"Meglio Capitano della mia zattera di storie di carta che mozzo sul ponte di Achab"

SITO ANTI COPROFAGIA LETTERARIA: MERDA NON NE SCRIVO, E MENO ANCORA NE LEGGO

lunedì 31 marzo 2014

LE PEGGIORI LETTURE STRANIERE DELLA MIA VITA

Inutile ribadire che le più orripilanti, offensive e lassative esperienze di lettura della mia vita le ho avute al cospetto di scrittorucoli e scribacchiotte made in italY. Ma qualche fregatura me l'hanno rifilata pure gli strangers. Ecco le tre peggiori.

Voto: 2-

“Ma mi faccia il piacere! Se ne vadi!” direbbe il grande Totò. Per una volta avrei dovuto dar retta al sciùr D’Orrico e spendere meglio i miei soldi. Robetta frivola e dozzinale, che pare scritta con le terga da una personcina insulsa, mai all’altezza di un’idea di partenza, quella sì, davvero seducente. Un libercolo che sembra il precursore delle 50 flatulenze vaginali (non per l'erotismo: per la vuotaggine), con l'aggravante di esser mascherato da Narrativa Vera. Dopo le prime pagine, incredulo di tanta banalità, superficialità e pochezza, mi metto a piluccare saltabeccando qua e là per capire se sia il caso di continuare a infliggersi la lettura o non sia meglio buttare il libro nel cesso. Trovo l’irritante, fastidiosa, petulante espressioncina “convolare a giuste nozze”. Butto nel giusto cesso.

Voto: 2

Uno dei più meravigliosi e affascianti titoli di sempre per una zoppa, insulsa, oltraggiosa favoletta conformista e moralista, incentrata sulla presunta “redenzione” di un clochard a colpi di denaro, onore, lavoro e senso del decoro (io la chiamerei piuttosto “corruzione”). Il tutto, ovviamente, su un patetico sfondo provvidenzial-miracolistico che più goffo non potrebbe essere. Come se non bastasse, pare scritta da un bambino di sette anni, e neppure troppo sveglio, da tanto è zeppa di sciatterie, ripetizioni, ingenuità e melensaggini. In compenso l’editore si è fortemente adoperato per peggiorare la situazione, con tutta una serie di stucchevoli notarelle che ci spiegano non solo la geografia francese, ma addirittura che cosa diavolo sia un pernod! Non una sola riga degna di essere sottolineata e ricordata. Una storiella che pretende di essere edificante, ma si rivela demolitrice degli zebedei del lettore. Severamente sconsigliato ai minori. Severamente sconsigliato a chiunque. E immagino che di rimborsarmi il prezzo non se ne parli nemmeno. Solo sette euro, d’accordo. Ma era meglio berseli al bar.

Voto: 3

Pretenzioso, falso, furbetto, antipatico, intellettualoide, insulso, stereotipato, saputello, del tutto privo di autoironia (con quei ridicoli "pensieri profondi" considerati DAVVERO profondi!): è uno dei peggiori romanzi che abbia mai letto. Sulla totale odiosità delle due protagoniste, che la spocchiosa autrice vorrebbe a tutti i costi rendere simpatiche (e non era difficile: ci riuscirà benissimo, ad esempio, la regista del film, raro caso di pellicola che surclassa il romanzo da cui è tratta), hanno già riferito in molti. Allora mi limito a segnalare una delle (tante) magagne secondarie che ammorbano questo prodottino così venduto e così apprezzato: la stolida, indisponente, prefabbricata malagrazia delle troppe, estenuanti ripetizioni: alla ventesima volta, anche la povera "camelia sul muschio" incomincia a... puzzare. E a puzzare di brutto.


E voi? Vi è mai capitato fra le mani un libro così brutto da incazzarvi con voi stessi per averlo avventatamente com-prato, o con la persona che ve lo aveva consigliato?


99 commenti:

  1. Quando lessi Il Signore degli Anelli dicevo sempre tra me e me "ma chi cazzo me lo ha fatto fare?". Tempo dopo però arrivarano i film, e mi sentii superiore alla massa amorfa che conobbe elfi e stronzate varie solo grazie al cinema :p

    Moz-

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    1. Diciamo che se il pentimento era dovuto alla mattonesca voluminosità, e la contentezza al fatto di conoscere storie, luoghi e personaggi, forse ti conveniva leggere... un condensato! :)

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    2. Ti dico solo che ci ho messo un anno a finirlo. E ho saltato tutte le poesie, i canti, e anche le descrizioni infinite! :)

      Moz-

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    3. "le poesie e i canti"... e cruciverba e rebus non ne ha messi dentro? :D

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    4. Mai riuscita ad andare oltre la decima pagina. L'ho trovato di una noia mortale. E ancora non mi capacito di come sia uno dei libri preferiti di mia sorella che me lo aveva caldamente consigliato.
      Gustibus?

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    5. Sì, sì, de gustibus... non c'è come fare un post così per rendersi conto di quanto sia infinito il ventaglio dei gusti altrui... :)

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  2. Ahi ahi Nicola caro... non ho letto il primo, concordo col Roth del Santo Bevitore ma traballo quando mi si mette in discussione L'eleganza del riccio che, personalmente, adoro. Furbetto e saputello senz'altro ma uno di quei libri che se ti accalappiano magicamente non molli più la presa (cosi come ho dovuto discutere con la mia amata consorte che, assolutamente non in sintonia coi tuoi soli a motore, ha abbandonato la presa a metà libro mentre l'ho vista trasfigurata alle prese col tuo amico Zardi e Il giorno che diventammo umani). Evviva comunque la capacità di farsi piacere sempre cose diverse e di non appiattirsi nei giudizi... detto questo tengo a specificarti che, nel caso della Barbery, il film tratto dal libro è una vera cagata, tant'è che l'autrice non ha permesso neanche l'utilizzo dell'esatto titolo. E che la Barbery, a proposito di furbate, dopo il successo dell'Eleganza del riccio (scritto credo con la complicità, mai del tutto ammessa, del marito) ha pubblicato - col solito pessimo pretesto di battere il ferro finché caldo - Estasi culinarie, scritto in realtà 8 anni prima. Una zozzeria di rara bruttezza (e qua mi sento di esprimere un giudizio obiettivo.. eh eh.. ). Termino col suggerire il mio libro suicidio, piaciuto e consigliato da tutto il mondo: Uomini che odiano le donne. Un thriller idiota che il nipote scemo del Tenente Colombo avrebbe risolto a pagina 13. A presto carissimo...

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    1. eheh... la meravigliosa varietà dei Gusti mi porta persino a capire la tua consorte che ha abbandonato a metà i Quattro soli: non ricordo chi sia l'autore, ma ricordo che mi è parso uno dei migliori romanzi italiani degli ultimi trent'anni (non che ci volesse molto... .D)
      Quindi recepisco volentieri, capisco e apprezzo i gusti tuoi, ma ovviamente rimango coi miei: il film tratto dal Riccio mi è piaciuto, l'ho trovato simpaticissimo e mi ha commosso (sapevo della reazione stronzetta dell'autrice contro di esso, il che non ha fatto che rafforzare le mie impressioni), all'opposto del libro, talmente antipatico che finivo col solidarizzare con gli inquilini "mostri" continuamente infamati, col mandare la ragazzina "a ciapà i rat" insieme all'autrice, e a suggerire all'inutilmente spocchiosa portinaia la citazione-tormentone di un vecchio Trio del cabaret: "Pulisci l'ascensore, diobono!". Che nella stesura del Riccio ci sia di mezzo il marito, e che nell'altro suo libercolo la filosofotta sia miseramente crollata, non fa che confermare una delle tante puzze che avevo avvertito nel bestseller: l'artificiosità farlocca.
      I thriller idioti? Vendono. Quasi più degli harmony... :-))

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  3. Su "Zia Mame" non posso darti torto. Mi è stato consigliato, anzi, addirittura prestato dalla consigliera in persona, che non era neppure un modello di generosità, ma evidentemente mi riteneva degna della sua fiducia. Con tutta la mia buona volontà, in un'estate intera non sono riuscita ad arrivare più in là della metà (ma forse la metà è anche troppo). Non ricordo quasi nulla, forse che vi era qualche descrizione di abbigliamenti eccentrici e di peccati di gioventù della anziana zia (?). Va beh, pazienza!
    Il secondo, Joseph Roth non è mica uno che scrive male, eppure non mi è mai capitato tra le mani, e non l'ho cercato, questo libro di cui parli, forse perché un periodo in troppi parlavano del film e, quando ne sento parlar troppo, sto lontana da libri, soprattutto, meno dai film. Può essere perché la lettura è decisamente più impegnativa della visione di un film, diciamo, mi fido meno della visione altrui e vadoo a istinto, mio, o a verificare recensioni lette da me. Poi, non dico che a volte non ho avuto le dritte giuste anche da altri. Il terzo, vale la considerazione fatta per il secondo, troppo rumore.

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    1. Qualcuno mi darà dello snob o del bastiancontrario forzato, ma ai tempi nostri è quasi impossibile che ciò che piace a moltissimi sia davvero un capolavoro. Le cose veramente geniali sono destinate a piacere a pochi. E non sto perorando la causa delle varie Corazzate Potemkin. Mi sto riferendo, parlando di film, a capolavori divertenti e intelligenti come Il grande Lebowski. Certo, siamo migliaia e migliaia ad amare quel film. Ma sempre relativamente "pochi", rispetto ai milioni che fanno la fila per i soliti idioti o per gli italici cinepurgoni, che se gli nomini i fratelli Coen non sanno neanche chi siano...

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  4. Ciao zio, ti sei limitato solo a tre libri, sei molto generoso :)
    Di libri cessi ne ho letti un pò e per fortuna tutti ricevuti in regalo, altrimenti mi sarei preso a mazzate sulle palle. Per cominciare metterei al primo posto il Senso di Smilla per la neve, anche la noia si era scazzata di questo pseudo romanzo ( poi a me che mi frega di sapere in quanti modi gli Inuit chiamano la neve), al secondo posto metto la Solitudine dei numeri primi, a pagina dieci volevo buttarmi dalla finestra; al terzo posto l'intera saga di Harry Potter (mi sono fermato a metà del primo libro) al quarto arriva Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano (anche io e non solo nel mio piccolo), al quinto posto metto tutti i libri di John Grisham, al sesto posto arriva Il Conte di Montecristo (peso da morire), al settimo I Promessi Sposi ( per una patata tanto casino), all'ottavo posto i Malavoglia (quella che avevo io quando lo leggevo), al nono posto Proust (otto volumi per raccontare la sua vita e riuscire a dire che era omosessuale è davvero troppo, io a fare CO ho impiegato esattamente cinque minuti) e si aggiudica il decimo posto La Peste di Camus (e mi sono chiesto perchè la peste non avesse colpito lui).
    Ora mi fermo altrimenti potrei diventare cattivo e molto irriverente.
    Ciao ciao :)
    Xavier

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    1. La cosa più divertente, quando si parla di gusti, è che più si allunga l'elenco più aumentano le possibilità di dire "Hai ragione, la penso come te!", ma anche "Ma cheddici, io quel libro l'ho adorato!"... :D
      Confermo quello che dici sui Numeri primi (bello, e furbo, solo il titolo, sul resto stendiamo un peto veloso) e sul fatto che i Promessi sposi possano avere un valore storico e oserei dire archeologico, ma che le letture scolastiche per formare la scrittura degli studenti (e invogliarli, appunto, a leggere) richiederebbero una netta rinfrescata. Peter Hoeg (Smilla) invece mi è abbastanza piaciuto (tranne la parte sulla nave e sui ghiacci in cui si dilunga in modo insopportabile) e quanto alle Formiche, be', io sono anche umorista e battutista e amante di queste cose, per cui le Formiche per me non solo sono un Cult, ma mi tocca dirti che nell'edizione 2002 erano ospitate anche quattro battutozze MIE! :-))))
      Ciao carissimo!

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    2. Porca pupazza, chiedo venia (mento sapendo di mentire)... ora mi depennerai?
      Ciao ciao :)

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    3. Ma no, figurati... anzi, vorrà dire che la prossima volta che pubblico battutozze, in cartaceo, in ebook o qui sul blog... le dedicherò a te! :D

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  5. Li ho letti tutti e tre e non sono d'accordo.
    Zia Mame è divertentissimo e ben scritto.
    La leggenda del santo bevitore è un ottimo libro e Joseph Roth è uno degli scrittori che meriterebbero molta attenzione e molta fama.
    L'eleganza del riccio è sicuramente super sopravvalutato, ma si legge con un certo diletto.

    Secondo me c'è di peggio. Ma tanto di peggio.
    "Nella battaglia pensa a me" di Marias: il libro più lento, molliccio e inutile che sia mai stato scritto.
    "Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Cameron: bello il titolo del tutto insignificante e scialbo il contenuto.

    Mi fermo qui.
    Anche se si potrebbe ampliare il discorso alla produzione di "certi" autori: Volo, Moccia, ecc.

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    1. Apprezzo moltissimo il tuo contributo, anche se fatto con un tono un po' assolutistico che non tiene conto del fatto che io sono abituato (come ho fatto anche in alcune risposte qua sopra) a scrivere la parola Gusti sempre con la lettera maiuscola. Confermo il mio giudizio sulle tre FETECCHIE totali da me stroncate (che poi ci sia di molto peggio, purtroppo è vero e pure ovvio, infatti ho tenuto liberi i voti dallo zero all'uno, e quelli col meno davanti :D), così come accetto il tuo considerare fetecchia un libro meraviglioso e delicato come quello di Peter Cameron.
      Per fortuna concordiamo almeno nella parte finale, cioè su volatili e mocciosi da classifica italiota... :)

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    2. [azz... nella fretta ho commesso un abominio: tre volte la parola "fatto" in tre righe... facciamo finta che l'abbia FATTO apposta? :D]

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    3. Oh, fa niente. Ridondanze sorvolabili.
      Il fatto che tu non abbia apprezzato Roth mi dà un po' fastidio. Non capisco come mai. Di quel libro ne ho parlato su Lanke addirittura nel 2008. E pensa che un pezzetto di questa recensione è stata ripresa anche su Wikipedia: e sono soddisfazioni!
      Rido...

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    4. Resto della mia idea. La storia è davvero potente, ma bisognerebbe trovare qualcuno capace di scriverla. (Così come evidentemente Olmi è stato capace di filmarla, anche se il testo da cui è partito vale meno di un abbozzo di sceneggiatura, ma per il cinema ciò non è decisivo).
      Volevo farti qui qualche esempio di sciatteria dilettantesca, ma poi mi sono reso conto che avrei dovuto, semplicemente, ribattere l'intero testo. Ti basta la scena in cui lui rincontra la donna per cui ha ucciso e per cui è stato in prigione, e lei non trova di meglio che dire: "Questo sì che è un incontro!". Cos'è, una didascalia, un fumetto per neonati un po' indietro di cervello? Ed è tutto scritto così. Tutto a questo livello. Sono troppo esigente? È un mio diritto.Vivo in un mondo in cui gli editori pubblicano a spron battuto i discendenti di costui, perché hanno "una storia in cui la gggente si può riconoscere", e pazienza se non hanno anche il talento e le capacità per rendere il testo unico, formidabile, energico, originale, brillante, bello, indimenticabile. Affari loro. Ma almeno come lettore, le decisioni le prendo io. E le mie recensioni saranno sempre emotive e ingenuamente schiette, mai intellettualistiche. C'è gente che quando si trova per le mani un libro di questo tipo, dove le prefazioni di professoroni sono più lunghe del testo, s'intimidisce, e piuttosto che stroncare sta zitta, per non fare brutte figure. A me di quello che possono dire i cattedratici eruditi sul Santo bevitore interessa ben poco. La mia impressione è legata al testo nudo e crudo. E non è stata una bella esperienza. Bellissimo il titolo, però.

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  6. Azz... torno stasera per la mia classifica.
    Anche se a me nonostante il furbetto, L'eleganza del riccio" è piaciuto.
    Concordo sugli altri due.
    Smack.

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    1. Pensare che temevo di essermi reso colpevole di lesa maestà nei confronti di Roth, e invece mi sa che da qui alla fine dei commenti sarò perseguitato... dagli aculei del riccio! :-))

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  7. a me fu regalato un libro di un certo Dyer "Te stesso al cento per cento" e l'ho abbandonato dopo una settantina di pagine davvero insopportabili. Non mi è piaciuto Dubliners di Joyce (anche quello mi era stato regalato) né Sulla Strada di Kerouac

    Il libro peggiore che ho letto è italiano.

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    1. Concordo sull'ultima riga. :)
      (A meno che non fosse Quattro soli a motore, nel qual caso concordo di meno, anzi, ti meno... :D)

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    2. no! Il tuo è tra oi miei trentasette libri preferiti :)

      Il peggiore è di un certo Valerio Massimo Manfredi. Il titolo è Chimaira

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    3. È già una posizione soddisfacente... coi prossimi tenterò di scalare la tua classifica interna... :)

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  8. I tre non li ho letti, però un paio di anni fa mi ha deluso (e non ho concluso) "La seconda mezzanotte" di Antonio Scurati. Mi piacevano i suoi interventi dalla Dandini, ma questo libro, per la parte che ho letto, mi è parso un condensato di luoghi comuni sulla fantascienza e il futuro distopico.

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    1. Purtroppo è questo il meccanismo italiota: passa tutto attraverso la tv, come se si trattasse di vendere prosciutti, e non opere frutto di ingegno, predisposizione, talento, fatica... :-(

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  9. A me l'eleganza del riccio è piaciuto. Sono d'accordo sulla tua descrizione perché all'inizio anch'io l'avevo catalogato così per circa la prima metà del libro, lo volevo scaraventare fuori dalla finestra perché mi dava davvero fastidio. Poi però mi ci sono affezionata e alla fine un po' mi è piaciuto, non credo sia un libro eccellente (anzi), ma nemmeno da buttare ;)

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    1. Mi fa piacere la conferma dell'onestà e attendibilità della mia descrizione, anche se poi siamo arrivati (come a volte è bello che sia) a conclusioni differenti. :)

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  10. secondo me sull'eleganza del riccio sei stato anche di manica larga zio!

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    1. Oh, finalmente uno con cui dividere la tempesta di aculei!! Faremo metà per uno e ci pungeremo un po' meno. :-))))

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  11. La leggenda del santo bevitore: ho visto prima il film, poi ho letto il libro..Ma non mi era sembrato così brutto..

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    1. Forse eri suggestionato dal film (Olmi è un grandissimo Artista) e non ti sei reso conto della miseria men che dilettantesca della scrittura. O forse sono io che ormai pretendo troppo da chi si fregia del titolo di Scrittore.

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  12. concordo sull'eleganza del riccio, un po' meno sul santo bevitore che all'epoca in cui l'avevo letto mi era piaciuto. per zia Mame, anzi: LA zia Mame l'affare si complica perchè il libro era nella biblioteca di casa mia, l'ho letto quando avevo quindici anni e forse per questo lo ricordo con affetto.
    la palma del libro più insopportabile in assoluto io la darei a pari merito al piccolo principe e a siddharta

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    1. Penso che nelle nostre impressioni di lettura entrino anche componenti misteriose, legate all'affettività, alla nostalgia, e allo stato in cui ci trovavamo al momento dell'approccio col libro. Forse, se avessi letto Zia Mame da ragazzino lo ricorderei con affetto anch'io. E forse, se lo rileggessi ora rimarresti perplessa anche tu...

      Siddharta? Fa parte di quei libri intoccabili perché consigliati da tutti i professori del mondo. Ma io ne rimasi abbastanza deluso.

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  13. Uno lo hai già citato, l'eleganza del riccio abbandonato dopo una cinquantina di pagine in preda alla noia mortale. Il secondo è il primo libro di Piperno, ho rimosso anche il titolo, abbandonato a 20 pagine dalla fine e portato al mercatino dei libri usati con il senso di colpa di dare una fregatura ad un altro lettore.

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    1. Sì, a volte si arriva addirittura a questo. Anche la protagonista femminile del mio Gigolo per cliente unica tiene dentro scatoloni in garage centinaia di libri, perché persino andare a svenderli al Libraccio le darebbe imbarazzo e sensi di colpa... :)

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  14. Mitico, hai attaccato tre quasi "intoccabili"!

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  15. Instant love di Luca Bianchini : ho faticato a leggerlo,ma veramente sconsigliabile sotto ogni punto di vista. L'autrice dell'eleganza del riccio,in un (probabile) attacco di edonismo,ha "pubblicamente" sconfessato il film tratto dal libro.... ed invece chapeau al regista,che ne ha fatto un'eccellente trasposizione. Ma tornando all' "opera" che ho sopra segnalato, mi limito a definirla nauseante. Zio Scriba una domanda : è più facile prendere una fregatura da uno scrittore italiano o da uno straniero ? da come la vedo io: 70% italiano 30% straniero. Che ne pensi ?

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    1. Anche se da italiano lo dico a malincuore [ma anche "italiano" lo sono a malincuore, e non per colpa mia] ti dico che il tuo 70-30 può tranquillamente diventare 99-1.
      Alla grande editoria straniera interessa scoprire e sostenere Scrittori di Talento, cioè le rare persone nate per fare questo Mestiere (che non è un mestiere obbligatorio o un capriccio da ambiziosetti, ma una pregiatissima Vocazione),
      Da noi, salvo rarissime eccezioni e piccolissime realtà, regna un'editoRAGLIA che guarda prima (o solo) ad altre cose, fra cui spiccano le conoscenze in ambito accademico, l'ideologia politica (molto frastagliata, ma se sei cattocomunista vai sul sicuro), la fama pregressa dell'autore (in qualsiasi campo, foss'anche l'allevamento di rane da pelliccia) e tante altre cosucce così. Un occhio di riguardo viene dato anche alla commerciabilità nel senso più basso. Esiste poi un vero e proprio disprezzo del talento, una sorta di rivalsa da "bocciati che hanno fatto strada": se scrivi sciatto e banale, senza forza e senza sugo, se parli per la duemillesima volta dello stesso argomento (droga, disoccupazione, migrazione, anoressia) per loro vai bene perché sei "vero" e "attuale", se invece scrivi bene ti guardano con sospetto e ti trovano troppo brillante, esibizionista, virtuosista, autocompiaciuto, e altre simili etichettine per minus habens, anche se tu hai semplicemente scritto come ti veniva, perché non è mica colpa tua se sai scrivere!
      Per fortuna, nel realizzare un catalogo di stranieri, i nostri editori devono affidarsi al lavoro dei Professionisti stranieri, limitandosi a far tradurre chi è stato già scelto da Altri. Altrimenti ne vedremmo delle belle (e delle sconce) anche nei cataloghi stranieri. Che ovviamente non sono a loro volta immuni dalla cacca, questo è chiaro. Ma ripeto che esponendo le tue diverse percentuali di possibili fregature sei stato fin troppo generoso nei confronti della produzione italiota.

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    2. Ero tornata per fare un elenco e trovo una stroncatura di un libro di un autore che mi piace in generale e di cui in particolare ho amato molto proprio il libro giudicato pessimo sotto ogni punto di vista. Sono dell'idea che a volte un libro possa non piacere e che il piacere o l'emozione che da la lettura di un romanzo possa dipendere anche da fattori esterni. Come lo stato d'animo di quel momento.
      Era un libro di un giovane autore esordiente. all'epoca anno 2003. Affronta in Italia un tema, quale quello dell'omosessualità, che per noi anche dopo 11 anni resta uno dei tabù più ostici. Pubblicarlo da parte di una casa editrice come Mondadori secondo me poteva rappresentare un rischio. Che è stato superato dal successo di critica e pubblico che ha ottenuto.
      E la parola nauseante che ha usato Ambrogio io mi chiedo a cosa si riferisse: agli argomenti forti trattati, alla scrittura, al contesto, alla critica al mondo falso e bieco dell'immagine che Luca affronta o ad altro? No tanto per chiarirmi di più le idee. E comunque gli consiglio di dedicarsi alle letture estere senza contare che di sicuro anche lì potrebbe incappare nella lettura di un libro nauseabondo. Magari pure tradotto male. A suo rischio e pericolo.
      Auguri.

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    3. Scusami zio se mi è passata la voglia di fare l'elenco e sappi che se qualcuno osasse stroncarti per la stima che ho di te, sarei costretta a replicare. E' che non ce la posso fare.
      Mi parte la scimmia.

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    4. Purtroppo non posso fare da moderatore nella vostra disputa, perché quel libro non l'ho letto. Chiaramente spero che il "nauseante" non si riferisse all'argomento, anche perché sarebbe una bella gaffe dire una cosa così nel blog di un Gay Onorario sostenitore della bisessualità naturale e ferocemente antiomofobo... :)
      Ti ringrazio anche per la dichiarazione di difesa preventiva contro chi mi dovesse stroncare, sperando però che in quel caso tu possa farlo in modo più sereno, sapendo che l'infinità varietà dei gusti e delle idee va comunque accettata. Non starò a diventare per l'ennesima volta provocatorio e cattivo esemplificando casi di merda totale apprezzata da migliaia di lettori, o di capolavori stroncati in modo imbecille. Mi limiterò invece a farti notare, con divertimento, le diverse posizioni sui tre titoli da me proposti lassù: in quasi ogni commento se ne salvava (spesso con vigore!) almeno uno e mi si dava piena ragione nella stroncatura di un altro. Non vale davvero la pena di prendersela per i gusti altrui. O cosa dovremmo fare, sparare a chi accende la tv per guardare talent e reality (magari te compresa? :D)
      Se ti va e se ti diverte, aspetto la tua lista. Che non ha nulla a che vedere con le opinioni di Ambrogio, o di chiunque altro.

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    5. p.s.
      Nella fretta, non ho "pareggiato" la terzultima frase con la giusta dose di autoironia. Voglio aggiungere: Dovremmo sparare a quelli che seguono il maledetto calcio (ME compreso? :D)

      Un abbraccio

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  16. diciamo che gli studi letterari un tantino mi hanno aiutato, ma chi non sbaglia mai?
    Il signore degli anelli...sonno! l'insostenibile pesantezza del'insostenibile leggerezza dell'essere (in una parola: polveroso). su Siddharta siamo in linea... e poi On the road: noioso e appiccicoso come un luglio a Milano...
    il Riccio l'ho scartato a priori, sentendo i commenti di chi 'aveva letto (e soprattutto conoscendo chi l'aveva letto...) :)

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    1. Vien da pensare che la fortuna di certi romanzi stia tutta nel titolo... Con L'insostenibile leggerezza dell'essere (uno dei più magici titoli di sempre) ti dài importanza e ti riempi la bocca, ma forse poi a leggerlo ti rompi un po' i coglioni... :)
      [per non parlare dei famigerati numeri primi...]

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  17. concordo sull'intellettualoide "l'eleganza del riccio" di cui lessi qualche decina di pagine. tra le letture ammorbanti, e quindi interrotte, ricordo "In principio erano le mutande" della Campo, "Anima mundi" di Tamaro, Baricchi vari, qualcosa di Erri De Luca, ma anche Benni. il primo di Safran Foer, il secondo di Faletti, l'ultimo di Cappelli l'ho finito ma m'è parso una fruibile e cazzeggiante parodia di letteratura. ma anche Proust e Henry James...:D
    Il santo bevitore l'ho letto troppi anni fa, però avresti dovuto far presente al tuo pubblico che al limite si tratta di opera sbagliata di scrittore grandissimo, tra i migliori del 900! così sembra che stai parlando di un fesso qualunque :O

    Monte

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    1. Stavolta mi trovo incredibilmente d'accordo con te (anche se di De Luca e del primo Benni qualcosa salverei, e su gente come Tamaro e Faletti non starei a fare una questione di titoli o di primo o secondo, ma butterei tutto.) Le prime 14 pagine di Ogni cosa è illuminata sembrano Geniali, ma andando avanti ti rendi conto che bastava e avanzava guardare il film (e le parti sull'antico villaggetto ebraico puzzano di Già Letto lontano diecimila chilometri). Su Henry James ho rischiato di litigare con una persona cara che lo idolatrava, e che mi aveva regalato un suo romanzo convinta di farmici innamorare.
      Giusto il tuo rilievo finale, che però forse manca di rispetto al livello dei miei lettori: non credo abbiano bisogno che gli dica io che Joseph Roth non è un fesso qualunque (anche se io non sosterrò mai eresie tipo quella secondo cui sarebbe lui "il Roth giusto"... :D)
      Cappelli fa parte di quegli italiani di cui non riesco a capire la fortuna. Il corriere della sera gli ha pubblicato a distanza di anni due racconti. Il primo (banale e scritto maluccio) parlava di un tizio che si fa una tizia su un aereo mentre vola. Il secondo (banale e scritto maluccio) parlava di un tizio che (non) si fa una tizia su un treno mentre va. Forse fra un po’ gliene pubblicheranno un terzo, che magari parlerà di un tizio che si fa (o non si fa) una tizia su un traghetto mentre naviga. Chettedevodì, agli italioti sembreranno gesta molto erotico-eroiche… (Adesso mi dirai che sono solo suoi racconti infelici: ma se hai occasioni simili non dovresti sfoderare roba per colpire e conquistare i lettori? Non dovresti dare il meglio?)

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    2. Tu e Philip mi avete proprio... Roth!
      Hai letto La Marcia di Radetsky?

      Concordo con chi ha trovato indigesti Marjas e il primo di Piperno.
      Ti ricordo, solo perché andare "incredibilmente d'accordo" è poco stuzzicante, che scartai anche Le Correzioni. Spero di poterlo rivalutare in futuro come ho fatto recentemente con La Versione di Barney. Mi aspettava da circa un decennio, da quando lo avevo riposto nella libreria in salone, dopo un primo tentativo. Si fa fatica a entrare, ma poi è travolgente. E che personaggio indimenticabile!

      Quanto a Cappelli, non verrò certo a difenderlo, visto che ho trovato infelice tutto ciò che di suo ho letto (due soli romanzi, a dire il vero). L'ultimo l'ho finito e a caldo scrissi queste considerazioni da pubblicare su Scembook...

      Commento a "Vita irresistibile della mia vita vera, raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi"

      Critica Irreprensibile della mia Penna Vera, enunciata fin quasi negli ultimi e più integri concetti

      Il musicista Giulio Guasso decide di diventare scrittore, per amore di una donna, e quando scopre che ci si può arricchire elaborando best seller-polpettoni per il mafioso in vena di spese folli, non si fa scappare l’occasione; poi sposa una riccona dotata di castello, di varie fuoriserie tra le quali poter scegliere giorno dopo giorno l’auto più adatta per scorrazzare di città in città, e di un buon numero di banconote sempre a disposizione per le spesucce giornaliere – per poi farsi lasciare, dalla riccona che ha scoperto la sua scappatella (una botta-e-via con tanto di carota nel culo, di lui) con una letterata non molto attraente, che pur odiando in gran segreto i suoi libri, promette di votare il suo nome per il Nobel della letteratura… E poi, prima e dopo, ci sono un mucchio di altre cose.

      Cappelli ha il dono della leggerezza – pure troppa – e si fa leggere, anzi leggiucchiare, e vuole farci ridere a crepapelle. La letteratura non deve prendersi sul serio – è come se ci dicesse –, questo è il tempo del cazzeggio. Essere divertenti a tutti i costi, però, tende a produrre fumettoni, in una – nel caso in esame – carnevalata scopereccia. Così la “Vita vera” diventa una scanzonata parodia di letteratura, una gigionata made in Lucania con qualche buona trovata.

      Voto 5+
      (il + lo aggiungo perché Giulio Guasso mi piace, per le buone intenzioni dell’autore, e per questa frase di Gaetano Cappelli dopo la sua esclusione dalla cinquina dello Strega: «Il romanzo di Busi e quello di Siti una cosa in comune ce l'hanno. Tutt'e due, a differenza dei loro autori, sono impenetrabili...»)

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    3. Be', diciamo che se non avessi tolto i romanzi del Cappelli dalla mia lista dei possibili acquisti proprio per aver letto quei due racconti così sciapi (vera e propria pubblicità alla rovescia per la propria scrittura), li toglierei adesso dopo questa battutaccia penosa su Siti e Busi (vera e propria pubblicità alla rovescia per il proprio livello morale)...
      Le Correzioni leggilo! (Io, prima o poi mi rimetterò a leggere anche il Roth sbagliato... :D)

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    4. La Marcia di Radetzky. La ribellione. Il peso falso. Destra e sinistra. Tarabas.

      ma come, l'unica battuta davvero simpatica del Cappelli me la smonti così'? sei proprio un rompi, e finiscila di denigrare l'omofobia di Holden! è parte della sua bellezza, a parte il fatto che non credo proprio si possa chiamarla con quel nome, in quel caso...

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    5. Prendo nota, e su Holden confermo: Salinger gli fa trasformare un istante di turbamento, a metà fra la confusione e l'ebbra tenerezza, in qualcosa di putrido e schifoso, mettendogli poi in bocca un'assurda invettiva contro "pederasti e invertiti". Sono fin troppo generoso a perdonarglielo per via della muffa del tempo e della mentalità dell'epoca, perché in realtà pure in quegli anni c'era modo di essere un po' più intelligenti... Anzi, è ancor più imperdonabile perché Holden è MOLTO intelligente, non è mica un coglioncello qualsiasi! E quella scena costituisce un tradimento, dei lettori e di Holden stesso.

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    6. ribadisco: è una reazione umana, naturale. di omofobia può parlare solo un fissato come te. è evidente che a un ragazzino che ha delle pulsioni verso le ragazzine le avances di un uomo, per giunta anziano, facciano quell'effetto anziché ispirare tenerezza. è una reazione del tutto verosimile. la possiamo considerare anche gretta e frutto di scarsa sensibilità ma non credo si possa attribuire la colpa alla muffa del tempo, se dovessi descrivere una scena simile oggi la immaginerei come Salinger.
      Per allargare il discorso: è giusto evitare l'indottrinamento rigidamente monosessuato contro il quale tu ti scagli, il conformismo omofobo becero, etc etc, ma è sbagliato anche annullare ogni distinzione tra i generi e i corpi, come vorresti tu, è altrettanto diseducativo, perché questo è un altro modo per confondere le idee di bambini che stanno per iniziare un percorso di conoscenza di se stessi.
      giusto insegnare che l'amore è sempre lo stesso, ma bisogna ricordare che i sessi sono diversi, ed è naturale sentirsi attratti dall'uno anziché dall'altro, senza commettere l'errore di inquadrare gli esseri umani conformisticamente dentro un modello "normale" ma neanche quello di infilare ogni segmento dell'esperienza in un unico calderone buono per tutti, dal quale trarre casualmente la nostra futura personalità, perché ci hanno insegnato che le differenze non esistono.
      Adesso tu mi dirai che è giusto, che sei d'accordo, ogni essere vivente va rispettato per quel che è, ma non è vero, ti sbagli, perché tu sei un malefico, rompipallissimo estremista dell'altra sponda!!

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    7. Ma quali avances? Il professor Antolini, che lo ha ospitato, è probabilmente in crisi con la moglie, ha forse alzato un po' troppo il gomito, e il ragazzotto (che non è un bambino) si sveglia sul divano con lui che gli sta delicatamente sfiorando i capelli (NON facendo un pompino), come farebbe al figlio che forse in quel momento rimpiange di non avere lì accanto a sé. La sua reazione è semplicemente SCHIFOSA, oltre che esagerata e stupida.

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    8. p.s.
      Sia chiaro che la mia non è una posizione censoria, da militante del politistronzocally merdocorrect. Per me un Autore dev’essere Libero di scrivere ciò che gli pare. Salinger al suo Holden poteva anche far dire “Culattonidimmerda”, per quel che mi riguarda. Dico solo che per me è stata una colossale caduta di stile. E soprattutto un’occasione sprecata. Poteva essere un brano memorabile, uno dei più significativi del romanzo. E invece sembra una becera cagata scritta da mio nonno in carriola.

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    9. vabbuò basta! non mi ricordo la scena e neanche gli anni dei personaggi. può essere pure una reazione becera, ma Salinger ha ritenuto di costruire la personalità di Holden in una certa maniera, e a quella è restato fedele. dunque non si può assolutamente parlare di caduta di stile letteraria. men che meno di cagate. possiamo anche ritenere odioso un personaggio, o certi aspetti del suo carattere, ma l'eventuale trivialità dei sentimenti che certi eroi o antieroi provano non deprezza in alcun modo l'opera in sé. solo la cattiva scrittura lo fa. siamo intesi su questo, sì???

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  18. Ciao zio Scriba, per fortuna posso dire che i libri che compro li prendo sempre di mia iniziativa e perchè mi piacciono, altrimenti restano lì dove sono.
    Tuttava alcuni libri di m***a li ho letti anche io, un pò complice la scuola e un pò gente che non conosce i miei gusti.
    Primo fra tutti Pavese, a me fa vomitare in tutte le salse.
    Poi "Il giovane Holden", romanzo di formazione scontato.
    Proust... ti prego ammazzami.
    Idem per "L'isola di Arturo" e per Sibilla Aleramo.
    Una piaga da decubito "La Gerusalemme liberata", per non parlare di "La bambina che amava Tom Gordon" e i libri di Grisham.
    "Oceano mare" e tutto Baricco mi sta sullo stomaco come la peperonata.
    E vogliamo parlare di Verga? Che palle!
    Meglio non proseguire, altrimenti si fa troppo lunga.
    Un abbraccio :-)

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    1. Come mi è capitato di dire al comune caro amico Xavier, più si allungano gli elenchi e più è divertente cogliere, nello stesso elenco, convergenze e discrepanze. Il giovane Holden l'ho adorato (omofobia a parte, ma è la muffa del tempo) e di Pavese mi è piaciuto Il diavolo sulle colline (letto in un periodo molto particolare). Mentre sono stradaccordissimo su Oceano mare: gli ho dato un (generoso) 4, e forse un giorno troverò il coraggio di pubblicare anche quella stroncatura... :-))

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    2. p.s.
      Visto che avevo dimenticato di ricambiare l'abbraccio, riprendo la parola per dirti che hai individuato due dei principali colpevoli:
      1 la sqhuola
      2 chi regala libri senza conoscere i tuoi gusti, o pretendendo di imporre i propri (azz, qui rischio di tagliarmi da solo le palle: Quattro soli a motore va regalato comunque perché è un capolavoro, capitooooo? :D)

      Abbraccio ricambiato :)

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  19. Io ti inserisco come letteratura STRANIERA da vomito "Io sono Dio" di (cioè, NON di) Giorgio Faletti: insomma, oltre ad essere una vaccata assoluta, di Faletti ha solo il nome. Perché dico ciò: perché è evidente che il Faletti si serve di un ghost writer presumibilmente americano, tradotto in italiano alla [organo genitale maschile volgarmente dettto] di cane. Cosa ne dici di qualcuno che infarcisce un romanzo di espressioni come "lacrime come diamanti economici" (cito a memoria) o "si scioglieva tra la folla", o altre di questo tipo? Di primo acchito ti chiedi in che lingua parla; poi vieni a sapere che sono espressioni tradotte alla lettera dall'inglese, che in italiano non vogliono dire un beato niente e che andrebbero riviste ("lacrime di coccodrillo", "si confondeva tra la folla", ecc.).

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    1. Da qualche parte ho anche letto di un "girare per cespugli" che in italiano sarebbe "menare il can per l'aia". Naturalmente sono indizi e non prove: il Faletti potrebbe anche essersi nutrito di sottoletteratura americana maltradotta ed esserne stato poi influenzato. Ma non è che mi interessi molto scoprirlo. :)

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  20. Inizoalmente Zia Mame mi pareva promettentissimo, poi in realtà non c'era niente! (e più che altro è un collage arrabbattato senza capo né coda).
    Il secondo non l'ho letto...
    L'eleganza del riccio l'ho trovato una lettura non eccelsa ma neanche pessima. Ho visto anche il film che è molto peggio!
    Mi piace la lista dei libri che non sono piaciuti. Ci penso spesso anch'io ma finora non ne ho avuto il coraggio.
    Forse ci ripenso.
    Ciao Nick!

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    1. Sono molto divertenti anche le dispute, nei casi di film tratti da romanzi, fra chi preferisce il primo e denigra il secondo, e viceversa. A me il film tratto dal Riccio è piaciuto molto, con buona pace della (pseudo)scrittrice.
      Ricordo anche il caso curioso del Nome della rosa. C'è gente che preferisce il (bruttissimo) film di Annaud! Per me il romanzo di Eco batte il film cento a zero!
      Il classico film per il popolo, che deve fare cassa, al punto da prendersi licenze assurde rispetto al libro, per diventare più accessibile al popolino: l'inutile e assurda invenzione del filo d'Arianna per ritrovarsi nel labirinto (quando nel romanzo si ritrovano per puro caso, quando ormai non ci speravano più), e naturalmente le due banalità più gettonate: salvare la ragazza e far morire il cattivo, mentre nel romanzo muore la ragazza e il porco inquisitore trionfa. :)
      Ciao carissima!

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  21. Ho letto delle critiche alla "Gerusalemme Liberata" nonché al "Signore degli Anelli" e ad "On the Road "... ho avuto un colpo al cuore. Per me la Gerusalemme è un tesoro inestimabile, con versi di una bellezza rarissima, ed Il Signore degli Anelli mi ha tenuto incollato alla pagina fino alla fine, tanto che lo sto rileggendo proprio in questo periodo ( ma sarà che son io stupido). Su On the road posso capire di più, anche se non condivido affatto...

    Non ho molto materiale per contribuire comunque. Di solito quello che leggo mi piace perché provo una certa diffidenza naturale verso la letteratura contemporanea e ripiego sui classici eliminando l'80% del rischio. Inoltre devo dirtelo: a me piace quasi tutto; probabilmente perché non ho senso critico dato che ogni altro essere umano che incontro ha sempre qualcosa da ridire su questo o quel titolo e su questo o quell'autore.

    Non so: assenza di giudizio o incredibile apertura mentale? Tu lo sai? Che ne pensi?

    Concordo sull'eleganza del riccio ( gli altri non gli ho letti), e di mio aggiungo "L'età della stupidera" di Jean Paul Richter. Non che sia proprio illeggibile, ma la trama è infarcita di riferimenti culturali e digressioni letterarie COMPLETAMENTE A CASO, tanto che ogni tanto vorresti prendere il libro, strapparlo a morsi e cagarlo in testa a qualcuno. Per il resto Richter mi piace, era un cazzaro anticoformista e anti-classicista ( infatti Goethe lo odiava XD) con una simpatia umana senza rivali, in più ogni tanto ti tira fuori anche delle citazioni che vale la pena di segnarsi, tipo questa:

    " Infelice e colpevole il giovane che non sia mai stato sciocco davanti alla bellezza"

    Ma son solo citazioni, eppoi ripeto: ho il sospetto di non avere alcun tipo di gusto, mi piace praticamente tutto quello che leggo, salvo rare eccezioni.

    Un altro che apprezzo poco è Oscar Wilde, perché trovo il suo dandismo un insulto all'eredità Baudleriana e un inno a quel puro estetismo edonizzante che ho sempre disprezzato. Però è stato un grande autore, questo è innegabile.

    Un abbraccio amico mio !

    Come fa a non piacere la Gerusalemme Liberata? COME?! T.T

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    1. Azzardo una possibile risposta: forse la Gerusalemme Liberata è vittima di quella stessa sqhuola che riesce a spingere taluni a odiare Manzoni, e a volte persino Dante, e Omero, e tanti, tanti altri.
      Sulla capacità di giudizio non so che dirti: io sono fin troppo cattivello, e soprattutto superselettivo (anche in senso apertamente edonista: ricerco, senza vergogna, il Piacere in tutto, anche nella lettura, il che non significa leggere cose insulse o solo divertenti, sia chiaro).
      Ma forse selettivo sei anche tu, se dici di leggere quasi solo classici (cosa che a mia volta trovo sconcertante: fra i contemporanei c'è tanta merda intossicante, ma ci sono probabilmente anche quasi tutti i migliori romanzi, perché i più grandi scrittori contemporanei a quei classici si sono abbeverati ma poi, partendo da quelli, sono indubitabilmente andati AVANTI - almeno a mio parere, è ovvio. Io malgrado tutto nella scrittura scorgo una continua evoluzione, un progredire di forza espressiva e di idee, e sono ad esempio convinto che Dostoevskij - un meraviglioso gigante, peraltro - oggi scriverebbe in modo totalmente diverso, e di gran lunga migliore.)

      Un grande abbraccio anche a te!

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  22. No ma figurati non sono uno di quei tradizionalisti polverosi che snobbano a tutti i costi la letteratura contemporanea, dio ce ne scampi. Semplicemente tendo ( e mi fermo giusto lì)a cercare di farmi una cultura libbbristica abbastanza vasta e per questo mi rivolgo prima alle voci del passato...

    Ho letto anche molti scrittori attuali, soprattutto nella prima adolescenza e per lo più stranieri, anche se adesso mi sto concentrando sui classici per trovare validi spunti di scrittura.

    Anzi, se vuoi consigliarmi qualcosa io sono qui u.u

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    1. Comincio a pensare che avresti più letture da consigliarmi tu che non viceversa... :)
      Comunque, per quanto riguarda i (più o meno) contemporanei, se vai su in alto dove c'è la mia "autoschedatura" e clicchi su Visualizza il mio profilo completo, lì ci troverai la maggior parte dei miei preferiti (anche se per molti autori ho scelto di mettere un titolo solo, altrimenti veniva fuori un elenco telefonico...)

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    2. Ne dubito fortemente.

      Comunque ci darò un'occhiata, giusto per pianificare i prossimi acquisti!

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    3. Provo, per puro divertimento, e visto che parlavi di spunti di scrittura e di voglia di imparare, a tentare una cosa mai fatta: un (frettoloso) gruppo di autori moderni consigliati ognuno con diverso intento “didattico”:
      Per imparare a scrivere asciutto: Juan Rulfo.
      Per imparare a scrivere delicato: Peter Cameron.
      Per imparare a scrivere tragicomico: Aleksandar Hemon.
      Per imparare a scrivere tragico: Stig Dagerman.
      Per imparare a (de)scrivere con potenza visionaria: Cormac McCarthy.
      Per imparare a scrivere irriverente: J.P. Donleavy.
      Per imparare a scrivere intelligente: José Saramago.
      Altri da cui imparare a scrivere tout court: Mario Vargas Llosa, Philip Roth, Paul Auster, Jonathan Franzen (direi limitatamente al capolavoro “Le correzioni”, perché altrove è a volte un po’ intellettualozzo e pesante).
      E infine, un capolavoro imperdibile per imparare a scrivere tenero-comico-poetico: “La vita davanti a sé” di Romain Gary.

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    4. Nella fretta avevo dimenticato un altro grande: Martin Amis. Se non hai mai letto nulla di suo e vuoi provare, comincerei con "L'informazione".

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    5. quando mi ha deluso L'INFORMAZIONE! tutta la seconda incomprensibile parte del libro... era come farsi frantumare i maroni...
      invece ho letto il mio secondo Auster (Il libro delle illusioni) e mi è piaciuto molto. ci mette dentro un sacco di idee, che già una sola farebbe felici molti scrittori, e le gestisce con grande arte.

      Giovanni Monte

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    6. Non so, forse ero particolarmente bendisposto io (nella magia scrittura-lettura si è sempre in DUE), forse ero reduce da troppe letture deludenti e la scoperta di Martin Amis fu rivitalizzante, ma io dell'Informazione conservo nel complesso un ricordo superpositivo (altrimenti non lo consiglierei).
      Il libro delle illusioni di Auster è semplicemente geniale, è uno di quei casi in cui non puoi non essere GRATO all'autore, che entra a far parte dei tuoi migliori amici.

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    7. mi era tanto piaciuta la prima parte del libro di Amis, poi ho iniziato a non capirci più una mazza, diventa sempre più un esercizio di stile, tanta bella scrittura che gira a vuoto. boh. continuerò con Auster. il prossimo nella mia lista è, dopo aver letto tutte le sinossi su ibs, Il Paese delle Ultime Cose. non so quando. mi piace molto variare e cercare sempre autori nuovi. Malamud mi è piaciuto anche di più. lo sento più vicino. ho perso la testa per "Il commesso". in Malamud ho trovato un altro fratello, come Fante, Fenoglio... per i motivi che scrissi in quei giorni su scembook... "per la semplicità di scrittura, l'onestà dello sguardo, la solidità della struttura, la forza poetica, in sintesi: la purezza letteraria, che fanno di questo romanzo il grandioso capitolo di una Commedia Umana degna di Balzac.
      Perché, per quanto vivesse in epoca di avanguardie si conservava classico, e non sentiva mai il bisogno di essere nuovo a tutti i costi. Cioè scriveva come fanno secondo me tutti i veri Grandi Innovatori: sul solco della tradizione. Per essere nuovi, poi, basta il Talento. E l'onestà, di cui sopra.
      Con buona pace di Martin Amis."

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    8. Se per "essere nuovi a tutti i costi" intendiamo gli sperimentalismi balzani e cretini, gli avanguardismi semianalfabeti o i futurismi fascioteppistelli sono con te al mille per cento (ma non credo che Martin Amis abbia a che fare con tutto questo).
      Il commesso di Malamud? Un romanzo meraviglioso, quasi perfetto.

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  23. Io ho un bruttissimo ricordo di Herzog di Saul Bellow

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  24. Non ho peggiori letture straniere da elencare, piuttosto letture che non sono riuscita, con molto dispiacere, a portare a termine.
    Fra queste spicca "Il gioco delle perle di vetro", ho provato per molti e molti anni a cercare di leggerlo, non sono mai riuscita ad andare avanti e se facendolo non mi rimaneva memoria di ciò che avevo letto. Eppure ho amato Hesse e letto quasi, o forse, tutti i suoi libri.
    Altro libro "Viaggio in Portogallo" di Saramago, scrittore che fra l'altro adoro e del quale ho letto tutto.
    Adesso sono alle prese con "Viaggio al termine della notte" ma ... non demordo.
    Ciao
    Francesca

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    1. "Viaggio al termine della notte" è un meraviglioso capolavoro, ma se uno non ha il tempo e il modo di leggerlo tutto d'un fiato poi rischia di arenarsi, anche perché è uno di quei romanzi in cui le prime cento pagine valgono molto, ma molto di più delle successive (a mio parere, è chiaro).
      Ciao!

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  25. Sicuramente può capitare di essere delusi da qualche lettura e soprattutto quando i finali non sono degni dell'intero testo.
    Saluti a presto.

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    1. Certo non ti sbilanci molto... :)
      Saluti, caro amico.

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  26. Ciao zio, sono poco presente ma quando ci sono leggo tutto! Allora, vado a memoria: Otranto di Cotroneo, scrittura paludosa con ordine temporale sparso, alla fine avevo una dicotomia negli occhi tra luci e ombre.
    In principio erano le mutande di R. Campo,una logorrea impaginata, non un romanzo ma un monologo (e il termine monologo ci sta bene, visto l'argomento!).
    Emmaus di Baricco, forzato, con punte di banalità incredibili. Ulisse di Joyce, una giornata che non finisce mai, esattamente come il libro e la mia pazienza. E infine On the road di Kerouac, letto tre volte: la prima a 15 anni e non ci ho capito niente, la seconda a 25, perchè-mi son detta- forse la prima volta ero troppo giovane per capirlo.E anche la seconda non ci ho capito molto di più della prima. La terza a 35, perchè- mi son detta- forse ora sono più matura per capirlo......ho buttato il libro, se non altro per evitare di darmi altre occasioni di rileggerlo!

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    1. Ciao carissima!
      Devo dire che Emmaus è forse il romanzo più sciatto, piatto, banale, pretenzioso e superfluo che mi sia mai ritrovato sotto gli occhi. Sembra scritto da una vice vice catechista borghesuccia bigotta quindicenne di un paesotto di pianura ex contadina, che arriva a spacciare per rivelazioni di alta teologia cose strarisapute da qualsiasi italiano maggiore di tre anni (per esempio a pagina 138 c'è questa perla:“Nessuno lo sa [SIC!], ma l’Immacolata Concezione non c’entra niente con la verginità di Maria. Vuol dire che Maria è stata concepita priva del peccato originale. Il sesso non c’entra niente.” Ma va'?! Ma davvero?! Uélla!)
      Per fortuna non l'avevo comprato, ma letto in biblioteca nell'ambito di una mia eroica ricerca "contro" gli scrittorozzi italiani.
      (La Campo invece non ho avuto il coraggio di infliggermela nemmeno durante tale ricerca... :D)

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  27. Sto pensando a libri che non mi sono piaciuti, e non me ne vengono in mente (leggo troppo poco ultimamente), penso ad alcuni che non sono riuscito a finire (ma era per pigrizia mia o perché non erano buoni?), tipo Tenere è la notte. Dei tuoi, due su tre sono stati pure dei film di discreto successo (ma, di solito, dicono che da pessimi libri escono buoni film).

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    1. Meglio POCHI ma BUONI. Il nostro tempo è prezioso. La salute dei nostri cervelli e dei nostri poveri coglioncini pure... :)

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  28. Ciao! scusa assenza, ho poco tempo e fatico a "starti dietro", provo a dirti la mia: i primi due non li ho letti e m'è andata bene pare, il terzo sì e ne ho scritto un leggero post, non sono stata così feroce come te, ma ha deluso anche me...
    se vuoi dare un'occhiata:
    http://alicemate.wordpress.com/2012/04/08/leleganza-del-riccio-come-cenerentola/#comments
    Altri mi hanno fatto perdere tempo, ma fortunatamente pochi perché cerco di puntare sui libri consigliati da grandi scrittori.

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    1. Ciao carissima!
      Sono andato a leggere il tuo post, e vedo con piacere che confermi le mie impressioni: la Barbery NON È STATA CAPACE di creare empatia-simpatia nei confronti di personaggi che rendevano semplicissimo farlo! Il che dice tutto sulle sue (scarse) qualità di scrittrice...

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  29. Uh! Troppi ce ne sono, per me: tutti i Baricco, i De Carlo, i Mazzantini (quelli proprio a naso, non li tocco manco con la canna da pesca), persino - ora dico una bestialità - i Tondelli. Uno che non sono mai riuscita a leggere è Le relazioni pericolose: mio limite, sicuramente. Ma anche Le affinità elettive, uh, se mi ha annoiato... Sono pessima :D
    (Faletti non lo considero proprio: ho aperto il suo primo, ere geologiche fa, non è proprio letteratura)
    Scusa se non sono passata più, Nick: ho disertato per quasi un mese persino il mio, di blog...
    Un abbraccione! ^_^

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    1. Perdonatissima, cara.
      Nella tua terna iniziale, che condivido, c'è un libro che s'intitola "Non ti muovere": trattasi di avvertimento dissuasivo rivolto alla persona che, vedendo quel romanzo su uno scaffale di libreria, sente la tentazione di acquistarlo. Fermo lì! :)
      Un abbraccione pure a te!

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  30. I primi due che hai detto li conoscevo solo per titolo e ora che sono avvisata mi guarderò bene dal leggerli :-) L'eleganza del riccio me lo avevano regalato e quindi lo avevo letto perché in questi casi me ne faccio un dovere, almeno per poter poi dire alla persona cosa ne penso. Infatti l'ho trovato proprio pessimo, pretenzioso e con teorie espresse tra le righe che sono del tutto contrarie al mio modo di pensare. Altri libri fregatura che mi sono capitati: Va dove ti porta il cuore e Il codice Da Vinci. Per fortuna me ne capitano molto pochi!!!

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    1. A me ne capitano sempre meno, ma la verità è che si stampa tanta di quella cacca che nessuno riesce a esserne del tutto immune (a parte analfabeti e misalfabeti, che non leggono punto e basta - non leggono ma spesso pubblicano dieci libri all'anno...)

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  31. Concordo sull'eleganza del riccio, che mi avevano consigliato come l'ottava meraviglia del mondo letterario e io non sono riuscita ad andare oltre le prime decine di pagine... Gli altri non li ho letti. Non mi vengono in mente libri che mi hanno fatto proprio schifo, anche se ce ne sono alcuni che non sono riuscita a finire, tipo "Cell" di S. King (che peraltro è uno di cui ho letto quasi tutto). Un abbraccio

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  32. L'educazione siberiana mi ha deluso tantissimo!!!

    RispondiElimina
  33. La vita davanti a sé
    è
    un capolavoro.

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  34. Confermo!
    E scusa per il ritardo, ma non avevo visto il commento.
    Benvenuta a bordo!

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  35. FreedomPop is Britian's #1 ABSOLUTELY FREE mobile phone provider.

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Benvenuti a bordo!!
Questo blog è Nemico dichiarato di ogni censura. Ma sono costretto mio malgrado a ricordare che rimuovere insulti gratuiti, scorregge occulte o minacce vigliacche non è censura: è nettezza urbana. Voglio che qui da me vi sentiate esattamente come a casa vostra: quindi Liberi, ma non di pisciare sul pavimento, o mi toccherà pulire. :)