"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

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venerdì 19 dicembre 2014

Eresia flash – NEOANALFABETA SARÀ TUA SORELLA

Stamattina è successa una cosa paradossale. Il mio ottantenne padre si è visto dare del neoanalfabeta nientemeno che (in prima pagina!) dal giornale che compra e legge quotidianamente da oltre mezzo secolo, alternandolo a riviste varie e alle decine di ottimi romanzi che si divora ogni anno. È un po’ come se il tuo cantante preferito ti dicesse che sei sordo nel bel mezzo del ritornello della canzone che stai ascoltando…
Secondo l’emerito estensore dell’articolo, approssimativo e superficiale portavoce della nuova arroganza tecnoglionita, è solo questione, ovviamente, di frequentare o non frequentare internet, considerato non un diverso mezzo o diverso luogo, ma nientemeno che un nuovo linguaggio, rivoluzionario ed “escludente” come il passaggio dal latino all’italiano. 
Voi che come me su internet bazzicate eccome, sapete benissimo che non è così: la cosiddetta navigazione non è preclusa a nessuno, ed è una semplice questione di averne o non averne voglia, curiosità, necessità o interesse. Io non sono più alfabetizzato di mio padre, così come non lo sono quei meravigliosi amici blogger più o meno della sua età che frequento, come non lo era quel suo splendido amico quasi novantenne che col computer si dilettava alla grande. A lui piaceva e interessava. A mio padre no. Punto.
Voi ed io lo sappiamo: ci sono migliaia di persone che “navigano” per scrivere cazzate sgrammaticate col (non) linguaggio sms, per twittare rutti e peti, e soprattutto ce ne sono milioni che sul web ci vanno per far circolare video cretini divulgati su uazzàpp come catene santantoniesche per imbecillotti, per sbavare sciacallescamente su filmati cruenti, o per scaricare canzoncelle gratis, di cui a malapena riescono a decifrare il titolo prima di selezionarle, o per chattare mentre si menano l’uccello. 
Mandrie di e-gnu che non leggeranno un libro (né tantomeno un ebook) campassero duecent’anni.
Voi ed io lo sappiamo: ma quale nuova lingua? Una volta entrati con un paio di clic, o peggio ancora di polpastrellate su uno schermo (alla portata di qualsiasi scimpanzé appena nato) l’alfabeto e la scrittura rimangono esattamente gli stessi. Non c’è bisogno di essere programmatori o laureati in ingegneria elettronica, come articolozzi di quel tipo indurrebbero a pensare. Una volta letta una cosa e cliccato su “commenta”, davanti a te avrai la stessa tastiera, con le stesse lettere, le stesse parole da comporre nella stessa vecchia lingua. Il punto è saperla usare, ma questo è tutt’altro discorso.
Ma forse i veri neoanalfabeti sono quelli che ancora diffondono, nei loro puerili temini letti da milioni di persone, e per cui vengono pure pagati, questi assurdi obsoleti cliché, forse legati a un web “sognato” vent’anni fa, che non ha nulla a che vedere col web concreto e reale. 
Un’altra assurda espressione-chiave, che rivela il disarmante livello dell’articolo, è “Analogici fuori tempo massimo”: conosco tante persone intelligenti, ma, fra esse, le tre o quattro in assoluto più intelligenti (gente che insegna alla Sorbona, per dire) sono concordi nel dire che vogliono ri-diventare (nei limiti del possibile) appunto analogici. Il digitale assoluto, idolatrato e acritico è con ogni evidenza una roba da poveri schiavi bovini.
Oggi non c’è nulla di più ragliante del tecnoglionitismo. Ma che questi ragli si trasformino pure in risate di superiorità e arroganza, è veramente il colmo. 
C’è un solo giusto messaggio in tutto quell’articolo: noi alfabetizzati siamo sempre di meno, e forse addirittura scompariremo. Ma la discriminante non è certo la connessione web. Anzi.
Forse sbaglio io a prendermela: in fondo, stringi stringi, era solo il solito vuoto polpettone statisticheggiante: peccènto di qui, peccènto di là, peccènto nel nord, peccènto nel sud… (addirittura ci si preoccupava per la bassa percentuale di connessioni dei bambini fra i 6 e i 10 anni! Roba da matti!) Comunque, se quel giornale avesse una dignità, pubblicherebbe pure articoli in senso contrario, come quel meraviglioso “Miss Appman si pappa il pensiero” (non ricordo l’autore… :D) che solo voi privilegiati avete potuto leggere su un certo blog, naturalmente gratis. E invece, pubblicano menate di questo tipo.
Che sia perché dietro c’è il solito “indotto”? L’altro giorno una gentile ragazzuola mi ha disturbato al telefono per propormi un “corso di computer” a pagamento… Ancora i corsi di computer!!!! Quando se a mio padre venisse la voglia potrei insegnare tutto io in due minuti, e gratis!!!!
Il babbo ha detto che continuerà a comprare quel giornale.
Però c’è rimasto maluccio.


35 commenti:

  1. e che ci vuoi fare...ormai anche fra i giornalisti abbondano gli hipster-radical-chic-modernisti-di-design (del cazzo, aggiungo io), ovvero un sacco di gente che vuol buttar via tutto quello che è "obsoleto" (o qualche altro aggettivo hipster-del cazzo, aggiungo io), senza nemmeno sapere cos'è. via tutto quello che c'era prima dell'iphone! prima o poi si renderanno conto che sono solo dei cazzoni, ma ahimè, per loro sarà troppo tardi.... die hipster die! :)

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    1. E naturalmente la prima cosa "obsoleta" in cima alla lista è il cervello umano...

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  2. forse non c'entra, ma te ne dico una micidiale: fra le letture consigliate a mia nipote, per l'estate, dai suoi professori, belli alternativi, campeggiava un bel "Grande fratello" di Orwell....

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    1. Di solito sono sempre gli stessi tre o quattro titoli che girano, fra cui l’immancabile Siddharta… Viene il sospetto che certi professori (non tutti, per fortuna) abbiano in casa una libreria poco più ampia, in centimetri cubici, del tostapane in cucina…

      p.s. mentre tentavo di risponderti è andata via più volte quella troia della corrente elettrica: che il grande fratello ci abbia sgamati nell’atto peccaminoso di PENSARE? :)

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  3. Sono solo dati statistici sciocchi, come il fatto che in Italia si legge poco in questa o quella regione.
    Pensa, della mia categoria (i single) hanno scritto che quelli americani eleggeranno il prossimo presidente.
    Comunque, il perché dietro tutto questo è che oggi il mondo è un'app.

    Moz-

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  4. ...e te credo, ce so' rimasto male puro io forse pe' via dell'età, semo quasi coetanei, io un po' de più.
    Cia Nico', un ber saluto a Papà tuo,
    aldo.

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    1. Riferirò sia la gradita solidarietà che gli ancor più graditi saluti.
      Ciao Aldo!

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  5. Ormai è da una decina d'anni che periodicamente ci "frappolano" con questo concetto. Un ever green.

    PS: E' andata peggio a mio figlio (non ricordo se in 1° o 2° liceo) con "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" assegnato da una sadica prof. di lettere.

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  6. Fra cinque anni gli stessi scolaretti daranno dell'uomo delle caverne a chiunque se ne andrà in giro senza indossare gli occhialetti da schiavo...

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  7. Mi sembra veramente un articolo stupido, e chi l'ha scritto veramente indietro, lui sì... solidarietà al papà :)

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  8. Lo sento vicinissimo il tuo post, visto che anche il mio papà ultaottantenne, che legge, s'informa, viaggia e non si nega anche cinema e teatro, ha sempre evitato, nonostante ripetuti inviti miei e di mia sorella, di installare internet. La sua paura è che finirebbe intrappolato, incantato come Ulisse. Si è bendato e fatto legare per resistere alle sirene webbistiche. Avessero ragione i nostri vecchi? ;)

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    1. Fa benissimo a resistere. Checché ne dicano i cazzoncelli modajoli, non sarà certo il telefono a colori a determinare nuove gerarchie intellettive.

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  9. Per caso quell'articolo era scritto con le "k" anziché le "c"? Io su internet ho imparato, in primis, gli errori di sintassi e grammatica che prima non facevo!
    Ma che articolo stupido! E, per dirla tutta, molti dei moderni fruitori di internet, i giornali non li comprano o leggono più, nemmeno nella versione online. Un abbraccio.

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    1. Le k non c'erano, ma si leggevano fra le righe (dell'encefalogramma...)
      Oltretutto questi sono clamorosi autogol: se fanno incazzare i nostri vecchi, poi chi glieli comprerà più i loro cavolo di giornali, che sono obsoleti non perché di carta ma perché scritti in quella maniera??!!
      Un abbraccio anche a te!

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  10. Concordo apppieno con la tua analisi. Io me la rido alla grande di detti cretini, il cui declino mentale è in atto fin dalla nascita.
    Un mio esempio: mio suocero che vive con me fa parole crociate e divora romanzi ad un ritmo che veramente gli invidio. Ha una mente sveglia e curiosa e, pur non frequentando internet, è aggiornato su tutto ciò che succede. Ed ha 97 anni!

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    1. I cretinetti potrebbero rispondere che vale solo per i 97enni... E invece si può essere intelligenti, liberi e autopensanti anche parecchio prima!
      (Dopodiché sul web, come facciamo anche noi, ci si può andare lo stesso: non è una discriminante in negativo come non lo è in positivo, ovviamente).

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  11. Se mi è permesso dire, ma questo tizio che cazzo vuole?
    Neppure mio nonno usa il computer ma è una persona colta e molto informata su tutto, legge tantissimo e adesso alla sua giovane età di ottantasettenne sta studiando il giapponese. Tuo papà è OK, non ha bisogno di nessuna app, nessun pc, nessun IPad e cazzi vari.
    Un abbraccio a entrambi e Buone Feste!
    Xavier

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    1. Eheh... se quella gente fosse intelligente, autoironica e "sportiva" pubblicherebbe questo post e tutti i vostri commenti, e il tuo per primo... :)
      Un abbraccione e tanti auguri anche a te, e a chi ti vuol bene!

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  12. Non penso ci sia nemmeno bisogno di polemizzare su vicende simili; è ovvio che chi ha scritto quell'articolo non sapeva di cosa stesse parlando.
    :)

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    1. Oppure obbediva pateticamente a degli ordini:
      "Spurgami fuori quattro cartelle sui neoanalfabeti che non si connettono, basandoti sulle statisticozze che ti allego"
      "Signorsì". :D

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  13. Credo il discrimine fra chi usa internet e chi non ne vuole sapere sia solo la libertà di scegliere.Per il resto,solo parole.
    Un cervello lucido,"usato",e con tutti i neuroni al posto giusto può fare a meno della rete,se vuole,o può collegarsi.
    La voglia di tenerci aggiornati,informati,vivi,non dipende certo dai mezzi che usiamo,ma da come li usiamo.Parlo al plurale perché rientro nella categoria per diritto di età,più o meno.Un saluto cordiale al tuo saggio papà,e non se la prenda..

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    1. "C'era una volta il giornalismo italiano", verrebbe da dire. Su quel giornalone che compra mio padre le firme intelligenti non saranno più di cinque o sei...
      Un saluto e un abbraccio a te!

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  14. Mi spiace che molti non titolino a caratteri cubitali il problema dell'analfabetismo, di quanti non sappiano né leggere, né scrivere e di coloro che pur sapendolo fare non riescono ad interpretarne il significato. Come ho scritto oggi da qualche parte una dose eccessiva di digitale può essere letale. E sono d'accordo.tant con ciò e come lo dici. Ed hai ragione "C'era una volta il giornalismo italiano" :(

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    1. Troppo digitale è letale. Troppo digitale è letame (e non nel senso di buon fertilizzante...)
      Gli italioti sono i primi al mondo per acquisto di stramaledetti telefonuzzi, e ultimi in Europa per acquisto e lettura di Romanzi. Forse sono QUESTI i dati su cui un buon giornalista si dovrebbe concentrare... :-(

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  15. Non ho mai avuto una grossa stima dei giornalisti ma se c'è qualcuno che è stato completamente rovinato dall'avvento del digitale, sono loro. Articoli sempre più buttati giù senza nemmeno rileggere cosa hanno scritto che tanto c'è il correttore ortografico, copia-incolla spudorato dalla prima pagina che google gli sbatte davanti senza un minimo di ricerca e approfondimento, divulgazione di bufale e voci non confermate spacciate per verità assoluta senza poi scusarsi o correggere la notizia nel momento che vengono sbugiardati, ecc, ecc...
    Insomma, sicuramente non sarà questa categoria di persone a potersi permettere di darmi lezioni di cultura (digitale o meno)

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    1. Sottoscrivo in pieno. Che certa gente si guadagni da vivere "scrivendo" (per modo di dire) ha la stessa giustificazione etica di un mio ipotetico guadagnarmi da vivere cantando (stonando) sotto la doccia...

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  16. Dì al tuo babbo che non se ne abbia a male, se uno dovesse invitare i "giornalisti" della carta stampata a riprendere in mano la grammatica italiana ogni volta che trova errori di sintassi, consecutio temporum ecc ecc, venderebbero, al telefono, corsi intensivi di lingua italiana con molta più facilità di quanto non vendano corsi di informatica. A volte basterebbe appena che rileggessero quanto scrivono, ma ho la sensazione che non lo facciano mai.

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    1. Concordo su tutta la linea anche con te. "Grazie" alla tecnologia hanno subìto la stessa involuzione di quelli televisivi, la cui unica fonte sembra adesso essere l'andare a spulciare cinguettii su cippicippi: "È apparsa adesso una nota su twitter secondo cui..." Ma dico io, a cercarmi le notizie su cippicippi sarei in grado di andarci da solo (sempre ammesso che mi interessasse!!) Oltre che scarsi sono diventati inutili.Loro sì, obsoleti.
      Se ne salvano ancora di molto bravi e molto polemici. Tranne per il fatto che non polemizzano mai contro colleghi scarsi o editoria meritofobica: non si sputa nel piatto in cui si mangia...

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  17. ci sono più analfabeti che scrivono in rete che persone in gamba e colte che non vogliono saperne del computer nemmeno solo per guardare!!!!!! ...no, questa è una delle classificazioni più becere mai sentite!!!!!!

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    1. e il bello è che pare proprio essere la posizione italo-kolta ufficiale: è passato un bel mucchio di giorni, e su quell'autorevolissimo giornalozzo non è apparso, com'era prevedibile, nessun pezzo di opinione contraria... :-(

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