"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

giovedì 23 novembre 2017

ERESIE IN SALSA ROSA (ché l'azzurro è ormai anche fuori moda)


1 POVERO NIETZSCHE

Un tempo mi affascinò tantissimo l’idea dell’Oltreuomo (“L’uomo è qualcosa che dev’essere superato”), ma adesso salta fuori che il progetto è invece quello di una bestiolina-schiava sempre più tonta ma sempre più efficiente, trafelata, rintronata e multispastik (o come cavolo si dice), una specie di macaco digitalizzato sorretto da protesi mentali e intelligenza artificiale, con un computer infilato nel cervello, uno nel cuore e uno nel culo: praticamente un robottino che suda e che puzza. Allora è molto meglio restare antichi. Restare dinosauri.

2 POVERA TERRA DI DANTE E PIRANDELLO

Mettiamolo sotto forma di TEST.
Una domenica di metà novembre mi è toccato sorbire ‘sta bella robina qui [e non avevo neanche uno di quei sacchettini che ci sono sugli aerei…]:
«Essere amati a volte non basta. Vogliamo sentirci desiderati».
Di cosa si trattava?
A - frasetta banale dentro cioccolatino andato a male
B - stronzatina espettorata a tavola dall’amica della cognata di mia cugina dopo aver bevuto un po’ troppo vino bianco che sapeva di tappo
C – quaderno dei pensierini del figlio settenne di un mio amico
D - aforisma “forte” sbandierato sui giornali come innesco per sparare in classifica un nuovo bestseller italiota.
[p.s. Avvertenza: per capirne meglio le profonde implicazioni sentimental-filosofiche, la frase va letta in falsetto cantilenoso andante (inutile aggiungere andante DOVE)]

3 TI FANNO VEDERE UNA ROBA...

Ero un bambino delle medie, in piedi di fianco alla cattedra, interrogato in Storia. 
Con la prof girata di spalle per torchiare l’altra vittima (un compagno poco sveglio che s’era impappinato sulla più semplice delle domande: “chi ha invaso la Polonia nel 1939?”) mimai il saluto nazista per suggerirgli la risposta.
«L’attaccapanni» disse una spiritosona al primo banco.
«Faccemo sulenzi!» guaì la prof nel suo Italiano stridulo e molto personalizzato.
«I te-te-tedeschi» tartagliò il compagno.
Mi viene un brivido se penso che, l’avessi fatto ai giorni nostri, qualche imbecille col telefonuzzo avrebbe potuto riprendermi e diffondere l’immagine sui social. Avrei subìto un linciaggio di insulti e minacce da parte di sconosciuti (e quel che è peggio sarei diventato l’eroe di qualche cazzo di estremista), senza nessuna possibilità di spiegare il perché di quel gesto.
Eppure c’è chi esalta senza riserve la preminenza assoluta delle immagini sulla parola scritta, e sul pensiero.
Ti fanno vedere una roba e ridi. Ti fanno vedere una roba e t’indigni. Ti fanno vedere una roba e t’incazzi. Ti fanno vedere una roba e sei già disposto ad ammazzare qualcuno. Ma quasi mai, se ti fanno vedere una roba, accendi il cervello e ti metti a pensare.
E invece bisognerebbe sempre pensare a tutto e al contrario di tutto.
Per dire: in America una tizia è stata licenziata per aver mostrato il dito medio a Trump.
Magari stava solo facendo asciugare lo smalto.

4 RE-HUMANIZE (MAPPATEVI STACIPPA)

Vuoi mettere il brivido di una (remota) possibilità di PERDERSI, e nel frattempo scoprire per caso qualcosa di magico e inaspettato, uno scorcio che ti leva il respiro, una bellezza “fuori-tracciato” che non avresti visto mai, o di innamorarsi della persona gentile a cui chiedi informazioni, rispetto all’andarsene in giro con una mappa digitale incorporata nel culo e azionata con una petegia?
Magari un giorno, quando ci sarà venuta a noia questa perfezione da sciocchi precisini trafelati e non-più-pensanti, qualcuno inventerà una rimescol-app per incasinare apposta le mappe, e la chiamerà “Caccia al Tesoro”, oppure “Ritrova te stesso”.

5 SCRITTO "PRIMA"

I cronistelli italioti stanno proprio rompendo, con ‘sta menata delle domandine petulanti sul “biscotto”.
«Da che pulpito!» ha risposto giustamente infastidito il grande Glenn Stromberg.
Io so solo che i biscotti Danesi al burro sono buonissimi.
Quanto al biscotto Svedese, attenti a non ritrovarvelo nel… 

6 SCRITTO "DOPO"

A rendermi più felice, per gli Svedesi, è il pensiero dei beceri fischi scatarrati sul loro Inno, uno dei più belli e poetici in circolazione. Sarà piacevole riascoltarlo ai Mondiali, senza burinaglia italiota a rovinarlo. (Per non parlare del fetido e cretino «Merda!» urlato a ogni singolo rinvio del loro portiere: quello invece sarà bello non riascoltarlo).
Quanto alle ragioni della sconfitta, chi capisce di calcio sa che una squadra comunque mediocre come quella azzurra sarebbe passata, non fosse stato per l’incapacità e l’ottusità di chi ha sbagliato modulo e uomini sia all’andata (due centravanti di cui uno convalescente a pestarsi i piedi) sia al ritorno (un assurdo 3-5-2 con l’uomo più adatto e più in forma, Insigne, escluso e non fatto entrare neppure alla fine).
Ma le menti limitate vi ripeteranno il ritornello (datato 1966): “Troppi stranieri in Serie A!”
E adesso godiamoci l'Inno.




16 commenti:

  1. Ecco come al solito il mio multicommento tutto-in-uno ;)
    1) Stanno smaronando sui media con quei minkiofoni dotati di "intelligenza artificiale" che schiavizzeranno sempre di più noi poveri umani. Manco se mi pagano me ne compro uno.
    2) Escludo la C; però sono indeciso tra A, B e D.
    3) Siamo nell'epoca del "politicamente corretto" e della denuncite facile, più i media che non conoscono più il concetto di verifica dei fatti.
    4) A volte le mappe sono utili; un po' meno quando ti mandano a caccia di mostricciattoli virtuali su una mappa (per fortuna 'sta buriana sta scemando...).
    5) e 6) Facciamocene una ragione: la nostra squadra non è brava a quel gioco con la palla. Gioco di squadra zero, troppe primedonne in campo - ed è anche vero che si fa fatica a pescare qualche italiano nei grandi clubbe (ovviamente, "clubbe" è voluto). Altro che biscotto nella bocca posteriore...

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    1. Ti ringrazio come sempre per la tua attenzione.
      Aggiungo, a proposito del punto 1, che ieri la Notizia, cacata con la solita enfasi dai cacanotizie, era "Microsoft sta progettando un pc controllato dalla mente".
      Sicuri che non succederà l'esatto contrario?
      E poi, visto che sul test (punto 2) eri indeciso, mi tocca dirti che... purtroppo è la D. :(

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    2. Hai colto il punto. E anche quel PC che fingerà di farsi controllare per essere lui il controllore non me lo compro neanche se mi pagano. Sono un dinosauro? E chi se ne strabatte.
      (Forse possiamo rilevare un segnale positivo, però: tanti giovanissimi non sono affatto convinti riguardo a tutte queste tecnoputtanate schiavizzanti. Chissà...)

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  2. Stava facendo asciugare lo smalto😂

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  3. buongiorno Zio!
    -io sono un cosiddetto millennial smart|tablet|pc-munito, faccio fatica a pensarmi senza, però sfrutto tipo un decimo di quello che la tecnologia mi offre
    -quanto mi sta sul culo lo scrittorino da salottino|tv sforna merdseller! per carità, ci vuole comunque del talento a buttar giù ogni Natale 180|pagine di str... enne rilegate :D e ci vuole pure un bel coraggio a venderle 19euro a copia!
    -questa roba di essere tutti dei potenziali paparazzi è davvero pericolosa.
    a me il dito medio va proprio in erezione involontaria, quindi dovrò stare attento, non posso manco usare la scusa dello smalto! ahaha
    -il punto 4 sembra una cosa detta|scritta da mio padre che "al navigatore gliele insegno io le strade... e nel dubbio, abbasso il finestrino e chiedo"
    -concordo, i biscotti danesi sono deliziosi! :)

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    1. 1 Direi che un decimo va benissimo: come in tutte le cose, bisogna essere non negativi ma selettivi, e usare la tecnologia quando ci serve e non perché va di moda. Io stesso, sono meno tecnofobo di quanto non mi atteggi: smerdofono a parte (una protesi cerebrale che odio a prescindere) in fondo scrivo con word (e mi stanno un po’ sulle palle quelli che si vantano di battere a macchina, per atteggiarsi o scrittori old style), ho un blog e sto pure su fessobukko, ho la tv satellitare e mi piace fare le economicissime foto digitali, e mi sono messo addirittura a smanettare per autoprodurre ebook… :)

      2 Per non parlare del coraggio che ci vuole per comprare e leggere certa roba: già in lobotomitaly si legge poco, se poi dobbiamo farci imporre quattro banali schifezze dal marketing e dalla tivvvvù… Nessuno dei miei colleghi scrittori sembra essere d’accordo con me su questo punto, ma certi “lettori” dediti alla coprofagia mi fanno MILLE VOLTE più rabbia di quei misalfabeti che di non leggere si vantano. Questi ultimi, almeno, pur da dentro una misera inferiorità mentale da stercopitechi, sono coerenti!

      3 Anche perché il paparazzo dilettante è molto spesso uno sciacallo, un bullo o uno stronzo (non che quelli professionisti siano sempre meglio, intendiamoci, ma insomma…).
      Col dito medio non scherzo neppure io. Per esempio, ogni volta che il vicino cementificio fa risuonare l’ululato della sua simpatica sirena schiavista (cosa che fa persino a Natale e Capodanno, se non cadono di domenica), lo espongo.

      4 Anche qui, dipende dal bisogno. Se uno deve districarsi fra le vie di una città sconosciuta per motivi di lavoro, ben venga l’aiuto tecnologico. Ma se sono in giro a spasso, voglio continuare a prendermela comoda.

      Viva i biscotti danesi (e la “mia” Danimarca trionfalmente qualificata ai Mondiali!)

      p.s. Mi permetto infine un solo, veramente un solo, predicozzo da vecchiaccio quale purtroppo sono. Non accettare MAI che ti “arruolino” e ti etichettino, o ti spingano ad autoetichettarti (sia in positivo che in negativo che in generale) da riduttivi punti di vista “generazzzzzzzionali”. Io ho avuto la tua età nel bel mezzo dei famigerati Anni Ottanta, ma mi sono guardato bene dal diventare un paninaro del cazzo, o dal mettermi a scrivere imitando l’onda della moda stupida, escrementizia e limitatella dei cosiddetti “cannibali”. Ancor oggi faccio e penso cose che mi fanno sembrare quattordicenne, e altre che mi fanno sembrare duecentenne. Ognuno deve cercar di fare storia a sé.

      Ciao carissimo, e grazie per l’attenzione!

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    2. p.p.s. Ammazza che pappardella mi è uscita. Non me ne ero reso conto, nello scriverla. Chiedo scusa. :-))

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    3. ma scusa di che, figurati! "pappardella" divorata con gusto (vista anche l'ora ahah), "predicozzo" incluso ;D
      comunque millennial o meno, non sono uno che si lascia ingabbiare, non penso di correre il rischio. per me non esistono mode da seguire, solo cose che semplicemente|sinceramente mi piacciono e cose che invece "manco se mi pagano" :D
      grazie a te, zio :)

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    4. Grande! I "non ingabbiati" sono l'ultima speranza del mondo. Ri-grazie a te, e buon proseguimento di giornata. :)

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    5. Vedete se non faccio bene a riporre speranze nei giovani. Ce n'è ancora qualcuno che non s'è giocato il cervello e, appunto, non si lascia ingabbiare.
      (Puah, i paninari! Ho vissuto anch'io quel periodo sulla mia pelle, e la moda dei tamarri figli di papà con tanto di piumino moncler che costava dieci stipendi non l'ho mai digerita...)

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    6. La buona notizia è che gli intelligenti continueranno a nascere. La cattiva è che il mondo in generale e l'italiA in particolare saranno sempre più diabolicamente bravi a fare come se essi non ci fossero. Ma per una volta preferisco anch'io, come te, soffermarmi su quella buona: evviva le persone intelligenti, di tutte le età. :)

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