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giovedì 22 settembre 2016

“Donna” lo lasciamo o preferite “uoma”? – UNA NUOVA PIAGA (E NUOVA LAGNA): LA PENSIERA LOGOCLASTA


PRINCIPA LO DICI
A TUA SORELLA


Ricapitolando, mi pare di aver capito che i sostantivi terminanti in “essa” siano d’un tratto visti come offensivi, o sminuenti, per il genere femminile. 
Il problema sarà riuscire a distinguere, per non scontentare nessuna. Perché magari la professoressa vorrà davvero esser chiamata professora (non tutte, credo), ma siamo sicuri che chiamare principa la principessa, e conta la contessa, non le farebbe un pochettino incazzicchiare? 
Spero almeno che queste farneticazioni siano riservate in esclusiva all’ambito bipede, e che le geniali cime del pensiero (o pensiera?) insulsally correct risparmino l’affascinante “leonessa”, e non ci impongano il ridicolo e loffio “leona”. 
E che domani non stabiliscano magari che anche la “gn” di cagna nasconde risvolti spregiativi, o ci toccherà mandar giù “il cane e la cana”. 
E che nella furia dell’entusiasmo logoclastico non vengano rasi al suolo anche i femminili che terminano in “trice”, o i nostri bimbi a scuola dovranno imparare a scrivere attora e scrittora, tuffatora e pattinatora, pittora e scultora, e chi più ne ha più se li tenga. Anzi, se li metta. Nella cula che usa per ragionare.
Perché il Rispetto e l’Amore per tutto ciò che è Femminile (dentro e fuori di me, dentro e fuori di noi) non ha NULLA a che vedere con la supponente e querula presunzione di un imbecille delirio logoclasta. Perché ad esigere e meritare per prima rispetto è per l’appunto la più femminile delle cose: la Parola stessa! 
Il che, naturalmente, non significa blindare i vocabolari fino a farli puzzare di muffa: se c’è uno che ama considerare la Lingua una cosa viva e che ama giocare coi neologismi sono io. Ma le novità non possono e non devono essere imposte dall’alto da un trombonismo politico più o meno boldrinesco, né tantomeno dal basso dagli sconcertanti ragli insulsally correct.
(E comunque, la mia dottoressa si metta il cuore in pace: piuttosto che chiamarla dottora mi lascerei morire senza curarmi.)

Ne approfitto, infine, per conferire la medaglia all’idiozia assoluta: essa va senza alcun dubbio a “presidenta”, dal momento (dalla momenta?) che “presidente” può significare sia “colui che presiede” sia “colei che presiede”: IL presidente, LA presidente (e in questo caso ha ragione chi vuol abolire “presidentessa”, ma perché è inutile, non perché è “sessista”!!) 
Una parlamentare donna si chiama onorevole, mica onorevola!
Presidenta è veramente (veramenta?) una parolina deficienta!


14 commenti:

  1. E vabbe', le femministesse hanno sempre ragionessa.

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    1. Più che al femminismo (che ha i suoi lati intelligenti) credo che il tema sia riconducibile alla vecchia planetaria piaga: MATER IMBECILLORUM... :-))

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    2. E in questo caso "madre" non va bene: bisogna chiamarla "padra".

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    3. Sì. Un libro sull'argomento potrebbe intitolarsi "Nel nome della Padra". :D

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  2. non ho letto di questa idiozia...sicuro che la Boldrini non abbia di meglio da fare, che cambiare tutto il vocabolario italiano? mah!

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    1. Mi verrebbe da dire che certa gente meno cose fa e meno danni combina... :D
      Però, in questo caso, il "boldrinesco" stava più a indicare un generalizzato modo di pensare e di blaterare, indipendente dalla persona che ha originato il neologismo...

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  3. Pure Architetta non è mica bello. Però quando chiamano i colleghi maschi Dottore e alle femmine dicono signora, ammetterai che un cicinin fa riflettere

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    1. Vero, anche se io chiamerei tutti (anzi, chi lo merita!) "Signore" e "Signora", che considero delle vere onorificenze: questa mania tutta italiota del "dottor" (che spinge un sacco di fessi ignoranti a comprarsi le lauree chissà dove) mi ha sempre lasciato alquanto perplesso. A meno che non si tratti, appunto, di medici: in questo caso dottore e dottoressa, perché se c'è davvero qualcuno così maschilista da dire di proposito "dottore" e "signora", allora trattasi di becero scimmione presuntuosetto... :-))

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    2. "Lasciamo stare i titoli. Stanno davanti a una persona come l'asino davanti al carico."
      Erri De Luca - La natura esposta -

      Onoratissima di essere appellata con un "signora".
      E basta.
      Abbraccio.

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    3. La penso esattamente come Te e come Erri, Signora Mariella!
      E ti abbraccio forte anch'io.

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    1. E l'arcipreta? :)
      (Ah, no, quella i porporati non gliela lasciano fare... :D)

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