"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

domenica 10 gennaio 2016

ereZie in ZalZa roZa

EKKEKKAZZO!

1. RASCHIANDO IL FONDO
Editors che pubblicano (brutti) libri scambiandosi editore, conduttrici di (nauseabondi) reality che diventano concorrenti del reality… Manca solo De Laurentiiiis protagonista del prossimo cinepurgone, o che Thohir scenda in campo con la maglia dell’Inter (questa sarebbe la meno assurda, perché peggio di Felipe Melo non può giocare, e risparmierebbe uno stipendio: pensaci Erick, pensaci!).
Una volta addomesticato un pubblico, puoi fare sostanzialmente quel cazzo che ti pare.

2. OSCARKEKKO? MAGARI ANCHE NO…
IL RICATTO (UN PO’ RAGLIANTE) DEL CONSENSO OBBLIGATORIO
Premetto che il fenomeno Zalone non mi entusiasma ma neppure mi scandalizza. E che non ho visto l’ultimo film. E che Zalone mi diventa MOLTO simpatico allorché dichiara: “Io voglio far ridere, non sono il sociologo degli italiani!” (Quanto hanno nauseato ‘sti professorini secondo cui il pubblico “ride liberatoriamente e autoironicamente di se stesso”, quando invece il più delle volte è solo perversamente compiaciuto nel vedere la propria banalità moderna rispecchiata, “giustificata “ e incoraggiata da un’opera di straripante sucesso?) 
Sicuramente, di questi tempi, gira di peggio. Ma tanto peggio. [Penso agli ex “soliti idioti”: ho visto un trailer in cui l’UNICA scena potenzialmente divertente era quella della forchettata sulla mano: peccato fosse copiata (citata?) da un vecchio film di Pozzetto (ecco, Lui rispetto a ‘sta gente qua era da Oscar!), e peccato che nel nuovo grossolano contesto non facesse neanche più ridere!] 
Ho trovato i precedenti film kekkiani (visti con comodo ritardo in dvd, da mio fratello, come forse succederà con questo, perché la coda nei multisala non la farei nemmeno in cambio di uno dei tanti milioni incassati) li ho trovati, dicevo, da 2 palle-2 palle e mezza, cioè tutto sommato onestamente divertenti ma tutt’altro che geniali, qualcosa più di un cinepurgone e qualcosa meno di un film che ti conquista e ti fa dire “lo voglio rivedere ancora”. La gente fa la fila? Vabbè. Meglio per questo che per le 50 flatulenze vaginali. Non mi dà nessun fastidio se le persone si svagano e si divertono attraverso quel tipo di comicità facile, stereotipata, sempliciotta e prevedibile imposta negli ultimi anni dal sapiente marketing Zelig: sinceramente, sono contento per loro.
Ciò che però mi ripugna è il ricattatorio e quasi bullesco martellamento operato da tutti quei nuovi intellettualozzi, divenuti tali alternando sgobbate universitarie e trash television, non solo proni e invasati nel celebrare sui giornali ogni qualsivoglia successo pop (Zalone al cinema, Volo in narrativa, Pausini in musica) ma sempre più aggressivi nel dirti (da opportunisti Cantori della Mediocrità – a partire dalla propria, ovviamente) che se tu non ti mostri addirittura GRATO a Zalone per i suoi film, a Volo per i suoi libri, alla Pausini per le sue canzoni, tu allora sei automaticamente un antipatico snob, un invidioso, un noioso, un ignorante economico e un disfattista antipatriottico.
Non è mancato neppure il solito politico becero e populista, pronto ad annunciare, sulle ali degli incassi e quindi di un cavalcabile e sfruttabile “consenso” plebiscitario, che il bravo guitto di successo sarà Ministro della Cultura nel suo “futuro governo” (touch the balls!!). Massì, continuiamo a farci del male: in fondo, attualmente, siamo “soltanto” la nazione di gran lunga più somara d’Europa!
Io non credo che Zalone, Volo e la Pausini siano il diavolo, e rispetto chi li apprezza.
Ma posso ancora dire, mi è ancora permesso di pensare, che i miei Gusti sono differenti (e non sto parlando di Corazzate Potemkin, di Tolstoj e di Puccini: sto parlando di Woody Allen, Eastwood, fratelli Coen, di Narrativa Americana contemporanea, sto parlando di Beatles e di Depeche Mode e di sano poprock!), posso dire che se il cinema fosse SOLO Zalone, se la narrativa fosse SOLO Volo, se la musica fosse SOLO la Pausini, io molto probabilmente, e da un bel pezzo, non guarderei più film, non leggerei libri e non ascolterei canzoni? Che troverei più proficuo per la mia anima andare a pascolare capre in cima a una montagna? Posso dirlo? Posso? Grazie!



28 commenti:

  1. Condivido quello che scrivi: ma io vorrei fare un’altra considerazione. Vedi, caro Nicola, gira e rigira, finiamo per parlare, tutti, dell’argomento del giorno imposto dai mass-media a seguito delle file chilometriche che si sono formate davanti alle sale cinematografiche per vedere l’ultimo film del grande divo del momento: Checco Zalone. Oggi si va sempre di più affievolendo quel modo variegato di pensare perché il mondo fornito dai media è identico, così come sempre più identiche sono le parole ed i messaggi messi a disposizione per descriverlo. Chi ascolta una qualsiasi notizia, finisce con il recepire le identiche cose che egli stesso potrebbe tranquillamente dire; chi parla, non fa che ripetere le stesse cose che potrebbe ascoltare da chiunque perché ci abbeveriamo alle stesse fonti di informazione, quali i giornali, la televisione, internet. Viviamo in un mondo standardizzato che alla lunga appiattisce il cervello e la società che ci viene raccontata spesso è fuori dalla realtà (vedi la pubblicità), ci allontana e ci unisce, nello stesso tempo, attraverso un pensiero unico. Quando mio nonno, contadino, incontrava un suo conoscente – parliamo di un tempo in cui i mezzi di informazione non erano così asfissianti – egli poteva scambiare con il suo amico esperienze di vita e di lavoro: ciò che diceva l’uno rappresentava quasi sempre una novità, un arricchimento per l’altro e viceversa, perché tra i due, nonostante tutto, esistevano ancora delle differenze di cultura e di conoscenze. Alla base, infatti, di chi parlava e di chi ascoltava, c’era sempre una diversa concezione della vita, una differente coscienza delle cose che succedevano e quindi il confronto accresceva e migliorava sia l’uno che l’altro. Esisteva, in quel contraddittorio, un dare ed un avere. Le parole di quelle due persone non erano veicolate dall’esterno, non venivano forgiate da programmi televisivi ma nascevano da conoscenze personali. Se quei due amici di prima si incontrassero oggi, non credo proprio che si scambierebbero le loro concrete esperienze di vita e di lavoro, non parlerebbero né di semina né di potatura, non si consiglierebbero vicendevolmente su come ottenere un buon vino, ma i loro discorsi sarebbero rivolti a Checco Zalone.
    E allora viene davvero voglia di scappare su una montagna a pascolare le capre. Stammi bene e scusami per il lungo commento.

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    1. Non ti devi scusare, caro amico. Anzi, ti ringrazio per la possibilità che mi regali di riflettere sui miei stessi processi mentali. Dopo aver scritto questo pezzo, un po’ mi è venuto da chiedermelo: che sia pure io vittima dell’influenza inferiorizzante, visto che finisco col parlare pure io delle stesse cose di cui parlano tutti, anche se da anni rifuggo da telegiornali e trasmissioni generaliste con ospiti pilotati e marchette premeditate? Mi sto lasciando appiattire anch’io, pur essendo “titolare” di un blog piuttosto “differente” e originale, e autore di qualche romanzetto tutt’altro che banale?
      La tua riflessione è giusta, ma credo che alla fine la mia risposta possa essere “NO”. Potrei dire che interventi come questo sono per me la famosa eccezione alla regola. E in parte è così. Ma soprattutto ti dico che, anche in questo caso, ho cercato di scrivere una cosa fuori dal coro, fuori dall’obbligatorio schieramento “pro” e “contro”.
      Certo, non credo di essere l’unico ad aver scritto una cosa (parzialmente) a favore del comico pugliese e al tempo stesso altamente spernacchiante nei confronti dei cervelloni che lo incensano (pare che oggi si sia unito nientemeno che Michele Serra, uno che un tempo ammiravo e non poco), ma di sicuro, se vai a leggere in giro, vedrai che siamo assai pochi.
      Comunque grazie ancora!

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  2. Caro Nicola, la situazione ce la spieghi veramente chiara,la personalità di certi individui allenatore fanno il bello e il brutto tempo automaticamente.
    Buona domenica caro amico.
    Tomaso

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    1. Buona domenica anche a te, pur se un po' in ritardo, caro Tomaso. :)

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  3. Torno a leggere un tuo post sul blog, e contrariamente forse alle tue intenzioni sono contento di dirti che fai sempre pensare tanto con quello che scrivi. Nemmeno a me va di essere fra i contributori dei circa 15 milioni di euro di incasso di cui continuano a cianciare, anche se penso che, come te, anche io guarderò questo film quando sarà scaricabile o lo daranno in TV. E così meno male che narrativa e canzoni ci regalano anche Guccio Scriba (http://nicochillemi.blogspot.it/2012/12/guccio-scriba.html) e tanti altri che sai già (Lolli, Bertoli, De Andrè, Rosso, Camilleri, eccetera eccetera) :-)

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    1. eheh... ricordo quel bellissimo post su "Guccio Scriba", per il quale ancora mi commuovo e ti ringrazio. Un abbraccio, caro amico!

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  4. In Italia sempre tutti pronti a salire sul carro e altrettanto svelti a scendere. Mi è istintivamente simpatico e mi fa divertire soprattutto quando canta: da lì a tesserne le lodi cinematografiche...

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    1. Proprio questo è il punto, e da qui nasce pure la difficoltà quasi equilibristica di parlarne: odio i parrucconi che snobbano l'umorismo e la comicità, ma odio ancor di più chi dall'oggi al domani è capace di scambiare il primo guitto per un Totò, il primo scribacchino per un Philip Roth, il primo musicistucolo per un Mozart, soprattutto quando esiste il sospetto che dietro a tali celebrazioni si nascondano meccanismi commerciali o un tornaconto personale...
      Ciao carissimo!!

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  5. infatti hai ragione...avevo espresso in giorni precedenti all'uscita del film, da una blogger, Paralice, che mi incuriosiva, come quello di Verdone/Albanese, perché ricordavo quelli precedenti di Zalone, visti in TV, ed erano stati un momento di evasione totale, di risate di pancia.Con questo spirito volevo vederlo, ma praticamente è diventato inaccessibile per le code, non ho fretta, tantomeno dopo lo schiamazzo qui, in TV, giornali, intellettuali e perfino il mio fruttivendolo, non che voglia fare la snob, ma preferisco sapere quello che mi vende che la trama...detto questo, aspetterò il film Made in Naples ;) comodamente distesa sul mio divano.
    ciao!

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    1. Io oltre che un po' snob sono pure bastiancontrario, e i successi plebiscitari sono quasi sempre un buon motivo per girare alla larga. Certo, questo a volte mi fa prendere delle cantonate, come quando nei primi anni Ottanta diffidavo dell'ottimo Battiato solo perché il suo ottimo disco La voce del padrone dominava le classifiche, ma sono casi molto rari... :-)))
      Ciao, ti abbraccio forte!

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  6. Nico', verrò punito se preferirò e preferisco pascolare capre sul cucuzzolo della montagna?
    Non me ne vogliano quelli da te nominati.
    Distinti saluti,
    aldo.

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    1. Propongo di acquistare un piccolo gregge e iniziare un'attività di pastorizia montana insieme... :-)))
      Salutoni, Aldo!

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  7. Ma dai Nick, bisogna fare le giuste premesse. E' un film divertente come i suoi precedenti mica gli dobbiamo consegnare l'oscar. E su, che anche Woody che due palle!

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    1. Ho fatto tante di quelle premesse, infatti, che mi è venuto fuori un post che per 9/10 elogia Zalone.
      Poi c'è sempre la solita vecchia storia del de gustibus: per me le "palle" woodyane saranno sempre da 4 in su...
      (L'ho detto che non ho nulla contro il divertimento, ma non è colpa mia se non tutti si divertono con le stesse cose, scusa: non farmi come quell'amica che mi fece un severo predicozzo perché non mi era piaciuta quella cagata di Mission Impossible: mi squadrò con aria da maestrina dicendomi "bisogna anche divertirsi!!". Certo che bisogna divertirsi, ma Mission Impossible mi fece CAGARE.)
      Quanto al kekko, viste le lodi sperticate, e persino certa critica ufficiale in ginocchio con la lingua fuori, speravo tanto che 'sto film fosse molto superiore ai precedenti, ma se adesso tu mi dici che è più o meno la stessa menata... bah.
      Bacioni lo stesso, vah... :D

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  8. Quando non ci si uniforma alla moda del momento, ah allora sei frustrato, rosichi. Ma no! Ho gusti diversi. Non ho visto nessun film di Zalone, e quest'ultimo era in sala dove eravamo in vacanza, zero fila, ma abbiamo preferito fare una passeggiata, trovo per citare chi citi tu, che le canzoni della Pausini siano circa tutte uguali anche se lei mi è pure simpatica, e di Volo ho letto i primi libri ed è un furbetto che cavalca l'onda di ciò che la gente ama sentirsi dire. Stop. La gente spesso ama essere comoda e questi eroi nazional popolari non li devi scovare, sono lì a portata di mano tra l'altro. Buon anno Zio. Che ti sia felice. Sandra

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    1. Buon 2016 anche a te, cara amica!
      Che ti sia propizio, e ti porti tanta serenità e tante belle soddisfazioni!

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  9. Zalone non mi ha mai fatto varcare le porte del cinema per i suoi film... credo continuerò a farlo.

    Un abbraccio

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    1. Saremo sempre almeno in due, quindi... :)
      Un abbraccio pure a te!

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  10. Come giustamente fai notare, Zalone (con la Z dura; e tutte le volte che lo pronuncio giusto e mi guardano con tanto d'occhi rispondo che deriva da "Cozzalone"...) e la Pausini sono a metà scala, insomma, roba mediocre e dozzinale. La Pausini ha pure una bella voce e la sa usare; peccato che le sue canzoni siano del tipo "sentita una sentite tutte". Su fabiovolo, invece, scusa ma devo vomitare. Sembra un robot che mette insieme parole ad muzzum.

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    1. Oggi purtroppo, anche per colpa della straripante potenza (e disonestà) mediatica, quella della mediocrità sta diventando una sorta di dittatura, di religione: se non l'apprezzi vieni, nella migliore delle ipotesi, guardato con sospetto. Ma almeno i mediocri di cui stiamo parlando in fondo sanno di esserlo, e gli va bene così. Di gran lunga peggiori, e più pericolosi, sono i mediocri mascherati da intellettuali di alto livello: i danni che stanno facendo e faranno questi ultimi sono INCALCOLABILI! :-(

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  11. faccio un po' l'avvocato del diavolo...
    i tre personaggi, in realtà, pur se hanno successo nella medesima fascia di pubblico, sono piuttosto diversi. Checco Zalone, al secolo Luca Medici, è una specie di Caligola: musicista più che discreto (no è Bollani, ma è meglio di Allevi), sa benissimo che con la musica di un certo livello, non si va da nessuna parte, e interpreta una macchietta comprensibile anche ai minus habens, che comprensibilmente gli fa fare un sacco di soldi (poi magari lui, per conto suo, va al localino sotto casa a fare le jam sessions, tanto per togliersi lo sfizio). ma la prima cosa che mi viene in mente guardandolo, è il mitico Franco Cerri (cioè uno dei migliori chitarristi jazz italiani di tutti i tempi), che per sbarcare il lunario faceva l'uomo in ammollo nella pubblicità del bio presto. Fabio Volo ha forse solo un grande merito: è l'unico che ha della MUSICA nel suo programma, in quella specie di spot pubblicitario continuo che va sotto il nome di radio dj. come scrittore non lo giudico, perchè tanto non scrive lui, ma non è che De Carlo sia tanto più avanti (e quest'ultimo scrive come attività principale...). come attore è quello che può essere uno che lo fa per caso, ma non è peggio di un Vaporidis, e sicuramente è meglio di Bova.
    la Pausini...mah...non scrive nulla, tecnicamente non è niente di che (ve ne posso presentare diverse, che la potrebbero piallare anche appena alzate la mattina), e se l'hai sentita fare, anzi tentare di fare, "the greatest love of all" (Whitney Houston), puoi capire di cosa parlo. non è un gran che, e quel che è peggio, non è molto conscia dei suoi limiti (anche se non sarà tutta colpa sua).
    alla fine son tre paraculi (più o meno consci di esserlo), e per me possono anche andare avanti così. il problema non sono loro. il problema è chi si nutre solo di questo, pur avendo i mezzi per cercare altro (e con internet, le scuse stanno a zero).
    P.S.: cmq sono andato a vedere il film di Woody, e mho fatto fatica a tenere gli occhi aperti. veramente lento e noioso a livello dei film della Coppola. Zalone ha sicuramente un successo sovradimensionato, ma cazzo se ci si mette pure Woody, la speranza comincia a morire...

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    1. Concordo su molto, e soprattutto sul “paraculi”. Temo però che invece saranno sempre meno “consci di esserlo”, grazie a uno stronzo sistema mediatico cul-turale che li convince di essere DAVVERO delle voci, e dei cervelli, importanti. E qui è fortemente rivelatrice quell’altra Grande Verità che dici: “non è colpa loro”! Già, in fondo che colpa ha la povera Pausini, se il supplemento settimanale di un grande quotidiano la sbatte in copertina NON come cantante, ma come MAESTRINA di pensiero, per farci un banale predicozzo egualitario sotto il titolo-slogan “siamo tutti simili”? Stessero almeno al posto loro, e ci concedessero qualche pausina… :)

      p.s. L’ultimo Woody mi manca. Può darsi che l’avanzare degli anni si stia rivelando spietato anche per lui. Ma resta il fatto che se avessi soldi per un solo dvd o un solo biglietto (a patto, in quest’ultimo caso, di poter scovare ancora un Cinema che non sia un merdisala), e dovessi scegliere a scatola chiusa fra lui e checcuzzo, grandi dubbi non ne avrei…

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    2. io infatti non ne ho avuti...ma stavolta mi sono sbagliato. ma l'eccezione conferma la regola, come diceva Brecht :)

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  12. Condivido quello che hai scritto. Sebbene, pur non avendo visto i suoi film (forse ne ho adocchiato mezzo ma non me lo ricordo bene), Zalone mi sia abbastanza simpatico, a differenza della maggior parte del vippume o aspirante tale. Quello che mi sconcerta è che Zalone, Pausini, Volo (naturalmente se ne potrebbero aggiungere altri) sono dei modelli culturali (lo dico con un po’ d’ironia), giacché la visibilità e il successo immediato sono gli unici valori riconosciuti. Essi cantano, narrano, descrivono una realtà televisiva, con un linguaggio televisivo e il pubblico (che è televisivo) li premia. È un blob che si morde la coda.

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    1. Concordo in pieno. Hai descritto la situazione con poche parole e con la giusta ironia. Hai successo solo perché sei visibile, e diventi sempre più visibile perché hai già successo. E per chi denuncia il meccanismo perverso, destinato ad annichilire tutte le arti, è sempre pronta l'arrogante paroletta magica: "invidioso"!

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  13. Grazie a eventi del genere il mio capo è riuscito a pagarci tutti gli stipendi arretrati. Non mi spiego sinceramente come sia possibile che così tanta gente affolli i cinema da ormai più di dieci giorni, ma per noi che ci lavoriamo è una manna dal cielo. E poi devo ammettere che sentire una sala piena che ride, vedere nonni con i nipotini che escono col sorriso, mi fa piacere.

    Poi l'effetto è positivo anche per altri versi. La gente che si sente superiore rispetto a questo cinema di bassa lega (ne ho lette di tutti i colori) in questi giorni si è affrettata a correre al cinema a vedere film più impegnati. Solo che una sala piena per Carol o Il ponte delle spie non fa notizia.

    Io lo ripeto dal primo film (Cado dalle nubi). Per me Checco Zalone è il Santo Protettore degli stipendi, e mi auguro che continui a fare un film all'anno ^_^

    P.s. il film non l'ho visto, non so se è bello o brutto, non è il mio genere ma non mi permetto di criticare chi ha gusti diversi dai miei.

    Un abbraccio!

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    1. Bella e interessantissima testimonianza, questa tua! Che fra l’altro mi fa capire fino in fondo il rischio che ho corso e sto correndo firmando un post del genere: di passare per uno di quegli odiosissimi, puzzolenti parrucconi erudibondi che si scagliano come tanti savonarola invasati contro tutto ciò che è umoristico e “leggero”: questo no, questo mai! Piuttosto, chiederei a Zalone di sottopormi a un provino per diventare co-sceneggiatore di un suo futuro film… :-))
      Anche se poi rimango, e ci mancherebbe, della mia idea, e coi miei gusti.
      Un abbraccio grande!!

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  14. Puoi dirlo alla grande! Pure io non ho visto il film è da come ne parlano in TV non sono minimamente invogliata

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