Di solito non amo cavalcare la retorica dei “bambini che muoiono di fame”. Ho sempre ritenuto assurdo, esagerato, sbagliato, sgridare e far sentire in colpa un figlio o un nipote che avanza nel piatto un boccone di carne grassa e nervosa, perché non gli piace, perché non riesce a masticarla, perché è già sazio (o perché in lui c’è un futuro vegetariano), come se mandar giù a forza quel pezzo di cibo potesse risolvere i problemi di chi cibo non ha, anziché produrre semplicemente qualche grammo di escremento in più.
Ma i vuoti stronzetti che celebrano l’ultimo giorno di scuola con la vergognosa, stupida, indegna, becero-conformista battaglia della farina e delle uova, sprecando quintali di ottimi alimenti, loro no, loro non possono non farmi pensare ai bambini che muoiono di fame. E allora io quei vuoti stronzetti li condannerei a un anno di lavoro socialmente utile. Ma non qui. Nel cuore dell’Africa.
Ma i vuoti stronzetti che celebrano l’ultimo giorno di scuola con la vergognosa, stupida, indegna, becero-conformista battaglia della farina e delle uova, sprecando quintali di ottimi alimenti, loro no, loro non possono non farmi pensare ai bambini che muoiono di fame. E allora io quei vuoti stronzetti li condannerei a un anno di lavoro socialmente utile. Ma non qui. Nel cuore dell’Africa.
Concordo in pieno
RispondiEliminaio li manderei in una tribu di cannibali
RispondiEliminaQuei "vuoti stronzetti" che si riversano addosso chili di farina e decine di uova per "festeggiare" la fine dell'anno scolastico probabilmente sono quelli che non mangiano una fettina di ottima carne solo perché c'è un nervetto di troppo. Quelli i cui genitori non fanno capire il valore di ciò che consumano e, soprattutto, di ciò che sprecano.
RispondiEliminaDa prendere a testate! Anzi, da prendere le loro teste e sfracellarle insieme. Così si fa prima!
RispondiEliminaPienamente in accordo con te
RispondiEliminaCiao Zio, io li farei accompagnare da coloro che seguendo le leggi di mercato distruggono l'eccesso di prodotto per mantenere alti i prezzi e anche da coloro che con "falsi aiuti umanitari" generano dipendenza, sottomissione e sfruttamento e non permettono lo sviluppo di popoli che camperebbero benissimo con il loro lavoro.
RispondiEliminaComplimenti all'artista che ti ha fatto il ritratto, è davvero bravo!
Avevo un amico un tempo, fidatissimo e intelligente, con un'unica lacuna a mio modo di vedere: terrorizzava sua madre per come erano stirate le camice, per come erano piegati e riposti in armadio i pantaloni, ma soprattutto per come era cotta la carne, sempre troppo cotta o troppo al sangue, e poi i nervetti...oh mamma mia! Guai se ne trovava uno.
RispondiEliminaUn giorno non ricordo più chi gli fece notare che tanta gente se li sarebbe succhiati quei nervetti. Lui non degnò l'interlocutore di uno sguardo e rispose guardando il vento: "cavoli loro se non sono capitati nei testicoli giusti", sì perché lui non diceva parolacce, le odiava come i nervetti nella ciccia.
Anni dopo, molti anni dopo, Cristo gli ha mandato una bambina leucemica. Quella doveva essere capitata nei testicoli giusti, ma non le andò bene lo stesso: morì a nove anni.
Ho sempre pensato che fosse stata una vendetta della sorte.
Concordo, disapprovo questo spreco, come disapprovo cose simili tipo la battaglia delle arance: quella poi guarda non l'ho mai compresa. Adulti che si trasformano in bambini pestiferi e si tirano arance, in un casino dove si sprecano tonnellate di arance senza uno scopo.
RispondiEliminaCerte tradizioni sono piuttosto stupide ed inique.
Con il cibo non si scherza e sono pienamente d'accordo con te.
RispondiEliminaSì,saran vuoti.Ma non meno vuoti e sciocchi di chi si tira le arance per una festa,nelle strade cittadine,sprecando frutta buona che potrebbe sfamar persone che non possono permetterselo, e intasando il pronto soccorso di contusi che avrebbero potuto risparmiarsi bende ecc destinati a chi subisce infortuni e non a chi,per una non precisata goliardia festosa,si tira arance e gioca a far la guerra. Ma di sprechi ingiustificati ce ne son tanti, tanti altri. Io son cresciuta con l'idea che ci son bambini che muoiono di fame e seppur una volta,nella casa famiglia dove lavoravo un bimbo rispose alla ennesima frase che lo ricordava,"ed io che posso farci,sono piccolo,non posso pensare a tutti gli altri nel mondo",io continuo ancor oggi a pensare che ci son anziani,in Italia,che rovistano nella immondizia o raccolgono la frutta ammaccata avanzata dal mercato cittadino,e noi sprechiam la roba perchè ne abbiamo troppa e non ci va.Non dico che dobbiam mangiar anche quel che non ci piace,ma dare il giusto valore e il prezzo.A chi spreca farina e uova,consiglierei se non addirittura costringerei a passar le nottati dai fornai,dai pastai,o nelle mense della caritas,dove per un uovo ringraziano mille volte e dove anche un etto di farina è oro,alle volte.Non serve andar fin in Africa,di esempi di sconcertante povertà,ne abbiam anche nelle nostre città.Ma son coperti dalla indifferenza e dalla scomodità di chi,preferisce girar dall'altra parte e far finta che non ci sia.
RispondiEliminaInzio ad esser vecchio?..... Una volta (come diceva sempre mia nonna.....si sto a invecchià !!)non esisteva questa usanza.... da quale paese ce la siam importata?
RispondiEliminaNon puoi immaginare quanto sono d'accordo. Da bambina ero una futura vegetariana e facevo una fatica boia a mangiare la carne che non fosse magrissima, stracotta e annegata nel limone e quelle frasi le ho sentite tante volte dalla nonna. Però questa porcata delle uova e della farina dà addosso anche a me, trovo che non ci possa essere niente di divertente nel ritrovarsi tutti sporchi e puzzolenti, nell'imbrattare le strade e nello sprecare inutilmente gli alimenti. Potrebbero farsi dei solenni bulacchi d'acqua, sarebbe stupido (e i ragazzi hanno diritto ad esserlo, ogni tanto), ma almeno non dannoso.
RispondiEliminaUn saluto affettuoso.
Concordo con quello che dici e con tutti gli altri sprechi che sono stati citati e che verranno citati.
RispondiEliminahai perfettamente ragione! per fortuna dalle mie parti non si usa (anche se non dubito che in futuro non si potrà diffondere pure qui questa cosa... del resto, più un atteggiamento è stupido e più la gente lo imita!)
RispondiElimina...o in Basilicata!
RispondiEliminaGrande Zio, totally agree.
Hai detto bene caro Nicola, farle capire che cosa è la vera fame.
RispondiEliminaTomaso
Per aggiungere qualcosa alle giustissime osservazioni di Ele (10 di 14) sugli sprechi a carattere pseudogoliardico,
RispondiEliminafaccio notare che quando c'è sovrabbondanza di un prodotto, che so arance o riso o caffé, il prezzo di mercato cala perché l'offerta è superiore alla domanda. Allora vengono distrutte migliaia di tonnellate di quei prodotti in modo che la bilancia torni a pendere dalla parte della domanda e il prezzo salga.
Non solo, ma ciascuno di noi facendo la doccia o lavandosi i denti spreca miliardi di litri preziosissimi di acqua mentre in certe zone del pianeta bambini muoiono per mancanza di acqua. Mi rendo conto che non si dovrebbe nemmeno respirare per non emettere anidride carbonica, ma non c'è niente da fare: il mondo gira sempre dalla stessa parte e il sole a casa mia ogni mattina spunta sempre da destra, mai da sinistra.
* Boh
RispondiEliminaOggi sono un po' incasinato ma rispondo a te, perché voglio darti il Benvenuto a bordo, e perché poni una domanda interessante.
Io temo che si tratti di una moda troppo idiota, offensiva per l'intelligenza e pecoresca per NON essere stata lanciata da cervelletti lobotom-italici... Non credo che sia d'importazione ma, se qualcuno fosse meglio informato al riguardo, venga pure a illuminarci.
Saluto e ringrazio, naturalmente, anche tutti gli altri e altre, e in particolare Ele (che ha ragione: non c'è bisogno di stare a scomodare l'Africa, poiché davanti a quelle stesse scuole in cui infuria la battaglia dei cervellini mignon potrebbero transitare delle Persone che quella farina e quelle uova se le sognano di notte...)
Ecco, ho dimenticato di dire qualcosa sulle arance, che potrebbero essere prese a simbolo della cosa. Per l'assurdo carnevale di Ivrea (a un amico che mi ci invitava ho detto chiaramente quanto lo trovi disgustoso, e che se c'è un giorno in cui non metterò mai piede in quella città è proprio in occasione di quella festa oltraggiosa e violenta) e per le tonnellate che vengono distrutte per tenere alto il prezzo di quelle che si vendono (e che sono sempre meno buone...)
RispondiEliminaSull'acqua do ragione a Enzo, ma anche qui starei attento a esagerazioni e fanatismi. Poiché quella che risparmiamo al rubinetto non è che possa venire ridistribuita nelle zone aride del mondo, trovo giustissimo, anche come forma mentis, non sciuparne ettolitri facendola scorrere mentre ci si lava i denti, ma personalmente trovo abbastanza ridicoli gli inviti di certi "capoclasse" a farsi una doccia alla settimana, di trenta secondi, e chiudendo l'acqua mentre ci si insapona. Ci sono persone, la gran maggioranza, che fanno una vita da schiavi, faticosa e stressante, e gli vogliamo togliere anche quel po' di relax, e di benefico idromassaggio, mentre si fanno la doccia? Le esagerazioni sono sempre sbagliate. Almeno per me. Poi ognuno si regoli come preferisce.
Mi associo, sottoscrivo, condivido!
RispondiEliminaQui usano la schiuma da barba...che fa schifo, sporca ma non è cibo e sanno tutti di mentolo! Comunque usanze stupide che vengono dallo stesso concetto di consumare senza riflettere!
RispondiEliminaUno Zio "grande" in questo post ma molto saggio!
Bacio
D'accordo... odio gli sprechi in ogni forma. Quelli di cibo in particolar modo.
RispondiEliminaEd ero una di quelle che masticava per ore e a cui hanno inculcato che non si spreca il cibo perché ci sono tanti bambini che muoiono di fame.
Ma sono contenta che mi abbiano educato così e, quando vedo gente sprecare quantità di cibo (pare faccia figo riempirsi il piatto e lasciare sempre qualcosa!), fatico a star zitta...
Ciao Zio
RispondiEliminaConcordo con te.
Io non so in che paese cominciò questa cultura ma è molto estesa, lavorai molti anni in una scuola di adolescenti e sradicare questa sottocultura giovanile era quasi impossibile, perché quando i giovani comprendevano erano i genitori quelli che gli facilitavano borse di farine ed uova o quando i genitori si facevano carico di regolare i suoi figli, essi si ingegnavano perfettamente in ottenere gratis e più quantità.
Cosa si può fare? se proibirli è coartare la libera espressione......
un tema interessante!
un abbraccio
Propabilmente andrò fuori tema, come quei ragazzi, ma banalmente mi vien da dire che la madre dei cretini è sempre incinta.
RispondiEliminaChe dire invece di tutte quelle trasmissioni sulla cucina, ogni canale ne ha almeno due, telegiornali inclusi, dove vengono cucinati e gettati quintali di cibo di ogni genere: guardatene qualcuna con occhio critico.
Anch'io sono contraria, molto contraria, a costringere i bambini a "pulire il piatto", se proprio non ce la fanno...la mia certo è una voce un pò di parte, visto che a tavola lascio sempre qualcosa! Questo è comunque un comportamento che si può prevenire dando porzioni più piccole e raddoppiarle, a richiesta, in un secondo momento. In quanto all'usanza del tiro della farina l'ultimo giorno di scuola sono d'accordo con te, da noi invece c'è stata la guerra dei gavettoni da cui per fortuna sono riuscita a salvarmi. Di esempi di sprechi di alimenti ce ne sono tanti, pensa a quanto si sciupa nelle mense scolastiche...cosa se ne faranno di tutto il cibo che avanza?
RispondiEliminaapprovo, approvo,approvo..Ripudio tutte le stronzate degli ultimi giorni di scuola (feste, regali alle maestre ed altre amenità ed inutilità del genere)..
RispondiEliminaOggi è stata l'ennesima festa di fine anno scolastico cui non ha partecipato l'intera famiglia!
Santa paletta, son rimasta indietro; oppure sono in colossale letargo... dove succede tutto ciò?
RispondiEliminaVuoi dire che si lanciano addosso farina e uova per "festeggiare"?...io ero rimasta ai gavettoni.
Mi risulta che uova e farina vengono sprecate in questo modo anche a Carnevale. E che dire delle pesche, ottime pesche prodotte in Romagna, schiacciate sotto le ruote dei trattori per mantenerne alto il prezzo?
RispondiEliminaSarà perché sono nata e cresciuta in tempi di ristrettezze economiche (dopoguerra) e vedevo i sacrifici dei miei genitori per mettere in tavola pranzo e cena, ma ho sempre avuto un grandissimo rispetto per il cibo, che per nessun motivo deve essere sprecato.
Grande zio.
RispondiEliminaDi tutto questo spreco ne avrebbero tanto bisogno anche molti bimbi qui in Grecia...
RispondiEliminaUn salutone grande Zio. :)
LeNny
Per mia fortuna non mi è mai capitato di vedere una cosa simile. A Roma usano farsi i gavettoni, ed è una gioia vederli rincorrersi con le bottiglie d'acqua, dalle mie parti nel Salento se qualcuno usa uva e farina per simili scopi spero ci siano ancora mamme e nonne che li "impastino" per bene. Poi tanto per dirne una personale, quando io finivo le scuole, ecco, finivano e basta, non facevamo nulla! Che tristezza. Invece a quanti spingono i propri figli a mangiare perché in Africa si muore di fame, mi verrebbe da dire che il loro figlio è un candidato all'obesità, un affronto ancora maggiore!
RispondiEliminaCome Sandra M. non conoscevo questa 'geniale' tradizione.
RispondiEliminaChe idioti, loro e anche i genitori.
Cristiana
a 150 km da Roma, non c'è questa usanza del lanciarsi uova o farina l'ultimo giorno di scuola. O almeno non c'era una ventina di anni fa (ora ti direi una bugia, ma non mi risulta davvero!) Noi appena suonava la campanella del 31 maggio, fuggivamo in spiaggia a prendere il primo sole dell'estate. Non facevamo assenze durante l'anno proprio per poterci permettere di mancare quella decina di giorni di giugno per anticipare le vacanze estive. Altro che uova e farina: mare cristallino, sole, sabbia fine, super santos e lettini gonfiabili. Ecco come festeggiavamo la fine dell'anno!
RispondiElimina* Krilù
RispondiEliminaE con questo la mia antipatia per il carnevale lievita, ma anche la mia simpatia per te: Benvenuta!
p.s., per tutti
nemmeno da noi, ai tempi miei, si festeggiava, né in questo modo cretino né in altri meno cretini... anche perché non si capisce il motivo di festeggiare la fine di una scuola NON dell'obbligo come se si trattasse della fine della naja o della galera: per quanto la scuola possa non piacerti, te la sei scelta tu!
Come dice l'amica Turista, l'unica festa stava nella gioia di prepararsi alle vacanze al mare, ma senza imbrattare stupidamente nulla e nessuno.
Ero rimasti agli orridi e umidi gavettoni...
RispondiEliminanon ho mai sopportato i lanci di cibo, specie se sono associati a rituali-da-ultimo-giorno. Anche perché spesso una buona parte di questo cibo sprecato finisce malvolentieri addosso a persone che magari non ci tengono granché, a far parte di tutto ciò... e poi, tra l'altro, dubito che i personaggi che si dilettano così sappiano cosa significhi tirar via macchie d'uovo dai vestiti...
RispondiEliminaEh si caro Zio,
RispondiEliminala società del consumismo deve pure fare i suoi passi, non ti pare?
Lo sai come chiamo mia nipote? La chiamo la chirurga; dovresti vedere quando mangia il prosciutto crudo....se al posto del coltello avesse un bisturi non sarebbe così brava... è proprio adatta per l'alta chirurgia. Alla fine dell'operazione non rimane un bricciolino di grasso neanche se lo cerchi con la lente d'ingrandimento. Io la guardo e dentro di me penso se in tempo di guerra, per sei mesi noi che abitavamo proprio nella linea gotica, invece delle solite castagne bollite, della polenta di farina di castagne, della zuppa di erbe selvatiche raccolte nei prati, avessi avuto un po' di quel grasso sarei stata la più felice del mondo.
Ora non solo non c'è rispetto per il cibo, ma neppure per i vestiti, i giocattoli, i quaderni di scuola, pennarelli, matite che vengono usati poco, male e abbandonati!!
E che dire delle cose "firmate"??? Guai se non hanno una certa firma...gli zainetti...
I momenti che stiamo vivendo sono abbastanza drammatici, da quello che si sente alla TV, ed allora io mi chiedo se i giovani sapranno adattarsi ad avere meno di quello che hanno ora??
Ciao carissimo, un baciotto
Bruna
Con gli stessi ingredienti e soprattutto un po' di sale in zucca ( senza parentesi ) si potrebbero preparare tante torte...no, non da gettare in faccia agli imbecilli, ma da mangiare.
RispondiEliminaSai che da bimba quando vedevo le comiche e lo spreco che si faceva delle torte rimanevo malissimo?
Purtroppo c'è spreco ovunque, troppe cose si danno per scontate, un usa e getta continuo , mentre ciò che ha valore viene constantemente ignorato se non deriso. Ma noi continuamo lo steso a viaggiare controvento , contro questa indifferenza. Baci Nick
RispondiEliminaIn galera!
RispondiEliminaGiustissimo! La colpa é di tanti biechi adulti!
RispondiEliminasei il mio eretico preferito!!!! giusto, giusto, giusto!!!! assolutamente non tollero quegli sprechi da carnevale e fine scuola... Io da piccola non mangiavo proprio niente... e mia madre mi ha fatto sentire in colpa per l'intera nazione africana si può dire... -.-
RispondiEliminaMa che idea stupida quella di festeggiare così!
RispondiEliminaSono d'accordo con te.
Baci
Con uova e farina io faccio la pasta!!! Le tagliatelle, i garganelli, le pappardelle e tante altre. Spero solo che questa generazione non debba rimpiangfere mai "uova e farina" buttate per divertimento. Sono sempre d'accordo con te.Un abbraccio caro Nick.
RispondiEliminaCapisco il tuo punto di vista, ma è noto che lo spreco di alimenti (come accade, ad esempio, con il riso fuori dai matrimoni) sia un modo per esorcizzare la paura di non averne più - e riflette, quindi, un timore profondo che condividiamo, noi panzoni occidentali, con chi muore davvero di fame...
RispondiEliminaGiusto l'altro giorno sono passata davanti ad una scuola e il marciapiede era pieno di uova rotte, si vede che doveva essere l'ultimo giorno.
RispondiEliminaHo pensato alla sofferenza di tutte le galline ovaiole.
Non conoscevo l'usanza di festeggiare la fine della scuola con lancio di farina e uova, è la prima volta che ne sento parlare; non avevo nemmeno mai riflettuto sul fatto che lo spreco di alimenti sia un modo per esorcizzare la paura di non averne più, come afferma Paolo; qualunque sia la motivazione, per me resta comunque uno spreco folle e insensato. Quanto al carnevale di Ivrea, trovo che sia una degenerazione moderna dell'antica e interessante origine medioevale (se ben ricordo,si riferisce alla protesta dei poveri popolani nei riguardi del "contentino" che, sotto forma di una pentola di fagioli, il ricco feudatario si degnava di concedere loro una volta all'anno: i poveri popolani decisero un giorno di gettare questi fagioli per strada, appunto in segno di protesta).
RispondiEliminaCiao a tutti
Marisa