"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

lunedì 16 agosto 2010

A buon intenditor poche parole: un vaffanculo basta e avanza.


Non c’è ramo dello scibile e dello sperimentabile umano in cui non nutra ammirazione per gli appassionati edonisti e sinceri, per quelli che seguono i loro gusti e assecondano le loro inclinazioni traendone emozione, soddisfazione e godimento. (Sia chiaro che mi riferisco a esseri pensanti e dotati di vita interiore: se a darvi godimento è Moccia, o un’intera giornata sui canali mediaset, prendete il telecomando e cambiate blog, o meglio ancora sparatevi.)

Non c’è ramo dello scibile e dello sperimentabile umano in cui non abbia antipatia per i cosiddetti “intenditori”.

L’intenditore di caffè ti insegna che va bevuto amaro.

Se ci metti lo zucchero non capisci un cazzo.

L’intenditore di sigari si vanta di fumarli forti e puzzolenti.

Se li preferisci dolcemente aromatizzati non capisci un cazzo.

L’intenditore di liquori elogia il puro whisky e la vodka liscia.

Se apprezzi il drambuie e la vodka alla pesca o all’anguria non capisci un cazzo.

L’intenditore di vacanze dice che è d’obbligo far pipì in ogni angolo di mondo.

Se vai sempre nello stesso posto (perché ci stai da dio) non capisci un cazzo.

Per l’intenditore di donne è fin troppo ovvio che contano il culo e le poppe.

Se ti innamori degli occhi, non capisci un cazzo.

L’intenditore di musica ti dice che esiste solo Mahler.

Se ti piace di più Mozart, non capisci un cazzo.

L’intenditore di cinema afferma che il cinema è solo Kubrick.

Se preferisci Woody Allen o Clint Eastwood, non capisci un cazzo.

Per l’intenditore di pittura esistono solo le madonne del Settecento.

Se ti piacciono Van Gogh, Kandinskij o Picasso, non capisci un casso.

L’intenditore di tv dice che i reality son brillanti metafore della nostra società

Se non li guarderesti neanche sotto minaccia armata, non capisci un cazzo.

Per l’intenditore di letteratura non puoi non leggere Tolstoij.

Se ami Bukowski, Vargas Llosa e Paul Auster, non capisci un cazzo.


È ufficiale: gli intenditori mi hanno cotto il razzo.