(Antidoti potenti contro l'inferiorizzazione precoce)
Il fatto che Berlusconi si vantasse (sottovoce) di non far guardare la televisione ai suoi bambini dice TUTTO.
Noi diamo a lui la colpa del declino mentale e culturale, ma lasciarsi inferiorizzare non era obbligatorio. Non era obbligatorio lasciarsi ridurre a una mandria di cafoni beceri e superficiali. Omologati e sguaiati e modaioli e chiassosi.
Che a tavola ingeriscono spot invece di conversare.
Con figli che si fanno le pippe sulla selezione estiva delle veline invece di scendere in cortile a giocare.
Così come non sarebbe obbligatorio completare l’opera subendo una smerdofonizzazione sempre più precoce. Mettendo le perniciose protesi cerebrali in mano a povere creature che non hanno ancora imparato a parlare, e che hanno solo bisogno di qualcuno che gli racconti delle storie. Che non sono le stronzate su staminchiagram (anche la bella parola “Storie” ci siamo lasciati scippare!!!!). Ma l’inventarsi, o il leggere, delle favole.
Già, qualcuno che abbia ancora il tempo di leggere.
Qualcuno che sappia ancora leggere.
Già.
"Un bambino che legge sarà un adulto che pensa."
RispondiEliminaE' che purtroppo questo bellissimo vizio con l'avanzare dell'età viene smarrito dai più per decerebrarsi dando ditate su uno schermo o chattando sui malefici gruppi whatsapp.
Rodari ormai è un classico intramontabile che fa ancora divertire e "svegliare" i bambini.
Purtroppo quella frase sacrosanta sembra essere stata recepita soprattutto "dal nemico", cioè da chi ha capito quanto pericolosi sarebbero gli uomini pensanti per le loro mire di schiavitù e di asservimento definitivo all'impero del Nulla... :(
EliminaUn grande abbraccio, mon ami.
Fintanto che i genitori moderni continueranno a usare il cazzofono come babysitter non avremo mai bambini che leggono per divenire adulti pensanti.
RispondiEliminaAppunto. Avendo saltato una generazione abbondante (con le solite dovute, ma purtroppo ininfluenti, eccezioni) sarà molto più difficile, se non impossibile, recuperare quella successiva. Perché i primi non pensanti sono proprio i genitori di questo tipo. Purtroppo il pericolo non viene percepito per quello che è. Nuovi mutanti senza pensieri e senz'anima potrebbero decidere di sterminare i genitori come in un videogioco, e di farlo in contemporanea mettendosi d'accordo usando codici per noi impossibili da decifrare. Non più a diciott'anni come si legge a volte in cronaca nera, ma a sette-otto o pure meno. Fantascienza horror? Secondo me ci siamo vicinissimi.
EliminaMio marito è lettore volontario di "nati per leggere"; una gran bella iniziativa!
RispondiEliminaEssendo io nato per scrivere (oltre che, a mia volta, per leggere) non posso che dirti di abbracciarlo da parte mia.
EliminaOggi alla radio il presidente dei pediatri -o qualcuno del genere-invitava a non dare tablet o affini in mano ai bambini di età inferiore ai 2 anni.
RispondiEliminaIo sarei molto più restrittiva.
Io pure, ma purtroppo a decidere è il cosiddetto "mercato", soprattutto in un paese di pecore modaiole come il nostro. Fino a pochi anni fa appariva più che sensato non dare il telefonuzzo personale ai ragazzini finché non cominciavano le scuole superiori. Poi si è scesi alla prima media, e se oggi lo neghi a un bambino delle elementari ti guardano come un mostro. Adesso siamo al punto che i pediatri, ufficialmente, non possano andare oltre questo demenziale limite dei 2 anni (che dopodomani diventerà 2 mesi...). Probabilmente se osassero farlo verrebbero accusati di arretratezza culturale, o di sabotaggio dell'economia, verrebbero additati come reazionari o come "luddisti". La nuova parola d'ordine disonesta, usata anche da chi si finge preoccupato, e "non demonizzare" il progresso tecnologico.
EliminaCiao, Nicola. Sottoscrivo le tue riflessioni. Che tristezza vedere i bimbetti di tre anni con il cell. Siamo una specie davvero stupida. Buon tutto.
RispondiEliminaSono riusciti a far passare un condizionamento deumanizzante che da un punto di vista logico è semplicemente un clamoroso e sfacciato ribaltamento: i genitori e persino i nonni di questi bimbetti sono tutti concordi nell'affermare trionfalmente che i loro figli sono "più intelligenti" proprio per averli costretti a barattare la capacità di pensare, immaginare, assorbire storie, inventare giochi (caratteristiche delle menti umane più sane e più brillanti) con la capacità di interagire con questi cavolo di aggeggi (cosa che riuscirebbe a fare anche un cucciolo di orango, senza per questo mandare in sollucchero la madre...)
EliminaBuon tutto anche a te, mia carissima!
Ciao Nick!
RispondiEliminaQuando leggo queste verità nel tuo blog penso davvero a quanto sia umanamente emozionante avere una parte di te nella mia casa,una parte racchiusa in un libro e allacciata al tuo blog!
Qualcuno mi ha fatto comprendere che un blog è il riflesso dell'anima di chi ci scrive..e tu lo hai dimostrato!
Ti sbbraccio e ti suguro un sereno fine settimana oltre che serata!
L.
Grazie per le belle parole. Libri come pezzetti di anima, come scrigni pieni di coriandoli preziosi e colorati: la stessa idea che è stata espressa oggi in un commento di lettura di un mio romanzo, e che mi ha molto risollevato il morale, visto che essere scrittori in questo paese significa a volte sentirsi un pesciolino in una boccia di vetro, impossibilitato a farsi ascoltare...
EliminaRicambio l'abbraccio. Sereno fine settimana pure a te!
Il fatto è che tu non sei solo uno scrittore, sei anche un grande ascoltatore e chi sa ascoltare a parer mio sa anche amare!
RispondiEliminaProprio adesso ho controllato, sai dove sei piazzato su quella mensola?Tra l'amore ai tempi del colera (Gabriel G.Márquez) e Ricominciare da sé (Osho)..non chiedermi perché ho messo il tuo libro li,perché in fondo non ho seguito nessun ordine e mi son trovata te in mezzo ... tutto parla di amore,anche il tuo libro...sto per leggerne un altro ...tuo!
Io volevo abbracciarti non "sbracciarti" o altri errori venuti fuori,scusami quando scrivo a mano non mi succede mai:-)
Grazie Nick e buona continuazione...ciao
L.
Da individuo lucidamente e spietatamente autocritico (ma anche fortemente consapevole e privo di false modestie) quale sono, continuo a ritenermi uno scrittore molto più grande di quanto non mi venga riconosciuto, e un uomo molto più piccolo e debole e meschino di quanto non dica tu.
EliminaComunque ti ringrazio. E non preoccuparti per quello “sbraccio”: dev’esserci una strana legge cosmica che adegua l’occhio di chi legge al pensiero di chi scrive (per questo i refusi sono così diabolici, e difficili da scovare nel correggere le bozze dei libri!) e ciò ha fatto sì che io leggessi “abbraccio”. :)
Ciao, e buona lettura!
In effetti, lo scenario che prospetti nella risposta a Warp, coi mutanti assassini, inquieta parecchio. E non mi pare neanche poi così fantascientifico. Anzi, non lo è proprio per niente.
RispondiEliminaI figli di «Oggi alle 17.34 piove, L’HA DETTO IL MIO TELEFONO» si lasceranno dare, DAL TELEFONO, qualsiasi ordine. E obbediranno. Cazzo, se obbediranno.
EliminaBrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr...
EliminaConcordo in pieno! Ciao carissimo, buona settimana!
RispondiEliminaCiao Marina. Buona settimana anche a te!
EliminaDovrebbero istituire scuole per genitori!
RispondiEliminaProvocazione a parte, in giro per la UE esistono luoghi nei quali professionisti opportunamente formati insegnano ai giovani genitori come "relazionarsi" ai propri figli. È allucinante che se ne senta il bisogno, ma, dato che questo bisogno esiste, ben vengano corsi e strutture.
L'idea di per se è (purtroppo!) assai buona, ma tremo al pensiero di come potrebbero essere questi corsi nella nostra Lobotomitaly: magari somiglierebbero a quei ridicoli corsi prematrimoniali in cui la vita matrimoniale viene spiegata... DA UN PRETE!! :)
EliminaBenvenuta a bordo della mia zattera, cara Flo!
Grazie Zio, ti leggo da un po' in effetti!
EliminaIl problema, a mio avviso, è che la rete famigliare, che decenni fa costituiva la "scuola" delle relazioni, non esiste più (Ho descritto l'acqua calda) e è stata sostituita dalle pubblicità di mulini bianchi e uomini che non devono chiedere mai.
Nel frattempo ti ho aggiunta al mio blogroll, così ti leggo anch'io. :)
EliminaProbabilmente "Favole al telefono" è il primo libro della mia vita, in ordine cronologico, e forse anche sentimentale.
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