"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

sabato 25 agosto 2018

Quindici anni senza Te



E a volte io ancora ti cerco, e a volte quasi quasi ti trovo, dentro un sogno confuso, dentro il battito ferito del mio cuore, nelle parole delle tue canzoni preferite. 
Come “Azzurro”. Come l’Angelo Azzurro che eri quando arrivavi in spiaggia con la tua biciclettina.

«E allora, io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te»





mercoledì 22 agosto 2018

SCRIVANI, SCRIBACCHINI, SCRITTORI & AFFINI (POCO AFFINI)


EFFETTI CONTRARI

[La mattina del 14 gennaio avevo preso questo appunto, dimenticando poi di postarlo. Poco male: va così più o meno sempre…] 

Poi mi diranno che sono il solito brontolone, o declineranno ancora la menata dell'"invidia", ma in questi giorni sul Corriere Cultura mi sono beccato prima una paginata intera che aveva il solo scopo di comunicarci che un certo scrittore (mai sentito nominare) ha cambiato editore (e sticapperi?) e che nel 2020 uscirà un suo capolavoro che “indagherà la coppia” (non vedo l’ora! sono argomenti di cui si sente la mancanza!) e “sarà scritto in terza persona” (molto interessante), e poi, oggi, l’ennesimo lancio in grande stile (posso definirlo spudoratello, o magari esagero?) dell’ennesimo giallozzo sfornato da uno dei tanti giornalistucoli che in questi anni si sono scoperti Dostoevskij (o quantomeno Simenon). Incuriosito alla rovescia, cioè fondamentalmente irritato, dal tizio che nel 2020 indagherà la coppia in terza persona cambiando editore, faccio una breve e svogliata ricerca sul web, e trovo una perla assoluta: in un’intervista dice di scrivere solo calzando scarpe inglesi, perché con le scarpe da tennis si sente troppo comodo e non riesce a tenere a bada gli aggettivi. 
Bene, mi dico allora (sforzandomi di tenerli a bada anch’io): visto che riesco a scrivere benissimo anche in ciabatte o a piedi nudi; visto che trovo ispirazione passeggiando con vecchie scarpe da tennis che cambierò solo quando si saranno rotte (com’è giusto che sia); visto che le scarpe inglesi mi stanno sulle balle; visto che degli sdottoramenti sulla “coppia” m’importa ‘na sega; e visto che questo modo di elargire spazi sui giornali provoca in me un effetto di ripulsa, la mia Corte Interiore delibera che non leggerò mai e poi mai nulla di scritto da costui. 
Quanto al giornalista Dostoevskij-Simenon, più di una volta me lo sono trovato ospite di una trasmissione SPORTIVA. Appena tiravano fuori il suo libro spegnevo la tv e me ne andavo a dormire. 
Le chiamano “impennate di share”.