"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

venerdì 28 ottobre 2016

“Stimare”. Verbo transitivo: in gergo chiesaiolo, desiderio perverso di sotterrare qualcuno affinché venga divorato dai vermi. «Ti stimo un sacco. Anzi, una bara».


CENERE ALLA CENERE

La chiesa “continua a preferire la sepoltura dei corpi, poiché con essa si mostra una maggiore STIMA verso i defunti”. A parte il fatto che di solito le persone che come mia mamma si sono fatte cremare LO HANNO SCELTO E CHIESTO LORO (quindi semmai si dovrebbe parlare di “autostima”), questo bizzarro modo di pensare potrebbe condurre a importanti revisioni sul piano linguistico: per esempio non si dovrebbe più usare la frase di fantozziana memoria “Ti stimo moltissimo”, bensì “Vorrei farti mangiare dai vermi, e alla scadenza del contratto d’affitto comunale farti riesumare e sbattere in un ossario”.
[Ma credo che in realtà lo sappiano benissimo, che essere cremati è cosa voluta ed espressamente richiesta dal singolo. Quindi questo balzano pensiero potrebbe nascondere qualcosa di peggio: un viscido invito a provare a NON rispettare tali volontà, destinato ai più cocciuti baciapile e succhiabalaustre.]
Inoltre Lorsignori (tanto per avere la certezza di restare sempre qualche passo indietro, sennò non ci sarebbe gusto) vietano tassativamente la dispersione delle ceneri in natura. Bene. Io VORRÒ la dispersione delle mie ceneri. Che si sappia.






martedì 25 ottobre 2016

Anti italiano? Per forza!

LA SOLA BANDIERA CHE RICONOSCO, E GIÀ QUESTA MI VA STRETTA

Se c’è una cosa che non tollero nei ragli dei politicanti è quando essi, fingendosi persone di alto livello Morale, si mettono a impartire agli altri lezioni di etica sugli argomenti che fanno loro comodo, facendo finta di nulla su quelli che comodo non gli fanno.
Come il nostro ineffabile capetto di governo, che dalla più scricchiolante delle cattedre si permette di bacchettare l’Europa sull’argomento migrazioni, ma non parla mai del fatto che il nostro vergognoso paese è l’unico nel continente a leccare i piedi, per biechi motivi affaristici, alla Putinlandia, un luogo incivile dove i giornalisti vengono ammazzati, i dissidenti spariscono, e dove la più putrida omofobia è Legge di Stato.
Per non parlare della disonestà mentale di far finta di non capire la differenza tra profughi e cosiddetti migranti economici. 
Chi erige muri contro i profughi invece di salvarli, aiutarli e proteggerli è un fascista e un pezzo di merda, questo va detto chiaro. 
Ma chi dice di non poter accogliere decentemente milionate infinite di cosiddetti migranti economici ha le sue lampanti ragioni: non tutti sono così irresponsabili da abbandonare gente allo sbando per le strade, alla mercè di criminali, caporalati, profittatori e trafficanti d’organi, come a quanto pare sta succedendo da noi.
E l’idea del barcone affondato da mettere in una piazza come monumento al senso di colpa europeo non è idea da statisti, ma da scafisti.
Per non parlare, infine, della sbruffonaggine da pulcinella col mandolino di intimare a Bruxelles di “occuparsi della Vallonia”, invece di dire a noi stessi di occuparci di Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta (dove per “occuparsi” s’intenderebbe contrastarle, non favorirle moltiplicando gli spazi e le concessioni per il gioco d’azzardo…)
Sono anti italiano? E vorrei anche vedere come caspita si possa fare a non esserlo, oggi come oggi.


mercoledì 19 ottobre 2016

Dimenticavo di ringraziarvi anche da qui: lo meritate troppo!


CORRADINO RINGRAZIA BRA

Ringrazio Marta Maimone per avermi scelto e voluto a un così bell’evento, e per la fantastica presentazione-intervista (Marta, cui luccicavano gli occhi al solo nominare “Esercizi di stile” di Raymond Queneau: lei su Raymond ci ha fatto la tesi – ma che bello sapere che esistono tante persone come lei fra i giovanissimi!);
ringrazio le ragazze e i ragazzi di Switch on Future per l’appassionato e duro lavoro, e per la meravigliosa accoglienza;
grazie alla Neo Edizioni, ad Angelo Biasella e a Francesco Coscioni, che rendono possibili queste belle storie, e al nostro uffico stampa, nella persona della stupenda e instancabile Francesca Fiorletta, che sopporta (e soprattutto supporta) gli artistacci pazzi come me.
E naturalmente grazie a tutti quelli che ci hanno ascoltato in modo così attento e partecipativo, e in particolare a chi è venuto apposta da Genova, come Francesca Torre e il suo ragazzo, o da Cuneo, come l’amica blogger Simona, il grande chitarrista Corrado Cordova e il loro piccolo artista Diego, e ai nuovi amici Carlotta e Stefano, che hanno già Corradino nel cuore.
Così come lui (e il suo padre/alter ego) ha nel cuore voi: il fatto che ci fosse sempre qualcuno, sia prima che dopo la presentazione, desideroso di conoscermi, di bere qualcosa con me e di parlare con me, mi ha fatto percepire una carica immensa di attenzione e di affetto, che spero di saper contraccambiare scrivendo per voi ancora tante nuove storie, perché voi le meritate.
E aggiungo, perché ci sta davvero, un grazie al gentilissimo personale dell’hotel Giardini.

Ancora grazie a tutti, ragazzi, per avermi regalato un altro bel ricordo. E nuove motivazioni per continuare a scrivere. E a vivere. Il famoso biglietto di suicidio può aspettare ancora un po’.
Abbracciarvi è stato bello, e lo rifaccio ancora una volta da qui.




martedì 11 ottobre 2016

Corradino sta con le genti Sioux contro il merdoso oleodotto in quel che resta delle LORO terre!


Lo so, lo so, basta aprire un giornale per incazzarsi un centinaio di volte, ma certe notizie mi indignano più di altre. Abbiamo tutti indignometri diversi. E questa storia, di un maledetto oleodotto fatto passare proprio nella Riserva Sioux in North Dakota, con rischi di conseguenze devastanti per i fiumi e le falde acquifere, mi ha fatto incazzare parecchio. 
Ci sono state manifestazioni e proteste pacifiche, con la partecipazione di Sioux venuti anche da altre riserve e di altri nativi americani, fra cui una Cheyenne di nome Alce Sottile, soffocate con violenza da vigilantes e cani a quattro zampe, nel nome dei cani a due zampe che li mandavano.


È evidente come l’uomo moderno sia sempre più convinto di poter sopravvivere bevendo petrolio, mangiando denaro (o ingurgitando bitcoin direttamente dallo smerdofono) e respirando le proprie scorregge di pantegana infestante. Ma andare ad avvelenare l’acqua di ciò che resta di un saggio e coraggioso Popolo già confinato in angusti anfratti mi pare cosa a dir poco vomitevole.
Anche perché, spiritualmente, io sono sempre stato uno di loro. Li ho sempre considerati miei Fratelli elettivi. Solo che purtroppo mi manca la tempra per andare a vivere con loro. 
Pare che Obama si sia limitato a congelare il tutto (ma i pronostici finali non prevedono la vittoria dei Buoni, non siamo al cinema). E non oso pensare a cosa succederà se vince Trump: manderà un nuovo Custer? Nel caso, gli auguro di trovare Tori Seduti e Cavalli Pazzi per i suoi denti.


Non sono un propagatore di petizioni, perché non ci credo e non mi interessano. Se ce ne sono, trovatele voi e se volete firmatele. Ma soprattutto, parlate di questo scempio, di questo ignobile insulto alle acque sacre, al Grande Spirito, all’anima stessa dell’uomo. Facciamo da piccolo amplificatore alla debole voce di un grande fiero popolo che muore.



sabato 8 ottobre 2016

Corradino al Festival di Bra!


CHIAMATA ALLE ARTI

Sabato 15 ottobre, alle ore 18, risponderò alla "Chiamata alle Arti" (l'unico tipo di chiamata che non faccia di me un fiero Disertore!) dell'Insolito Festival al Movicentro di Bra, dove, affiancato da Marta Maimone, avrò il piacere di presentare il mio romanzo "Mailand".


«Sabato 15 ottobre, ore 18:00 NICOLA PEZZOLI presenta il suo ultimo libro “Mailand”
Autore lombardo la cui scrittura si caratterizza per la spietata ironia e uno spiccato amore per i neologismi. A Bra presenterà il suo ultimo nato, Mailand, edito dalla casa editrice indipendente Neo Edizioni.»

Sarà l'occasione per incontrare tanti Lettori e Amici, piemontesi e non, moltissimi dei quali mi hanno già preannunciato la loro entusiastica adesione.
Vi aspetto a Bra!

giovedì 6 ottobre 2016

Chiedo Asilo!


L’episodio della morte del padre di Patrizio Cairoli mi ha fatto (non per la prima volta) vergognare di essere italiano. Non tanto e non solo per l’essere morto in un pronto soccorso, abbandonatovi da ore, senza pace e senza privacy, senza intimità, circondato (stando a quanto ho potuto leggere) da una folla di tossici e di sbandati sghignazzanti. Non tanto e non solo per le attese di mesi per le terapie palliative (“Ci vuole pazienza” ripetevano a un malato oncologico sempre più grave – e poi vengono a fare predicozzi a chi tenta cure alternative!). 
Mi vergogno e mi indigno soprattutto per aver letto che per lenire un dolore sempre più lancinante e insopportabile il consiglio era di aumentare i dosaggi di tachipirina. 
Di TACHIPIRINA!
A questo punto, in previsone (toccando ferro) di malattie future mie o di miei cari (e purtroppo so benissimo di cosa parlo, ci son passato con mia mamma, con presunti esperti di terapia del dolore la cui unica missione pareva la Negazione del Dolore – “È proprio sicura che sia dolore, signora, o è solo paura dell’arrivo del dolore?” – e che dopo un paio di domandine provavano a darti mezzo tavor) a questo punto chiedo UFFICIALMENTE Asilo Politico alla Danimarca: un Paese dove hanno la Civiltà, l’Intelligenza e l’Umanità di aiutarti – anziché dirti di “offrire la tua sofferenza a dio” – con le opportune dosi di Santa Morfina.
Con le opportune dosi di Santa Morfina.
Con le opportune dosi di Santa Morfina.
Con le opportune dosi di Santa Morfina.


lunedì 3 ottobre 2016

COCKTAIL DI ERESIE IN SALSA ROSA

SIAMO UN PAESE MAFIOSO? NAAAAAAAAAAAAAAA…
Un tempo, alle persone desiderose di vomitare (magari perché resesi conto di aver ingerito sostanze tossiche) si consigliava il classico rimedio del dito in gola. Ma io ho trovato di meglio. Ho deciso di ritagliare e mettere da parte, in previsione di simili evenienze, un articolo di giornale che parlava di concorsi truccati e di sfrenato nepotismo nelle università italiane. 
Fin troppo efficace: ho vomitato sulle forbici.

SCUSA ‘NA SEGA
Ma perché quando una persona di limitata intelligenza incappa in un bisticcio di parole (nemmeno grave, nemmeno eclatante) deve sempre dire “Scusate il gioco di parole”?
“Il cross da destra viene deviato da Destro” NON È un gioco di parole!! (Ma soprattutto, per i giochi di parole NON si deve chiedere scusa). Ci vuole così tanto a capirlo?

FILMATEVI STACIPPA
Trent’anni fa prendevamo (giustamente!) in giro i turisti giapponesi per la stolida abitudine di fotografare a ripetizione ogni cosa, invece di guardarla e di viverla. Un atteggiamento che ci lasciava esterrefatti, divertiti e un po’ increduli. Oggi, non c’è partita o concerto che non ci mostri migliaia di “giapponesi” globali intenti a filmarne ogni singolo attimo, inalberando le plasticoidi smartprotesi cerebrali come fossero bandiere della loro omologata incapacità di Essere. La domanda (retorica) è: a chi potrà mai interessare tale inflazione di (pessimi) filmati, se non, di volta in volta, al regista-operatore stesso – che comunque non riuscirà mai, nemmeno alla millesima visione, a recuperare l’intensità dell’atmosfera e delle irripetibili emozioni che così facendo si è PERSO?

MA IO DICO: UN MINIMO DI PIETÀ PER LO SCHIAVO ASSASSINO
Premetto che per “pietà” non intendo la stupidità un po’ ipocrita e imbecilluccia del solito perdonismo: se sei colpevole di omicidio stradale aggravato devi scontare la tua giusta condanna.
Però è facile, adesso, blaterare di pena di morte per il camionista ubriaco pluriomicida, come fanno i soliti rabbiosi cani da linciaggio che impestano coi loro commenti bavosi agenzie di stampa e social senza mai contare nemmeno fino a “uno” prima di scrivere cazzate. Ma io dico: dopo aver scoperto (fonte: Corriere della Sera) che esistono agenzie interAnali romene che propongono apertamente alle ditte di licenziare i loro camionisti, e di usare a metà prezzo gli schiavi disperati e disposti a lavorare senza regole proposti da loro (spesso non camionisti esperti, ma ex contadini, o ex operai disoccupati), e dopo aver scoperto che a tante ditte non sembra vero di poter approfittare di una simile manna, chi sono i principali RESPONSABILI dello scempio? Il maledetto schiavo disgraziato, sfruttato, spremuto, spossato, ubriaco di stanchezza prima ancora che di vino, che si attacca alla bottiglia perché non ce la fa più?
O chi su tale schiavo si arricchisce in modo spietato, peloso, repellente, mostruoso, criminale, a dir poco disumano?

QUANDO VI SPIEGHERANNO CHE GESÙ AMAVA GIOVANNI, CAMBIERETE RELIGIONE?
Chiedo scusa per i miei evidenti limiti e per la mia inaspettata pochezza argomentativa, ma ho davvero finito le parole per commentare i latrati kiesajoli sulla minaccia mortale e mondiale rappresentata non dalle bombe dei russi e di Assad o di chiunque altro, ma dalla cosiddetta “teoria del gender”, cioè dallo spiegare ai più piccoli che ci si può anche (ANCHE, non PER FORZA) scoprire gay, o bisex, o altro, in tutta serenità, senza terrificanti sensi di colpa, senza venir sbattuti dallo psicologo o dal prete, senza odiarsi, senza sentirsi “sbagliati”, senza covare pensieri suicidi. E magari (ma questo chissà, forse fra quattromila anni) senza venir perseguitati dagli ignoranti, dai violenti e dalle pecorscimmie omofobe, con la complicità morale di chi butta benzina invece che acquasanta.