BORN DIGITAL, DEAD SLAVE
Adesso per il rincoglionimento da tecnologia (ciò che ti rende tecnoglionito) hanno inventato l’immancabile paroletta disonesta, per farla sembrare una nuova qualità positiva: multitasking. Se hai un amico molto giovane, e ci resti male perché mentre ti confidi al telefono, o lo sfidi a scacchi, lui in simultanea si trastulla con un altro giochino, assorbe merda tv con occhi da pesce lesso, ascolta musica in cuffia, studia algebra e messaggia una fighetta (se fosse all’aperto farebbe anche un’impennata col motorino, ma nel salotto di mamma non può), non è lui che è deficiente (e magari anche un po’ stronzetto e maleducato): sei tu che sei superato. Lui è “multitasking”! Nella sua corteccia cerebrale modificata (aiuto!) si attivano zone lampeggianti e percorsi mentali che tu manco ti sogni! (Per tua fortuna).
Nel celebrare l’avvento del multitasking, l’inviato americano del Corriere Massimo Gaggi si spinge e profetizzare (citando le parole entusiastiche e preorgasmiche dell’immancabile nuovo guru della neuroscienza) che, GRAZIE alle generazioni “born digital”, nel futuro avremo “meno geni, meno individualismo, e più lavoro collettivo”. Come se non l’avessimo capito da un pezzo, che è a questo che mira chi da anni rincoglionisce, pardon, rende più svegli e intelligenti, i nostri ragazzini sconvolgendogli la vita a suon di nintendo, playstation, spot, videoclip, msn ed sms: generazioni omologate e massificate e tecnostordite di schiavi intercambiabili, di laboriose formiche cinesi, di solerti api giapponesi, di muli stakanovisti, molto più efficaci di noi antiquati bamboccioni nel produrre e nel riprodursi a raffica, per la gioia dei padroni e dei preti. Inclini a sopportare le catene e lo sfruttamento e la frusta perché nel frattempo ascoltano musica (tutti la stessa), titillano un giochino, chattano usando emoticon e geroglifici invece delle parole (un saltino indietro di 4.000 anni, che vuoi che sia), si procurano otto etti di ossobuco di figa (schiava) alla macelleria bovina Fessobukko Sex… e perché in cambio della libertà, dell’intelligenza, del farsi piallare la mente e fottere l’anima riceveranno (poco) sporco denaro con cui permettersi ogni settimana la tecnonovità trendy con cui multitaskeggiare. Insomma si daranno beatamente al multikazzing. Facendo dieci cose insieme senza dominarne nessuna, senza eccellere in nessuna, senza capirne nessuna, senza assaporarne nessuna, senza goderne con vero piacere nessuna. Senza accorgersi di ciò che gli succede attorno mentre loro sono “sempre connessi” con tutto, cioè col Niente. Il nostro buon Gaggi, alla fine di questo suo sguazzare nello zapping mentale perpetuo dei poveri disturbatelli frastornati e ipercinetici, annuncia fra il tronfio, il rassegnato e il quasi compiaciuto: “addio Homo Sapiens, benvenuto Homo Zappiens”! (Ma è mai esistito l’Homo Sapiens? Io credevo che, come l’Oltreuomo di Nietzsche, dovesse ancora arrivare, adesso scopro che non verrà più…) Ragazzi, svegliatevi e ribellatevi finché siete in tempo! Non vi rendete conto della mostruosa cosa che vi stanno facendo? Mascherando da favola il più grottesco dei film horror? O preferite aspettare il giorno in cui, già sulle ginocchia per il mutuo della casa, la rata della macchina e l’assegno al coniuge separato (solo tre cose insieme, già un progresso), vi licenzieranno con l’emoticon di un bel calcio in culo, perché i nuovi schiavi allevati dopo di voi sapranno svolgere ottocento mansioni in una volta, e non si fermeranno nemmeno per pisciare, perché gli avranno geneticamente modificato anche la vescica? Se certi bastardi vi vogliono spensierati, superficiali e spacconcelli, è perché non vi rendiate conto che fra un minuto sarete già vecchi! Non vi par già di sentirli, i nuovi mostriciattoli Born HD, che considereranno (verranno indotti a considerare) muffa chiunque sia nato nel secolo scorso, compresi quelli che al momento stanno in quinta elementare?
La tecnologia può essere una portentosa meraviglia, ma bisogna usarla, non subirla, né tantomeno “esserla”. Sarà un’inutile sottigliezza, l’esempio ch vi faccio, ma provate a chiedervi perché vi abbiano indotti a dire “Sei vodafone o sei tim?” invece di “Usi vodafone o tim”? (Adesso i mercanti di tecnoariafritta stanno lanciando i telefonuzzi double sim – perché non dieci o venti? – così potrete provare l’ebbrezza della schizofrenia…)
Riscoprite la libidinosa saggezza del Qui e dell’Adesso, del gettarvi anima e corpo in UNA cosa bella, speciale, interessante, appagante o divertente! Che siano anche mille, queste cose, più sono meglio è, certo, ma una alla volta! Ne va della vostra corteccia cerebrale (NON modificata), e quindi della vostra Libertà! Lo dico perché vi voglio bene. Potrei sbattermene, e godere con cinismo lo spettacolo: non saranno le mie caviglie a conoscere le vostre catene.
E ripigliatevi, vi prego, risollevatevi un po’ anche da ‘sto tam-tam comunikereccio standardizzato, de-alfabetizzato e frenetico in cui vi abbrutite, da questo mondo trasformato in orrido, assordante brusio d’alveare amplificato, percorso ogni minuto dalla scarica diarroica di miliardi di messaggi che dicono tutti le stesse cose, cioè Nulla.
Qualcuno una volta disse: “Comunicare è degli insetti. ESPRIMERCI, ci riguarda!”
Ma i magnaccia delle compagnie telefoniche sono molto più contenti se “comunicate”.
Non c’è niente da fare, davanti a certe cose ci vorrebbe il buon vecchio Totò:
Homo Zappiens? Ma mi faccia il piacere!
Homo Zappiens? Pprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!
E' vero quello che dici Nick. Io soffro tantissimo l'invasione degli omologhi. Vedo omologhi dappertutto, anche (e me ne rammarico) nel "mondo" di chi si lamenta della globalizzazione, dell'appiattimento. In realtà sono davvero pochi quelli che oltre a lamentare il problema mettono in pratica, o almeno ci provano, un meccanismo di cambiamento. E finiscono tutti per essere tecno-simili e rincoglionirsi a fare tutti le stesse centomila cose insieme, togliendo aria all'ispirazione buona anche di una cosa soltanto, magari artigianale e che richiede il suo tempo. Detto ciò, volevo parlarti di un progetto che con il risveglio giovanile ha a che fare, se ti lasciassi la mia mail? piolo76@tele2.it
RispondiEliminaE' vero, certo, quello che dici sulla tecnologia. Non è tecnofobia la tua, si capisce. Però lascia che ti dica una cosa "Lo dico perché vi voglio bene" non è vero. Lo dici perchè ti senti in colpa, in colpa per i tuoi genitori e la loro generazione, in colpa per la TUA generazione, per quella dei tuoi nonni eccetera eccetera.
RispondiEliminaIl mondo che noi "giovani" (giovani un cazzo purtroppo) presto avremo fra le mani, sarà governato per i prossimi quarantanni da persone che si vedono passare il testimone da signori che hanno governato per i precedenti quaranta.
Il mondo che ci si lascia in eredità, è corrotto, malvagio, sporco e non possiamo farci niente. Io già mi incazzo quando non vanno i treni! E allora la risposta qual'è ? Se hai la fortuna di accorgerti che piano piano ti stanno seppellendo di deiezioni umane (volevo dire merda, ma poi magari avresti pensato "toh, un altro giovinastro del mio poffaruolo, più noto come minchia, che scrive col culo". bella forza, merda con cosa lo vuoi scrivere?)beh dicevo, se hai la fortuna di accorgertene TIRI FUORI LE PALLE E CI PROVI. Non è detto che riuscirai, ma almeno ci provi. Ascolta il buon Paolo ;)
No, mio buon Greg, stavolta hai sbagliato mira. Premesso che ho già scritto tutto il male possibile della mia generazione (tra le più stupide e superficiali che ci siano mai state) e quelle che l'hanno preceduta (pescecani che hanno dato e stanno dando al mondo null'altro che Guerre per il Denaro e Denaro per la Guerra), premesso questo, i sensi di colpa cristianotto-autolesionisti non faranno mai parte della mia psicologia, e non saranno mai occulti moventi del mio modo di scrivere e di pensare. Io sono davvero amico affezionato di parecchi teenagers (tu in confronto sei un vecchiaccio, azzo c'entri? :-)) e un vero amico è uno capace di dirti anche cose molto sgradevoli se ritiene, in assoluta buona fede, di doverti mettere in guardia. Ascolterò volentieri sia te che il buon Paolo, ma vi dico subito che se volete farmi buttare in politica io, QUEL TIPO DI PALLE (che tiri in ballo con un tono a metà fra il ricatto e la sfida, ma con me non attacca), non le ho e non le voglio avere, e se mi spuntassero a tradimento me le taglierei con la scimitarra.
RispondiEliminaCarissimo, quel tipo di palle a cui inneggiavo su, sono più sociali. In che senso? Beh, ci vuole coraggio a rivedere le proprie posizioni, a smettere di giocare alla play per andare a giocare a pallone(non sarà come leggere Proust ma ha il suo fascino)... perchè per fare altro bisogna tritarseli, i cosidetti. Fai il bravo...anzi no, col cazzo!
RispondiEliminaAnche se odio l'espressione "avere le palle", credo ce ne vogliano di ENORMI anche per dire Ebbene sì, sono un Artista, sono un Superfluo, sono un Fanciullo Semiautistico, sono uno che potrebbe iscriversi solo a degli A-SOCIAL network, sono uno che in certi regimi (magari anche nel tuo?) verrebbe mandato a spaccar pietre nei campi di lavoro... Gli artisti che si danno all'impegno sociale o peggio ancora alla politica (tipo Nanni Moretti o l'immenso Mario Vargas Llosa) provocano sempre in me un misto di sconcerto e di pena e, nel caso di veri geni come Vargas Llosa, di RABBIA per il tempo sottratto all'Arte e alla Scrittura e quindi sprecato (mentre quelli che compiono il percorso inverso, sfruttando posizione e influenza per avere recensioni, premi e accesso alle classifiche, tipo Veltroni, mi fanno addirittura vomitare). A ognuno il suo mestiere, a ognuno la sua vocazione. So che in italiA non funziona così (e i risultati si vedono) ma qui a Nikilandia sì.
RispondiEliminaCon immutato affetto,
Post e riflessioni interessanti e complesse.
RispondiEliminaRiprendendo il titolo: oltre che schiavi, analfabeti. Anzi più giusto rovesciare la sequenza: analfabeti e perciò destinati a diventare schiavi.
Se è vero che il 70% dei nostri connazionali fatica a comprendere un testo.
Già. E molti di loro sono laureati. Poveri noi.
RispondiEliminala strategia è quanto mai chiara...fai tante cose insieme, così non te ne godrai nemmeno una...non troverai mai quello che ti piace davvero, perchè non ti ci potrai mai buttare corpo e anima, trascurando, anche solo per un po', il resto. ma tranquillo, ci sarà sempre qualcuno che ti riempirà di nuove proposte (tutte in una volta, naturalmente)...
RispondiEliminaBellissimo scenario alla George Orwell.. purtroppo reale. Ti quoto, e me la dedico: "..vi licenzieranno con l’emoticon di un bel calcio in culo, perché i nuovi schiavi allevati dopo di voi sapranno svolgere ottocento mansioni in una volta, e non si fermeranno nemmeno per pisciare, perché gli avranno geneticamente modificato anche la vescica?"! Grazie per il tuo commento. Ti seguo molto volentieri (FACCINA FELICE)
RispondiEliminaper marvin: vedo con piacere che siamo assai spesso sulla stessa lunghezza d'onda. (Dimenticavo: grazie per aver preso le mie difese in quel dibattito acceso dalla mia "orrida" non-recensione...)
RispondiEliminaper Sebastian: ti seguirò volentieri anch'io. Tu e molti altri che sto conoscendo in questi giorni siete la dimostrazione che questi contatti fra blogger possono creare un arricchimento reciproco tutt'altro che virtuale (e che quindi la tecnologia può avere i suoi risvolti meravigliosi...)
Vi saluto e vi abbraccio tutti