Ivan Cotroneo
UN BACIO
Bompiani, pagg 91 € 9,50
voto: 9+
Oggi voglio parlarvi di un libriccino prezioso, struggente, magnifico, davvero imperdibile. Già: perché una volta tanto, nel deprimente panorama italico, posso finalmente usare la parola libriccino nel senso delle dimensioni (si legge in un soffio, ma è un soffio al cuore capace di rimescolarti dentro), e non la parola libercolo nel senso del contenuto. Perché ogni tanto anche nel nostro letamaio odierno spuntano dei fiori. E che fiori.
Questa piccola rosa nera regalataci da Ivan s’ispira liberamente a un fatto di cronaca: l’uccisione con un colpo di pistola di un liceale americano, il quindicenne Larry King, per mano di un compagno quattordicenne che la vittima aveva solo osato corteggiare.
L’autore riadatta la tragedia alla provincia italiana, e lo fa nel miglior modo possibile, attraverso tre punti di vista, una staffetta di tre voci al tempo stesso sussurrate e sconvolgenti, come urla del silenzio capaci di trattenersi sotto le righe nel loro dire “ascoltateci”, senza per questo colpirci di meno o commuoverci di meno. Anzi, semmai, pugnalandoci al petto ancora di più. Tutte e tre.
C’è la voce delicatamente disperata di Lorenzo, la vittima, il ragazzino Diverso, Lorenzo tenero, spaesato e maltrattato (ma anche protetto, purtroppo non abbastanza, da due splendidi genitori adottivi e da un’insegnante d’italiano “illuminata”, contrapposta a un prof d’inglese scimmiesco e idiota capace solo di sbatterlo in presidenza per l’abbigliamento o per le unghie colorate). Lorenzo preso in giro e picchiato, Lorenzo isolato, Lorenzo che si ritrova foglietti odiosi attaccati allo zaino, Lorenzo che fa fatica a trovare il coraggio di regalare la felpa che ha comprato per Natale al compagno che gli piace perché “aveva il sorriso”, anche se a lui non sorride mai, Lorenzo che riuscirà a dargli un piccolo, unico bacio, un bacio nel buio e senza testimoni, ma che finirà lo stesso per costargli la vita.
E poi la voce di Elena, l’insegnante illuminata, che forse è illuminata proprio perché nasconde a sua volta un segreto simile, l’amore impossibile e indicibile per un’ex allieva, una ragazza così imbarazzata al solo intuire, al solo sospettare, ciò che anima la professoressa, da barricarsi per difesa contro di lei nell’abbrutente fogna convenzionale d’un matrimonio-maternità precoce, infelice e annichilente in cui è andata a seppellirsi troppo presto: un marito stronzo e violento è sempre meglio che sospettarsi lesbica.
E infine Antonio, il carnefice a sua volta vittima, vittima dei gretti pregiudizi e della violenta ignoranza chiamata omofobia, tragica imbecillità che ovunque nel mondo dilaga, ma che nella lobotomizzata Vatikalia, non dimentichiamolo, è veicolata addirittura da peti (coi tacchi) istituzionali e da qualche raglio pontificio; Antonio emotivamente violentato, sabotato e bacato dalla bestialità del padre e dal bieco conformismo che lo circonda, Antonio che non potrà perdonare il turbamento di aver involontariamente visualizzato gli occhi di Lorenzo in un flash di autoerotismo, che non potrà perdonargli il regalo e la dichiarazione gridata al campo sportivo, che non potrà perdonargli quel bacio (“Ho pensato che forse già lo sapevano tutti quanti. Forse adesso non potevo più giocare a pallone”), perché il mondo di merda in cui vive, e dal quale mendica accettazione e approvazione, non glielo permetterebbe mai (perché ricordiamoci che è quasi sempre questo il meccanismo psicologico dell’omofobia: il terrore di poter essere anche noi qualcosa che il gregge-melma condannerebbe).
Una volta tanto, buone notizie narrative anche dalla grande editoria italiana (non immaginate quanto sia felice di poterlo dire, visto che quando ne parlo male rischio di passare per rincoglionito e invidioso), una volta tanto il parlato, il pensato di due ragazzini reso in modo magistrale, verosimile ma non stupido, non da pupazzo o da figurina bidimensionale, e senza concessioni a gerghi stucchevoli o banalità mocciane, insomma reso, come amo spesso dire, da uno Scrittore e non da un magnetofono.
“Se non riusciamo a fare delle nostre vite” ammoniva Raimon Panikkar, “un delicato capolavoro, allora c’è qualcosa che non va”.
Ecco, quello di Ivan Cotroneo è proprio questo: un delicato capolavoro, a metà fra la poesia e il manufatto di orologeria-gioielleria: non una parola di troppo, non una virgola fuori posto! E quindi merita di essere letto. Sarebbe un peccato perderselo. Ma sarebbe soprattutto un peccato non farlo leggere ai vostri amici e parenti più giovani.
Parola di Scriba.
Questa piccola rosa nera regalataci da Ivan s’ispira liberamente a un fatto di cronaca: l’uccisione con un colpo di pistola di un liceale americano, il quindicenne Larry King, per mano di un compagno quattordicenne che la vittima aveva solo osato corteggiare.
L’autore riadatta la tragedia alla provincia italiana, e lo fa nel miglior modo possibile, attraverso tre punti di vista, una staffetta di tre voci al tempo stesso sussurrate e sconvolgenti, come urla del silenzio capaci di trattenersi sotto le righe nel loro dire “ascoltateci”, senza per questo colpirci di meno o commuoverci di meno. Anzi, semmai, pugnalandoci al petto ancora di più. Tutte e tre.
C’è la voce delicatamente disperata di Lorenzo, la vittima, il ragazzino Diverso, Lorenzo tenero, spaesato e maltrattato (ma anche protetto, purtroppo non abbastanza, da due splendidi genitori adottivi e da un’insegnante d’italiano “illuminata”, contrapposta a un prof d’inglese scimmiesco e idiota capace solo di sbatterlo in presidenza per l’abbigliamento o per le unghie colorate). Lorenzo preso in giro e picchiato, Lorenzo isolato, Lorenzo che si ritrova foglietti odiosi attaccati allo zaino, Lorenzo che fa fatica a trovare il coraggio di regalare la felpa che ha comprato per Natale al compagno che gli piace perché “aveva il sorriso”, anche se a lui non sorride mai, Lorenzo che riuscirà a dargli un piccolo, unico bacio, un bacio nel buio e senza testimoni, ma che finirà lo stesso per costargli la vita.
E poi la voce di Elena, l’insegnante illuminata, che forse è illuminata proprio perché nasconde a sua volta un segreto simile, l’amore impossibile e indicibile per un’ex allieva, una ragazza così imbarazzata al solo intuire, al solo sospettare, ciò che anima la professoressa, da barricarsi per difesa contro di lei nell’abbrutente fogna convenzionale d’un matrimonio-maternità precoce, infelice e annichilente in cui è andata a seppellirsi troppo presto: un marito stronzo e violento è sempre meglio che sospettarsi lesbica.
E infine Antonio, il carnefice a sua volta vittima, vittima dei gretti pregiudizi e della violenta ignoranza chiamata omofobia, tragica imbecillità che ovunque nel mondo dilaga, ma che nella lobotomizzata Vatikalia, non dimentichiamolo, è veicolata addirittura da peti (coi tacchi) istituzionali e da qualche raglio pontificio; Antonio emotivamente violentato, sabotato e bacato dalla bestialità del padre e dal bieco conformismo che lo circonda, Antonio che non potrà perdonare il turbamento di aver involontariamente visualizzato gli occhi di Lorenzo in un flash di autoerotismo, che non potrà perdonargli il regalo e la dichiarazione gridata al campo sportivo, che non potrà perdonargli quel bacio (“Ho pensato che forse già lo sapevano tutti quanti. Forse adesso non potevo più giocare a pallone”), perché il mondo di merda in cui vive, e dal quale mendica accettazione e approvazione, non glielo permetterebbe mai (perché ricordiamoci che è quasi sempre questo il meccanismo psicologico dell’omofobia: il terrore di poter essere anche noi qualcosa che il gregge-melma condannerebbe).
Una volta tanto, buone notizie narrative anche dalla grande editoria italiana (non immaginate quanto sia felice di poterlo dire, visto che quando ne parlo male rischio di passare per rincoglionito e invidioso), una volta tanto il parlato, il pensato di due ragazzini reso in modo magistrale, verosimile ma non stupido, non da pupazzo o da figurina bidimensionale, e senza concessioni a gerghi stucchevoli o banalità mocciane, insomma reso, come amo spesso dire, da uno Scrittore e non da un magnetofono.
“Se non riusciamo a fare delle nostre vite” ammoniva Raimon Panikkar, “un delicato capolavoro, allora c’è qualcosa che non va”.
Ecco, quello di Ivan Cotroneo è proprio questo: un delicato capolavoro, a metà fra la poesia e il manufatto di orologeria-gioielleria: non una parola di troppo, non una virgola fuori posto! E quindi merita di essere letto. Sarebbe un peccato perderselo. Ma sarebbe soprattutto un peccato non farlo leggere ai vostri amici e parenti più giovani.
Parola di Scriba.
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RispondiEliminaPrendo nota; lo conosco solo come sceneggiatore. Io sono diventato un lettore rammollito: l'ultimo libro (Johnatan Coe) l'ho trascinato per due mesi, ma l'altra metà delle teiera è una lettrice accanita.
RispondiEliminagià stimavo cotroneo, dopo questa recensione, di più!
RispondiEliminaSì, è uno scrittore atipico nel panorama italico. Sembra molto interessante.
RispondiElimina@Lucien
Pure io sono un lettore rammollito ...è la sorte dei blogger accaniti?
ha davvero talento, non leggerò il post prima di aver letto il romanzo, e comunque lo acquisterò sulla fiducia ;D
RispondiEliminaciao zio, un bacione
Sapendo del tuo valore vado sulla fiducia!
RispondiElimina;)
da legggere inzzzomma..
RispondiEliminaHo dato un'occhiata alla sua biografia ed ho visto che ha tradotto le opere di Hanif Kureishi, quindi conosco quantomeno il suo lessico. Seguirò il tuo suggerimento. Se è dello stesso livello della tua recensione, mi piacerà tantissimo.
RispondiEliminagrazie, trama interessantissima e la tua recensione-promozione più che convincente, e ti sarà uscita di getto, conoscendoti ;-)
RispondiEliminami incurisisce e poi dai commenti di chi ti conosce pare che ci si
RispondiEliminapossa fidare delle tue recensioni
Mi fido dello Zione e questo sembra un ottimo regalo per una certa persona. Grazie mille.
RispondiEliminaCiao caro. :)
LeNny
Mi intrometto solo per fare gli onori di casa alle due facce nuove: benvenuta Federica e benvenuta Amalia! Fidatevi, fidatevi: recensioni ne faccio pochissime proprio perché devono venire dal cuore. Poi ovviamente è anche questione di gusti, ma di "sòle" per il linkazzo non ne transitano, perché il blog è munito di sofisticatissimi sistemi d'allarme, e rivelatori di noiosa o cattiva scrittura brevettati quali il banalometro-vacuometro e lo scriptoscrotoscopio... :D
RispondiEliminaE un caro saluto a tutti gli altri miei adorati lettori.
Facile che io scopre l'acqua calda, ma penso che dovresti fare il critico letterario.
RispondiEliminaInvogli a leggere sia per come scrivi che per i consigli che dai.
Mio marito ha finito "Tutta colpa di Tondelli" e mi ha detto di chiederti quando pubblicherai il prossimo libro.
Per favore Nicola guarda il mio post e dimmi cosa ne pensi.
Ci terrei alla tua partecipazione!
Cristiana
* cristiana
RispondiEliminaAvevo già adocchiato il post "enigmistico" (però al momento in cui ti rispondo è sparito, che scherzi fai col tuo blog?)
Comunque io amo TUTTI i giochi, per cui puoi star sicura che ci provero! :D
Buonanotte!
p.s. ringraziami tanto tuo marito, e digli che farò di tutto per accontentarlo al più presto...
Quanto mi piace leggere recensioni SENTITE di scritti di qualsiasi tipo... perché a scrivere recensioni tout-court son bòni tutti. Non so se riuscirò a leggerlo perché ho una lista lunghissima... ma intanto segno, e sottolineo con matita blu.
RispondiEliminaDovrebbe arrivare alla mia sciagurata libreria il tuo. Rovinato per rovinato, prenderò anche questo.
RispondiEliminaPrima devo finire 'Terroni' di Pino Aprile, che è interessante ma, per me, un po' pesantuccio; se lo sospendo, non so quando lo riprendo.
Buona giornata.
Siam proprio parenti, nn c'è più alcun dubbio. L'ho finito proprio ieri sera! Condivido. M'ha fatto proprio bene come fanno il dolore e l'espiazione (ieri sera poi ho visto il film tratto da Atonement di Mc Ewan). Conoscevo già Cotroneo per le traduzioni di un altro autore di cui ho letto tutto: Hanif Kureishi. Bello, bello bello! e bravo bravo bravo a uno scrittore che, come dice giustamente WebRunner, recensisce un altro scrittore! *
RispondiEliminaSegnato anche questo, caro Zio. Grazie della segnalazione. E intanto il Capitano Buk è arrivato sul comodino e sarà uno dei prossimi.
RispondiEliminaLe recensioni stilate da uno SCRITTOREVERO..hanno, a mio parere, un valore maggiore.
RispondiEliminaConoscendoti, sospetto che mi piaceranno di più le parole che hai scelto per pubblicizzarlo che il libro in sè!:)
Il mio è un complimento a te, non una mancanza di rispetto nei confronti di Cotroneo,eh.. sia chiaro :D
non conoscevo questo libro e ti ringrazio per averlo recensito! lo metto sicuramente nella lista dei prossimi libri da leggere! ;)
RispondiEliminaUrca! Ma ti pagano per una recensione simile? Dovrebbero.
RispondiEliminaL'ho annotato.
:)
presa nota:) spero di fargli fare qualche salto nella lista per poterlo leggere entro il periodo natalizio...grazie per la recensione e il consiglio:)
RispondiEliminaLo prendo questa sera, lo leggo, e mi piacerà di sicuro, visto quello che hai scritto.
RispondiEliminaCiao Zio Scriba, mi fido di te e comprerò diverse copie come regalo di Natale. Le comprerò in una libreria appena aperta nella mia città, il cui proprietario ha assunto una giovane ragazza da stare tutto il giorno all'angolo della via (porticata)cercando di procurare clientela. E' una giovane ventenne timida con l'erre moscia e di una tenerezza disarmante. Mi sono fermata a scambiare qualche parola, naturalmente di libri, autori e lettura. Ho capito che è molto determinata e questo mi ha confortata sulla sua condizione di giovane lavoratrice all'angolo della strada, fatto che mi procura una stretta al cuore solo a pensarci. Spero abbiano questo libro così faccio contenta me stessa, prima di tutto e poi tante altre persone. La recensione ripasso a leggerla dopo aver letto il capolavoro di Cotroneo :)
RispondiEliminagrazie Zio!
RispondiEliminaDeve essere mio.
RispondiEliminaGiornata troppo incasinata per rispondere a tutti singolarmente, ma ci tenevo a dirvi che la vostra fiducia (peraltro ben riposta :D) mi gratifica e mi commuove. Grazie amici!
RispondiElimina* Nounours(e)
RispondiEliminaUn'eccezione per dirti benvenuta, e per dirti quanto mi sia piaciuta la tua storia della ragazza della libreria. Ciao!
Non lo conoscevo. Grazie per la dritta.
RispondiEliminaBaci
* Kylie
RispondiEliminaPregu. :D
E grazie per i baci così mattinieri, che ricambio con leggero ritardo...
"banalità mocciane" ihhihi
RispondiEliminaCiao Zio, ne riparliamo quando l'avro' trovato e letto ;)
salutino!
:D
RispondiEliminaCiao Socio, poi fammi sapere...
Salutone!
Stupidità. Tuttavia, bello essere umano. . .
RispondiEliminaIl bacio può essere un regalo per loro. . .
Grazie.
ruma
Stupidity. However, lovely human being. . .
The kiss may be a present to them. . .
Thank you.
ruma
* ruma
RispondiEliminaUn dolce benvenuto a te.
Un bacio.
A sweet welcome to you.
One kiss.
beh, se lo zio consiglia un libro italico allora mi sa proprio che ne vale la pena!
RispondiElimina* Marco
RispondiEliminain verità ti dico: tu l'hai detto! :D
Cotroneo ora debutterà anche come regista per l'adattamento di un suo precedente romanzo. é anche sceneggiatore di serie tv riuscite (tutti pazzi per amore) e film ottimi (io sono l'amore). tra l'altro la storia mi ha fatto venire in mente Il primo giorno d'inverno, il film di cui ho parlato nel mio post: anche lì un ragazzino di tendenze gay denucia l'omosessualità di due loro, portando il più debole al suicidio.
RispondiElimina* perso
RispondiEliminasono proprio appena stato da te a leggere, incredulo, della pazzesca disparità di trattamento che IO SONO L'AMORE ha avuto in italia e in America.
Pazzesca, ma non inaspettata: viviamo proprio in un paesucolo escrementizio!
la storia , Americana, mi pare abbia ispirato prima una puntata di Glee.
RispondiEliminaOra non voglio assolutamente dire che sia plagio, pero'..
* Anonimo
RispondiEliminaMai visto questo Glee, ma escludo che ispirarsi separatamente, e a diversi livelli (non voglio fare lo snob della narrativa, ma vogliamo confrontare un così bel romanzo con una serie televisiva di successo?) a uno stesso fatto di cronaca (cosa che l'Autore dichiara apertamente e onestamente nella sua nota) abbia qualcosa a che vedere col concetto di plagio. Mi pare che l'accusa non stia né in cielo né in terra.
Ho terminato di leggerlo poco fa. Hai ragione, si legge in un soffio e ti resta dentro. Forse anche la scelta dei tre punti di vista interni consente di avvicinarsi davvero ai personaggi ed alla loro solitudine. Mi è piaciuta molto la sequenza del caffè nella casa di ringhiera di Valeria e il modo in cui l'autore ha tratteggiato l'ambiente che fa da sfondo a tutta la vicenda, con quel crocevia, le rade case e la neve sporca, immagine questa che ritorna alla fine del racconto e che fa pensare alla chiusa di una poesia...
RispondiEliminaCiao e grazie!
Anche se è una scena in secondo piano è forse la più struggente di tutte, con quelle parole, le parole "giuste", che lei pensa ma non dice, non tanto per mancanza di coraggio ma perché le sa già tristemente inutili... che brutto quando il sogno si scontra col piatto squallore del mondo...
RispondiEliminaGrazie a te, e ciao! :)
RispondiEliminaCome ho ottenuto il mio marito .....
Il mio nome è Bradley Speck . Io vivo in Canada , e mi sono sposato quattro mesi fa . Io e mio marito hanno vissuto una vita molto felice e bella . Così col passare del tempo , ho cominciato a notare questo strano atteggiamento che mio marito stava possedendo . Ora stava uscendo con altre ragazze , al punto che non era più in ripresa le mie chiamate , e non era nemmeno dormendo nella casa più. Mi sono confusa e non sapevo cosa fare. Così sono diventato preoccupato e filamenti, che ha portato così tanti pensieri nella mia mente , perché non ho mai sperimentato una cosa simile in vita mia .
Così ho deciso di visitare un mago , per vedere se può aiutarmi. Così subito sono andato a internet, dove ho visto una sorprendente testimonianza di un mago che ha portato qualcuno ex amante indietro , così ho contattato subito e gli ho spiegato tutti i miei problemi e mi ha detto che sarà molto facile per lui per risolvere , confrontare a quelli che ha fatto prima. E lui mi ha anche dato qualche prova per essere veramente sicuri del suo lavoro , e lui mi ha assicurato che mio marito tornerà da me subito è finito con l'incantesimo . E anche lui mi ha detto di mettere tutta la mia fiducia in lui , e io davvero lui obbedì. Così è stato 8:00 del mattino seguente , quando stavo andando al lavoro, quando ho ricevuto la chiamata di mio marito , e lui mi ha detto che stava tornando a casa , e si è scusato con me , e mi ha detto che lui è molto dispiaciuto per il dolore che mi è costato . E dopo alcune ore più tardi , lui davvero è tornato a casa , e fu così abbiamo continuato il nostro matrimonio con un sacco di amore e di felicità , e il nostro amore era ormai forte di quanto fosse prima .
poi , anche lui mi ha detto che una volta che il mio cuore il desiderio è stato concesso a me che dovrei andare a testimoniare del suo lavoro proprio qui su internet. In questo momento io sono la donna più felice sulla terra oggi, mentre scrivo questa testimonianza , e voglio ringraziare davvero DR AZIM per riportare mio marito , e per portare la gioia e l'amore per la mia family.He inoltre possono lanciare altri incantesimi come ,
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Eliminama vai a spammare da qualche altra parte! :)
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