quella "e" al "me" ottieni un potentino perfetto - magari aggiungendo una z finale...
E mò m so’rott’u cazz
Ah ah ah, rido con amarezza. Amo i libri e sono sempre più delusa dai contemporanei salvo qualche eccezione. Snobbo un pò a priori quelli esaltati come i libri del secolo, ci sono cascata un paio di volte e mai più, se li leggo è sempre una volta passata la moda, e confesso di snobbare molto quelli italiani, faro male? E' che trovo di quelle cose inenarrabili...hai presente il bambino de Il sesto senso? Stessa espressione. Vedo i libri scemi.
RispondiElimina* cristiana2011
RispondiEliminaa chi lo dici... :-(
e ancora una volta, sono io a dire Grazie a te!
* G.A. Monte
Ciao carissimo!
No, non avevo dimenticato la tua spiegazione: è che ormai sono dei marchi di fabbrica, le recensioni positive le termino con "non fatemi incazzare" e "Parola di Scriba", mentre quelle negative, o parodisctiche, di Strokabook terminano con "E mò me so' rott'u caz." In fondo a me sembra pure più divertente proprio perché inventato: una sorta di dialetto sudista maccheronico improvvisato da un polentone longobardo... :D
* Iride Libera
In generale fai benissimo a snobbare gli italiani contemporanei... ma vedrai che io e qualche altro caro amico riusciremo a darti qualcosa di decente da leggere, con o senza l'aiuto dei grandi editori... :D
Un abbraccio
Il nome della scrittrice è azzeccato... infatti a leggere certi libracci si potrebbe anche morire intossicati.
RispondiEliminaciaooooooo :D
rido, ma non troppo: mi si aprono chili di riflessioni in testa. Un mio amico dice che "quando un libro è davvero buono, ma davvero davvero, esce dal cassetto anche se tu non vuoi". Però poi apro il Gazzettino di turno, proprio non ricordo quale, e leggo che in Italia ci sono QUATTRO MILIONI di scrittori. Sarà vero? A questo punto non so più cosa pensare. Sono QUATTRO MILIONI che scrivono schifezze e stanno alle spalle dei pochi "competenti" e dei pochissimi veri talenti? QUATTRO MILIONI che si comportano come quelli che fanno due giorni di supplenza in un centro di formazione, e scrivono sul biglietto da visita "docente, formatore, insegnante, professore"? O sono QUATTRO MILIONI di bravi scrittori? O peggio ancora, TRE MILIONI E PASSA di buoni scrittori alla mercè di un'elite di (vedi sopra)? Non riesco proprio a farmi un'idea precisa, anche se ci sarà una verità da qualche parte...
RispondiEliminaPer quanto riguarda la prima parte,che dire? Falloide è decisamente superiore a Roth.Ma questo lo si sapeva.Per quanto riguarda la seconda parte,che dire ?Siamo in Italia,un paese di merda.Ma anche questo lo si sapeva...
RispondiElimina* El Gae
RispondiEliminacattivo Blogger e cattivo io, che solo adesso mi sono accorto di averti saltato nelle risposte: ti chiedo scusa, e ti abbraccio... :D
* Giada
RispondiEliminagià, senza bisogno di metterci il veleno come il "cattivo" del Nome della Rosa... :)
Ciao cara!
* Reverend Emi
il problema di scrittori sconosciuti che vorrebbero emergere è proprio il venire schiacciati fra l'incudine della casta-presepietto e il martello dei milioni di mitomani, che non sono solo carne da cannone per gli editori a pagamento, ma intasano anche le caselle della posta degli editori "normali", contribuendo a farli ancor più chiudere a riccio...
Caro Nick il mondo della editoria è ...merda. Forse potrebbe esserci qualche raro caso di ...onestà. Ma le grandi distribuzioni o anche le piccole non ti fanno passare
RispondiEliminaQuesto Pezzoli dev'essere proprio un Livoroso. Magari è anche uno che snobba quei SacroSanti premi (oh soave accoppiamento d'aggettivi) e che critica ma poi ospita a sua volta recensioni su autorucoli sconosciuti ed extracomunitari tipo Bucoschi, Polòster, chrisnamu, no, khysn, no, insomma, krisn'è muòrt.
RispondiEliminaPer poi snobbare vere POETE come la Tamaro, che dev'esser brava se le hanno dedicato anche un fiume.
Tzè.
E comunque anche l'ultimo di Ammaniti Falloppio non è male.
(scusa, amico.) :)
:D Annarita Falloide!!
RispondiEliminache ridere, sei un genio!
Beh, la voglia di scrivere contagia molti, anch'io a 27 anni, colta da raptus letterario postadolescenziale, ho scritto diverse favole che ho propinato ad amici e parenti. Però, lo prometto, non ho intasato con le mie storie i tavoli degli editori! Adesso che ho un blog, e son passati parecchi anni, mi è balzata in mente l'idea di far leggere ai miei lettori queste strane fiabe giovanili...tanto se non piacciono basta un click per saltare da un'altra parte.
RispondiEliminaP.s. Stavolta ho paura di essere proprio andata fuori tema...ciao
;) troppo buono, caro Nicola! :)
RispondiEliminaUn abbraccio pieno di affetto,
Paolo
Io ho fatto festa con gli scrittori italiani dopo aver letto "Treno di Panna" di De Carlo. Solo dopo una...venticinquina d'anni ho ripreso in mano un autore italiano, un noir di tal Cesare Battisti, ah no 'azz, non si può pronunciare quel nome, però i libri li sapeva scrivere. Quindi, ancora niente italiani, tranne Marco Vichi, anche perché oltre a scrivere noir, mi riporta alla Firenze di cinquanta anni fa'. Per il resto, vado con i polàr francesi.
RispondiEliminaCiao Zio.
Non mi piace il presepe, però forte la battuta "Un uomo entra in un caffè. Splash.” Falloide comica.
RispondiEliminaIl problema è che queste logiche clientelari valgono a tutti i livelli e che anche i concorsucoli letterari del piffero funzionano così. Io non scrivo (e si vede!) se non i miei schemi di maglia, ma conosco molte persone che scrivono e ho letto giudizi di sedicenti giurie, di gente che si autoconferisce il compito di selezionare, di correggere, ancora più divertenti (e ce ne vuole) della prima esilarante parte del tuo post.
RispondiEliminaC'era "merda d'autore" e ci sono autori di merda....basta sapere scegliere....
RispondiElimina* Blackswan
RispondiEliminaConfermo: visto che brava la Falloide? confermo anche la diagnosi escrementizia...
* I am
Per la mia esperienza posso dire che i piccoli rappresentano ancora un ultimo barlume di speranza... naturalmente intendo editori piccoli ma VERI, non quelli a pagamento... ce ne sono pochi, ma ce ne sono, e spesso hanno quella Passione che manca del tutto ai grandi Mercanti nel Tempio dell'Arte...
* web runner
Mi mancavano le tue Felicitazioni così divertenti e ispirate! Adesso possiamo dire che sei davvero tornato! :)
* Fra
Scusate se sono Eugenio :-))))
* Ninfa
Spero che il mio uso della parola "mitomani" non sia stato frainteso e non abbia offeso nessuno, nel qual caso mi scuso. Esprimersi con le parole è bellissimo, e dovrebbero farlo tutti. L'importante è che non pretendano tutti di farlo di mestiere, o il mestiere morirà.
Un bacio, carissima amica!
* Paolo
RispondiEliminaFigurati, amico mio, dico solo quello che penso... :D
Un abbraccio anche a te.
* Harmonica
E come darti torto? Grazie a lorsignori per trovare un italiano bravo ci vuole il fiuto del cercatore d'oro, la bacchetta da rabdomante e in più un cane da tartufo trasformato in cane da buon romanzo, e ancora non basta: bisogna avere anche un gran culo...
Ciao mon ami!
* Ally
La battuta è carinissima ma vecchia (ce la raccontavamo alle elementari): il senso voleva essere questo :D
Un abbraccissimo!
* knitting bear
"... giudizi... ancora più divertenti... della prima esilarante parte del tuo post".
Chissà perché non stento a crederti, carissima amica.
* mr.Hyde
concordo, anche se poter entrare in una libreria anziché in un pozzo nero di merda scribacchiata aiuterebbe molto le possibilità di scelta... :D
Carissimo Zio, sì, indubbiamente hai scritto un altro pezzo mirabile di grande umorismo. Ma a me da ridere viene fino a un certo punto, perché questo discorso mi sta a cuore, ma tanto, come lettrice - in primis - e come chi in passato ha lavorato in una libreria e oggi lavora nell'editoria come traduttrice (quando mi fanno lavorare, bontà loro). E la situazione è triste, tristissima, e non sembra plausibile che possa cambiare in meglio in tempi brevi (ma io mi accontenterei anche di tempi lunghi).
RispondiEliminaPurtroppo ho l'impressione che nemmeno la potenza esorcizzante della risata possa fare molto in questo caso. Di solito sono ottimista, fino ai limiti dell'idiozia, ma su questo discorso in particolare non mi sento granché di esserlo. E mi duole.
Saluti affettuosissimi
TA-LEN-TO! GRANDIOSO. Bella Zione.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Un sorriso amaro.
RispondiEliminaMA soprattutto vorrei commentare le vignette. Geniali! Ma sono raccolte tutte da qualche parte nel blog?
Certo… intercettazioni per intercettare le castronerie che dicono e fanno di conseguenza. Non sono d'accordo con chi dice che di scrittori italiani bravi non ce ne siano… ah, sono quasi tutti morti… ah, bè sì! Un abbraccio zio! *****
RispondiEliminaNella prima parte hai fatto un pezzo di alta satira, meritevole - in altro Paese - di entrare nelle materie di un corso di scrittura. Per quanto attiene la seconda, sono convinto delle tue motivazioni al punto tale da aggiungere che anche nel mio eremo ai confini dell'impero del male mi giungono notizie dirette delle malversazioni in editoria e che in un mercato serio si prenderebbero in considerazione (si andrebbe a caccia di talenti) alcuni blogger (e pensare che io ne leggo, in definitiva, come, penso, ognuno di noi, per motivi di tempo ben pochi!) per le loro grandi potenzialità.
RispondiEliminaUna buona informazione, Miglior post utile, Grazie per this.I parti torneranno a saperne di più.
RispondiEliminaMi ripeto e mi rovescio, iacoponi-inopocai, ma il concetto mi rimbalza dentro allo stesso modo: sei nato per scrivere e per far sorridere, ridere, scompisciarsi e sbudellarsi con accesso di tosse canina e strabuzzamento oculare (entrambi). Te l'ho detto fin dagli albori della nostra amicizia e continuo.
RispondiEliminaLo scritto in verde biliare mi ha rimesso a posto la mascella inferiore, ma mi si è ristretto lo stomaco. A volte mi verrebbe voglia di piantare tutto li e ritirarmi in un eremo, ma ce ne sono ancora? Con tutti i turisti russi in giro (a Bibione perfino le istruzioni per la TV sono in cirillico, suppongo in lingua russa) temo non ce ne siano più.
OK! Continuerò a soffrire a casa mia.
N.B. Un plauso per Alessandro Cavalotti: verissimo, gli incipit di Faletti, tutti non solo l'ultimo, sono un giulebbe per lo spirito. Aggiungerei anche i finali.
Ciao Nik.
La Falloide è venefica, ma esilarante .... almeno questo, purtroppo non si può dire delle centinaia di pseudi grandi scrittori che assolutamente non possiamo perderci in circolazione nelle librerie ... e sopratutto finendo inevitabilmente in tv .
RispondiEliminaMolto acuto zietto ......
* Duck
RispondiEliminaLo so, è sempre un ridere che in realtà fa incazzare, e pure tanto... proviamo a restare incoscientemente ottimisti: finché siamo in tanti (o in pochi ma buoni) a crederci, chissà...
Saluti affettuosissimi ricambiati! :)
* LeNny
Grazie, grazie, grazie.
Abbraccio
* Danilo
Non tutte, ma ne ho raggruppate molte in tre post che puoi trovare nell'archivio 2010, mesi di aprile, giugno e dicembre
* petrolio
ti regalo un abbraccio un po' zombesco, a metà fra il poeta estinto e lo scrittore moribondo... :)
* Adriano
Sembra quasi che non vadano a caccia per paura di noi, le prede: forse non sono abbastanza bene armati?
* Anonimo
Annarita, sei tu? :D
Dài però, almeno lo sforzo creativo di uno pseudonimo...
* Enzo
Grazie, amico mio, per come capisci e apprezzi la mia collocazione nel mondo: piaccia o meno, io sono questo, vivo per questo...
* Felinità
la parte felina di noi dovrebbe cominciare a morsicare e graffiare, e non è detto che un giono non ci si provi... certi scribacchini non se li filerebbe nemmeno il mio Isidoro, gli farebbero schifo anche sminuzzati nel kitekat, che di solito è fatto con bestioline (poveracce) un po' più intelligenti... :D
meeeeooowwwllll!!
Tu sei abbastanza fuori da poter scrivere cose da creparci :)
RispondiElimina* Maraptica
RispondiEliminaspero intendessi "crepare dal ridere" :-))))
"...immaginando di non saper scrivere. Di non avere neanche un po’ di talento..."
RispondiEliminafortunatamente per l'umanità (sfortunatamente per gli artisti) l'arte e il mercato difficilmente vanno di pari passo. Ovviamente tu vai a guardare "i binari (nel senso che proprio mai si incontrano!) di un treno che, viaggiando per un paese di merda, rischia di deragliare in mezzo alle stronzate.
E' abbastanza poetica come descrizione!?
ciao ziooooooooooo
Zione, Gaspaperino esonerato. GG!
RispondiElimina:)))
* Greg
RispondiEliminaAbbastanza poetica da non lasciarsi del tutto capire... :D
Però ti abbraccio lo stesso!
* LeNny
Il problema è che al posto di paperino stiamo prendendo nonna papera... Comunque esonero ovvio e inevitabile... certo che se mister fair play finanziario delle mie balle scegliesse meglio l'allenatore invece di stipendiarne due a stagione, ed evitasse acquisti assurdi tipo il gabbiano jonathan, rattone zarate e il monozampa castaignos-castagner, con tutti i soldi risparmiati verrebbe fuori un Fabregas o simili... già, ma questo vorrebbe dire capirci qualcosa, e chi capisce qualcosa tiene Oriali e manda via Branca, NON viceversa...
sai che c'è che io son talmente .. bò che dirti.. a me dicono leggi questo libro vedrai quant'è bello!!
RispondiEliminamadonna, lo leggo e poi mi dico "com'è che non ci capisco nulla e lo trovo una boiata?"
poi ho letto del presepietto e ho capito ;)
cmq sappi che sono le piastrelle del bagno dei maschi che parlano, con o senza intercettazioni, ma a schizzi!! :PPP
ciao :)
E'più verosimile del vero!
RispondiEliminaBellissimo e purtroppo esatta fotografia della realtà.
Qui siamo oltre il linguaggio patafisico fine a se stesso, qui c'è un linguaggio patafisico con significati compiuti. E amarezza. Se ne uscirà? Ciao.
RispondiElimina* chaillrun
RispondiEliminaPotremmo chiamarla funzione sociale del blogging: ognuno, nel suo campo di competenza, prova a dire alla gente ACHTUNG!! :D
* Costantino
Già: qui più ti scateni col grottesco e più ti ritrovi a sguazzare nel fango del reale...
* Alberto
Temo se ne esca solo uscendo dall'italietta. Ieri una cara amica mi ha indicato il sito web degli italiani in fuga: sto facendo un pensierino sull'Australia.
La prima parte è veramente tragicomica. Comunque l'editoria non è libera; molte volte ho letto racconti scritti sul web, più validi di tanti libri in commercio. Salutoni a presto.
RispondiEliminaEscrita, leitura, histórias e toda a sua subjectividade. Gosto de ler sobre os assuntos que tu lanças aqui.
RispondiElimina[infelizmente um pouco limitada pela traduçao:(
Ciao Zio
oa.s
* Cavaliere oscuro del web
RispondiEliminaè proprio quello che sostengo, e che sostiene Stronkabook...
Ciao, e a presto.
* Oceano Azul
a volte anch'io, da te, assaporo il suono delle poesie, ne intuisco il senso, ma non riesco magari a capire tutto. Però è bello anche così: è qualcosa di speciale... :)
Un abbraccio
Questo è il GRANDE ZIO SCRIBA in tutta la sua grandiosità. Sei un genio. Incazzato irriverente e vero. Mi son gasata a lessere 'sto post. C'hanno rott 'o cazz'!!
RispondiEliminafantastico post alla Zio Scriba!!! spassosissimo il modo in cui prendi per il naso l'editoria italiana che diciamolo è fatta di troppe comparse raccomandate e critici rimediati al momento... ce ne sarebbero di cose da dire... ma tu hai già detto tutto alla perfezione con una brillante ironia degna di nota... ecco... tu sei un talento, un genio, una rivelazione!!! cazzo!!!!!!!! e purtroppo qui in Italia è tutto così... ogni settore è contaminato dalla mediocrità!!! tutto è pilotato... a volte credo proprio che i talenti, quelli veri, si trovino ovunque tranne che là fuori... Qui su blogger io scopro gente vera... persone dotate di un potenziale fuori dal comune che andrebbe notato... grazie Zio per la riflessione!!!!
RispondiElimina* Simo
RispondiEliminaCiao carissima! :D
Anch'io mi gaso a leggere commenti come il tuo (e come quello di Giulia più sotto) perché sono la dimostrazione del fatto che, quanto a lettori, non avrò (per ora?) raggiunto una soddisfacente Quantità, ma in compenso mi sta già andando di superlusso nel ramo Qualità!!
* Giulia
Grazie anche a te, amica mia.
Anch'io odio sopra ogni altra cosa la mediocrità. In ogni campo della vita la Mediocrità (così come la sua sorellastra Normalità) è semplicemente PUPU', ma nell'Arte lo è mille volte di più. Perché l'Arte pretende l'Eccellenza, o perlomeno l'onesta e appassionata ricerca di essa! Mettere scarsi usurpatori al posto degli scrittori non è un semplice sbaglio: è un delitto odioso, un putrido peccato mortale, uno scaracchio (fatto consapevolmente!) all'umanità, e grida vendetta al cielo.
In questi giorni sono incasinato da morire, sto sempre in giro come una trottola e lavoro troppo...per questo sono riuscito soltanto adesso a leggere questa ennesima perla ziesca! E ho fatto male cazzo! Dovevo leggerla subito accidenti! Bisogna che tu mi avvisi come fanno Maraptica e Baol :-))) Scherzi a parte, fra le risate incredibili noto che quest'ayatollitudine continua imperversa a rompere il cazzo, e a propinarci il già visto! Proprio per questo ritengo che per noi avere uno zio Nick di questa portata è un culo spaventoso! E cew lo teniamo stretto! :-)
RispondiEliminaSpero di rivederti prestissimo, un abbraccio
* nico
RispondiEliminaCi vorrebbe una Rivoluzione Francese di Scrittori e Lettori italiani per spodestare questa nauseabonda MAFIARCHIA, che alla tirannide intellettuale e morale, al nepotismo sfacciato, all'arrogante sopruso, unisce sempre più spesso l'imperdonabile aggravante dell'incapacità.
Rivoluzione Non Violenta, naturalmente.
Si potrebbe fondare una cosa tipo Robespierre Edizioni, allo scopo di promuovere Originalité, Genialité, Talentuosité... e tutto il resto, a dà via i pé!!!! :D
Grazie del passaggio, amico caro, e dell'ispirazione che con esso mi hai dato... Vedrò magari di predisporre qualcosa a cui iscriversi per le notifiche via mail, anzi, se qualcuno ha suggerimenti si faccia avanti.
Un grande abbraccio, e a presto!
Ciao Zio Nik...all'inizio ho riso e poi, come gli altri mi sono incazzata.
RispondiEliminaPurtroppo è così, il mondo dell'editoria è davvero una schifezza assoluta...lo so bene, mio marito ha all'attivo tipo sei romanzi di fantasy ed una caterva d poesie, e, forse io sarò anche di parte, ma trovo che sia piuttosto bravino, eppure impossibile pubblicare e se non in "compartecipazione"...
L'accesso agli editori è risevato a chi sia passato almeno una volta da Costanzo o da Fazio, oppure sia figlio del tal personaggio...amico o parente di quell'altro...
Un schifo sommo e moltissimi talenti vanno sprecati, anche perchè diciamolo, gli italiani leggono poco ed i librai chiudono...e quando non lo fanno, vendono quello che viene loro imposto!
Un bacione Zio ^__^
Namastè
* rosa
RispondiEliminaSarò un pazzo e un ingenuo, ma io non mi arrenderò. Anche perché loro mi credono un Donchisciotte, mentre io sono un Highlander... :D
E poi, se Zia Crostina crede ancora nelle fave, lo Zio Scriba crede ancora nelle favole, e nessun mercante all'ingrosso di ecospurghi letterari riuscirà mai a fargli cambiare idea...
Un bacione, e buona domenica sia a te che al marito.
Il gazzolino puttano ? ah !ah! ah!ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah!
RispondiElimina* Pietro Rulli
RispondiEliminabenvenuto a bordo di questa zattera! :D
Esulo dal contesto e mi riferisco alla tua risposta a Lenny del 21 di settembre.
RispondiEliminaD'accordo su tutta la linea.
Il nostro guaio è Moratti, che è un impulsivo che si innamora di giocatori che vede campioni solo lui, e che di calcio capisce obiettivamente poco, ma ancor peggio si circonda di incompetenti, vedi Branchicchio.
Buttare i soldi dalla finestra per ectoplasma come Johnatan o come cavolo si scrive, come Castagneros e lo stesso Zarate, campione forse sì ma a corrente alternata, molto alternata, farsi soffiare Sanchez che valeva -allora 15 milioni trattabili- non agguantare al volo Fabregas, svendere Eto'o l'unico vero campionissimo degli ultimi anni approdato all'Inter, e diciamolo pure svendere Balotelli, che matto o no aveva 20 anni ed un futuro da fuoriclasse -lo dicono tutti, qualcosa di vero ci sarà, comunque non doveva sbolognarlo così in fretta col rischio di ritrovarselo al Milan quando sará maturo e completo- tutto ciò ed altro ancora che sorvolo per pietà dimostra che il nostro Presidente dovrebbe almeno capire che ha bisogno di un manager che di calcio si intenda.
Lo farà? Penso proprio di no, e allora speriamo che nonna papera faccia ancora uova, magari uno, ma buono.
Ciao Nik!
... Uahahahahah... un grande come sempre, Zio! :)
RispondiEliminaRisatone per la prima parte e un po' di amarezza ed incazzatura per la seconda, anch'io.
* Vince Symo
RispondiEliminaSì, è inevitabile, su queste cose si sghignazza e al tempo stesso ci s'incazza (tranne se si son spesi soldi per libercoli di fantocci usurpatori, magari per essersi fidati di una recensione pilotata, nel qual caso ci s'inazza solo...)
Nick dal primo (universale per quanto sia così privato) post, all'ultimo, ti dico che sto piangendo.
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